stefano bruzzese
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giovedì 24 febbraio 2011
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un film che non avrei mai voluto vedere
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In poco più di due ore questo film cancella oltre 40 anni di continuità; tutto quello che è stato visto, amato e collezionato, (con grande investimento di passione, tempo e denaro) da milioni di fans in tutto il mondo, cessa di avere significato, poichè semplicemente non è mai accaduto.
6 serie televisive (703 Episodi), 10 produzioni cinematografiche, cartoni animati, decine di romanzi, migliaia di gadgets, fumetti, giochi da tavolo e videogiochi... tutto spazzato via come niente fosse.
Mi chiedo se questo abbia un senso, o meglio, a chi giova tutto ciò?
Questa è l'unica risposta sensata che ad oggi sono riuscito a darmi: Star Trek, prima di essere un monumentale tributo alla fantascienza, è un prodotto commerciale, un business che ha fruttato e frutta miliardi; in quest'ottica DOVEVA morire per poi rinascere, era divenuto indispensabile affinchè nuove generazioni di fans/consumatori potessero accostarsi a un prodotto diversamente poco accessibile.
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In poco più di due ore questo film cancella oltre 40 anni di continuità; tutto quello che è stato visto, amato e collezionato, (con grande investimento di passione, tempo e denaro) da milioni di fans in tutto il mondo, cessa di avere significato, poichè semplicemente non è mai accaduto.
6 serie televisive (703 Episodi), 10 produzioni cinematografiche, cartoni animati, decine di romanzi, migliaia di gadgets, fumetti, giochi da tavolo e videogiochi... tutto spazzato via come niente fosse.
Mi chiedo se questo abbia un senso, o meglio, a chi giova tutto ciò?
Questa è l'unica risposta sensata che ad oggi sono riuscito a darmi: Star Trek, prima di essere un monumentale tributo alla fantascienza, è un prodotto commerciale, un business che ha fruttato e frutta miliardi; in quest'ottica DOVEVA morire per poi rinascere, era divenuto indispensabile affinchè nuove generazioni di fans/consumatori potessero accostarsi a un prodotto diversamente poco accessibile. D'ora innanzi, grazie a questa OPERAZIONE COMMERCIALE, tanto per lo spettatore quanto per il regista non sarà più necessario avere conoscenze pregresse, 40 anni di continuità non esistono più e (come recita il sottotitolo) 'il futuro ha inizio'.
Concedetemelo, ben triste futuro ci attende se tutto ciò che sappiamo fare è distruggere quanto non comprendiamo.
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pol68
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venerdì 15 maggio 2009
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basta cazzotti in star trek!
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Sinceramente non so cosa ci abbiate trovato di cosi straordianrio in questo film. Al di là degli effetti speciali e di un ambientazione che finalmente ci da un immagine delle città e della vita del nostro pianeta fra 200 anni, la struttura del film ricalca esattamente quello degli ultimi 10 anni: botte da orbi, scazzottate, spara spara. La sceneggiatura , l'idea , se c'è bene, se non c'è fa lo stesso. L'ultimo film che ricordo con piacere è stato PRIMO CONTATTO: qui il viaggio del tempo, i Borg, il primo volo a curvatura, l'incontro con Zefran Crocain erano miscelati in maniera fantastica, quasi emozionante, e sovrastavano sugli episodi anche piu' deboli (di nuovo le botte tra picard e la regina Borg.
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Sinceramente non so cosa ci abbiate trovato di cosi straordianrio in questo film. Al di là degli effetti speciali e di un ambientazione che finalmente ci da un immagine delle città e della vita del nostro pianeta fra 200 anni, la struttura del film ricalca esattamente quello degli ultimi 10 anni: botte da orbi, scazzottate, spara spara. La sceneggiatura , l'idea , se c'è bene, se non c'è fa lo stesso. L'ultimo film che ricordo con piacere è stato PRIMO CONTATTO: qui il viaggio del tempo, i Borg, il primo volo a curvatura, l'incontro con Zefran Crocain erano miscelati in maniera fantastica, quasi emozionante, e sovrastavano sugli episodi anche piu' deboli (di nuovo le botte tra picard e la regina Borg.) Da quel momento l'oblio. Invece di sviluppare un'idea dalla saga del telefilm si è pensato bene di creare dei film separati dal contesto seriale (ve lo ricordate Romulus e..Remus!ma da dove cazzo salta fuori sto Remus!)Pensavo che il prequel avrebbe dato nuova linfa..e invece peggio che andar di notte!addirittura Vulcano distrutto (ma scusate sti vulcaniani cosi progrediti hanno bisogno degli ultimi arrivati, i terrestri, per capire che saranno spazzati via?)..e poi di nuovo scene da Far west a gogo..basta pietà!
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reiver
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domenica 7 giugno 2009
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una sconfitta "cinematografica"
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Secondo molti esperti il calcio è lo sport meno cinematografico in assoluto,e in effetti,a parte l'entusiasmante "Fuga per la vittoria" di Huston fatico a ricordare un bel film sul football.Eppure ogni partita è di per sè un film,per la durata (un'ora e mezza più il quarto d'ora di intervallo),la suddivisione in due tempi,gli eventi che la caratterizzano,a volte drammatici,altre volte brillanti o addirittura comici;come se non bastasse anche nel calcio ci sono i "kolossal" o "polpettoni",quei match che si prolungano ai supplementari o fino ai terribili calci di rigore.Non solo,ogni squadra è un film in costruzione,con uno sceneggiatore (l'allenatore),un direttore delle riprese (il "regista":il centromediano),attori più o meno bravi a seconda dei casi.
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Secondo molti esperti il calcio è lo sport meno cinematografico in assoluto,e in effetti,a parte l'entusiasmante "Fuga per la vittoria" di Huston fatico a ricordare un bel film sul football.Eppure ogni partita è di per sè un film,per la durata (un'ora e mezza più il quarto d'ora di intervallo),la suddivisione in due tempi,gli eventi che la caratterizzano,a volte drammatici,altre volte brillanti o addirittura comici;come se non bastasse anche nel calcio ci sono i "kolossal" o "polpettoni",quei match che si prolungano ai supplementari o fino ai terribili calci di rigore.Non solo,ogni squadra è un film in costruzione,con uno sceneggiatore (l'allenatore),un direttore delle riprese (il "regista":il centromediano),attori più o meno bravi a seconda dei casi.A che serve questa "dotta" introduzione?A indorare una pillola indigesta,ma non solo a quello.Il giorno 27 di maggio Barcellona e Manchester United si sono sfidati per la conquista del trofeo internazionale per club più importante del mondo,la Coppa dei Campioni,e la mia squadra,che di solito porta una bellissima maglietta rossa ma per l'occasione vestiva di un bianco luttuoso,è uscita sconfitta per due reti a zero.Scrivo queste righe perchè l'anno scorso,i miei amici lo ricorderanno bene,mi ero prodotto in un commento analogo dopo la vittoria dello United,e ora mi sembrava poco sportivo rinunciare.Così vi dico che United e Barcellona sono due film molto diversi.Il Barcellona è una pellicola con un grande regista (Xavi Hernandez),tante primedonne,una star da milioni di dollari (Lionel "Leo" Messi),un linguaggio cinematografico basato sul dialogo:una sceneggiatura molto "parlata",con interpreti che vengono dal teatro e curano la bellezza del gesto e della parola.Potrebbe essere un'opera di Lawrence Olivier,tratta da Shakespeare...Il mio Manchester invece è un film d'azione,potrebbe essere un thriller,un western,un noir;ha due registi (Paul "Ginger prince" Scholes e Michael Carrick),o uno solo, a seconda dei casi,ha tanti attori molto bravi e una star capricciosa ma emozionante,Cristiano Ronaldo.Ecco,"Il mucchio selvaggio" lo vedo bene come metafora dello United,soprattutto per questa sfortunata partita.Ad un certo punto Tevez e Rooney hanno incrociato gli sguardi come Pike Bishop e Dutch,e nei loro visi si leggeva inquivocabilmente la morte:morte sportiva,s'intende.Intanto i due registi avevano perso il controllo delle riprese:Scholes era impegnato ad azzoppare i giocatori del Barcellona,Carrick invece aveva lo sguardo perso nel vuoto,sembrava un bambino che vede per la prima volta una macchina da presa,o un campo di calcio,che è la stessa cosa.Mentre lui balbettava gli attori recitavano per conto loro,stravolgendo le battute dello sceneggiatore Ferguson,le star latitavano,e il maghetto gallese,il mio prediletto Ryan Giggs,aveva perso la bacchetta magica:la commedia prevista dopo poco tempo è diventata tragedia,e ha raggiunto l'apice del grottesco quando un giocatore che non arriva al metro e settanta ha buggerato due colossi segnando la rete "definitiva".A quel punto mancavano venti minuti al termine del film ma la fine era già nota,e io ho impiegato quel lasso di tempo galleggiando in un limbo indefinibile.Ma no,no...Il vero significato dello sport è "imparare la sconfitta",rendersi conto dei propri limiti per riuscire a superarli:la morte sportiva è bella perchè ti consente,quasi sempre,una rinascita.Dopo un film che va male,se ne può subito girare uno migliore...
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the man of steel
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sabato 23 ottobre 2010
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stupendo
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Il genio di JJ Abrams tra la benedizione della Paramount, l'ausilio di nuovi e bravissimi attori, make up da oscar, iperreali effetti speciali della ILM e un'ottima sceneggiatura riscrive la storia di Star Trek dalle origini adattandola alle aspettative di un pubblico moderno e proponendola con una genuinità fantastica e ricca di spunti per possibili seguiti. Ben diretto e scritto, il film vanta scene d'azione mai scontate e spettacolarità ad ottimi livelli, un tripudio di effetti speciali mai fini a sè stessi ma al servizio di una storia che soddisfa anche chi (come me) non si è mai accostato alla celebre serie televisiva o ai film precedenti. Speriamo in un seguito altrettanto geniale.
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reiver
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martedì 2 giugno 2009
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"lost" in space
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Vi siete mai chiesti se i fratelli Warner,negli anni '40,quando il loro impero prendeva forma,avrebbero mai pensato che una landa desolata,posta su uno dei versanti peggiori del mio amato vulcano (l'Etna),avrebbe un giorno ospitato un "villaggio virtuale" col loro nome?No,credo di no...Erano intelligenti,previdenti,avidi,aguzzini al punto da angariare Errol Flynn e costringere Bogart per anni in ruoli ridicoli,ma questo non avrebbero potuto prevederlo.Il Warner Village di Etnapolis ha molti lati belli:per esempio,la ragazza che mi ha fatto i biglietti,splendido sorriso (opportunamente stimolato)...E poi servizi ultramoderni,sale fantascientifiche,così diverse dai vecchi cinema liberty di Catania:una cornice adeguata per la resurrezione di "Star Trek" ,se si esclude una sequenza pubblicitaria lunga mezz'ora che quasi mi stava facendo alzare e andare via.
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Vi siete mai chiesti se i fratelli Warner,negli anni '40,quando il loro impero prendeva forma,avrebbero mai pensato che una landa desolata,posta su uno dei versanti peggiori del mio amato vulcano (l'Etna),avrebbe un giorno ospitato un "villaggio virtuale" col loro nome?No,credo di no...Erano intelligenti,previdenti,avidi,aguzzini al punto da angariare Errol Flynn e costringere Bogart per anni in ruoli ridicoli,ma questo non avrebbero potuto prevederlo.Il Warner Village di Etnapolis ha molti lati belli:per esempio,la ragazza che mi ha fatto i biglietti,splendido sorriso (opportunamente stimolato)...E poi servizi ultramoderni,sale fantascientifiche,così diverse dai vecchi cinema liberty di Catania:una cornice adeguata per la resurrezione di "Star Trek" ,se si esclude una sequenza pubblicitaria lunga mezz'ora che quasi mi stava facendo alzare e andare via.Ma non potevo farlo:insomma,stiamo parlando di "Star Trek",un evento della cultura popolare,che anche un appassionato "normale" di S-F come me seguiva con interesse.Il fascino dell'ignoto,l'amore per l'avventura,dei personaggi memorabili (il capitano Kirk,moderno Ulisse,o Spock,rappresentazione della razionalità pura,spesso in contrasto con l'irruenza istintuale del comandante) e soprattutto la fantasia del creatore della serie,Gene Roddenberry,verso il quale tutti coloro che hanno usato anche solo per un minuto l'immaginazione a fini creativi dovrebbero rivolgere un inchino di deferenza.Ora,quando escono questi film in me prevale quasi sempre il timore,specialmente dopo "Starsky e Hutch",inguardabile parodia di uno splendido serial;e il nome di Abrams non mi rassicurava affatto,vista la dicotomia tra il misterioso "Lost" e lo strambo e confusionario "Cloverfield".Ma la visione mi ha lasciato soddisfatto,non del tutto ma in buona parte almeno si.Alle sequenze action,che rovinano le orecchie e confondono la mente,ormai mi sto abituando,anche se osservare le facce esaltate di certi tipi che si sollazzano con questa roba mi lascia ancora oggi stupito:la mamma degli idioti è sempre incinta.A parte questo,il mio pollice è alzato.I giovani protagonisti sono molto bravi,non commettono l'errore di prendere sottogamba l'impegno e riproducono i caratteri originali con verve e naturalezza,anche perchè serviti da una buona sceneggiatura.Abrams,si diceva in precedenza,è ossessionato dai paradossi temporali,ampiamente usati anche in "Lost":qui l'utilizzo del viaggio nel tempo non è un pretesto,nè una via di fuga dovuta al panico da "foglio-bianco-dello-scrittore".No,è un invenzione intelligente che,oltre a permettere la presenza quasi commovente di Leonard Nimoy,offe lo spunto per quel "nuovo inizio" di cui parla il titolo.Intendiamoci,un vero seguace del telefilm difficilmente sfuggirà da paragoni scomodi,e su tutti i piani che non siano gli effetti speciali e sonori il vecchio Star Trek,con la presenza magnetica di William Shatner,la maschera di Nimoy,la burbera umanità del dottor McCoy,è ancora di un'altra categoria.A volte però è stucchevole compiere certi esercizi teorici,farebbero dimenticare di aver assistito ad un film godibile e intelligente.Quando sono uscito dal cinema era già l'una di notte,avevo una fame atavica,quasi "vulcaniana",ma la pellicola mi aveva messo di buonumore,così ho glissato sul fatto che tutti i ristoranti erano già chiusi:sono salito sulla mia navicella spaziale,ho acceso i motori a velocità di curvatura e mi sono diretto sul pianeta più vicino...
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marvelman
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martedì 21 settembre 2010
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(quasi) capolvoro di genere
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La freschezza di JJ Abrams ridà nuova vita al franchise con nuovi volti e nuove storie, nuovi effetti speciali e nuova passione per un film stupendo che lo risolleva dopo l'appena godibile MI3. I personaggi e gli interpreti sono ottimi, gli effetti speciali eccelsi e la storia intrigante, per un film di fantascienza ottimamente diretto che (non a torto) prende spunto anche dallo star wars moderno.
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panza
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lunedì 11 maggio 2009
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quando star trek incontra star wars
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Potrei iniziare con tutto ciò che nel film non rientra nei canoni trekker, ma dato che non siamon in un sito trekker, eviterò di farlo. Il film è un ottimo prodotto cinematografico dell'ultima generazione, con tanto di attori piacenti, spumeggianti effetti speciali, trama abbastanza equilibrata che mixa una buiona dose di azione, umorismo, sentimento e mistero. Insomma, il film è una spettacolare azione di marketing per rilanciare un marchio che, dopo le ultime apparizioni televisive e cinematografiche, stava in effetti ristagnando e rischiando di sparire. Francamente questo è il suo unico punto di forza. Certo, l'entusiasmo degli spettatori che hanno premiato il film sin dal suo primo week end, e di molti critici (4 stelle e mezzo!? ma allora Blade Runner e 2001 Odissea nello Spazio, cosa sono fuori scala? Oltre le stelle meritano anche una cometa?) fa pensare che anche come "film" Star Trek sia eccelso.
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Potrei iniziare con tutto ciò che nel film non rientra nei canoni trekker, ma dato che non siamon in un sito trekker, eviterò di farlo. Il film è un ottimo prodotto cinematografico dell'ultima generazione, con tanto di attori piacenti, spumeggianti effetti speciali, trama abbastanza equilibrata che mixa una buiona dose di azione, umorismo, sentimento e mistero. Insomma, il film è una spettacolare azione di marketing per rilanciare un marchio che, dopo le ultime apparizioni televisive e cinematografiche, stava in effetti ristagnando e rischiando di sparire. Francamente questo è il suo unico punto di forza. Certo, l'entusiasmo degli spettatori che hanno premiato il film sin dal suo primo week end, e di molti critici (4 stelle e mezzo!? ma allora Blade Runner e 2001 Odissea nello Spazio, cosa sono fuori scala? Oltre le stelle meritano anche una cometa?) fa pensare che anche come "film" Star Trek sia eccelso. Su questo francamente dissento. Il film è una tale accozzaglia di luoghi comuni da far rabbrividire: la nascita di Kirk in 12 minuti all'inizio del film con tanto di decisione sul suo nome mentre il padre va a morire è un'AMERICANATA della peggiore specie; Kirk adolescente che guida un'automobile nel deserto inseguito da un poliziotto è un espediente narrativo così trito e ritrito da sembrare ridicolo se non fosse per le scene successive, dove si fa anche peggio. Come, ad esempio la scena del bar all'inizio del film. Qui Kirk, "bello e maledetto", tenta di attraccare la spledida Uhura, recluta della flotta stellare, che impersona la donna sicura di sé che ammicca ma non cede. Ovviamente (é proprio il caso di dirlo) intervengono quattro baldi giovani amici di accademia della donna: inevitabile la scazzattata, interrotta dal capitano Pike, amico e ammiratore del padre di Kirk che gli rifila il solito pistolotto paternalistico su "come sarebbe importante avere gente nella flotta stellare gente come lui...": non vi ricorda qualcosa come un migliaio di film? Quello che poi stona sono i continuii rimandi a Star Wars. E' dal 1979 che Star Trek scimmiotta Star Wars, ma qui si raggiunge il massimo. Troppe cose ricordano la saga di Lucas: il bar di cui sopra (con tanto di alieni che ammiccano all'esalogia); il pianeta di ghiaccio e i mostri che vi si trovano (a proposito, che supereroe Spock bicentenario che con una torcia fa scappare il ragno gigante!?); la battaglia tra Kirk e Nero nella Narada tra le piattaforme sospese(ricordate Luke e Veder?); l'alieno nanerottolo che fa compagnia a Scotty che ricorda gli alieni nanerottoli della Rivincita dello Jedi; e poi, in ultima ma non ultimo, la vicenda di Kirk Skywalkizzata: il giovane contatidno che cerca riscatto seguendo la carriera del padre tra le stelle!? Perché, mi domando, Star Trek, padre putativo dell'intera fantascienza televisiva e cinematografica, deve scimmiottare uno dei suoi figli più illustri? Il film piace e piacerà, perché rimanda in modo più o meno subliminale a molti stereotopi dell'immaginario collettivo, è un'operazione straordinariamente efficace per rivitalizzare Star Trek, e di questo siamo grati a JJ Abrams; ma da uno della sua levatura, ci aspettavamo una storia decisamente migliore.
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[+] troppe parole
(di petronius arbiter)
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nicola1
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venerdì 29 maggio 2009
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come ti distruggo un universo (ii parte)
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Se era un film per tutti e non solo per i fan, pochi hanno capito certi passaggi. “Ho sposato tua madre perche mi sembrava la cosa piu’ logica” da “Viaggio a Babele”; il metodo di studio vulcaniano da “Rotta verso la Terra”; la “Kobayashi Maru” e l’insetto infilato a Pike per farlo confessare da “L’Ira di Khan”; Pike in sedia a rotelle da “L’ammutinamento” della serie classica; lo stesso incipit del film e’ stato preso dall’episodio “Il segreto di Spock” da “The Next Generation”; il burrone dove rischia di precipitare il piccolo Kirk, le uniformi della U.S.S. Kelvin e il cane teletrasportato da Scott presi dalla serie “Enterprise”. E poi molti altri diretti o indiretti. Ripeto: se il film era per tutti, solo i fan lo hanno apprezzato appieno.
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Se era un film per tutti e non solo per i fan, pochi hanno capito certi passaggi. “Ho sposato tua madre perche mi sembrava la cosa piu’ logica” da “Viaggio a Babele”; il metodo di studio vulcaniano da “Rotta verso la Terra”; la “Kobayashi Maru” e l’insetto infilato a Pike per farlo confessare da “L’Ira di Khan”; Pike in sedia a rotelle da “L’ammutinamento” della serie classica; lo stesso incipit del film e’ stato preso dall’episodio “Il segreto di Spock” da “The Next Generation”; il burrone dove rischia di precipitare il piccolo Kirk, le uniformi della U.S.S. Kelvin e il cane teletrasportato da Scott presi dalla serie “Enterprise”. E poi molti altri diretti o indiretti. Ripeto: se il film era per tutti, solo i fan lo hanno apprezzato appieno.
Allo stesso tempo non sono stati rispettati alcuni passaggi chiave della serie classica. E se centra il cambiamento della linea temporale, dovevano essere piu’ chiari. Come mai Checov sale su una nuovissima Enterprise quando tutti sanno che il russo arriva solo a meta’ della missione quinquennale? Se prendiamo in considerazione l’episodio “L’ammutinamento” e anche “Lo zoo di Talos” quello non poteva essere il viaggio inaugurale dell’Enterprise.
Ma quello che veramente non mi va giu’, non sono i singoli fatterelli, quello che mi lascia perplesso e’ il senso generale del film, l’arroganza di aver voluto cancellare quasi quarant’anni di storia. E non parlo del secolo XXIII. Sembra quasi che Abrams abbia voluto di proposito “marcare il territorio” per essere il nuovo erede di Roddenberry.
Tutti parlano oramai dell’imminente sequel che molti credono sara’ “riparatore” nei confronti dell’universo trek. Io sinceramente non lo credo. Se cosi’ fosse non sarebbe altro che una rimasticatura di questo film e Abrams e’ troppo furbo. Il dado e’ tratto, ben vengano le nuove storie quinquennali per i nuovi quattordicenni. A noi, quarantenni non ci rimane che vedere e rivedere i telefilm ed i film.
Infine due parole sulla “critica”. Per curiosità sono andato a leggere le sentenze di tutti i Signori della Critica. Tanto per farmi una risata, di solito un film del genere lo bocciano.
E invece, sorpresa! TUTTI concordi a definirlo il migliore. Non posso credere ai miei occhi! Addirittura migliore di “The Motion Picture”? Un film per ragazzini, con una sceneggiatura appiccicaticcia, superiore alla superba rarefatta lentezza di un film di fantascienza per adulti come lo era il film di Wise?
Non ho parole, che se lo tengano pure, io rimango con “The Motion Picture” dove non c’e’ neanche l’ombra di una scazzottata, l’eta’ media dei personaggi supera di ben molto i venticinque anni e c’e’ un'unica battaglia all’inizio del film.
Poi tutti all’unisono con quella storia che Abrams “non ha fatto un film per i fan ma per tutti”
Se Spielberg domani si sveglia con una sceneggiatura dell’Iliade (con tutte le dovute proporzioni) in cui Apollo manda un raggio di sole, brucia il cavallo di legno e la guerra e’ vinta dai troiani e si giustifica dicendo “Non ho fatto un film per gli amanti di Omero” questi critici penso proprio che dovranno stare zitti.
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(di marvelman)
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(di marvalic)
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lugath
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martedì 10 agosto 2010
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star trek begin
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La trama non è di certo il suo punto forte, ma in fondo quando le trame nella fantascienza sono stati i punti forti del genere? Se vogliamo parlare per esempio di star wars, la sceneggiatura è davvero banale, da soap opera, per non parlare degli ultimi realizzati, che sfiorano il puerile.
Ma in fondo neppure il fantasy del signore degli anelli, non ha senso parlare di sceneggiatura, perché è la spettacolarizzazione di un universo alternativo "credibile" che sorprende e cattura.
Il problema è che sono rari i film di fantascienza che si prendono sul serio, come blade runner per citarne uno tra i migliori realizzati.
Questo Star trek rispolvera una serie che al cinema non riusciva a sfuggire alla morsa dalla serie tv.
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La trama non è di certo il suo punto forte, ma in fondo quando le trame nella fantascienza sono stati i punti forti del genere? Se vogliamo parlare per esempio di star wars, la sceneggiatura è davvero banale, da soap opera, per non parlare degli ultimi realizzati, che sfiorano il puerile.
Ma in fondo neppure il fantasy del signore degli anelli, non ha senso parlare di sceneggiatura, perché è la spettacolarizzazione di un universo alternativo "credibile" che sorprende e cattura.
Il problema è che sono rari i film di fantascienza che si prendono sul serio, come blade runner per citarne uno tra i migliori realizzati.
Questo Star trek rispolvera una serie che al cinema non riusciva a sfuggire alla morsa dalla serie tv.
Questa rinascita è fiorita in una rivitalizzazione dei personaggi, quasi a coglierne la vera essenza. I personaggi si svecchiano, i loro caratteri bucano lo schermo (nella serie erano piuttosto piatti e contenuti nonostante avessero cmq corpo e sostanza).
Se lo avete visto per cercare una storia originale e travolgente avete puntato sul cavallo sbagliato, se invece siete nostalgici dela serie e delusi dai ripetuti flop degli ultimi trascorsi cinematografici e televisivi guardando questo film vi alzerete in piedi per osannarne il genio, e griderete "finalmente avete capito come si fa".
Una critica la devo però fare alla scenografia della plancia... ma dove le fabbircano le astronavi della federazione, all'Ikea?
Guardatelo che vale la pena per i personaggi, gli attori sono azzeccatissimi, 110 e lode per il casting, e l'adattamento cinematografico finalmente riuscito.
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mirko
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venerdì 22 maggio 2009
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un bell'omaggio alla serie anni '70
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Spazio, ultima frontiera. J.J Abrams regala un bell’omaggio alla serie fantascientifica che ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo con l’ottimo “Star Trek”, pellicola che ripercorre le origini della truppa del capitano Kirk e soci, distaccandosi con qualche particolare dalla lunga serie ma rimanendone fondamentalmente fedele.
Nonostante il film fosse l’undicesima trasposizione cinematografica del franchise televisivo e il pericolo di un accostamento (soprattutto nelle scene di battaglia) con Star Wars si mostrasse più che concreto, Abrams costruisce una storia semplice ma ben definita, dove i protagonisti non sono semplici marionette al servizio di spettatori critici ed affamati, ma uomini e donne con una meta e una storia.
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Spazio, ultima frontiera. J.J Abrams regala un bell’omaggio alla serie fantascientifica che ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo con l’ottimo “Star Trek”, pellicola che ripercorre le origini della truppa del capitano Kirk e soci, distaccandosi con qualche particolare dalla lunga serie ma rimanendone fondamentalmente fedele.
Nonostante il film fosse l’undicesima trasposizione cinematografica del franchise televisivo e il pericolo di un accostamento (soprattutto nelle scene di battaglia) con Star Wars si mostrasse più che concreto, Abrams costruisce una storia semplice ma ben definita, dove i protagonisti non sono semplici marionette al servizio di spettatori critici ed affamati, ma uomini e donne con una meta e una storia.
La vicenda ruota intorno ad un evento accaduto venticinque anni prima, quanto l’astronave romulana Narada emerge da un buco nero proprio mentre nei paraggi transitava una nave della Federazione. Vistosi attaccato violentemente dai romulani, il capitano Robau decide di trattare con la nave nemica, lasciando il comando al giovane primo ufficiale George Kirk. Giunto sulla nave, la trattativa si rivela essere una gigantesca trappola: Robau viene ucciso e la Narada continua i suoi attacchi. Kirk, con un gesto eroico, decide di far evacuare la nave e di sacrificarsi lanciando la sua astronave contro la Narada, così da permettere la fuga al resto dell’equipaggio. Tra questi vi è anche sua moglie, Winona, che sta per partire suo figlio, James Tiberius Kirk.
Il film segue uno schema classico e ben oliato, tipico dei film d’azione. Ma è qualcosa di originale, di riuscito, che il regista di Mission Impossibile III, grande amico di George Lucas, crea con grande caparbietà. Gli effetti speciali ci sono e, pur essendo pomposi e d’impatto, sono funzionali alla trama. Trama che non è delle più complicate e, a volte, rischia d’essere pure un po’ scontata, ma forse anche in questo dobbiamo vederci una precisa scelta del regista. Delle atmosfere tipiche di Star Trek c’è tutto: c’è la tensione dell’astronave nelle scene di battaglia, c’è il teletrasporto, c’è il diario di bordo del capitano, ci sono le orecchie a punta di spok (in versione joung and old), le pistole laser. Tutta la magia del telefilm, insomma. Ed è anche un bel modo per chi, come me, della tanto acclamata serie degli anni 70 conosceva ben poco, essendo legato molto di più alle figure più recenti del Capitano (indimenticabile) Jean Luke Picard, dell’androide (fedele erede di spok) Data, del tenente Worf.
Una pellicola riuscita, che supera la sufficienza, ma che non è certo da considerarsi un capolavoro. Costato circa 160 milioni di dollari, al primo weekend negli stati uniti ha incassato la cifra record di 75 milioni e mezzo (mai raggiunta dai precedenti film della saga), mentre in Italia non è riuscito a superare la concorrenza di San Valentino di sangue 3D. Quasi sicuro il sequel, che J J Abrams sta già scrivendo.
Mirko
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