manuelmonge
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lunedì 23 gennaio 2012
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interessante revisione della lotta di classe
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Anche se, come scrivono i commentatori, questo film mostra la vita piena di ombre e silenzi di un'ipotetica famiglia dell'alta borghesia Milanese, che condivide alcuni dei suoi tempi e vicende con personaggi di classi umili - i serventi, l'amico cuoco del figlio sensibile -, i quali rappresenterebbo secondo l'ortodossia di sinistra l'elemento umano, positivo e quindi possibile, Guadagnino e la sua equipe hanno saputo evitare il manicheismo. E, contro quello che dice la recensione ufficiale di questo sito, il personaggio che corrisponde al titolo non 'e quello del cuoco, ma quello della madre, quello di Tilda Swinton, straniera e omnipresente negli altri come l'amore. Secondo me, farne un'allegoria anche partecipante 'e uno dei grandi meriti di questo film.
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Anche se, come scrivono i commentatori, questo film mostra la vita piena di ombre e silenzi di un'ipotetica famiglia dell'alta borghesia Milanese, che condivide alcuni dei suoi tempi e vicende con personaggi di classi umili - i serventi, l'amico cuoco del figlio sensibile -, i quali rappresenterebbo secondo l'ortodossia di sinistra l'elemento umano, positivo e quindi possibile, Guadagnino e la sua equipe hanno saputo evitare il manicheismo. E, contro quello che dice la recensione ufficiale di questo sito, il personaggio che corrisponde al titolo non 'e quello del cuoco, ma quello della madre, quello di Tilda Swinton, straniera e omnipresente negli altri come l'amore. Secondo me, farne un'allegoria anche partecipante 'e uno dei grandi meriti di questo film. Un Eros che non solo fiere ma si lascia ferire.
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[+] ma quale lotta di classe?
(di budmud)
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gvizzola
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domenica 13 novembre 2011
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banale
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Una Milano che non esiste, gente che non esiste, un fil fatto di niente, una storia che più banale non si può. Spero che tagliono tutti i sussidi governativi al cinema. Ma da dove saltano fuori questi registi?
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gvizzola
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domenica 13 novembre 2011
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terribile
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A perte qualche atmosfera da Casa Vogue, il film è terribile. Pellicole come queste non hanno un mercato, non esisterebbero se non ci fossero gli aiuti dello stato. Speriamo che li taglino del tutto.
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auro78
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lunedì 2 maggio 2011
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poteva dirici qualcosa dell'italia di oggi.
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Io sono l’amore Luca guadagnino
Ho guardato questo film senza conoscerne la trama e senza riflettere sul significato del titolo.
Ho visto così un inizio geniale, che molti potrebbero considerare di maniera, ma che descrive sublimamente la feroce classe borghese dell’ Italia di oggi. i primi venti, trenta minuti del film mi hanno entusiasmato, tanto da riuscire a vedere un impronta dello stile di Antonioni. Ovviamente solo un impronta, perchè il film descrive (bene) le caratteristiche dell’attuale élite industriale, che è sicuramente figlia di quella degli sessanta, ma che per alcuni suoi aspetti è totalmente mutata. Ed è bene notare che nella prima parte del film Guadagnino riesce a descrive eccelsamente questi nuovi aspetti di una classe ossessionata dal fare denaro, che ha perduto i suoi principi e la sua sostanza intellettuale a scapito del mostrare.
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Io sono l’amore Luca guadagnino
Ho guardato questo film senza conoscerne la trama e senza riflettere sul significato del titolo.
Ho visto così un inizio geniale, che molti potrebbero considerare di maniera, ma che descrive sublimamente la feroce classe borghese dell’ Italia di oggi. i primi venti, trenta minuti del film mi hanno entusiasmato, tanto da riuscire a vedere un impronta dello stile di Antonioni. Ovviamente solo un impronta, perchè il film descrive (bene) le caratteristiche dell’attuale élite industriale, che è sicuramente figlia di quella degli sessanta, ma che per alcuni suoi aspetti è totalmente mutata. Ed è bene notare che nella prima parte del film Guadagnino riesce a descrive eccelsamente questi nuovi aspetti di una classe ossessionata dal fare denaro, che ha perduto i suoi principi e la sua sostanza intellettuale a scapito del mostrare. Mostare quanto si è ricchi, come ci si veste bene, mostare la vacuità della bellezza e dell’opulenza, mostare il potere dei soldi e infine, mostrarsi sempre vincenti. Ecco che la famiglia Recchi si sente umiliata dal sapere che il futuro erede della fabbrica Edoardo, un giovane che rompe con quelli che sono le futili e degenerate prospettive di ricchezza del padre, viene sconfitto in una gare di atletica da un cuoco. Chi è vincente nel mercato, chi è ricco e rispettato, chi fa parte di un ceto sociale elevato non può permettersi di perdere, nemmeno in una competizione sportiva. Fino a questo momneto dicevo, il film possiede una sua eloquenza e sarebbe stato per meglio se avesse continuato su questi binari. Dopo però arriva il dramma, e il film diventa troppo filmico e perde della sua originalità. Ecco così che all’interno della famiglia il regista divide i buoni e dai cattivi. Dal lato dei cattivi il padre di Edoardo, Tancredi, che divide con il figlio l’eredità dell’impresa tessile, lasciata dal nonno e che vuole vendere l’impresa per fare ancora più soldi e la madre di Tancredi, ridicola nel suo apparire bella, una donna che non accetta l’idea di invecchiare e del disfacimento umano e dalla parte dei buoni coloro che amano. La madre emma, che si innamora del cuoco, la sorella Elisabetta che dichiara la sua ribellione attraverso la sua omossessualità e il protagonista Edoardo. Patetico direi. Vedere la morte di Edoardo, quando scopre la relazione adulterina della madre con il suo amico cuoco. Mi chiedo perchè un film come questo che poteva raccontarci dell’italia di oggi, che poteva dirci qualcosa di nuovo, debba scadere nel melodramma mieloso e passionale offuscando le buone pretese del regista. Abbiamo fame di storie e di registi che ci sappiano dire dal punto di vista cinematografico com’è questa Italia che oggi stiamo vivendo. Speriamo che ne verranno in tanti.
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garance
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martedì 5 aprile 2011
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inutili belluri
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un film presuntuoso,inutile, vuoto, sgangherato, che crede di salvarsi con qualche pennellata paesaggistica.La fotografia e` l'unica cosa che si salva in questo ridicolo fumettone slabbrato fatto da chi, forse, vide troppo Visconti e si fermo` alla superficie-
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pietruzzo
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domenica 6 febbraio 2011
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isterico
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una regia che più che viscontiana, come molti hanno osato definirla, definirei isterica. una recitazione esasperata sicuramente voluta dal regista,un'esagerazione inutile e pessima. l'omosessualità trattata con la puzza sotto il naso, almeno, tentando di non averla la puzza sotto il naso, sforzo inutile per questo film, la ragazza si taglia i capelli e si capisce che è lesbica, ma per favore, tra baci gonfi di saliva, scene che guadagnino poteva risparmiarci. la passione tra Tilda Swinton e il cuocherello che inspiegabilmente è un genio della cucina, capace di creare sapori inimmaginabili, non esiste, non si sa quando e perchè nasce, durante il primo bacio tra i due, lo spettatore non è altro che sconvolto e infastidito da una trovata tanto banale e brutta da vedere.
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una regia che più che viscontiana, come molti hanno osato definirla, definirei isterica. una recitazione esasperata sicuramente voluta dal regista,un'esagerazione inutile e pessima. l'omosessualità trattata con la puzza sotto il naso, almeno, tentando di non averla la puzza sotto il naso, sforzo inutile per questo film, la ragazza si taglia i capelli e si capisce che è lesbica, ma per favore, tra baci gonfi di saliva, scene che guadagnino poteva risparmiarci. la passione tra Tilda Swinton e il cuocherello che inspiegabilmente è un genio della cucina, capace di creare sapori inimmaginabili, non esiste, non si sa quando e perchè nasce, durante il primo bacio tra i due, lo spettatore non è altro che sconvolto e infastidito da una trovata tanto banale e brutta da vedere. la scena di sesso tra i due rasenta l'orrore: mostrare il corpo cadente di Tilda Swinton non è geniale nè toccante nè commovente nè poetico, è solo brutto e inadeguato alle immagini. accostamento musica immagini pessimo: la scena a Sanremo: Tilda pedina il cuocherello, mentre lei cammina parte la musica( molto simile al tema de "la pantera rosa, tra l'altro") e quando si ferma la musica si interrompe, fornendo a un film che si definisce serio un'inadeguata comicità.
per finire: non esiste amore che regga la morte di un figlio. la trama fa acqua da tutte le parti. lei fugge con l'amante, che in qualche modo è stato la causa indiretta della morte del figlio,scusate mi ripeto, ma per favore.
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algernon
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domenica 16 gennaio 2011
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un filmaccio candidato al golden globe
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coalizzati in nome del brutto: tarantino e guadagnino hanno fatto vincere il leone d'oro a somewhere, il brutto film di sofia coppola. ora ancora tarantino fa il tifo per il bruttissimo film di guadagnino. vediamo un po' come va a finire ...
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il conformista
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venerdì 7 gennaio 2011
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un film coraggioso sulla libertà
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Un film di immagini, di fotografia, di location, di volti, di costumi, di sensazioni, di ricordi. Non un film di parole, nè affatto un documentario. Ma scusate, non è questo, forse, il cinema?
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tuesday
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domenica 5 dicembre 2010
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io sono.... terribile....
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Pessimo film degno di un regista di videoclip che ha girato un videoclip lungo, insostenibile. Passino gli interni. E poi? Una storia che sono più storie intrecciate che sono una storia principale che alla fine non si capisce qual è la storia. Alla fine si fatica a capire chi sono i figli dei protagonisti! La trama è complicata, ma non perché la storia e gli intrecci l'hanno complicata: perché il regista ha voluto rendere complicata una storia banale, scontata, piena di stereotipi e decisamente incompleta. Una bella zuppa russa piena di ingredienti male amalgamati e poco cotti. Un disastro. Un montaggio orribile che voleva dare il senso della frenesia ma fa venire il mal di testa, con quei tagli azzardati qua e là.
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Pessimo film degno di un regista di videoclip che ha girato un videoclip lungo, insostenibile. Passino gli interni. E poi? Una storia che sono più storie intrecciate che sono una storia principale che alla fine non si capisce qual è la storia. Alla fine si fatica a capire chi sono i figli dei protagonisti! La trama è complicata, ma non perché la storia e gli intrecci l'hanno complicata: perché il regista ha voluto rendere complicata una storia banale, scontata, piena di stereotipi e decisamente incompleta. Una bella zuppa russa piena di ingredienti male amalgamati e poco cotti. Un disastro. Un montaggio orribile che voleva dare il senso della frenesia ma fa venire il mal di testa, con quei tagli azzardati qua e là. Una prova terribile di attori da cui era lecito aspettarsi di più ma la cui recitazione è pari a quella degli attori della peggior soap opera italiana. Una sceneggiatura banale, scarna, scontata, ridicola a certi tratti. E la fotografia? Ne hanno parlato tanto bene, peccato che le inquadrature che la sfruttavano alla fine erano sempre uguali. Lo sviluppo di ogni scena era scontato sin dalle prime inquadrature e scoprire che effettivamente poi la scena si svolgeva come previsto non può che far ridere lo spettatore. La trama è debole, se non fosse che ricalca mille stereotipi e ovvietà sarebbe incomprensibile perché non vengono dati strumenti per comprenderla al pubblico. Una prova terribile da cui si salvano solo la magnifica villa-museo, i paesaggi liguri, la Swinton, Gabbriellini e la Paiato. Troppi personaggi, troppo di tutto. Almeno fosse stato più breve e invece bisogna soffrire per due ore prima di poter dire: finalmente è finito!
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[+] d'accordo con tuesday cento per cento
(di palmita)
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[+] regia viscontiana!? regia orribile! sono d'accordo
(di pietruzzo)
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daniel84
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domenica 28 novembre 2010
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elegante ed originale
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Un modo diverso di raccontare, rispetto al solito cinema italiano. A partire dall'introduzione, con la sua eleganza di immagini e bellezza musicale. Aspetti di un' estetica che regnerà per tutto il film. Forse il fatto di raccontare la storia di una famiglia alto-borghese è solo un pretesto per arricchire visivamente le immagini, o forse no, forse è qualcosa di più profondo. Ma non importa, l'ho guardato senza pensare a questo, e mi è piaciuto molto. Forse non mi ha convinto pienamente la recitazione della Swinton, che può dare la sensazione di ripetere frasi imparate a memoria in una lingua sconosciuta. In ogni caso assolutamente da vedere!
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