fabri
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martedì 16 febbraio 2021
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commedia senza pretese
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Visti gli attori mi aspettavo, sinceramente, di più.
Comunque una cmmedia gradevole, basata su un canovaccio non originale - l'eterno snobismo degli inglesi verso i cugini.
Non vi aspettate grandi svolte o colpi di scena, detto questo è un film adatto per trascorrere una serata con il sorriso, quando non si ha volgia di impegnarsi.
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antonio2011
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venerdì 23 settembre 2016
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commediola
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Non capisco tutte queste recensioni entusiastiche per un filmetto che è un mix di commedia comica e musical. Un po' di castello inglese un po' di belle presenze Jessica Biel, un po' di musica Jazz che non c'entra niente con le scene del film solo alcune volte va bene, ma un film non si deve basare solo sulla musica et voilà le jeu est fini. Un commediola che ha tutti i tipici ingredienti delle scene già viste e fatte per riempire per fare il cinema (nel senso di lavoro e basta). Tipo alla fine del film quando la Biel va via il ragazzo marito dice "Ti amo" e lei risponde "Tu non sai cos'è l'amore". Ah ah ah.
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toty bottalla
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venerdì 17 giugno 2016
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affresco movimentato, prevedibile ma ben fatto!
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Inizio anni trenta, una donna bella e intraprendente conosce un bel giovane rampollo di nobile famiglia inglese, i due si sposano e si dirigono nella splendida villa di John ma, sin da subito Veronica (madre di John) comincia a "suocerare"...Un affresco dinamico un pò scombinato che via via prende forma, gli interpreti sono bravi nonostante alcune movenze risultano teatrali, la regia di Stephan Elliott ci regala immagini straordinarie della campagna inglese e ricompone il puzzle della storia senza sussulti e vere sorprese. Saluti.
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biscotto51
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venerdì 23 maggio 2014
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noioso
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Visto solo il primo tempo. Una trama esile esile, il film si basa solo sui dialoghi e le battute che cercano di esere spiritosespiritose. Jessica Biel fuori ruolo come sposina americana. Sembra una recita della scuola, dove ognuno fa solo la sua parte. Ma l'insieme non c'é.
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marzaghetti
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domenica 13 gennaio 2013
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splendente jessica biel, stella di eleganza
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Tratto da una pièce teatrale dei primi del secolo, il film di Elliott rivisita in chiave briosa, moderna, quasi rock, contrapposizioni oggi forse un po' demodè: aplomb inglese e strafottenza americana, nobiltà e servitù, amore e convenienza, e via così... I dialoghi sono serrati e divertenti e le situazioni spaziano dal romantico /commovente all'assurdo/demenziale, senza apparente soluzione di continuità. Davvero splendente Jessica Biel, stella di eleganza e bellezza, che duella degnamente con la Scott Thomas, suocera odiosa da antologia.
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Tratto da una pièce teatrale dei primi del secolo, il film di Elliott rivisita in chiave briosa, moderna, quasi rock, contrapposizioni oggi forse un po' demodè: aplomb inglese e strafottenza americana, nobiltà e servitù, amore e convenienza, e via così... I dialoghi sono serrati e divertenti e le situazioni spaziano dal romantico /commovente all'assurdo/demenziale, senza apparente soluzione di continuità. Davvero splendente Jessica Biel, stella di eleganza e bellezza, che duella degnamente con la Scott Thomas, suocera odiosa da antologia. Emozionante il tango, triste e liberatorio, fra Biel e Firth. Valutazione: 3,0.
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ultimoboyscout
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lunedì 20 dicembre 2010
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elegantemente inglese.
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Atmosfere piacevoli e molto adatte al contesto. Attori a proprio agio, Firth e la Scott Thomas assolutamente deliziosi, perfetti nei rispettivi ruoli con Jessica Biel, decisamente americana, che sbatte nel suddetto contesto anche se ciò è voluto. Ma nonostante tutto il film è abbastanza piatto, privo di colpi di scena o situazioni interessanti con regia e sceneggiatura fiacche. Il finale almeno non è banale o stupido.
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keanu
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mercoledì 24 novembre 2010
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graziosa commedia inglese !!
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Eccellente commedia inglese, ricca di humour e intelligente, educata e ben interpretata. Certi punti e certe battute sono proprio esilaranti.
Molto singolare.
Da vedere !!
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emilio zampieri
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giovedì 5 agosto 2010
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chi vuol esser lieto, sia!
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Che si fa quando non si ha voglia di vedere un film “impegnato”, ma allo stesso tempo non si vuole buttare una serata in una commediola esile-esile? Si guarda una commedia inglese in costume. E così, la bella yankee Larita (Jessica Biel) può essere (ingiustamente) accusata dalla perfida Mrs. Whittaker (Kristin Scott Thomas) di omicidio, senza scomporsi eccessivamente. La scena è intensa e drammatica. Lei confessa che iniettò all’ex marito malato del veleno letale, perché lui non aveva la forza per farlo da sé. E’ un sommo atto d’amore, un sacrificio che le procurò anche una causa penale in tribunale. Lui è pietrificato, e la telecamera inquadra, per un momento, la signora Whittaker: i suoi occhi sembrano dirci che il suo cuore indurito si è improvvisamente sciolto.
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Che si fa quando non si ha voglia di vedere un film “impegnato”, ma allo stesso tempo non si vuole buttare una serata in una commediola esile-esile? Si guarda una commedia inglese in costume. E così, la bella yankee Larita (Jessica Biel) può essere (ingiustamente) accusata dalla perfida Mrs. Whittaker (Kristin Scott Thomas) di omicidio, senza scomporsi eccessivamente. La scena è intensa e drammatica. Lei confessa che iniettò all’ex marito malato del veleno letale, perché lui non aveva la forza per farlo da sé. E’ un sommo atto d’amore, un sacrificio che le procurò anche una causa penale in tribunale. Lui è pietrificato, e la telecamera inquadra, per un momento, la signora Whittaker: i suoi occhi sembrano dirci che il suo cuore indurito si è improvvisamente sciolto. In fondo, anche lei ha avuto una vita difficile, costellata di dolori. Quindi, Medusa non è più Medusa? Certo che sì. “Lasciala andare”, dice Mrs. Whittaker al figlio, “verso il tramonto. A iniettare il suo veleno a un’altra famiglia. Va’ via di qui prima che il tuo passato ti raggiunga… di nuovo”. Difficile pensare a una battuta più crudele in un tale momento. Ma basta che Larita, prima di uscire, spinga vendicativamente a terra la statua della Venere di Milo (una copia, si spera…), frantumandola in mille pezzi, ché l’atmosfera si ricompone. La vita, non vale la pena di prenderla troppo seriamente. Un marito giovane e carino potrà forse essere rimpiazzato da uno più vecchio ma di certo più maturo e complice, e di certo il “clima” sarà più caldo altrove. Immergersi un po’ per sfiorare appena con le dita i fondali della tragedia, e prontamente risalire in superficie: ecco il segreto di questo genere.
Un plauso alla giovane Biel, a suo agio in tutto il film. Un baciamano all’impeccabile Kristin Scott Thomas che, se il copione lo avesse permesso, sarebbe riuscita persino a suscitare nello spettatore un po’ di comprensione per la iellata Mrs. Whittaker (quegli occhi che, per un istante, lasciano intravedere la vera Mrs. Whittaker!). Infine, un buffetto alla vera statua del film (altro che la Venere di Milo!): l’immarcescibile Colin Firth, che riesce sempre ad essere una presenza gradevole senza mai preoccuparsi di recitare. Se pubblicizzasse una marca di wurstel di suino, la sua espressione sarebbe sempre quella. O forse sono io ad avere le fette di suino sugli occhi?
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alesya
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mercoledì 30 giugno 2010
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easy virtue
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Mrs. Whittaker: “Smile, Marion. ”
Marion Whittaker: “I don’t feel like smiling”.
Mr. Whittaker: “You’re English dear, fake it. ”
Frizzante e pungente….i termini a mio parere più appropriati per descrivere questa gustosa pellicola : un film del quale onestamente mi ero completamente dimenticata e forse passato un po’ inosservato rispetto ad altri giganteggianti titoli usciti lo scorso anno , ora so , a gran torto . Easy virtue (perchè questi benedetti traduttori sentono l’esigenza di dovere tradurre sempre con un titolo comprensibile nella nostra lingua anche a costo di non essere attinenti quando l’originale ha un fascino intraducibile !) è una commedia deliziosa che mette in scena con perfetta teatralità – non per niente è proprio dal teatro che viene lo script – i vizi quasi caricaturali della antica e polverosa società britannica , arrivata a un punto di dissolvenza per lasciare spazio al brio di una nuova era .
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Mrs. Whittaker: “Smile, Marion. ”
Marion Whittaker: “I don’t feel like smiling”.
Mr. Whittaker: “You’re English dear, fake it. ”
Frizzante e pungente….i termini a mio parere più appropriati per descrivere questa gustosa pellicola : un film del quale onestamente mi ero completamente dimenticata e forse passato un po’ inosservato rispetto ad altri giganteggianti titoli usciti lo scorso anno , ora so , a gran torto . Easy virtue (perchè questi benedetti traduttori sentono l’esigenza di dovere tradurre sempre con un titolo comprensibile nella nostra lingua anche a costo di non essere attinenti quando l’originale ha un fascino intraducibile !) è una commedia deliziosa che mette in scena con perfetta teatralità – non per niente è proprio dal teatro che viene lo script – i vizi quasi caricaturali della antica e polverosa società britannica , arrivata a un punto di dissolvenza per lasciare spazio al brio di una nuova era . La tipica freddezza british e i suoi stereotipi prendono vita nella calma insopportabile della matriarca Kristin Scott Thomas , nella cattiveria pettegola della due sorelle , in un maggiordomo complice e spettatore di drammi inesistenti , in eventi mondani e di beneficenza assolutamente snervanti e nello stesso John , erede e fresco sposo , perennemente annoiato e troppo occupato a giocare a tennis ; nemmeno lui , nato e cresciuto nella grande magione dei Witthaker , si rende davvero conto della freschezza e della bellezza della novella sposa . Spettatore e deus ex machina di questo teatrino di ipocrisia è il patriarca Colin Firth , di ritorno da una guerra che gli ha fatto aprire gli occhi con violenza su come tutto , di fronte al peso del dolore , si sgretoli e riveli il suo vero volto : i suoi interventi sono pungenti e ironici in perfetto stile british , ma nascondono sempre una verità che nessuno dei personaggi vuole vedere . Fulgido elemento di progresso e rinnovamento è la bella Larita , incarnata alla perfezione da Jessica Biel : personalmente ho sempre trovato i suoi lineamenti troppo moderni e inadatti a sostenere parti in costume , ma stavolta è proprio la sua modernità fisica a renderla perfetta per la parte : lei è il seme del cambiamento , simbolo di una continente nuovo e ansioso di rinnovarsi ; una donna esuberante che respinge le convenzioni e le “schiaccia” letteralmente alterando momenti incredibilmente comici per lo spettatore (fantastica la scena della morte del chiwawa e della caccia alla volpe con la moto) , a linee drammatiche e malinconiche che prendono vita nell’esperienza di un amore passato , provato dal dolore e dalla sofferenza , che più che mai l’ha temprata contro falsità e sorrisi di facciata . Lei è vincitrice indiscussa di una guerra che non valeva la pena di combattere , in un mondo che sta svanendo e che corre disperatamente verso il futuro , nel bellissimo finale apparentemente imprevedibile ma che tutti desideravamo arrivasse a compimento dopo quel fantastico tango… Seguite il mio consiglio : ritrovatevi una sera davanti a questo film e vedrete che vi lascierà una dolcezza e una piacevolezza che da tempo non mi capitava di provare per una commedia :brindate con una coppa di spumante frizzante e rilassatevi per un brindisi perfetto.
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easytiger
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domenica 16 maggio 2010
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commedia ben costruita
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Remake di una commedia del cinema muto del 1928, della quale porta lo stesso titolo (Easy Virtue), e dalla trama un pò scontata solo apparentemente, "un martimonio all'inglese" si gusta con curiosità da parte dello spettatore che nell'intreccirsi ironico delle vite dei protagonisti resta incollato allo schermo per scoprire come le migliori delle intenzioni possano essere capovolte a piacimento dal fato e non sempre senza un lieto fine. Classica commedia americana ben confezionata e oggi come oggi è difficile imbattersi in film ben costruiti anche se "leggeri";ottimi ed adatti gli interpreti,da Jessica Biel a Colin Firth e Kristin Scott Thomas, buona la sceneggiatura. Titolo italiano non proprio dei migliori anzi quasi forviante molto meglio il titolo originale "Easy Virtue "(facili virtù) anche tradotto.
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Remake di una commedia del cinema muto del 1928, della quale porta lo stesso titolo (Easy Virtue), e dalla trama un pò scontata solo apparentemente, "un martimonio all'inglese" si gusta con curiosità da parte dello spettatore che nell'intreccirsi ironico delle vite dei protagonisti resta incollato allo schermo per scoprire come le migliori delle intenzioni possano essere capovolte a piacimento dal fato e non sempre senza un lieto fine. Classica commedia americana ben confezionata e oggi come oggi è difficile imbattersi in film ben costruiti anche se "leggeri";ottimi ed adatti gli interpreti,da Jessica Biel a Colin Firth e Kristin Scott Thomas, buona la sceneggiatura. Titolo italiano non proprio dei migliori anzi quasi forviante molto meglio il titolo originale "Easy Virtue "(facili virtù) anche tradotto.
Da vedere spensieratamente!
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