everyone
|
mercoledì 21 gennaio 2009
|
l'inghilterra e gli usa
|
|
|
|
Per capire il senso di questa pellicola bisogna calarsi nel tempo che rappresenta cosa che sa fare benissimo.Certi tratti del conservatorismo di quel tipo di società inglese sopravvivevano ancora negli
gli anni '70 avendolo potuto constatare di persona!
Complimenti al regista al cast degli attori all'eleganza del tutto confezionato come le circostanze richiedono.
|
|
[+] lascia un commento a everyone »
[ - ] lascia un commento a everyone »
|
|
d'accordo? |
|
luca
|
lunedì 19 gennaio 2009
|
let's misbehave!
|
|
|
|
Il ritornello di un vecchio classico jazz euforicamente cantato durante un ballo frenetico da John e Larita, "Let's misbehave!", costituisce un'importante chiave ermeneutica del film, nel tragico scarto di intenzione tra i due ballerini: lei rigorosamente seria, lui appena divertito. Gli sviluppi della storia dimostrano (in maniera forse un po' pedante) le conseguenze esistenziali cui conduce tale pericolosa differenza di potenziale, in termini di attese e di risorse da spendere nel matrimonio, ridisegnando gli equilibri delle coppie familiari secondo nuove affinità drammaticamente maturate.
Il "misbehaviour" auspicato da Laurita non solo rappresenta la stagionata ma sempre fertile differenza di cultura tra vecchio e nuovo continente, fra l'antica, stratificata tradizione britannica e l'esuberante effervescenza di chi proviene da una nazione più recente della poltrona sulla quale è seduta (parafrasando una punta rivolta da Veronica alla nuora); esso diviene l'esigenza di un'indole tormentata, inappagata, di chi nella propria vita ha sperimentato situazioni al limite, nelle quali rispettando le regole si raccoglie solo dolore: la malattia terribile del primo marito di Larita e la perdita dei compagni da parte di Jim durante la Grande Guerra.
[+]
Il ritornello di un vecchio classico jazz euforicamente cantato durante un ballo frenetico da John e Larita, "Let's misbehave!", costituisce un'importante chiave ermeneutica del film, nel tragico scarto di intenzione tra i due ballerini: lei rigorosamente seria, lui appena divertito. Gli sviluppi della storia dimostrano (in maniera forse un po' pedante) le conseguenze esistenziali cui conduce tale pericolosa differenza di potenziale, in termini di attese e di risorse da spendere nel matrimonio, ridisegnando gli equilibri delle coppie familiari secondo nuove affinità drammaticamente maturate.
Il "misbehaviour" auspicato da Laurita non solo rappresenta la stagionata ma sempre fertile differenza di cultura tra vecchio e nuovo continente, fra l'antica, stratificata tradizione britannica e l'esuberante effervescenza di chi proviene da una nazione più recente della poltrona sulla quale è seduta (parafrasando una punta rivolta da Veronica alla nuora); esso diviene l'esigenza di un'indole tormentata, inappagata, di chi nella propria vita ha sperimentato situazioni al limite, nelle quali rispettando le regole si raccoglie solo dolore: la malattia terribile del primo marito di Larita e la perdita dei compagni da parte di Jim durante la Grande Guerra.
Il "misbehaviour", dunque, diviene procedimento di liberazione dalle regole e di riappropriamento dell'essere: fumare in casa, in barba alle proibizioni; partecipare ad una caccia alla volpe cavalcando una moto; istigare Hilda a ballare il can-can senza biancheria intima; passare di nascosto a Marion della letteratura erotica; fino al capolavoro finale, il sensualissimo tango ballato insieme a Jim, che svela l'inevitabile e forse un po' scontata destinazione finale delle pulsioni venute via via emergendo.
Un'euforia vissuta contropelo, antidoto al male di vivere, alle conciliazioni mal tollerate, alla rinuncia alla pienezza; la rivincita graffiante di un amore sottopelle che non si piega a costrizioni strampalate, e leva la sua voce arrochita a spazzar via le nebbie, in un impeto di irrefrenabile rinnegamento.
That's all jazz!
[-]
[+] splendida recensione!
(di roberta)
[ - ] splendida recensione!
[+] ha capito tutto !
(di franco)
[ - ] ha capito tutto !
[+] attento a queste esortazioni :-)
(di let_8)
[ - ] attento a queste esortazioni :-)
|
|
[+] lascia un commento a luca »
[ - ] lascia un commento a luca »
|
|
d'accordo? |
|
cormorano
|
lunedì 19 gennaio 2009
|
3 domande......,nessuna risposta !!
|
|
|
|
Nessuna delle 3 risposte che deve dare un film è stata soddisfatta!Il film ripropone i soliti stereotipi contrapposti: inglesi-americani,polite-unpolite,grigiore-modernità,camilla-diana.Il regista forse voleva rappresentare l'amore vero, quello del veleno al malato terminale del primo marito di Larita, un'impresa mal riuscita.Cosa mi ha detto il film? Bè era meglio restare a casa a vedere partita.
|
|
[+] lascia un commento a cormorano »
[ - ] lascia un commento a cormorano »
|
|
d'accordo? |
|
nadia2011
|
lunedì 19 gennaio 2009
|
un film veramente brutto e noioso!!!
|
|
|
|
Senza trama, senza spessore, con dei vuoti narrativi incredibili e una pseudo comicità che nulla ha che vedere con l'humor delle classiche commedie inglesi.
Si è continuamente in attesa di "qualcosa" che dia una svolta alla storia ma che non arriva mai.
|
|
[+] lascia un commento a nadia2011 »
[ - ] lascia un commento a nadia2011 »
|
|
d'accordo? |
|
giulio
|
lunedì 19 gennaio 2009
|
un gioiello
|
|
|
|
un vero gioiello di film!!!
ottimi la regia,la scenografia e gli interpreti
si ride di gusto a battute intelligenti e sardoniche, mai volgari ma feroci ,in puro stile british
un capolavoro di commedia
ottimi attori ottima storia
avercene di film così...
|
|
[+] lascia un commento a giulio »
[ - ] lascia un commento a giulio »
|
|
d'accordo? |
|
aldo
|
domenica 18 gennaio 2009
|
pretenzioso e vacuo
|
|
|
|
Quanto spreco. Una compagine di attori di prima grandezza, una buona fotografia per un film pretenzioso e vacuo. Ho rasentato lo sbadiglio e il colpo di sonno. La storia non avvince mai e alcune trovate sono paradossali e superflue. Non lascia quasi nulla e infatti all'uscita ci si ricorda soltanto delle attese deluse. I sentimenti accennati: amore, dedizione, abnegazione, disillusione, lambiscono i personaggi senza catturarli. L'unica nel ruolo: Kristhin Scott Thomas. Ma la storia scivola come sabbia tra le dita e il tempo al cinema pesa come il piombo invece di volare via leggero.
[+] ah meno male...
(di tandaz)
[ - ] ah meno male...
|
|
[+] lascia un commento a aldo »
[ - ] lascia un commento a aldo »
|
|
d'accordo? |
|
pg
|
domenica 18 gennaio 2009
|
spumeggiante.
|
|
|
|
Godibile, ironico e spumeggiante. Graffiante affresco dell'upper class britannica raccontato da un Aussie che dimostra di conoscere bene il soggetto e l'epoca, anche se lo spider BMW fu prodotto dieci anni dopo. La Thomas recita il suo vero ruolo, quello della consorte acida. La Biel è alla sua altezza, con una marcia in più: il lato B mozzafiato.
|
|
[+] lascia un commento a pg »
[ - ] lascia un commento a pg »
|
|
d'accordo? |
|
marco c.
|
domenica 18 gennaio 2009
|
ottimo
|
|
|
|
Storia di una famiglia opulenta (ma oramai non più), tradizionale e chiusa al mondo esterno tanto che una donna americana (quindi evoluta per eccellenza) irrompe nell'ambiente arcaico e spudoratamente cieco, sconvolgendo gli equilibri (ma anche le speranze della "padrona"). Peraltro il figlio (marito dell’americana) non si era accorto (o non voleva accorgersene) delle aspettative riposte dalla madre nel condurre la famiglia fuori dalla crisi economica e come aggravante si ripropone anche la rivalità della “proprietà” del figlio. Ipocrisie, cattiverie, falsità, si scontrano con lo spirito libero di chi ha una visione di poche convenzioni, regole formali basate sull’ipocrisia, ma soprattutto aperta ai sentimenti interiori.
[+]
Storia di una famiglia opulenta (ma oramai non più), tradizionale e chiusa al mondo esterno tanto che una donna americana (quindi evoluta per eccellenza) irrompe nell'ambiente arcaico e spudoratamente cieco, sconvolgendo gli equilibri (ma anche le speranze della "padrona"). Peraltro il figlio (marito dell’americana) non si era accorto (o non voleva accorgersene) delle aspettative riposte dalla madre nel condurre la famiglia fuori dalla crisi economica e come aggravante si ripropone anche la rivalità della “proprietà” del figlio. Ipocrisie, cattiverie, falsità, si scontrano con lo spirito libero di chi ha una visione di poche convenzioni, regole formali basate sull’ipocrisia, ma soprattutto aperta ai sentimenti interiori. Fa eccezione il marito della “padrona” bloccato dall’esperienza della guerra e rimasto sensibile solo alla sincerità e all’onestà. La “yankee” (anch’essa con un passato sofferente) ha investito sull’amore e si è ritrovata, suo malgrado, con un uomo che alla fine ha scelto il legame di sangue. Quindi in altre parole: conflitti tra modernità e arretratezza, rapporti tra genitori, figlio maschio e figlie femmine, e conflitti di classe (servitù), decritti con una ottima sceneggiatura, ottimi gli attori, così come i dialoghi e una più crescente capacità narrativa. Ottima l’interpretazione della “padrona” completamente presa a salvare la famiglia ostentando una dignità “formale” ma destabilizzata dagli eventi non più controllabili.
Ottimo!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marco c. »
[ - ] lascia un commento a marco c. »
|
|
d'accordo? |
|
marco c.
|
domenica 18 gennaio 2009
|
bello davvero!
|
|
|
|
Storia di una famiglia opulenta (ma oramai non più), tradizionale e chiusa al mondo esterno tanto che una donna americana (quindi evoluta per eccellenza) irrompe nell'ambiente arcaico e spudoratamente cieco, sconvolgendo gli equilibri (ma anche le speranze della "padrona"). Peraltro il figlio (marito dell’americana) non si era accorto (o non voleva accorgersene) delle aspettative riposte dalla madre nel condurre la famiglia fuori dalla crisi economica e come aggravante si ripropone anche la rivalità della “proprietà” del figlio. Ipocrisie, cattiverie, falsità, si scontrano con lo spirito libero di chi ha una visione di poche convenzioni, regole formali basate sull’ipocrisia, ma soprattutto aperta ai sentimenti interiori.
[+]
Storia di una famiglia opulenta (ma oramai non più), tradizionale e chiusa al mondo esterno tanto che una donna americana (quindi evoluta per eccellenza) irrompe nell'ambiente arcaico e spudoratamente cieco, sconvolgendo gli equilibri (ma anche le speranze della "padrona"). Peraltro il figlio (marito dell’americana) non si era accorto (o non voleva accorgersene) delle aspettative riposte dalla madre nel condurre la famiglia fuori dalla crisi economica e come aggravante si ripropone anche la rivalità della “proprietà” del figlio. Ipocrisie, cattiverie, falsità, si scontrano con lo spirito libero di chi ha una visione di poche convenzioni, regole formali basate sull’ipocrisia, ma soprattutto aperta ai sentimenti interiori. Fa eccezione il marito della “padrona” bloccato dall’esperienza della guerra e rimasto sensibile solo alla sincerità e all’onestà. La “yankee” (anch’essa con un passato sofferente) ha investito sull’amore e si è ritrovata, suo malgrado, con un uomo che alla fine ha scelto il legame di sangue. Quindi in altre parole: conflitti tra modernità e arretratezza, rapporti tra genitori, figlio maschio e figlie femmine, e conflitti di classe (servitù), decritti con una ottima sceneggiatura, ottimi gli attori, così come i dialoghi e una più crescente capacità narrativa. Ottima l’interpretazione della “padrona” completamente presa a salvare la famiglia ostentando una dignità “formale” ma destabilizzata dagli eventi non più controllabili.
Ottimo!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marco c. »
[ - ] lascia un commento a marco c. »
|
|
d'accordo? |
|
|