piovra
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domenica 18 gennaio 2009
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bruttissimo!
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Piatto e stupido! Interpretazione discreta...
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bobo
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sabato 17 gennaio 2009
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occhio alle suocere spece se inglesi
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buon film bene interpretrato dalle protagoniste eccellenti i dialoghi alla woody allen
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bobo
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sabato 17 gennaio 2009
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occhio alle suocere spece se inglesi
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buon film bene interpretrato dalle protagoniste eccellenti i dialoghi alla woody allen
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laura
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sabato 17 gennaio 2009
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finalmente una commedia,in una stagione horror
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Un amore di film, ben recitato, sceneggiatura brillante, bei costumi, splendida location. Due ore assolutamente godibili.
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olgadikom
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venerdì 16 gennaio 2009
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una gustosa ricetta
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UN MATRIMONIO ALL’INGLESE Ingredienti: una pièce teatrale di un autore inossidabile come Noel Coward, da cui il film prende spunto; il conflitto tra vecchio e nuovo, allargato dagli individui al mondo, rappresentato dalla vecchia Inghilterra e dalla nuova America; le inquadrature originali e ricercate all’altezza di Gosford Park di Altman. A tali ingredienti base aggiungi: una scelta di brani musicali anni ’30 e seguenti o moderni (vedi Sex Bomb) che fanno respirare l’aria del periodo e hanno già dentro il sapore del jazz; una campagna inglese e una vecchia villa che rimangono negli occhi; un gruppo di interpreti all’altezza della situazione con qualche punta eccellente e qualcuna minore. Aggiungi infine al composto una sigla iniziale spiritosa e brillante come le battutine acide o fulminanti dei vari personaggi, servitù compresa.
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UN MATRIMONIO ALL’INGLESE Ingredienti: una pièce teatrale di un autore inossidabile come Noel Coward, da cui il film prende spunto; il conflitto tra vecchio e nuovo, allargato dagli individui al mondo, rappresentato dalla vecchia Inghilterra e dalla nuova America; le inquadrature originali e ricercate all’altezza di Gosford Park di Altman. A tali ingredienti base aggiungi: una scelta di brani musicali anni ’30 e seguenti o moderni (vedi Sex Bomb) che fanno respirare l’aria del periodo e hanno già dentro il sapore del jazz; una campagna inglese e una vecchia villa che rimangono negli occhi; un gruppo di interpreti all’altezza della situazione con qualche punta eccellente e qualcuna minore. Aggiungi infine al composto una sigla iniziale spiritosa e brillante come le battutine acide o fulminanti dei vari personaggi, servitù compresa.
Con queste componenti Stephan Elliott ha creato una commedia tra le migliori viste in questo periodo avaro di risate o sorrisi intelligenti. L’altezzosità e l’ostilità preconcetta degli inglesi snobbini e mummificati si scontrano con godibile esito con la freschezza della nuora americana, divorziata, spregiudicata e attenta a tutelare la sua libertà, anche se non mancano segreti poco limpidi nella sua vita. Questo a dimostrazione del fatto che quando si tratta di mettere a fuoco l’animale uomo nelle sue debolezze o nei suoi trionfi, spesso il nuovo e il vecchio si equivalgono. Comunque l’ambizione di dare uno sfondo alle caratteristiche personali dei protagonisti sembra riuscita perché il racconto, con qualche tratto melò, restituisce il senso della crisi di un periodo, di un passaggio d’epoca, simboleggiato da una donna che guida macchine da corsa , rifiuta gli stereotipi, afferma anche fisicamente il diritto di avere spazio e di fare scelte. Nel contesto più ampio, alla lentezza si sta sostituendo la velocità, c’è stato un primo conflitto mondiale e se ne prepara un altro con i relativi danni anche psicologici, nell’arte va in crisi la figurazione e irrompe l’astratto (vedi quadro di Picasso provocatoriamente regalato alla famiglia del marito dalla protagonista).
E ora la trama. Larita (Jessica Biel) incontra in Francia Iohn (Ben Barnes), un aristocratico inglese, ancora un ingenuo ragazzone che, affascinato dalla vissuta americana, la sposa. Successivamente i due si recano nella tenuta di famiglia per fare la conoscenza dei parenti di lui. L’incontro non è dei più facili, fatta eccezione per il suocero (Colin Firth) che con il suo disincantato distacco dalle piccinerie delle donne di casa è quello più aperto alle novità. Tra nuora e suocera (Christin K. S. Thomas) si scatena invece una vera e propria guerra, condotta con sottile e lampeggiante isteria dall’anziana, frustrata in tutti i suoi sogni circa il matrimonio del figlio e le mancate nozze delle due figlie zitelle. Il conflitto e la guerra dei nervi culminano prima in una caccia alla volpe alla quale Larita partecipa guidando una rombante motocicletta e poi in una chiarificazione che si svolge durante un ricevimento. Alla fine i due “diversi”, suocero e nuora, si ritrovano ad affermare insieme che chi rimane indietro non ha scampo. La decadenza della vecchia villa di famiglia prelude alla fine di chi vi si è rinserrato dentro senza nulla voler concedere a un mondo che sta cambiando.
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bbbbbbbb
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venerdì 16 gennaio 2009
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orrendo
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ke schifo di film orrendo
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uggè
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venerdì 16 gennaio 2009
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critici da strapazzo
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Ma mettetevi d'accordo ,voi critici dei miei "stivali"!! Uno dice bellissimo,l'altro mediocre;perchè perdete un'ottima occasione per stare zitti? Confondete solo la voglia di andare a vedere il film.
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meryl
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giovedì 15 gennaio 2009
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arrivano gli yankees
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Non si può nn parteggiare per Larita in questa commedia brillante,pungente,deliziosa ma mai frivola.
Remake notevolissimo impreziosito da un cast eccezionale Jessica da Settimo Cielo ha fatto degli enormi passi avanti veramente divina..beh Colin senza commento e Kristin veramente magistrale.
Il ritmo è serrato le gag mai banali e il messaggio nn lo ridurrei a unconfrono tra il vecchio e il nuovo mondo ma tra la voglia di vivere e amare nel modo più personale possibile e di sopravvivere imbalsamati nelle convenzioni,nelle malignità e nell'invidia.
Certo il tema nn è nuovo ma qui è sicuramente reso con original humor..
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alessandro
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giovedì 15 gennaio 2009
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così e così
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non sono rimasto deluso ma mi aspettavo di più.
è un film piacevole che a mio parere perde parecchio nella traduzione in italiano. sono sicuro che la versione originale è assai più godibile.
gli attori sono nella parte, costumi e resa del periodo molto ben resi.
vale la pena vederlo,comunque.
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rocco
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mercoledì 14 gennaio 2009
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ridatemi i soldi
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Ho perso 13 euro per questo film. La cosa buona è che siamo andati via dal cinema dopo il primo tempo.
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