johnfalsini
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venerdì 12 marzo 2010
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w venezia
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Che bello essere per una volta d'accordo con VENEZIA. Questo film era da dimenticare.
Uno degli oscar meno meritati della storia. O forse il cinema migliore è veramente questo?? Chi nel 1200 scolpiva omini antropomorfi era considerato un genio, quando 1700 anni primi Fidia già modellava il marmo come il bernini!
Film noioso anche se ben girato. La sua assenza di storia e la macchina a mano hanno fatto pensare al documentario, FALSO! Soprattutto le prime scene sono talmente irrealistiche che c'è da stupirsi che di americani non ne siano morti 100.000!! Voto dell'academy troppo politico, quasi a dire "voi donne potete fare solo questo - cià che vi premiamo" io mi offenderei!!
Non sono un tifoso di cameron e quindi frustrato dalla mancata statuetta, anzi.
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Che bello essere per una volta d'accordo con VENEZIA. Questo film era da dimenticare.
Uno degli oscar meno meritati della storia. O forse il cinema migliore è veramente questo?? Chi nel 1200 scolpiva omini antropomorfi era considerato un genio, quando 1700 anni primi Fidia già modellava il marmo come il bernini!
Film noioso anche se ben girato. La sua assenza di storia e la macchina a mano hanno fatto pensare al documentario, FALSO! Soprattutto le prime scene sono talmente irrealistiche che c'è da stupirsi che di americani non ne siano morti 100.000!! Voto dell'academy troppo politico, quasi a dire "voi donne potete fare solo questo - cià che vi premiamo" io mi offenderei!!
Non sono un tifoso di cameron e quindi frustrato dalla mancata statuetta, anzi....
Però questo film è veramente deludente, stanco e privo di originalità.
W VENEZIA, e speriamo che gli americani, fomentati da questo capolavoro, non proibiscano i cereali come le sigarette!!!
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miss olive
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giovedì 11 marzo 2010
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bigelow da oscar
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Negli anni della crisi economica, della guerra e della rivalsa delle donne, ecco il film a basso costo e dalle tematiche attuali che ha messo in ginocchio il bellissimo, ma troppo costoso e poco reale (oltre che originale) avatar.
The hurt locker mostra la vita da soldato con grande obbiettività, senza cadere nel facile clichè del soldato-eroe, nè in quello del soldato-assassino. Il soldato è un uomo che come molti uomini non smette mai di cercare nuove emozioni, ma dal punto di vista ideologico è assolutamente neutrale. Se nel passato forse l'unico aspetto positivo della guerra era che si combatteva per degli ideali e per un senso di appartenenza, ormai la guerra è diventata come quasi tutto il resto una pura questione di interesse.
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Negli anni della crisi economica, della guerra e della rivalsa delle donne, ecco il film a basso costo e dalle tematiche attuali che ha messo in ginocchio il bellissimo, ma troppo costoso e poco reale (oltre che originale) avatar.
The hurt locker mostra la vita da soldato con grande obbiettività, senza cadere nel facile clichè del soldato-eroe, nè in quello del soldato-assassino. Il soldato è un uomo che come molti uomini non smette mai di cercare nuove emozioni, ma dal punto di vista ideologico è assolutamente neutrale. Se nel passato forse l'unico aspetto positivo della guerra era che si combatteva per degli ideali e per un senso di appartenenza, ormai la guerra è diventata come quasi tutto il resto una pura questione di interesse. La Bigelow riesce a tenerci per più di 2 ore con lo sguardo attaccato allo schermo, senza per questo ricorrere a grandi battaglie o a chissà quali effetti speciali.
E' tutto molto crudo e reale, quasi assente è la colonna sonora, che rende alcune scene un pò sterili, ma nel complesso rende tutto ancora più realistico. La maga della macchina da presa, e un riferimento va anche alla sceneggiatura, che si capisce subito essere frutto di qualcuno che ha vissuto situazioni simili molto da vicino.
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nexus
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mercoledì 10 marzo 2010
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in prossimità
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Dopo un pò di tempo che si guarda questo film lo spettatore si chiede cosa spinge il protagonista a fare quel mestiere con così grande determinazione (e professionalità).
Il film non da risposte sta a noi leggere tra le righe.
Forse la vita "normale" è troppo banale ed insignificante: il sergente sempre pronto, quando è in Iraq, a decisioni immediate nel supermercato non sa quali cornflakes acquistare (semplicemente perchè alla fine sono tutti uguali?).
Parla con la moglie tentando di descrivere le situazioni da lui vissute ma si accorge che lei è assente.
Quello che lui ha provato e vissuto rimane un'esperienza non condivisibile se non con i propri commilitoni.
E' consapevole di essere solo.
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Dopo un pò di tempo che si guarda questo film lo spettatore si chiede cosa spinge il protagonista a fare quel mestiere con così grande determinazione (e professionalità).
Il film non da risposte sta a noi leggere tra le righe.
Forse la vita "normale" è troppo banale ed insignificante: il sergente sempre pronto, quando è in Iraq, a decisioni immediate nel supermercato non sa quali cornflakes acquistare (semplicemente perchè alla fine sono tutti uguali?).
Parla con la moglie tentando di descrivere le situazioni da lui vissute ma si accorge che lei è assente.
Quello che lui ha provato e vissuto rimane un'esperienza non condivisibile se non con i propri commilitoni.
E' consapevole di essere solo......... siamo tutti soli.
Lui non ci sta e decide di vivere il più possibile in prossimità della morte, dell'aldilà.
Questo gli dà, a modo suo, uno scopo all'esistenza ed una carica di adrenalina difficilmente reperibile nella quotidianità di ogni giorno.
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opidum
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mercoledì 10 marzo 2010
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ottimo film ma pubblicità ingannevole
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mi ritrovo con i commenti degli altri del forum e perciò no lascerò un altro commento il film è bello crudo e da vedere
solo voglio dire che ho comprato il dvd tre giorni prima che il film vincesse l'oscar e sul dvd ci sono solo i nomi di david morse ralf fhinnies e guy pierce attori che conosco e stimo e il dvd l'ho compratoessenzialmente per quello
bè non voglio dire nulla ma......
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don64
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martedì 9 marzo 2010
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film ...verita'
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Film documetario sull'argomento guerra in Iraq.Il film, che ha vinto il premio Oscar, e' molto crudo, reale,vero.Nel complesso un film documentario da vedere per conoscere la realta' dei sacrifici che conducono i soldati in missione ove sono delle mine vaganti e rischiano la vita attimo per attimo.Voto 7
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giandomenico
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martedì 9 marzo 2010
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l'oscar che non hanno dato
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Peccato che alla regista non abbiano dato l'Oscar che più avrebbe meritato: "per l'assoluta mancanza di rispetto nei riguardi dello spettatore"
Da 5 minuti su SKY cerco di vedere il super premiato film e ci rinuncio:
I primi piani esasperanti, la cinepresa che si sposta a velocità della luce da un piano all'altro, i continui movimenti della stessa mi hanno fatto venire la nausea. E dire che normalmente non soffro il mal di mare o il mal d'auto.
Se questo tipo di ripresa significa essere artisti, allora mi sa che anch'io nei miei filmati familiare, non riuscendo a tenere ben ferma la telecamera, sono un genio.
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(di nexus)
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saix91
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martedì 9 marzo 2010
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anche quest'anno...
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Come l'anno precedente, gli Oscar hanno assegnato un numero esagerato di statuette ad un buon film, inclusa quella più ambita di tutte. Dopo aver visto quattro film della decina, posso affermare che già Up era di gran lunga superiore a The Hurt Locker, film ben diretto, efficacemente interpretato (una sorpresa questo Jeremy Renner, davvero bravo, giusta la nomination come miglior attore) ma, come sempre, un pò scontato come storia e sceneggiatura (assurdo l'Oscar, specialmente se si considera che ha battuto Up e che Whatever Works - Basta Che Funzioni del sommo Woody manco l'ha presa la nomination). La storia parla di un artificiere, che crede nel valore positivo della guerra (e questo è abbastanza innovativo, visto che ormai sempre più film si focalizzavano sugli orrori di questa) e che riesce perfettamente nel suo lavoro, con freddezza e precisione.
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Come l'anno precedente, gli Oscar hanno assegnato un numero esagerato di statuette ad un buon film, inclusa quella più ambita di tutte. Dopo aver visto quattro film della decina, posso affermare che già Up era di gran lunga superiore a The Hurt Locker, film ben diretto, efficacemente interpretato (una sorpresa questo Jeremy Renner, davvero bravo, giusta la nomination come miglior attore) ma, come sempre, un pò scontato come storia e sceneggiatura (assurdo l'Oscar, specialmente se si considera che ha battuto Up e che Whatever Works - Basta Che Funzioni del sommo Woody manco l'ha presa la nomination). La storia parla di un artificiere, che crede nel valore positivo della guerra (e questo è abbastanza innovativo, visto che ormai sempre più film si focalizzavano sugli orrori di questa) e che riesce perfettamente nel suo lavoro, con freddezza e precisione. Intorno a lui ruotano una serie di vicende legate ad amicizia, morte e soprattutto paura e paranoia: basti vedere la sequenza del disinnesco della bomba-auto, dove i due soldati di copertura se la fanno addosso solo perchè dei tipi li stavano immortalando con una videocamera. Il soldato è talmente devoto al "bene" che fa cose da pazzi: per vendicare un bambino morto, con cui aveva allacciato un minimo di rapporto, esce di nascosto dall'accampamento, rischiando la pelle in una città ostile, inoltre per salvare un kamikaze pentito (o un kamikaze costretto, non si capisce) con una bomba ad orologeria, aspetta fino all'ultimo per salvarlo, pur essendo evidente l'impossibilità della cosa, rischiando di ferirsi gravemente o morire. Alla fine si scopre che il soldato crede talmente tanto in questo anzi "a me è rimasta solo una cosa, probabilmente" dice alla figlia neonata, che questo ritorna addirittura in Iraq pur avendo finito il suo turno. Un pò esagerato con il buonismo, poco credibile (mai un attentato, se non in mezzo al deserto, inoltre Renner ad un certo punto colpisce una bauliera piena di esplosivo con un martello e non esplode nulla) e fin troppo furbo (guerra, America, Obama... vi dice niente?) è comunque un film che merita di essere visto, e ha meritato anche la statuetta alla Bigelow come prima regista donna della storia, ma miglior film... The Millionaire docet: se un film buono/ottimo, inferiore ad altri candidati, riesce ad avere quel pizzico di furbizia e riferimenti alla realtà in più, quel film ha la vittoria in pugno. Chiedo però all'Accademy di non ripetere questi piccoli errori di valutazione, perchè The Millionaire poteva anche essere meritevole, in fin dei conti, ma The Hurt Locker proprio no...
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adriano sgarrino
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lunedì 8 marzo 2010
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the hurt locker
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Paese di prod.: USA Anno: 2008 Di: Kathryn Bigelow Con: Jeremy Renner, Anthony Mackie, Brian Gerarghty, Guy Pearce, David Morse, Ralph Fiennes, Evangeline Lilly. Durante una missione di disinnesco di una bomba, muore l'artificiere (Pearce) di un contingente di soldati americani impegnati in Iraq. Come suo sostituto viene chiamato in causa Will James (Renner) dai metodi spicci e poco ortodossi. Tra attentati improvvisi, esplosioni e rischi di ogni genere il giovane dimostrerà un risoluto sangue freddo nel risolvere i problemi più intricati ma l'esperienza bellica lo segnerà per sempre. Sceneggiato con mano sicura da Mark Boal, la regista Kathryn Bigelow firma un capolavoro a basso costo (costato solo 11 milioni di dollari), che entra di diritto nei film di guerra più belli di sempre.
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Paese di prod.: USA Anno: 2008 Di: Kathryn Bigelow Con: Jeremy Renner, Anthony Mackie, Brian Gerarghty, Guy Pearce, David Morse, Ralph Fiennes, Evangeline Lilly. Durante una missione di disinnesco di una bomba, muore l'artificiere (Pearce) di un contingente di soldati americani impegnati in Iraq. Come suo sostituto viene chiamato in causa Will James (Renner) dai metodi spicci e poco ortodossi. Tra attentati improvvisi, esplosioni e rischi di ogni genere il giovane dimostrerà un risoluto sangue freddo nel risolvere i problemi più intricati ma l'esperienza bellica lo segnerà per sempre. Sceneggiato con mano sicura da Mark Boal, la regista Kathryn Bigelow firma un capolavoro a basso costo (costato solo 11 milioni di dollari), che entra di diritto nei film di guerra più belli di sempre. Girato con una tensione nervosa che ignora i tempi morti, al cuore della vicenda è il conflitto visto dagli occhi dei soldati del fronte statunitense, sull'orlo di una crisi di nervi causata dall'avere a che fare con un nemico non sempre chiramente visibile ed identificabile, che potrebbe celarsi anche dietro gli occhi innocenti di un bambino. Ciò che maggiormente sorprende è l'approccio "antiretoricamente anti-bellico" che la regista adotta, senza alcuna facile concessione a sentimentalismi o alla condanna "tout court" e aprioristica della guerra. Bigelow mette in risalto come il conflitto possa ingenerare nell'uomo una strana fascinazione, che può spingerlo a credere che l'unica cosa in cui egli è capace è proprio il guerreggiare, il non poter fare a meno delle scosse adrenaliniche che si possono avere nel rischiare la vita tutti i giorni. In tal senso sono significativi l'aforisma che si legge all'inizio del film che termina con la frase "La guerra è una droga" ed il finale bellissimo ed agghiacciante che conferisce all'opera un ulteriore senso di angoscia e disperazione. Una volta tanto anche Hollywood si dimostra attenta e sensibile nell'apprezzare un film sanamente controtendenza, premiandolo giustamente con 6 premi Oscar su 9 candidature, tra cui: miglior film, migliore sceneggiatura originale (il già citato Boal) e migliore regista (Kathryn Bigelow, prima donna nella storia ad aggiudicarsi l''ambito premio, insignita da Barbra Streisand che non a caso ha introdotto la proclamazione della vincitrice con un significativo ed eloquente "The time has come" [L'ora è giunta]).
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cirokisskiss
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lunedì 8 marzo 2010
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the hurt locker
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I primi fattori che si possono assolutamente riconoscere a The Hurt Locker sono una oggettivamente affascinante e ottima regia ed un montaggio a regola d'arte che rende pieno di suspense alcune, ma non tutte, le parti del film. La Bigelow poteva d'altro canto arricchire la pellicola con una storia più accattivante, ma sopratutto più emozionante, ed il cinema si sa vive per le emozioni, quindi tutti i fattori tecnici del film che lo rendono comunque un film più che discreto, non sono abbastanza per far diventare The Hurt Locker il capolavoro che poteva essere.Il film diventa quindi il solito documentario di guerra che sembra di aver già visto e rivisto, uno di quei film che la gente al giorno d'oggi non ha voglia di gustare, sopratutto in un cinema; Cercando di scavare nelle psicologie dei soldati non facendolo pero profondamente, cercando di costruire scene d'azione che dovrebbero esaltare lo spettatore, ma che in alcune parti diventano troppo lunghe ed addirittura noiose.
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I primi fattori che si possono assolutamente riconoscere a The Hurt Locker sono una oggettivamente affascinante e ottima regia ed un montaggio a regola d'arte che rende pieno di suspense alcune, ma non tutte, le parti del film. La Bigelow poteva d'altro canto arricchire la pellicola con una storia più accattivante, ma sopratutto più emozionante, ed il cinema si sa vive per le emozioni, quindi tutti i fattori tecnici del film che lo rendono comunque un film più che discreto, non sono abbastanza per far diventare The Hurt Locker il capolavoro che poteva essere.Il film diventa quindi il solito documentario di guerra che sembra di aver già visto e rivisto, uno di quei film che la gente al giorno d'oggi non ha voglia di gustare, sopratutto in un cinema; Cercando di scavare nelle psicologie dei soldati non facendolo pero profondamente, cercando di costruire scene d'azione che dovrebbero esaltare lo spettatore, ma che in alcune parti diventano troppo lunghe ed addirittura noiose. Ci si viene quindi da chiedere se la Bigelow non abbia sbagliato a puntare il suo talento su un film di guerra, ma sopratutto come abbia fatto l'Academy a premiarlo come miglior film dell'anno al posto di una rivoluzione cinematografica che Avatar ha saputo con prepotenza portare nel mondo del cinema.
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member87
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lunedì 8 marzo 2010
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miglior film 2010? un pò di dubbi restano...
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Un film sicuramente diverso dal solito, un modo inusuale per raccontare la guerra, una regista molto brava però l'Oscar come migliore dell'anno mi pare onestamente esagerato, così come l'assegnazione di 6 statuette. In decina secondo me almeno un paio di film erano superiori (Inglorious Basterds, nel complesso anche Avatar, forse addirittura Tra le Nuvole). Questo premio ormai tiene veramente poco conto dell'opinione generale del pubblico (che poi è quello che veramente decreta il successo o meno di un film) e sta diventando un riconoscimento per delle pellicole un pò troppo di nicchia.
[+] bravissimo
(di marvelman)
[ - ] bravissimo
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