ciauuu
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mercoledì 21 maggio 2008
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non so bene come spiattellarvela
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mi piace molto..è motlo ironiko e non e molto leggero
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altryx
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martedì 20 maggio 2008
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non meritava l'oscar?
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JUNO RAPPRESENTA UN'OTTIMA SORPRESA NEL PIATTO PANORAMA DEL CINEMA AMERICANO, UNA REGISTA SICURA E DECISA ATTORI PERFETTI NELL'INTERPRETARE LA NORMALITA' MAI SOPRA LE RIGHE, UNA BELLISSIMA FOTOGRAFIA E QUALCHE SIMBOLISMO AZZECCATO.
IL FILM NON HA MAI DEI MOMENTI PIATTI, RIMANE SEMPRE FRIZZANTE ED IRONOCO, DIMOSTRANDO CHE SI PUO RITARNARE A FARE BUONI FILM, DA UN'OTTIMA SCENEGGIATURA CHE TRATTA UN ARGOMENTO NUOVO PER HOLLYWOOD, MOLTO DIFFICILE SENZA MAI SCADERE NEL BANALE E NEL RETORICO, QUALITA' INUSUALE PER MOLTE PRODUZIONI USA MOLTO SOPRAVVALUTATE, VEDI NON E' UN PAESE PER VECCHI, E LA PROMESSA DELL'ASSASSINO.
FILM CONSIGLIATO MAI VOLGARE, ALTRA QUALITA', CHE ENTUSIASMA SENZA MOSTRARE PARTI INTIME O POSIZIONI SESSUALI, IL CHE DIMOSTRA IL MIRACOLO CHE AVERE UNA OTTIMA SCENEGGIATURA TRA LE MANI EVITA VOLGARITA' GRATUITE.
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JUNO RAPPRESENTA UN'OTTIMA SORPRESA NEL PIATTO PANORAMA DEL CINEMA AMERICANO, UNA REGISTA SICURA E DECISA ATTORI PERFETTI NELL'INTERPRETARE LA NORMALITA' MAI SOPRA LE RIGHE, UNA BELLISSIMA FOTOGRAFIA E QUALCHE SIMBOLISMO AZZECCATO.
IL FILM NON HA MAI DEI MOMENTI PIATTI, RIMANE SEMPRE FRIZZANTE ED IRONOCO, DIMOSTRANDO CHE SI PUO RITARNARE A FARE BUONI FILM, DA UN'OTTIMA SCENEGGIATURA CHE TRATTA UN ARGOMENTO NUOVO PER HOLLYWOOD, MOLTO DIFFICILE SENZA MAI SCADERE NEL BANALE E NEL RETORICO, QUALITA' INUSUALE PER MOLTE PRODUZIONI USA MOLTO SOPRAVVALUTATE, VEDI NON E' UN PAESE PER VECCHI, E LA PROMESSA DELL'ASSASSINO.
FILM CONSIGLIATO MAI VOLGARE, ALTRA QUALITA', CHE ENTUSIASMA SENZA MOSTRARE PARTI INTIME O POSIZIONI SESSUALI, IL CHE DIMOSTRA IL MIRACOLO CHE AVERE UNA OTTIMA SCENEGGIATURA TRA LE MANI EVITA VOLGARITA' GRATUITE.
OLTRE I SOLITI NOTI CI SONOP MOLTI SCRITTORI CHE AVREBBERO SOLTANTO BISOGNO DI AVERE UN OCCASIONE MAGARI PER RIANIMARE UN SETTORE PRIVO DI NOVITA'.
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carmen
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martedì 20 maggio 2008
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juno:la vita come in una favola
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Il successo del film "Juno" di Jason Reitman è spiegabile attraverso l'equilibrato assemblaggio di vari fattori(ottime interpretazioni,sceneggiatura strategica e icastica,delicatezza e varietà delle immagini,colonna sonora coinvolgente) che porta a quel particolare genere di film(e non film di genere) che raramente oggi è posibbile apprezzare nella produzione cinematografica globale e che merita per questo il giusto riconoscimento,che sia a Roma e che sia Holliwood. Si tratta di quel filone di film(per antonomasia "La vita è bella" di Benigni) che attraverso la formula della favola, dai contenuti moderni,ma dalla funzione pedagogica classica, attraverso frasi dirette ed immagini metaforiche, invoglia lo spettatore a godere della leggerezza e serenità delle sequenze, del linguaggio e allo stesso tempo ad addentrarsi nelle riflessioni più profonde e nei confronti più intimi(ben oltre il tema topico della gravidanza inaspettata)senza la drasticità drammatica,che invece assorbe tutta in sè l'attenzione,lasciando allo spettatore fuori della sala solo un muto sbigottimento.
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Il successo del film "Juno" di Jason Reitman è spiegabile attraverso l'equilibrato assemblaggio di vari fattori(ottime interpretazioni,sceneggiatura strategica e icastica,delicatezza e varietà delle immagini,colonna sonora coinvolgente) che porta a quel particolare genere di film(e non film di genere) che raramente oggi è posibbile apprezzare nella produzione cinematografica globale e che merita per questo il giusto riconoscimento,che sia a Roma e che sia Holliwood. Si tratta di quel filone di film(per antonomasia "La vita è bella" di Benigni) che attraverso la formula della favola, dai contenuti moderni,ma dalla funzione pedagogica classica, attraverso frasi dirette ed immagini metaforiche, invoglia lo spettatore a godere della leggerezza e serenità delle sequenze, del linguaggio e allo stesso tempo ad addentrarsi nelle riflessioni più profonde e nei confronti più intimi(ben oltre il tema topico della gravidanza inaspettata)senza la drasticità drammatica,che invece assorbe tutta in sè l'attenzione,lasciando allo spettatore fuori della sala solo un muto sbigottimento.
Il "c'era una volta una ragazzina di nome Juno" è suggerito dal giubbino rosso,con tanto di "cappuccetto",che juno indossa quando attraversa la prima sequenza del film-fumetto(e che delinea subito la psicologia del suo personaggio: una ragazzina sicura di sé, che fa di testa propria senza badare ai pregiudizi..e attraversa il bosco-passaggio dall'infanzia all'età adulta) ma potremmo semplicemente limitarci alla esplicita dichiarazione della radice mitologica del suo nome!E che dire dei componenti della sua famiglia:i personaggi classici delle fiabe(il padre amorevole che si risposa, la "matrigna", gli amici fidati,la coppia di genitori adottivi-principi belli e raggianti nel lro castello dorato)però fuori dagli stereotipi tradizionali e altrettanto fuori dagli stereotipi reali. Così come le frasi o le immagini-noccioline dei sensi più profondi del film:
-Il negoziante dice a juno, dopo che ha fatto l'ennesimo test di gravidanza "Questa non è una lavagnetta magica. Questo è uno scarabocchio che nn si può cancellare!"
-Il padre di Juno le risponde, dopo che ha appreso della gravidanza "Pensavo che tu fossi una di quelle che si ferma prima!" e Juno replica " Io non so bene chi sono".
E per concludere forse l'immagine più fantasiosa ed eloquente:Juno morde la cordicella da impiccato di liquirizia, in cui pure aveva infilato la testa,a dimostrazione inconscia che ancora un'altra alternativa per uscire da quella morsa esisteva.Un pò come mordere la testa del serpente di nietzscheana memoria e nn soccombere ai circoli viziosi ed obbligati,ai pregiudizi agli stereotipi vecchi e nuovi delle nostre società, ma piuttosto far spazio dentro sè per ascoltarsi e ascoltare.
Il sottotitolo italiano del film è "non c'è fretta di diventare grandi" io lo varierei in "L'importanza di ascoltarsi per conoscersi e diventare adulti in modo sano" alias affrontare col giusto mix di ragione e sentimento le responsabilità della vita.
E se alla fine del film la sensazione è quella del "vissero tutti felici e contenti" o "dell'aver salvato capre e cavoli" è forse perchè ciascuno dei protagosnisti ha colto davvero in se stesso e negli altri le ragioni più uniche e vere oltre le costrizioni, che sia la svelata attenzione analitica di Bleeker per la sua Maghetta, la maternità incondizionata di Vanessa, l'aver fatto sesso per amore e non per noia di Juno.
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fagio
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mercoledì 14 maggio 2008
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ironico,intelligente,profondo
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davvero bello e toccante,dall'ironia della protagonista,col suo modo un pò sboccato di parlare,alla profondità di alcuni suoi pensieri sull'adozione e sulla vita;Juno è un film che si lascia vedere con molta facilità,non è solo,un'adorabile ritratto di una sedicenne che affronta con maturità di portare avanti una gravidanza,avvenuta in un momento di noia,ma è anche il ritratto della generazione dei 30enni immaturi che giocano alla playstation e ascoltano canzoni,suonano come 15enni e non vogliono crescere,e delle loro mogli coetanee che pur da sole riescono a realizzare il loro sogno di diventare madri.Lo consiglio....
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jacopo
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lunedì 12 maggio 2008
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fantastico!!
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gec
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domenica 11 maggio 2008
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davvero simpatico
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sceneggiatura spettacolare,giustamente premiata,con dialoghi fulminanti;secondo me da oscar anche e.page eperche no anche il padre,come non protagonista.a volte l'america riesce ancora a stupirci!
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giorgix
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sabato 10 maggio 2008
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juno
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bezuchov
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martedì 6 maggio 2008
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dialoghi frizzanti e divertenti (e realistici)
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Non ho molto da recensire; vorrei solo notare che è verissimo che i dialoghi di Diablo Cody sono divertenti, frizzanti e realistici, un piccolo capolavoro, nel senso che assomigliano ai personaggi e al loro mondo di apparire e anche, mi sembra, al loro modo di esprimersi; ma è vero anche, e deve essere sottolineato, che la traduzione di questi dialoghi mi è sembrata davvero ottima, splendida, non meno frizzante, e probabilmente tale da non far rimpiangere l'originale.
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riccardo
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venerdì 2 maggio 2008
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coraggio contro i pregiudizi
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Il film affronta a mio parere vari problemi della odierna società: i pregiudizi, la fragilità dell'ambiente familiare e l'aborto. Juno è una ragazza coraggiosa che decide di portare avanti una gravidanza pur consapevole dei giudizi che la gente si sarebbe potuta fare su di lei. Tuttavia anche abortendo sarebbe stato oggetto di giudizio. Decide di non abortire, ma cosa avrebbe fatto se non avesse avuto una famiglia disposta a sostenerla?
in realtà il tema dell'aborto è assai più complesso, e io trovo alquanto superficiale dire semplicemente viva o abbaso l'aborto.
Ci sono tante situazioni diverse nelle quali bisognerebbe scavare afondo. e non giudicare con ipocrisia. Questa è una di quelle situazioni in cui è impossibile mettersi nei panni di chi è coinvolto.
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milena
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martedì 29 aprile 2008
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un film fresco e malinconico
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E' un film fresco ma anche triste,tutto al femminile nel senso che le donne,in questo film,sono più mature e sensibili rispetto ai personaggi maschili.il neo-papà incarna perfettamente la psicologia dell'adolescente che rimane lontano da un fatto cosi'concreto come quello della paternità e continua a fare la sua vita di sempre,tra scuola,sport di gruppo e solita quotidianità.e pare lo faccia cosi',in modo naturale,senza conflitti o crisi di coscienza.il film mette in evidenza il mondo degli adolescenti,con i loro sogni,la loro gioia di vivere ma anche i loro,a volte,pesanti,pesantissimi problemi e lascia un sapore malinconico ma anche tenero.un film,comunque,da vedere.
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