sammy84
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mercoledì 12 marzo 2008
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l'esempio
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JUNO è un esempio chiaro di come il cinema,in fin dei conti,nn sia ancora morto. mi capita raramente di recensire un film e trovare nn poche difficoltà nel farlo: è chiaro..quando una pellicola nn piace è tutto più semplice,anzi...devo ammettere,da critico improvvisato (nn lo sn in realtà),ke l'appagamento (quasi malvagio) si prova nella stroncatura immediata e irrimediabile del film..chissà,forse xkè questo aiuta a sentirsi superiori,al di là di un qualcosa ke nn è affatto adatto alle "nostre"corde..ke magari riskia di stonare o stravolgerne il timbro. JUNO è un piccolo gioiello,massimo esponente di un cinema indipendente ke non in poche occasioni manca di sorprendere...la leggera, ma al contempo serissima storia di un'adolescente matura,esuberante e piena di vita ke di punto in bianco si ritrova incinta del suo migliore amico : un ragazzo dall'"animo buono",timido e impacciato (ODDIO, DA MANUALE L'INTERPRETAZIONE DEL 19ENNE MICHAEL CERA).
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JUNO è un esempio chiaro di come il cinema,in fin dei conti,nn sia ancora morto. mi capita raramente di recensire un film e trovare nn poche difficoltà nel farlo: è chiaro..quando una pellicola nn piace è tutto più semplice,anzi...devo ammettere,da critico improvvisato (nn lo sn in realtà),ke l'appagamento (quasi malvagio) si prova nella stroncatura immediata e irrimediabile del film..chissà,forse xkè questo aiuta a sentirsi superiori,al di là di un qualcosa ke nn è affatto adatto alle "nostre"corde..ke magari riskia di stonare o stravolgerne il timbro. JUNO è un piccolo gioiello,massimo esponente di un cinema indipendente ke non in poche occasioni manca di sorprendere...la leggera, ma al contempo serissima storia di un'adolescente matura,esuberante e piena di vita ke di punto in bianco si ritrova incinta del suo migliore amico : un ragazzo dall'"animo buono",timido e impacciato (ODDIO, DA MANUALE L'INTERPRETAZIONE DEL 19ENNE MICHAEL CERA)...JUNO decide così di affidare il figlio a una coppia giovane in grado di poter allevare il piccolo,ma i problemi naturalmente nn sono mai troppi...... La grandezza di qst pellicola sta nel nuovo,nel giovane...nella leggerezza,NELL'ASSENZA di moralismo e sentimentalismo ke il tema proposto poteva rendere rilevante.Il messaggio è morale,non moralista (nn è assolutamente un inno contro l'aborto cm si vuol far credere);il sentamentalismo viene braccato dal sentimento..così... con un tocco di "magica realtà". Con un cast più azzeccato che mai,una sceneggiatura ke fa faville (DIABLO CODY)e la mirabolante sensazione di "fresco-primavera-rinascita" ke fa della rappresentazione visiva un esplosivo ingranaggio informativo....il film se ne sta lì,in alto...e noi così..con la testa all'insù.
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giuseppe contarino
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mercoledì 16 aprile 2008
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una lezione di vita e di cinema. . .
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Si abusa fin troppo spesso del termine capolavoro, ma mai come in questo caso il suo utilizzo è stato più azzeccato. Juno non è semplicemente un film, ma una lezione di cinema, e di vita. E' una lezione di cinema per un motivo tanto semplice quanto straordinario: è l'emblema del film perfetto. Ottimo cast, ottima sceneggiatura, ottima colonna sonora, suprema fotografia. Juno colpisce sin dal primo fotogramma. Ha la rarissima capacità di riuscire a strappare lo spettatore dalla sua comoda poltrona del cinema e di scaraventarlo all'interno del film stesso. Bastano pochissimi minuti per affezzionarsi ai personaggi, ognuno dei quali è perfettamente caratterizzato,ognuno dei quali ha una personalità davvero particolare, spesso da fumetto, ma mai da caricatura.
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Si abusa fin troppo spesso del termine capolavoro, ma mai come in questo caso il suo utilizzo è stato più azzeccato. Juno non è semplicemente un film, ma una lezione di cinema, e di vita. E' una lezione di cinema per un motivo tanto semplice quanto straordinario: è l'emblema del film perfetto. Ottimo cast, ottima sceneggiatura, ottima colonna sonora, suprema fotografia. Juno colpisce sin dal primo fotogramma. Ha la rarissima capacità di riuscire a strappare lo spettatore dalla sua comoda poltrona del cinema e di scaraventarlo all'interno del film stesso. Bastano pochissimi minuti per affezzionarsi ai personaggi, ognuno dei quali è perfettamente caratterizzato,ognuno dei quali ha una personalità davvero particolare, spesso da fumetto, ma mai da caricatura. La straordinaria Ellen Page è così vera da dare allo spettatore la sensazione di conoscere Juno da sempre. Ma Ellen Page non ha dato al suo personaggio "soltanto" un volto e una personalità ineguagliabili, ha fatto molto di più: le ha dato anche l'anima. E'impossibile non affezzionarsi alla forte e al contempo tenera Juno, che decisa ad abortire cambia idea quando viene a sapere che il bambino che porta in grembo potrebbe già avere le unghie. Ecco la lezione di vita; aggrapparsi ad essa a partire dai suoi aspetti che possono sembrarci più banali e futili. Juno ama la vita, e decide di affrontare la sfida di una difficile e prematura gravidanza forse proprio per questo. E' una piccola grande donna, che ha conquistato il cuore di milioni di spettatori, destinati ad amarla per sempre. Sei grande, Juno...
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gius
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mercoledì 16 gennaio 2008
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cosa dovrebbe essere un film
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Per parlare di capolavoro spesso ci si affida a quelle pellicole costate decine di milioni, senza che in esse vi sia rappresentata qualcosa di lontanamente vicino alla realtà!
Questo però potrebbe essere un metro di giudizio: il cinema come finzione. Un modo di fuggire dalla realtà! La fantasia nn è malvagia. Più che altro è vitale!
Molte altre pellicole di spaccati contemporanei, invece, sono etichettate come capolavori.. cinema d'avanguardia o istantanee pessimistiche su momenti di vita quotidiana. Li trovo deprimenti per lo più.
Questa soffice rappresentazione di una ragazza esuberante e particolarmente sveglia è un bel modo di fare delle immagine un potente mezzo di comunicazione. C'è gioventù, c'è freschezza, c'è voglia di vivere nelle scene.
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Per parlare di capolavoro spesso ci si affida a quelle pellicole costate decine di milioni, senza che in esse vi sia rappresentata qualcosa di lontanamente vicino alla realtà!
Questo però potrebbe essere un metro di giudizio: il cinema come finzione. Un modo di fuggire dalla realtà! La fantasia nn è malvagia. Più che altro è vitale!
Molte altre pellicole di spaccati contemporanei, invece, sono etichettate come capolavori.. cinema d'avanguardia o istantanee pessimistiche su momenti di vita quotidiana. Li trovo deprimenti per lo più.
Questa soffice rappresentazione di una ragazza esuberante e particolarmente sveglia è un bel modo di fare delle immagine un potente mezzo di comunicazione. C'è gioventù, c'è freschezza, c'è voglia di vivere nelle scene. L'amicia scansonata di una cheerleader adolescente. Sogni infranti di un musicista ( a dire il vero l'unica nota dolente del film, per un copione già visto del compositore di jingle). Essere madre, nel momento in cui prendi in braccio il tuo bambino e sentirsi come se tutto ciò fosse stato da sempre il tuo traguardo.
Questo film lascia il segno. La sensazione di piacevole leggerezza che porti con te dopo la visione non è spiegabile. Sembra una giornata di sole passata in un bel prato. Magari con la persona che fa al caso tuo, il tuo cacio sui maccheroni.
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(di ale84)
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diomede917
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venerdì 18 aprile 2008
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tutti pazzi per juno
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Juno è il film rivelazione dell'anno. Miglior film a Roma, Oscar per la migliore sceneggiatura e milioni di dollari incassati in tutto il mondo; cosa avrà di speciale questo film per attirare così tanto? Inanzitutto la storia che narra le vicissitudini della sedicenne Juno rimasta incinta per una botta di noia che decide di dare in adozione il suo fagiolo a chi ne ha veramente bisogno. L'esuberante ragazzina crescerà insieme alla sua pancia diventando una persona matura capace di prendersi le sue responsabilità. Questo è un film che parla di amore con la A maiuscola perchè nonostante il passo decisamente azzardato Juno riceverà in cambio tanto amore: quello di un padre interdetto ma presente quando dovrà accordarsi con la famiglia che si occuperà del pupo, quello della matrigna decisamente più amorevole di una madre che regala cactus come si può vedere nella scena della prima ecografia e il grande amore quello che ti fa battere il cuore e che vuoi cantare in una canzone come quella che chiude il bellissimo finale.
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Juno è il film rivelazione dell'anno. Miglior film a Roma, Oscar per la migliore sceneggiatura e milioni di dollari incassati in tutto il mondo; cosa avrà di speciale questo film per attirare così tanto? Inanzitutto la storia che narra le vicissitudini della sedicenne Juno rimasta incinta per una botta di noia che decide di dare in adozione il suo fagiolo a chi ne ha veramente bisogno. L'esuberante ragazzina crescerà insieme alla sua pancia diventando una persona matura capace di prendersi le sue responsabilità. Questo è un film che parla di amore con la A maiuscola perchè nonostante il passo decisamente azzardato Juno riceverà in cambio tanto amore: quello di un padre interdetto ma presente quando dovrà accordarsi con la famiglia che si occuperà del pupo, quello della matrigna decisamente più amorevole di una madre che regala cactus come si può vedere nella scena della prima ecografia e il grande amore quello che ti fa battere il cuore e che vuoi cantare in una canzone come quella che chiude il bellissimo finale. La vera forza del film è nella sceneggiatura di Diablo Cody che da delle stilettate micidiali come le battute del farmacista dopo il test di gravidanza o la visita al consultorio Donne Ora. Come suol dirsi Bravo 7+
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giulia
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mercoledì 16 aprile 2008
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tenero e dolce come il pancione delle donne
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Pochi film sono come "Juno". Pochi sanno parlare con poche semplici parole al cuore delle donne e degli uomini. Le prime verranno pervase dal primordiale istinto materno, i secondi si inteneriranno nel guardare un tenerissimo pancione sul corpo e sul viso di un'adolescente, senza badare alle conseguenze devastanti di una maternità prematura. Tema delicato, rafforzato anche dalla trasversale decisione dell'adozione, ma tutto assolutamente fresco, tenero e dolce come solo un bambino può essere e può far sentire un adulto. Ecco qual è la forza di Juno espressiva di Juno: rendere assolutamente semplice e spensierato un evento che coglie impreparate molte giovani(e non)donne. Tutto è raccontato da una sceneggiatura semplice, tratta in gran parte dal linguaggio corrente degli adolescenti, da tinte tenui e da una colonna sonora che è una dolce ninna-nanna in stile country.
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Pochi film sono come "Juno". Pochi sanno parlare con poche semplici parole al cuore delle donne e degli uomini. Le prime verranno pervase dal primordiale istinto materno, i secondi si inteneriranno nel guardare un tenerissimo pancione sul corpo e sul viso di un'adolescente, senza badare alle conseguenze devastanti di una maternità prematura. Tema delicato, rafforzato anche dalla trasversale decisione dell'adozione, ma tutto assolutamente fresco, tenero e dolce come solo un bambino può essere e può far sentire un adulto. Ecco qual è la forza di Juno espressiva di Juno: rendere assolutamente semplice e spensierato un evento che coglie impreparate molte giovani(e non)donne. Tutto è raccontato da una sceneggiatura semplice, tratta in gran parte dal linguaggio corrente degli adolescenti, da tinte tenui e da una colonna sonora che è una dolce ninna-nanna in stile country. Juno ha la forza prepotente di una vita che sta per affacciarsi al mondo, ma allo stesso tempo la dolcezza infinita del primo vagito di un neonato. Non si può restare indifferenti e pensare almeno per un attimo che la bellezza della vita sta nella semplicità. Come quella del sorriso di un bambino. Juno è un emolliente dell'anima, una breve ma intensa panacea dal frenetismo della quotidianità.
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giorpost
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giovedì 31 dicembre 2009
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un film fresco e leggero, ben fatto e ben recitato
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La cinematografia contemporanea ha tralasciato una certa spensieratezza tipica degli anni 80/90. Nell'ultimo decennio si è cercato a tutti i costi il film ad effetto, con storie al limite dell' inverosimile, inquadrature stilizzate, regie sempre più complicate. Per capirci, basta vedere pellicole quali "Irreversible" o "Memento" (comunque bei film) solo per citarne alcuni.
"Juno" (USA, 2007) spiazza proprio per questo, perchè è un film normale, con un cast normale, recitato in modo normale, con dialoghi freschi e moderni. Un soggetto semplice che tratta un argomento sempre attuale come le gravidanze improvvise in età adolescenziale, il tutto condito da un paesaggio tipicamente di provincia (americana) immerso in colori forti.
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La cinematografia contemporanea ha tralasciato una certa spensieratezza tipica degli anni 80/90. Nell'ultimo decennio si è cercato a tutti i costi il film ad effetto, con storie al limite dell' inverosimile, inquadrature stilizzate, regie sempre più complicate. Per capirci, basta vedere pellicole quali "Irreversible" o "Memento" (comunque bei film) solo per citarne alcuni.
"Juno" (USA, 2007) spiazza proprio per questo, perchè è un film normale, con un cast normale, recitato in modo normale, con dialoghi freschi e moderni. Un soggetto semplice che tratta un argomento sempre attuale come le gravidanze improvvise in età adolescenziale, il tutto condito da un paesaggio tipicamente di provincia (americana) immerso in colori forti. Bella l'idea di suddividere la storia in stagioni, per accompagnare idealmente lo sviluppo della vicenda vino alla nascita del bambino. Chiaro l'intento della sceneggiatrice di voler mandare un messaggio non stereotipato soprattutto per quanto riguarda la reazione dei genitori di Juno (bella e brava la protagonista Ellen Page), ma anche nel rappresentare egragiamente il formato tipo di famiglia alto-borghese made in USA (ovvero i candidati genitori adottivi), mescolando un lui dal carattere ribelle nascosto rocckettaro con una lei bigotta-buonista-finta felice. La performance migliore, a mio modo di vedere, è quella di un ottimo J.K. Simmons, splendido papà comprensivo dal dialogo aperto. Bravo Bateman, futura star, regia senza virtuosismi e proprio per questo azzeccatissima.
Voto: 7
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chriss
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domenica 29 agosto 2010
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l' astuto film di diablo cody e compagni...
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Juno, in linea di massima, mi potrebbe anche andar bene così. I temi trattati (gravidanza ed affidamento ad una coppia che scoppia sono quelli principali) sono impegnativi e di questo gliene rendo atto. Se poi c' è qualche sentimento ed una bella spruzzata d' ironia è pure meglio. Anche il finale mi piace (l' imbranato Paulie che abbraccia Juno sul letto d' ospedale). Si potrebbe discutere il fatto che la ragazza non voglia vedere il bambino, ma questo, ai fini del film, non ha molta importanza. L' importante era donare il figlio alla persona giusta (Vanessa). Quello che non capisco è come possa esser tanto osannata una ragazza di 16 anni che non ha nulla a che vedere con la realtà che si presenta oggi.
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Juno, in linea di massima, mi potrebbe anche andar bene così. I temi trattati (gravidanza ed affidamento ad una coppia che scoppia sono quelli principali) sono impegnativi e di questo gliene rendo atto. Se poi c' è qualche sentimento ed una bella spruzzata d' ironia è pure meglio. Anche il finale mi piace (l' imbranato Paulie che abbraccia Juno sul letto d' ospedale). Si potrebbe discutere il fatto che la ragazza non voglia vedere il bambino, ma questo, ai fini del film, non ha molta importanza. L' importante era donare il figlio alla persona giusta (Vanessa). Quello che non capisco è come possa esser tanto osannata una ragazza di 16 anni che non ha nulla a che vedere con la realtà che si presenta oggi. Juno è un film furbo, fatto a tavolino dall' astuta Diablo Cody e compagni. Già dalla prima battuta ("Dio banana, chiudi quella ciabatta di merda") ho capito subito in che tipo di film mi sarei imbattuto. Voglio dire: i delicati temi trattati non sono visti con gli occhi di una sedicenne, ma con quelli di una trentenne (Diablo Cody, soggetto e sceneggiatura). Io ho quasi 40 anni e non mi faccio incantare facilmente, anche se capisco benissimo che non sia facile far film di successo sulle adolescenti. E non solo. Io lavoro tutti i giorni con le persone e vi assicuro che, tranne qualche ragazza sboccata dei bassi fondi, nessuna sedicenne spara battute così argute e sboccate. Questi sono sermoni da trentenne. Diablo Cody le ha scritte senza pensare che dovesse mettersi nei panni di un' adolescente. Le battute delle sedicenni sono più secche e meno argute. Non ti diranno mai: "No, sono Morgan Freeman, per caso hai qualche osso da collezionare? No! solo quello che ho tra le gambe!". Ellen Page, che avevamo lasciato vestita da cappuccetto rosso in Hard Candy (una quattordicenne che tortura un pedofilo), anche qui ci viene riproposta nella medesima versione di abbigliamento. Perché? La ragazzina terribile sarà pure un fenomeno nel recitare (a me piace intendiamoci), ma qui è ridicolo per come ce la vogliono far passare. Juno sembra Brignano: il che è altamente improbabile! Questa è l' unica severa critica che posso fare al film. Provate ad ascoltare le battute e capirete che ho ragione. La freschezza di cui si parla tanto non è di Juno, ma di una trentenne (la fresca Diablo Cody) che esce da poco dall' adolescenza. Tutto qui. Diablo mi fa appunto pensare a qualcosa di diabolico: un personaggio quasi surreale che resta incinta senza scomporsi più di tanto. A sto punto il nome se lo porta bene. Quattro stelle meno una: quella mia personale. CP...
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mahleriano
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giovedì 17 aprile 2008
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un film di cambiamenti...
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... semplicemente delizioso e fresco, interpretato da una protagonista straordinaria. È bella la sensazione di continuo divenire che lo caratterizza da cima a fondo: è la descrizione dell'evoluzione di un'adolescente e il coraggio della sua scelta. Coraggio che in realtà altro non è che il ritratto della sua confusione: coscienza di non essere all'altezza di tenerlo, spavento per il trauma che deve affrontare per liberarsene, fino ad arrivare a quella che appare la valutazione tutto sommato più "semplice" e "comoda": darlo in adozione. E ciò senza mai suggerire o propagandare l'eventuale bontà della scelta. Tutto appare un flusso di avvenimenti raccontati con molta ironia e leggerezza. È probabilmente vero che il film scorre sempre senza tensioni di grande rilievo e che questo possa sembrare semplicistico e riduttivo.
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... semplicemente delizioso e fresco, interpretato da una protagonista straordinaria. È bella la sensazione di continuo divenire che lo caratterizza da cima a fondo: è la descrizione dell'evoluzione di un'adolescente e il coraggio della sua scelta. Coraggio che in realtà altro non è che il ritratto della sua confusione: coscienza di non essere all'altezza di tenerlo, spavento per il trauma che deve affrontare per liberarsene, fino ad arrivare a quella che appare la valutazione tutto sommato più "semplice" e "comoda": darlo in adozione. E ciò senza mai suggerire o propagandare l'eventuale bontà della scelta. Tutto appare un flusso di avvenimenti raccontati con molta ironia e leggerezza. È probabilmente vero che il film scorre sempre senza tensioni di grande rilievo e che questo possa sembrare semplicistico e riduttivo. Ma se proprio questa fosse la forza della proposta? Se la soluzione fosse proprio nello smettere di considerare la problematicità delle cose come indice di profondità? Se talvolta accettarne invece la disarmante semplicità fosse la soluzione? Non sarebbe male di tanto in tanto ricordare la meravigliosa "lettera sulla felicità" di Epicuro e lo stupefacente messaggio che quell'uomo aveva già compreso e inviato 2300 anni fa. Un messaggio volto a ricordare come nella semplicità delle cose si possa trovare la strada per la felicità e che forse questa si nutra quasi esclusivamente di semplicità. A condizione solo di volerla. Credo che la "leggerezza" del film sia in realtà più ricercata di quanto non sembri e la genuinità del prodotto finale non sia volta al solo plauso del pubblico.
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carmen
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martedì 20 maggio 2008
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juno:la vita come in una favola
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Il successo del film "Juno" di Jason Reitman è spiegabile attraverso l'equilibrato assemblaggio di vari fattori(ottime interpretazioni,sceneggiatura strategica e icastica,delicatezza e varietà delle immagini,colonna sonora coinvolgente) che porta a quel particolare genere di film(e non film di genere) che raramente oggi è posibbile apprezzare nella produzione cinematografica globale e che merita per questo il giusto riconoscimento,che sia a Roma e che sia Holliwood. Si tratta di quel filone di film(per antonomasia "La vita è bella" di Benigni) che attraverso la formula della favola, dai contenuti moderni,ma dalla funzione pedagogica classica, attraverso frasi dirette ed immagini metaforiche, invoglia lo spettatore a godere della leggerezza e serenità delle sequenze, del linguaggio e allo stesso tempo ad addentrarsi nelle riflessioni più profonde e nei confronti più intimi(ben oltre il tema topico della gravidanza inaspettata)senza la drasticità drammatica,che invece assorbe tutta in sè l'attenzione,lasciando allo spettatore fuori della sala solo un muto sbigottimento.
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Il successo del film "Juno" di Jason Reitman è spiegabile attraverso l'equilibrato assemblaggio di vari fattori(ottime interpretazioni,sceneggiatura strategica e icastica,delicatezza e varietà delle immagini,colonna sonora coinvolgente) che porta a quel particolare genere di film(e non film di genere) che raramente oggi è posibbile apprezzare nella produzione cinematografica globale e che merita per questo il giusto riconoscimento,che sia a Roma e che sia Holliwood. Si tratta di quel filone di film(per antonomasia "La vita è bella" di Benigni) che attraverso la formula della favola, dai contenuti moderni,ma dalla funzione pedagogica classica, attraverso frasi dirette ed immagini metaforiche, invoglia lo spettatore a godere della leggerezza e serenità delle sequenze, del linguaggio e allo stesso tempo ad addentrarsi nelle riflessioni più profonde e nei confronti più intimi(ben oltre il tema topico della gravidanza inaspettata)senza la drasticità drammatica,che invece assorbe tutta in sè l'attenzione,lasciando allo spettatore fuori della sala solo un muto sbigottimento.
Il "c'era una volta una ragazzina di nome Juno" è suggerito dal giubbino rosso,con tanto di "cappuccetto",che juno indossa quando attraversa la prima sequenza del film-fumetto(e che delinea subito la psicologia del suo personaggio: una ragazzina sicura di sé, che fa di testa propria senza badare ai pregiudizi..e attraversa il bosco-passaggio dall'infanzia all'età adulta) ma potremmo semplicemente limitarci alla esplicita dichiarazione della radice mitologica del suo nome!E che dire dei componenti della sua famiglia:i personaggi classici delle fiabe(il padre amorevole che si risposa, la "matrigna", gli amici fidati,la coppia di genitori adottivi-principi belli e raggianti nel lro castello dorato)però fuori dagli stereotipi tradizionali e altrettanto fuori dagli stereotipi reali. Così come le frasi o le immagini-noccioline dei sensi più profondi del film:
-Il negoziante dice a juno, dopo che ha fatto l'ennesimo test di gravidanza "Questa non è una lavagnetta magica. Questo è uno scarabocchio che nn si può cancellare!"
-Il padre di Juno le risponde, dopo che ha appreso della gravidanza "Pensavo che tu fossi una di quelle che si ferma prima!" e Juno replica " Io non so bene chi sono".
E per concludere forse l'immagine più fantasiosa ed eloquente:Juno morde la cordicella da impiccato di liquirizia, in cui pure aveva infilato la testa,a dimostrazione inconscia che ancora un'altra alternativa per uscire da quella morsa esisteva.Un pò come mordere la testa del serpente di nietzscheana memoria e nn soccombere ai circoli viziosi ed obbligati,ai pregiudizi agli stereotipi vecchi e nuovi delle nostre società, ma piuttosto far spazio dentro sè per ascoltarsi e ascoltare.
Il sottotitolo italiano del film è "non c'è fretta di diventare grandi" io lo varierei in "L'importanza di ascoltarsi per conoscersi e diventare adulti in modo sano" alias affrontare col giusto mix di ragione e sentimento le responsabilità della vita.
E se alla fine del film la sensazione è quella del "vissero tutti felici e contenti" o "dell'aver salvato capre e cavoli" è forse perchè ciascuno dei protagosnisti ha colto davvero in se stesso e negli altri le ragioni più uniche e vere oltre le costrizioni, che sia la svelata attenzione analitica di Bleeker per la sua Maghetta, la maternità incondizionata di Vanessa, l'aver fatto sesso per amore e non per noia di Juno.
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[+] riassumo la tua idea
(di gus da mosca)
[ - ] riassumo la tua idea
[+] d'accordissimo
(di andy)
[ - ] d'accordissimo
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tokkiosuperstar
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giovedì 31 luglio 2008
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uno sfondo di moralismo moderno
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Il film merita sicuramente gli applausi della critica, ma sul giudizio di fondo sento di schierarmi dalla parte di coloro che lo ritengono un film moralista.
Mereghetti ha giudicato semplicistica la descrizione di un mondo dove non ci sono tensioni e tutto fila liscio, ma è appunto questo il messaggio: se fai la scelta giusta (cioè tenere il bambino) tutto andrà comunque bene. I genitori ti capiranno e condivideranno la tua scelta, le tue amiche ti staranno vicino dandoti la soluzione giusta per risolvere il problema e staranno con te fino in sala parto, il ragazzo con cui l'hai fatto accetterà tutte le tue decisioni perchè è follemente innamorato di te, ed infine tutto si conclude con una suonata nel giardino di una tipica villetta familiare americana, dopo che tuo padre ti ha confidato di volere comunque un nipotino in futuro.
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Il film merita sicuramente gli applausi della critica, ma sul giudizio di fondo sento di schierarmi dalla parte di coloro che lo ritengono un film moralista.
Mereghetti ha giudicato semplicistica la descrizione di un mondo dove non ci sono tensioni e tutto fila liscio, ma è appunto questo il messaggio: se fai la scelta giusta (cioè tenere il bambino) tutto andrà comunque bene. I genitori ti capiranno e condivideranno la tua scelta, le tue amiche ti staranno vicino dandoti la soluzione giusta per risolvere il problema e staranno con te fino in sala parto, il ragazzo con cui l'hai fatto accetterà tutte le tue decisioni perchè è follemente innamorato di te, ed infine tutto si conclude con una suonata nel giardino di una tipica villetta familiare americana, dopo che tuo padre ti ha confidato di volere comunque un nipotino in futuro. La colonna sonora è un'altra chicca azzeccatissima, quasi tutte canzoni di giovani interpreti unplugged, chitarra e voce, che creano un clima di gita dell'oratorio.
In altre parole suona come una sorta di riduzione del danno operata da moralisti non conservatori. Consapevoli dell'impossibilità di riaffermare nella società di oggi vecchi schemi, cercano di veicolare i loro messaggi con un nuovo linguaggio e nuove modalità fresche e giovanili; complimenti, ci sono riusciti.
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[+] proprio un film non trascurabile.
(di valvestino)
[ - ] proprio un film non trascurabile.
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