taniamarina
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giovedì 29 luglio 2010
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bello, bellissimo ma...
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Due grandi attori a confronto: uno anziano ed esperto, sembra che il cinema lavori per lui e non il contrario. L'altro giovane e affetto da un viso ancora troppo infantile, ma con una carica espressiva che promette molto. Film godibile, fotografia stupenda e una sceneggiatura impeccabile. Eppure è la trama che non sembra essere sempre lucida e coerente, il film alla fine non si capisce bene dove voglia andare a parare. Grande ingengo, grande sapienza di uso di mezzi ed attori, ma tolti l'intuizione inziale e i bei colpi di scena, rimane uno splendido spettacolo di colori e immagini.
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francescol82
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martedì 20 luglio 2010
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bello e originale
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Di solito l'identità dell'assassio si scopre alla fine del film, al massimo all'inizio ci possono essere dei sospetti.. qui il film inizia con un reo confesso che (forse) riuscirà anche a uscirne "pulito" ma non per questo il film è meno avvincente degli altri che seguono i canoni rigidi del thriller da manuale. Molto avvincente, anche per l'originalità, sino all'ultimo è difficile capire cos'ha architettato il signor Crowford interpretato ottimamente dal grande Anthony Hopkins. L'unica cosa che non mi ha convinto è l'attore che interpretava la pubblica accusa, sicuramente bravo ma con una faccia troppo da "ragazzino" per il suo personaggio.
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Di solito l'identità dell'assassio si scopre alla fine del film, al massimo all'inizio ci possono essere dei sospetti.. qui il film inizia con un reo confesso che (forse) riuscirà anche a uscirne "pulito" ma non per questo il film è meno avvincente degli altri che seguono i canoni rigidi del thriller da manuale. Molto avvincente, anche per l'originalità, sino all'ultimo è difficile capire cos'ha architettato il signor Crowford interpretato ottimamente dal grande Anthony Hopkins. L'unica cosa che non mi ha convinto è l'attore che interpretava la pubblica accusa, sicuramente bravo ma con una faccia troppo da "ragazzino" per il suo personaggio. Imperdibile per gli amanti del legal thriller.
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dian71cinema
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mercoledì 14 ottobre 2009
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un buon thriller con un esperto e veterano hopkins
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RIESCE A COINVOLGERE QUESTO INTERESSANTE THRILLER PSICOLOGICO CON DUE PROTAGONISTI ENTRAMBI AMANTI DEL GENERE THRILLER PSICOLOGICO.. MAGISTRALMENTE ESEGUITO DA ANTONY HOPKINS, CHE INDOSSA A PENNELLO PERSONAGGI INQUIETANTI COME HANNIBAL LECTER E NE RIPROPONE LA SUA AFFASCINANTE MALVAGITA' E ASTUZIA IN QUESTA INTERPRETAZIONE.
BRAVO ANCHE RYAN GOSLING (CHE NON REGGE IL CONFRONTO CON HOPKINS) IN UN INSOLITO RUOLO DA INSEGUITORE DI UNA GIUSTIZIA IN CUI CREDE CON PASSIONE..(ANCHE SE NOI LO PREFERIAMO NEI RUOLI PIU' INQUIETANTI CHE TROVIAMO SIANO PIU' "CALZANTI". IN OGNI CASO UNA SCENEGGIATURA BEN REALIZZATA, COINVOLGE LO SPETTATORE E LO INDUCE A TROVARE UNA POSSIBILE ED INTRICATA SOLUZIONE, UN RITMO SOTTILE CHE NON PUNTA SULL'AZIONE E SULLA RIPRESA DI EFFETTO CON COLONNA SONORA INCORPORATA, MA SUL FREDDO CALCOLO DI UNA MENTE ASTUTA E CONTROLLATA E LO SPETTATORE CI GUAZZA DENTRO, ME COMPRESO.
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RIESCE A COINVOLGERE QUESTO INTERESSANTE THRILLER PSICOLOGICO CON DUE PROTAGONISTI ENTRAMBI AMANTI DEL GENERE THRILLER PSICOLOGICO.. MAGISTRALMENTE ESEGUITO DA ANTONY HOPKINS, CHE INDOSSA A PENNELLO PERSONAGGI INQUIETANTI COME HANNIBAL LECTER E NE RIPROPONE LA SUA AFFASCINANTE MALVAGITA' E ASTUZIA IN QUESTA INTERPRETAZIONE.
BRAVO ANCHE RYAN GOSLING (CHE NON REGGE IL CONFRONTO CON HOPKINS) IN UN INSOLITO RUOLO DA INSEGUITORE DI UNA GIUSTIZIA IN CUI CREDE CON PASSIONE..(ANCHE SE NOI LO PREFERIAMO NEI RUOLI PIU' INQUIETANTI CHE TROVIAMO SIANO PIU' "CALZANTI". IN OGNI CASO UNA SCENEGGIATURA BEN REALIZZATA, COINVOLGE LO SPETTATORE E LO INDUCE A TROVARE UNA POSSIBILE ED INTRICATA SOLUZIONE, UN RITMO SOTTILE CHE NON PUNTA SULL'AZIONE E SULLA RIPRESA DI EFFETTO CON COLONNA SONORA INCORPORATA, MA SUL FREDDO CALCOLO DI UNA MENTE ASTUTA E CONTROLLATA E LO SPETTATORE CI GUAZZA DENTRO, ME COMPRESO. IL FINALE E' ALLA HITCHCOK SE VOGLIAMO FARE UN AZZARDATO PARAGONE, MA LA TENSIONE PSICOLOGICA SI AVVERTE, SOTTILE COME IN QUASI TUTTO IL FILM. MERITA QUINDI UN QUATTRO STELLE AMPIAMENTE ED UNA VALUTAZIONE DISTINTA. VOTO 9
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marco.g
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domenica 30 agosto 2009
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buoni e cattivi
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Trovo che la riuscita di questo film stia in gran parte nella sospensione delle consuete regole di immedesimazione dello spettatore nel protagonista a discapito dell'antagonista; ovvero, il rapporto buono/cattivo -e con esso quello giustizia/ingiustizia- è volontariamente confuso dal regista per buona parte della pellicola. Il fascino dell'intelligenza diabolica di Hopkins surclassa l'odiosa supponenza del personaggio di Gosling, nonchè l'inettitudine dell'amante della moglie, dipinto come un idiota; contemporaneamente, risulta difficile dare un netto e istintivo giudizio morale sulla faccenda, giacchè il delitto è stato debitamente provocato. Di conseguenza, il film tiene sottilmente in tensione lo spettatore, inducendolo a sospendere il giudizio e ad alternare l'immedesimazione, fino alle ultime battute, in cui tutto si fa chiaro.
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Trovo che la riuscita di questo film stia in gran parte nella sospensione delle consuete regole di immedesimazione dello spettatore nel protagonista a discapito dell'antagonista; ovvero, il rapporto buono/cattivo -e con esso quello giustizia/ingiustizia- è volontariamente confuso dal regista per buona parte della pellicola. Il fascino dell'intelligenza diabolica di Hopkins surclassa l'odiosa supponenza del personaggio di Gosling, nonchè l'inettitudine dell'amante della moglie, dipinto come un idiota; contemporaneamente, risulta difficile dare un netto e istintivo giudizio morale sulla faccenda, giacchè il delitto è stato debitamente provocato. Di conseguenza, il film tiene sottilmente in tensione lo spettatore, inducendolo a sospendere il giudizio e ad alternare l'immedesimazione, fino alle ultime battute, in cui tutto si fa chiaro. Questo gioco, a conti fatti, crea molta più tensione della storia in sè. Probabilmente il tema è intenzionale, altrimenti non si spiegherebbero le scelte di Hopkins per il cattivo (notoriamente maestro nell'attrarre a sè lo spettatore sfruttando il genio malvagio del personaggio)e di Gosling, che è bravo a metter su una vera faccia da schiaffi, per il buono.
La storia, un giallo avvincente ma semplice, cui è sovrapposto il percorso personale del protagonista dall'egoismo verso un vero ideale di giustizia, di per sè sarebbe banale, e moralistica; ma proprio nella scelta del regista di giocare con le parti, di mettere disgusto dove c'è giustizia e partecipazione dove c'è crimine, finchè il protagonista stesso non sia in grado di attrarre totalmente il suo pubblico, questa storia si sublima e diventa qualcosa di più di un thriller. Questo è più che sufficiente per far fare al film un salto di qualità, facendone un ottimo film.
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paolo ciarpaglini
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sabato 6 giugno 2009
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il caso thomas crowford
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Thriller di buona fattura. Ottimo come sempre Hopkins, anche se fin dall'inizio, appare folle. E non si capisce, anzi si capisce benissimo il perchè della relazione della moglie. L'unica vera pecca di questo film è proprio questa; non dare allo spettatore modo di comprendere, come e in che misura, il tradimento, può mutare un uomo normale (si presume), in un killer spietato, 'quasi' psicotico . A parte questa 'incongruenza' di non poca importanza, ma di cui cisi dimentica subito, trattasi come detto di un buon film. Una conferma soprattutto, della stoffa per il giovane avvocato interpretato da Ryan Goshlin. Conobbi questo attore in 'Fomula per un delitto', e mi colpì immediatamente, sia per la naturalezza recitativa, che per l'indubbio carisma enigmatico.
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Thriller di buona fattura. Ottimo come sempre Hopkins, anche se fin dall'inizio, appare folle. E non si capisce, anzi si capisce benissimo il perchè della relazione della moglie. L'unica vera pecca di questo film è proprio questa; non dare allo spettatore modo di comprendere, come e in che misura, il tradimento, può mutare un uomo normale (si presume), in un killer spietato, 'quasi' psicotico . A parte questa 'incongruenza' di non poca importanza, ma di cui cisi dimentica subito, trattasi come detto di un buon film. Una conferma soprattutto, della stoffa per il giovane avvocato interpretato da Ryan Goshlin. Conobbi questo attore in 'Fomula per un delitto', e mi colpì immediatamente, sia per la naturalezza recitativa, che per l'indubbio carisma enigmatico. Molto bravo, veramente. La trama è ottima, e infine emerge una verità già sondata ed appurata in altri film del genere: 'il delitto perfetto non esiste'. Ma l'ottima regia porta lo spettatore allo spasmo, prima di 'cedere' alla verità.
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paolomiki
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sabato 6 giugno 2009
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meglio colombo
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Mi sono emozionato con tanti altri telefilm del Tenente Colombo....inimitabile!
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atticus
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lunedì 1 giugno 2009
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deludente
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Come dice la recensione del sito, la fattura sarà pure eccellente ma la storia ha davvero il fiato corto... Una trama esile degna di un telefilm o al massimo di un tv movie. Hoblit cerca di rimediare con una bella confezione accurata e un atmosfera ad effetto. Il film resta però deludente e la suspanse latita. Hopkins caricaturale e goffo (anche se a tratti il suo luccichio d'occhio mette qualche brivido), Gosling sempre più convincente e degno di lode.
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antonio t.
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sabato 4 aprile 2009
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legal thriller avvincente e profondo
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Trama e atmosfere che catturano. Grande interpretazione di Gosling, capace di rendere credibile e profondo il cambiamento della condizione e motivazioni del detective, da rampante avvocato attratto dai soldi a procuratore che mette in gioco il suo futuro pur di "mettere un paletto nel cuore di un cattivo", mosso prima dalla motivazione di vincere il duello con l'Antagonista della sua vita, quello che l'ha sconfitto in modo imprevedibile, in un caso che appariva dall'esito scontato, e poi mosso da una motivazione più alta, religiosa, per la Giustizia. Ambiguo e capace anche, alla fine, di inquietare lo spettatore quando trae il vantaggio decisivo proprio dall’atto più malvagio del criminale che ha fatto staccare la spina alla moglie; ciò che darà al procuratore la possibilità (che è la chiave di volta legale della vicenda) di processarlo di nuovo grazie alla modifica del reato imputabile (da tentato omicidio a omicidio).
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Trama e atmosfere che catturano. Grande interpretazione di Gosling, capace di rendere credibile e profondo il cambiamento della condizione e motivazioni del detective, da rampante avvocato attratto dai soldi a procuratore che mette in gioco il suo futuro pur di "mettere un paletto nel cuore di un cattivo", mosso prima dalla motivazione di vincere il duello con l'Antagonista della sua vita, quello che l'ha sconfitto in modo imprevedibile, in un caso che appariva dall'esito scontato, e poi mosso da una motivazione più alta, religiosa, per la Giustizia. Ambiguo e capace anche, alla fine, di inquietare lo spettatore quando trae il vantaggio decisivo proprio dall’atto più malvagio del criminale che ha fatto staccare la spina alla moglie; ciò che darà al procuratore la possibilità (che è la chiave di volta legale della vicenda) di processarlo di nuovo grazie alla modifica del reato imputabile (da tentato omicidio a omicidio). In realtà il detective aveva fatto di tutto per contrastare quell’atto, ma l’inquietudine rimane perché il personaggio all'inizio aveva rivelato anche la sua estrema abilità nell'usare forme di inganno non banali. In conclusione, film bello perché capace di inquietare, mettere in dubbio lo schema apparente della realtà, farci chiedere se le cose stanno veramente come sembra.
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mipiaceilcinema
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mercoledì 1 aprile 2009
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thomas crawford
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Un film sotto le aspettative... deludente.
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