ashtray_bliss
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venerdì 26 ottobre 2012
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insipido ritratto (melo)drammatico di houdini.
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Il film in questione, Houdini l'ultimo mago, non rappresenta una biografia del famoso prestigiatore, anche perche' sarebbe stata una impresa immensa e dal dubbio risultato. Houdini, ad essere sinceri, non e' nemmeno il protagonista principale ma semmai il filo conduttore della storia che ci viene raccontata- dalla piccola Benji- e che vediamo svolgersi davanti a noi. Il film prende spunto da un singolo evento: una tappa del tour mondiale di HH a Edinburgo durante la fine degli anni '20. Nello stesso periodo e nella stessa citta' vive e opera una bellissima ed enigmatica donna, Mary, la quale insieme alla figlia Benji partecipa a dei spettacoli di pseudo-magia e prestigio.
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Il film in questione, Houdini l'ultimo mago, non rappresenta una biografia del famoso prestigiatore, anche perche' sarebbe stata una impresa immensa e dal dubbio risultato. Houdini, ad essere sinceri, non e' nemmeno il protagonista principale ma semmai il filo conduttore della storia che ci viene raccontata- dalla piccola Benji- e che vediamo svolgersi davanti a noi. Il film prende spunto da un singolo evento: una tappa del tour mondiale di HH a Edinburgo durante la fine degli anni '20. Nello stesso periodo e nella stessa citta' vive e opera una bellissima ed enigmatica donna, Mary, la quale insieme alla figlia Benji partecipa a dei spettacoli di pseudo-magia e prestigio. Un lavoro che permette alle due donne di sopravvivere con decenza. Ma quando H.Houdini lancia, sempre da Edinburgo, una sfida che lui stesso premiera' con una elevata somma di denaro (10,000 dollari) Mary e Bengi pensano di dover sfruttare a tutti i costi questa opportunita' per riscattarsi.
Ma la sfida non e' un semplice gioco di prestigio; Houdini appoggiato dalla comunita' scentifica ha sfidato medium e sensitivi a svelargli le ultime parole di sua madre (defunta) quelle che solo lui conosce, ed a metterlo in contatto con lei. Se qualcuno fosse stato in grado di riuscirci, questo proverebbe al mondo e alla comunita' scientifica che e' possibile comunicare con i morti, infrangere la barriera dell'aldila' e comunicare con i defunti. Ma se il tentativo fallisce allora si avrebbe solo la conferma che l' aldila' e sensitivi non esistono affatto, ma sono solo persone senza scrupoli che sanno come manipolare gli altri e il loro dolore.
Da li in poi avra luogo un lungo tentativo delle due di mettersi non solo in contatto con Houdini, una volta accettata la sfida, ma anche di documentarsi sulla madre defunta e cercare oggetti personali-in qualiasi modo piu' o meno lecito- che possano svelare particolari utili alle donne per stare al gioco. Tra un incontro e l'altro, tra scambi di battute e di scherzi, la piccola Benji trarra in simpatia il goffo manager e amico di Houdini, il Signor Sugarman, mentre Houdini sara' attratto dalla bella ed astuta Mary e finira' per innamorarsi di lei.
Il tempo ormai passa in fretta e arriviamo alla gran sfida finale: all'esperimento che sta per cambiare definitivamente le vite delle due donne, di Houdini e della comunita' scientifica.
Ma un ultimo trucco va svelato: Le ultime parole della adorata madre, in realta', non esistono. Houdini non era presente nel momento della morte e dunque non conosce quali sono- se esistono- le ultime parole pronunciate dalla madre. Il famoso biglietto costudito nella cassaforte e' vuoto, non contiene alcuna scritta, niente. E di questo fatto ormai sono al corrente anche madre e figlia, complici del gioco. E' tutto un trucco, una enorme farsa, creata apposta per smascherare ed infangare gli innumerevoli falsi sensitivi e medium. La stampa scopre tutto, l'esperimento non ha piu' alcun valore. Tutto sembra cadere nell'ombra e finire ma all'ultimo istante Benji ha una visione che rivelera' immediatamente a Houdini : quella di un angelo dai capelli rossi che lo sta aspettando.
Infine, le due donne verranno comunque ricompensate e Harry Houdini, anche se per breve tempo, si dedichera' a loro e al suo amore per la signora McGarvie. Poi, senza alcune promesse, intraprendera' nuovamente il suo tour con tappa a Montreal, CA. Quella sara' anche anche l'ultima tappa di Houdini, perche' verra' stroncato da un feroce pugno che un giovane uomo (dai capelli rossi) gli sferra senza preavviso, provocsndone la morte.
La pellicola, che di per se e' abbastanza insipida e distaccata, presenta dei particolari assolutamente degni di nota che riescono a far risaltare il film nel suo complesso: In primis, vanta di una bellissima fotografia, curata nei dettagli, con uno scambio azzeccato di luci e ombre. Poi troviamo la scenografia, anch'essa piu' che valida e degna di nota, curata nei minimi particolari. Cosi il film risulta essere fedele nella rappresentazione delle scene, specialmente quelle dei teatri dove avvengono gli show di magia, dei backstage e delle lussuose camere d'albergo dove alloggia il Grande Houdini.
Mostra pero' anche due sensibilmente imperdonabili pecche : Le recitazioni dei due protaganisti spiccano su tutto il resto. Sono fredde, distaccate, quasi totalmente indifferenti a dare un certo spessore ai rispettivi ruoli. Guy Pearce, non e' convincente come il Grande Houdini, maestro dell'evasione, del illusionismo, l'Houdini dall'anima immortale appare sullo schermo, stanco e sciapo. Non si mostra nemmeno passionale o arrogante ma piuttosto ''legato'' (per usare un eufemismo) e affatto disinvolto, in un ruolo che gli sta cucito troppo stretto e nel quale Pearce non si sente a suo agio e lo trasmette direttamente anche allo spettatore. Stessa nota dolente vale anche per la carismatica Zeta-Jones, la quale a sua volta risulta troppo sopra le righe per il ruolo in questione, non donando al suo personaggio la credibilita' e verosimiglianza che necessita. Unica degna di essere approvata a pieni voti e' l'emergente Saoirse Ronan, ragazzina che dimostra ancora una volta quanto talentuosi e versatili si possa essere sin da piccoli.
In conclusione, definerei questo film come un esperimento: la regista voleva trarre piu' spunti ed approfondire piu' argomenti in un unico film, ma purtroppo fallisce amaramente. Voleva proporsi come uno spunto interessante per affrontare la tematiche del paranormale, della magia e dell'illusionismo contro la scienza nonche' dell'importanza dei sentimenti (su tutti l'amore). Poteva essere anche un ritratto visionario ma fedele della vita (o di un episodio in particolare della vita ) di Houdini. Sfortunatamente il film si perde lungo la strada, senza mai raggiungere la meta e l'obbiettivo predefinito.
Il risultato e' un opera visiva accattivante accompagnata da una regia valida ma non supportata dalle recitazioni dei principali attori e che si perde tra nebbie del genere melodrammatico e sentimentale senza mai osare di piu'. Gradevole ma non incisivo.
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scarlett
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venerdì 1 luglio 2011
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i segreti del grande houdini
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"Dio abbia pietà della mia anima immortale". Una frase pronunciata più volte durante il film. Divenuta ormai il motto per eccellenza di Harry Houdini, il più grande illusionista di tutti i tempi.
"Houdini, l'ultimo mago" è certamente un titolo appropriato e carico del suo fascino, anche se il protagonista ne sarebbe stato leggermente indignato. Mago, un termine che Houdini disdegnava profondamente, in quanto, proveniente da umili condizioni ed essendo fin dalla giovinezza un bramoso indagatore della realtà, amava esibirsi in onore della scienza. Non per truffare la gente o per fornire intrattenimento come un semplice saltimbanco da quattro soldi.
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"Dio abbia pietà della mia anima immortale". Una frase pronunciata più volte durante il film. Divenuta ormai il motto per eccellenza di Harry Houdini, il più grande illusionista di tutti i tempi.
"Houdini, l'ultimo mago" è certamente un titolo appropriato e carico del suo fascino, anche se il protagonista ne sarebbe stato leggermente indignato. Mago, un termine che Houdini disdegnava profondamente, in quanto, proveniente da umili condizioni ed essendo fin dalla giovinezza un bramoso indagatore della realtà, amava esibirsi in onore della scienza. Non per truffare la gente o per fornire intrattenimento come un semplice saltimbanco da quattro soldi. Non era per futili acrobazie che voleva essere ricordato - come lui stesso afferma in una scena del film - ma per aver dato il suo contributo alla scienza. Non c'è da meravigliarsi che storcesse il naso alla vista di cartomanti e filibustieri, coloro che sostenavano di essere indagatori dell'occulto. Avversione che accresce in seguito alla morte della madre. Houdini lancia una sfida a tutti i medium che vogliano raccoglierla: chi gli rivelerà le ultime parole pronunciate dalla madre sul letto di morte sarà ricompensato con un'ingente somma in denaro. Con questo, il grande prestigiatore mirava anche a svelare qualcosa sull'aldilà, misteriosa residenza delle anime dei defunti. A tentare l'impresa sono in tanti: cartomanti, fattucchiere, persino un ventriloco... tutti accecati dal denaro, tutti puntualmente smascherati dal grande Houdini. Si viaggia di città in città. New York, Parigi, Londra...
Edimburgo, Scozia. Nei bassi fondi della città vivono Mary, una medium, e Benji, la sua oscura discepola. Madre e figlia in lotta con il mondo. L'imbroglio è tutto ciò che permette loro di sopravvivere.
E' proprio la piccola Benji a raccontare la storia: una voce fuori campo che si staglia su uno sfondo celeste, meraviglioso, rilassante. Sostiene che da bambina aveva un dono, quello di vedere cose che gli altri non vedevano. Ci rendiamo conto troppo tardi di quanto vere siano le sue parole...
Ogni mago ha i suoi trucchi, il grande Houdini ne aveva parecchi ma era talmente scaltro da riuscire a non farsi mai scoprire; custodisce gelosamente i propri segreti e i propri rimorsi. Forse è proprio per sfuggire a tutto ciò che preferisce viaggiare per il mondo, fornendo le sue performances in onore della scienza. Psicologicamente, tutto comincerebbe ad avere un senso: come le strane apparizioni che il protagonista è convinto di vedere, apparizioni cariche di un enigmatico significato come fantasmi del passato che irrompono su uno sfondo celeste. I colori sono magnifici, surreali. Del resto, tutto il film sembra essere immerso in un’atmosfera soprannaturale. Magia, come ci si aspetta istintivamente da questo film. Tuttavia, non è da semplici trucchi che essa scaturisce: non dall’illusione, ma dalla realtà stessa. Una realtà pregna di forti sentimenti e emozioni contrastanti, come un’onda anomala da cui si viene inevitabilmente travolti. Come la storia d'amore nata tra la medium e il celebre prestigiatore: intensa anche se molto breve.
Cast eccezionale per un ottimo film: Guy Pearce nei panni del grande Harry Houdini, Timothy Spall in veste del suo cinico ma efficiente agente, la bella Catherine Zeta-Jones interpreta l’affascinante medium.
E, dulcis in fundo, la giovanissima Saoirse Ronan ovvero la piccola Benji, voce narrante che attraverso un'atmosfera intrigante e affascinante ci fornisce un intrigante spaccato sulla vita del più grande mago di tutti i tempi.
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pietro berti
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martedì 5 maggio 2009
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houdini l’ultimo mago
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HOUDINI L’ULTIMO MAGO
regia: G. Armstrong, con G. Earce e C. Zeta-Jones
Agli inizi del ‘900, durante un periodo storico di grande polemica scientifica, il celebre mago ed illusionista arriva alla penultima tappa del suo tour mondiale ad Edimburgo, in Scozia. Ma lo scopo del suo tour non è solo quello di mostrare le sue abilità in quanto il maestro è famoso in tutto il mondo anche per essere un noto smascheratore di falsi medium. Inoltre, egli è alla disperata ricerca di un vero medium che riesca a metterlo in contatto con sua madre, deceduta tredici anni prima. Chiunque sarà in grado di farlo entrerà in possesso di un premio di diecimila dollari. Questa ricompensa attira l’attenzione di una millantatrice locale e della figlia di costei che vivono di espedienti dormendo in una casetta all’interno del cimitero di Edimburgo.
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HOUDINI L’ULTIMO MAGO
regia: G. Armstrong, con G. Earce e C. Zeta-Jones
Agli inizi del ‘900, durante un periodo storico di grande polemica scientifica, il celebre mago ed illusionista arriva alla penultima tappa del suo tour mondiale ad Edimburgo, in Scozia. Ma lo scopo del suo tour non è solo quello di mostrare le sue abilità in quanto il maestro è famoso in tutto il mondo anche per essere un noto smascheratore di falsi medium. Inoltre, egli è alla disperata ricerca di un vero medium che riesca a metterlo in contatto con sua madre, deceduta tredici anni prima. Chiunque sarà in grado di farlo entrerà in possesso di un premio di diecimila dollari. Questa ricompensa attira l’attenzione di una millantatrice locale e della figlia di costei che vivono di espedienti dormendo in una casetta all’interno del cimitero di Edimburgo. Mary McGarvie insieme alla figlia Benji decide di sfidare per intascare il premio il più bravo ed il più scaltro di tutti i maestri. Due grandi incantatori che si sfidano correndo il più grosso rischio dei rischi, quello di innamorarsi. L’episodio di cui tratta il film è una rielaborazione di un periodo storico in cui i fatti narrati sono realmente accaduti come vengono narrati, nella vita del celebre mago ed illusionista. Mary, interpretata dalla Zeta-Jones, è carismatica, astuta, misteriosa e stranamente perfettamente idonea al ruolo assegnatole. Intrighi, compromessi, passioni che si complicano all’interno di un mondo di illusioni e mistero fino a costringere la seducente sensitiva a dover prendere una decisione: quella dell’amore o del denaro. Il resto è storia, peraltro ben narrata e sfata i luoghi comuni in cui la maggior parte degli inconsapevoli ritiene che uno dei grandi del trascorso millennio sia deceduto durante un suo esperimento. Il film conferma inoltre come nonostante siano passati ottanta anni dalla sua morte, Houdini continui ad essere il vero sinonimo di magia. Un grande mago contemporaneo l’illustre David Copperfield non dimentica mai di ricordare che Houdini è il maestro e lo rimarrà. Lui è un discepolo e nonostante tutto non riuscirà a diventare maestro. L’interprete G. Earce per avere un aspetto credibile ai fini di interpretare degnamente il personaggio ha dovuto subire per mesi degli allenamenti faticosissimi in palestra ed inoltre ha dovuto seguire dei corsi specialistici di magia basica. Da ricordare il fatto che il maestro non solo è stato un grande mago, un grande illusionista ed un grande ricercatore nel campo dell’esoterismo e dell’occulto ma è stato anche lo specialista delle fughe impossibili dalle strutture carcerarie considerate tra le più sicure al mondo in cui ammanettato e coi ceppi si faceva rinchiudere. Senza dubbio la sua mente era fuori dal comune come lo erano i suoi esperimenti. Una delle sue affermazioni più celebri è quella in cui lui sostiene di essere costantemente in uno strenuo equilibrio tra i due mondi il terreno e l’ultraterreno di cui non ha mai fatto mistero di essere un profondo credente, tanto che tutte le volte che si accingeva ad effettuare un esperimento pericoloso ribadiva sempre che qualunque cosa fosse successa Dio avrebbe avuto pietà della sua anima immortale. Pietro Berti
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giomo891
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venerdì 16 settembre 2022
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un mago metafisico giomo891
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Sulle vicende umane tra scopritore di truffe medianiche e la sua insuperabile capacità di prestigiatore ed escatologica, si sprecano libri e scritti vari, talvolta in antitesi, ma anche il Cinema si dedicò a quest'uomo, che, in realtà pareva cinico oppositore dello spiritismo (tanto da fargli perdere l'amicizia di Sir Conan Doyle) ma era, viceversa, attratto dal mondo dell'aldila', con l'ossessione di poter parlare con l'amata madre che, si dice, spesso gli appariva, dopo la morte.
I due film più celebri sono quello interpretato dal grande Tony Curtis, 1953 -regia di Marshall-e l'altro del 2007 da Guy Pearce affiancato dalla bellissima Catherine Zeta Jones-regia di Armstrong-dove, più che nel primo (anche se stilisticamente meno riuscito) si sottolinea maggiormente l'aspetto umano e l'epilogo tragico della morte, avvenuta a causa di una peritonite, aggravata dalla sua abitudine ad evidenziare la forza degli addominali, sotto una scarica di pugni.
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Sulle vicende umane tra scopritore di truffe medianiche e la sua insuperabile capacità di prestigiatore ed escatologica, si sprecano libri e scritti vari, talvolta in antitesi, ma anche il Cinema si dedicò a quest'uomo, che, in realtà pareva cinico oppositore dello spiritismo (tanto da fargli perdere l'amicizia di Sir Conan Doyle) ma era, viceversa, attratto dal mondo dell'aldila', con l'ossessione di poter parlare con l'amata madre che, si dice, spesso gli appariva, dopo la morte.
I due film più celebri sono quello interpretato dal grande Tony Curtis, 1953 -regia di Marshall-e l'altro del 2007 da Guy Pearce affiancato dalla bellissima Catherine Zeta Jones-regia di Armstrong-dove, più che nel primo (anche se stilisticamente meno riuscito) si sottolinea maggiormente l'aspetto umano e l'epilogo tragico della morte, avvenuta a causa di una peritonite, aggravata dalla sua abitudine ad evidenziare la forza degli addominali, sotto una scarica di pugni...ma secondo una tesi avanzata da un suo pronipote, il vero Houdini sarebbe stato avvelenato da una setta spiritistica.
Purtroppo Guy Pearce nella sfida col grandissimo Curtis non può che perdere, ottima e superba l'interpretazione di Catherine Zeta Jones.
Sulla tomba reale di Hodini è incisa la frase "Se è vero che è possibile tornare dall'Aldila', Harry Houdini lo farà".
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houssy
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mercoledì 13 maggio 2009
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houdini-l'ultimo mago: inutile
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Il cinema è magia. Rappresentare la magia al cinema è quantomeno ridondante. Dopo che il bravissimo Cristopher Nolan aveva piazzato una bella pietra tombale sull'argomento col suo The Prestige (da rivalutare assolutamente) e dopo che lo stupidissimo The illusionist interpretato da Edward Norton, ci aveva fatto rimpiangere i soldi spesi per il biglietto, ecco farsi largo anche in Italia, Houdini - L'ultimo mago, pellicola a dir poco inutile. Il film decide di raccontare la parte finale della vita di del grande illusionista, esaminando nel dettaglio la sua caparbietà nel dimostrare la falsità di tutto ciò che si definisce paranormale, da qui ecco entrare in scena una ciarlatana e sua figlia, decise a far cambiare idea al buon Houdini.
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Il cinema è magia. Rappresentare la magia al cinema è quantomeno ridondante. Dopo che il bravissimo Cristopher Nolan aveva piazzato una bella pietra tombale sull'argomento col suo The Prestige (da rivalutare assolutamente) e dopo che lo stupidissimo The illusionist interpretato da Edward Norton, ci aveva fatto rimpiangere i soldi spesi per il biglietto, ecco farsi largo anche in Italia, Houdini - L'ultimo mago, pellicola a dir poco inutile. Il film decide di raccontare la parte finale della vita di del grande illusionista, esaminando nel dettaglio la sua caparbietà nel dimostrare la falsità di tutto ciò che si definisce paranormale, da qui ecco entrare in scena una ciarlatana e sua figlia, decise a far cambiare idea al buon Houdini. La vicenda è talmente priva di mordente che gira a vuoto su se stessa, indecisa sulla strada del romanticismo, della spettacolarità o del sopprannaturale, provocando inevitabile nausea anche allo spettatore più appassionato. Se Guy Pearce fornisce un'interpretazione appena sufficiente, il vero mistero del film è la presenza di Catherine Zeta-Jones, ostinata attricetta che ancora non si decide a dedicarsi all'onorabile carriera di casalinga. In conclusione Houdini... arriva fuori tempo massimo a raccontare, male, una storia forse poco conosciuta, ma di certo molto noiosa. Forget it.
LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il finale, una buona occasione per dare un'occhiata ad alcuni vecchi e belli cinegiornali.
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(di nefernat)
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pipay
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lunedì 27 aprile 2009
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buon film, ma grossa falla nella sceneggiatura...
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Film ambientato ad Edimburgo alla fine degli anni Venti. Il mago Houdini, ormai molto famoso, giunge in città per le sue rappresentazioni. Ma lancia anche una sfida: 10.000 dollari di ricompensa a chi sarà capace di svelare, grazie ad attività mediatiche, quali parole gli ha sussurrato sua madre in punto di morte. Lui solo conosce questa frase, che ha poi scritto su un foglio custodito in una cassaforte. Mary e sua figlia Benji, che sbarcano il lunario con futili espedienti, facendo credere al pubblico che assiste ai loro spettacoli di possedere qualità paranormali, accettano la sfida di Houdini. Non svelo altro, altrimenti tradisco le aspettative di chi non ha ancora visto il film. Ma è paradossale che Houdini, Mary e la piccola Benji si incontrino faccia a faccia più di una volta.
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Film ambientato ad Edimburgo alla fine degli anni Venti. Il mago Houdini, ormai molto famoso, giunge in città per le sue rappresentazioni. Ma lancia anche una sfida: 10.000 dollari di ricompensa a chi sarà capace di svelare, grazie ad attività mediatiche, quali parole gli ha sussurrato sua madre in punto di morte. Lui solo conosce questa frase, che ha poi scritto su un foglio custodito in una cassaforte. Mary e sua figlia Benji, che sbarcano il lunario con futili espedienti, facendo credere al pubblico che assiste ai loro spettacoli di possedere qualità paranormali, accettano la sfida di Houdini. Non svelo altro, altrimenti tradisco le aspettative di chi non ha ancora visto il film. Ma è paradossale che Houdini, Mary e la piccola Benji si incontrino faccia a faccia più di una volta. Anzi, nasce una vera e propria relazione tra Mary e il Mago. Grossa pecca di sceneggiatura. La distanza, fra loro, sarebbe stata infatti di rigore, altrimenti Houdini avrebbe anche potuto svelare l'enigma alla donna: contro i propri interessi, è vero, ma tutto sarebbe andato a vantaggio di un effetto comunque sorprendente. E ciò, infatti (e non dico altro) è un po' quel che succede, anche se c'è una sorta di colpo di scena che vede coinvolta in primo piano la figlia di Mary... ma a parte questo, il film è curatissimo, la storia piacevole, la regia ottima e l'interpretazione di Catherine Zeta-Jones semplicemente incantevole. Per questo lo voto con 4 stelle.
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