dylan93
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venerdì 29 dicembre 2006
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il f
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una bella sceneggiatura e una buona regia riescono facilmente a inchiodare lo spettatore alla poltrona e come se non bastasse l'eccellente cast di attori(tra cui la "sorpresa" hartnett)alza la media del film.ma l'inizio veloce e confusionario, parole e paroloni per niente iniziano a frustare l'animo del pubblico.ma come per magia il bellissimo finale ti fa capire che forse questo film una media più che buona se la merita eccome!
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inserit coin
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venerdì 22 dicembre 2006
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non giocare!!!!!
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Ma dove trovate un film con la mossa Kansascity o con l'assurdo di Charlie Chaplin ma soprattutto con una trama a dir poco machiavellica avete messo a film inferiori voti altissimi e a questo capolavoro 2,8 a questo punto penso propio che voi i film non li vediate leggete qualche rigo di trama e poi fate li spocchiosi be se dovete fare un lavoro fatelo bene e non bestemmiate mettendo voti cosi bassi a filmoni del genere.(se no va fazzu io a mossa kansascity!)
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doc
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lunedì 18 dicembre 2006
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bel film.
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Un ottimo film, che vi rimarrà impresso. Ho letto la stroncatura di Maurizio Porro, del Corriere della Sera. Dirò solo che in occasione della recensione di Sgt. Bilko (una delle più grosse chiaviche della storia del cinema), egli ebbe a scrivere "Bilko è l'antitodo agli eroismi di Da qui all'eternità: scommettendo, tiene a smitizzare ogni alone retorico e nella didascalia finale è fiero di affermare di non aver avuto alcun aiuto dall'esercito. Naturalmente è tutto alle spalle e sui capelli bianchi di Bilko, che con Martin diventa un giocherellone di classe che non si risparmia in follie, chiamando in causa la gag del muto, la farsa en travesti, il meccanismo elettronico degli equivoci, informandoci che anche in America, nelle caserme, c'è sempre qualcuno che non fa tornare i conti.
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Un ottimo film, che vi rimarrà impresso. Ho letto la stroncatura di Maurizio Porro, del Corriere della Sera. Dirò solo che in occasione della recensione di Sgt. Bilko (una delle più grosse chiaviche della storia del cinema), egli ebbe a scrivere "Bilko è l'antitodo agli eroismi di Da qui all'eternità: scommettendo, tiene a smitizzare ogni alone retorico e nella didascalia finale è fiero di affermare di non aver avuto alcun aiuto dall'esercito. Naturalmente è tutto alle spalle e sui capelli bianchi di Bilko, che con Martin diventa un giocherellone di classe che non si risparmia in follie, chiamando in causa la gag del muto, la farsa en travesti, il meccanismo elettronico degli equivoci, informandoci che anche in America, nelle caserme, c'è sempre qualcuno che non fa tornare i conti. A tornaconto romantico si risente "Only you" dei Platters, il tutto tenendo presenti anche i bimbi". Ho detto tutto.
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kristy
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sabato 16 dicembre 2006
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capolavoro
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una parola: CAPOLAVORO.
è entrato subito nella rosa dei miei film preferiti di tutti i tempi. Non c'è da spiegare cosa sia bello di questo film,è tutto bello. Grande merito va soprattutto agli attori un cast incredibile, Hartnett sorprende sempre più, Lucy Liu incanta, Bruce Willis paralizza, Morgan Freeman si conferma.Interessante l'idea del film, interessantissimo il modo in cui l'idea è stata sviluppata,strepitose le scene da quelle simpatiche a quelle d'azione,strabiliante e sorprendente il finale,é raro non saper trovare un difetto a un film,ma ragazzi io non l'ho trovato a questo.
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franco
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mercoledì 6 dicembre 2006
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film dell'anno
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piernelweb
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martedì 28 novembre 2006
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lucky slevin
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Da una buona sceneggiatura di Jason Smilovic, un action/thriller di discreta fattura con una narrazione a puzzle che via via si ricompone dei vari elementi, e ci conduce al convincente finale. McGuigan dirige con mestiere, mantenedo un ritmo abbastanza elevato, evitando pericolose escursioni su terreni autoriali a lui poco congeniali, ammorbidendo la vicenda con un humor soft ma funzionale. Se la regia non produce particolari passaggi di qualità i risvolti dell'intreccio e i ripetuti colpi di scena garantiscono l'attenzione dello spettatore per tutta la proiezione. Freeman, Kingsley e Willis forniscono una prova abbastanza anonima che peggiora nei rispettivi poco convincenti dialoghi e monologhi.
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Da una buona sceneggiatura di Jason Smilovic, un action/thriller di discreta fattura con una narrazione a puzzle che via via si ricompone dei vari elementi, e ci conduce al convincente finale. McGuigan dirige con mestiere, mantenedo un ritmo abbastanza elevato, evitando pericolose escursioni su terreni autoriali a lui poco congeniali, ammorbidendo la vicenda con un humor soft ma funzionale. Se la regia non produce particolari passaggi di qualità i risvolti dell'intreccio e i ripetuti colpi di scena garantiscono l'attenzione dello spettatore per tutta la proiezione. Freeman, Kingsley e Willis forniscono una prova abbastanza anonima che peggiora nei rispettivi poco convincenti dialoghi e monologhi. Hartnett è invece una bella sorpresa, sempre perfettamente a suo agio nel personaggio é il vero motore trainante del film; non male la Lucy Liu . Nel complesso una pellicola gradevole ma niente di più.
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peppezak
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lunedì 27 novembre 2006
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spettacolare
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uno dei film più geniali che abbia mai visto...fantastico... complimenti....
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santacruz
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venerdì 17 novembre 2006
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bello
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Film ottimo e con un finale non scontato. Da vedere
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jack smith
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mercoledì 8 novembre 2006
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recensire per caso?
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Kelevra è alla lettera "cane rabbioso"!!!!!!!
Dopo un incipit del cazzo la prima cosa che mi vien da pensare è se il nostro caro recensore abbia o no visto il film?
Quando poi continua a sfoggiare il suo errore nel prosequio della recensione e parla di un film che a me nn sembra quello visto!!!!
allora mi faccio la seconda domanda?Ma nn è che ci sono 2 versioni oppure io ho visto un altro film al quale qualcuno ha appiccicato il titolo SLEVIN.....
dopo essermi accertato che avevo visto il film giusto,mi chiedo ma sto scemo delle recensioni lo pagano pure?
Perchè scrivere un giudizio personale è una cosa ma sputtanare un film nn visto è un altra!!!!!!
Comunque il film è originale e divertente da vedere e ancor di più da rivedere!!!
La storia è strana e difficile da spiegare ma nn c'entra niente con quella scritta nella recensione.
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Kelevra è alla lettera "cane rabbioso"!!!!!!!
Dopo un incipit del cazzo la prima cosa che mi vien da pensare è se il nostro caro recensore abbia o no visto il film?
Quando poi continua a sfoggiare il suo errore nel prosequio della recensione e parla di un film che a me nn sembra quello visto!!!!
allora mi faccio la seconda domanda?Ma nn è che ci sono 2 versioni oppure io ho visto un altro film al quale qualcuno ha appiccicato il titolo SLEVIN.....
dopo essermi accertato che avevo visto il film giusto,mi chiedo ma sto scemo delle recensioni lo pagano pure?
Perchè scrivere un giudizio personale è una cosa ma sputtanare un film nn visto è un altra!!!!!!
Comunque il film è originale e divertente da vedere e ancor di più da rivedere!!!
La storia è strana e difficile da spiegare ma nn c'entra niente con quella scritta nella recensione.
Il regista McGuigan riesce a tenere incollato lo spettatore fino alla fine quando e ripeto quando finalmente si riesce a capire il film(Rivederlo dopo è una figata!!!!!!).
Il cast ricco e quasi perfetto,Hartnett è favoloso,Willis cupo e divertente quando tira troppo la corda("Sono un Killer fuoriclasse testa di cazzo"),Freeman è Kingsley sono nel ruolo.....unica pecca sempre a mio parere è Lucy Liu!si è sexy ma lo sarebbe stato molto di più Jessica Alba!!!!!!!!!
In conclusione è da vedere,nn un capolavoro ma un gran bel film.
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dj
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domenica 29 ottobre 2006
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regia buona, ma sceneggiatura piena di sbavature
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Mentre si trova a New York da un amico, Slevin Kelevra, un ragazzo imperturbabile perché affetto da atarassia, si ritrova coinvolto in un pericoloso scambio d'identità che, nel bel mezzo di una guerra per il controllo del territorio tra due gang rivali, lo costringerà per l’occasione a trasformarsi in uno spietato killer. Difficile classificare un film come questo nell’ambito di un genere ben definito in quanto se per tutta la prima parte – col suo tono scanzonato e gli ammiccamenti a Quentin Tarantino – assume prevalentemente un tono da commedia (per la verità non del tutto riuscito), nella seconda svolta decisamente verso il gangster-movie con risultanti assai più interessanti. I riferimenti a “La sfida del samurai” di Akira Kurosawa (o se vogliamo a “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone) sono evidenti, le citazioni cinefile si sprecano, ma la regia di McGuigan non è comunque priva di stile né di una buona tecnica.
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Mentre si trova a New York da un amico, Slevin Kelevra, un ragazzo imperturbabile perché affetto da atarassia, si ritrova coinvolto in un pericoloso scambio d'identità che, nel bel mezzo di una guerra per il controllo del territorio tra due gang rivali, lo costringerà per l’occasione a trasformarsi in uno spietato killer. Difficile classificare un film come questo nell’ambito di un genere ben definito in quanto se per tutta la prima parte – col suo tono scanzonato e gli ammiccamenti a Quentin Tarantino – assume prevalentemente un tono da commedia (per la verità non del tutto riuscito), nella seconda svolta decisamente verso il gangster-movie con risultanti assai più interessanti. I riferimenti a “La sfida del samurai” di Akira Kurosawa (o se vogliamo a “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone) sono evidenti, le citazioni cinefile si sprecano, ma la regia di McGuigan non è comunque priva di stile né di una buona tecnica. Si vede che il regista ama il cinema e lo conosce molto bene. Peccato per la sceneggiatura piena di sbavature, che qua e là gira un po’ a vuoto, lasciando indietro alcuni passaggi di logica narrativa. Comunque un film godibile. Giudizio: **
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(di um-uno)
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