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salvio
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lunedì 13 marzo 2006
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e adesso la pubblicita'!
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LA COMMEDIA A TRATTI PUO' ANCHE RISULTARE GRADEVOLE,MA LA PUBBLICITA'E'TANTA!QUELLA FATTA IN PROMOZIONE BENE O MALE CI PUO'STARE,MA QUELLA DURANTE IL FILM IRRITA NON POCO,E'VERO CHE QUESTI SPONSOR HANNO PERMESSO A ME ALTRI COME ME DI VEDERE QUESTO FILM,MA UN MINIMO DI BUON GUSTO IN PIU' NON AVREBBE GUASTATO,DATO CHE NEI CINEMA(E IN PARTICOLARE NEI MULTISALA)GIA' L'INIZIO DEI FILM VIENE POSTICIPATO DI 15 MINUTI PER ESIGENZE PUBBLICITARIE.
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paolo
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lunedì 13 marzo 2006
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silvio muccino il miracolato
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un ritorno in grande stile per carlo verdone,sicuramente uno dei suoi migliori film come regista,perche' come attore la sua bravura era ed e' indiscussa.IL film diverte dall inizio alla fine senza mai entrare nella monotonia,e nella volgarita,mantenendo il pubblico incollato alla poltrona in preda ad una risata continua..il film merita di essere visto soltanto per il mitico carlo verdone,perche'dall altra parte c'e quel miracolato di silvio muccino, inespressivo all inverosimile con quel sorriso finto che si porta dietro in tutti i film che fa',la sua salvezza sono le raccomandazioni , che ho fanno lavorare constantemente...intalentuoso e' l unico neo del film per il resto da nn perdere..
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domenico
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domenica 12 marzo 2006
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occasione persa!
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è uno dei tanti film " spottone".
Spudorato nel promuovere in maniera affatto subliminale la vodafone.
Ooltre alla delusione di vedere il pur bravo verdone, si assiste ad un film con tanti salti nella trama di per sè fumosa e generica. bella l'idea ...ma il risultatao deludente. Una occasione mal riuscita perchè Verdone facesse una altra delle sue brillanti opere.
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domenica 12 marzo 2006
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sensazionale!
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Grandioso... a mio avviso il film + riuscito di Verdone... bravissima la ragazza ke fa sua figlia... il trailer purtroppo non rende giustizia alla meravigliosità di questo capolavoro!
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domitilla
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sabato 11 marzo 2006
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che bel film !!
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Un film molto bello , mi è piaciuto molto invito tutti ad andarlo a vedere al cinema ! bravissimi tutti e due Verdone e Muccino
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michele pietragallo
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sabato 11 marzo 2006
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verdone vs muccino: chi vincerà?
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Achille De Bellis (Verdone), top manager di una rinomata catena di alberghi, licenzia una cameriera sprovveduta (Bertelà) che viene accusata del furto di un computer portatile di un cliente. Suo figlio Orfeo (Muccino), cameriere anche lui, decide di rovinarlo credendo che sua madre sia stata accusata ingiustamente. Sbandiera così ai quattro venti la relazione extra-coniugale di Achille con la cognata (Jiga) il giorno del suo venticinquesimo anniversario di matrimonio, gesto che avrà delle conseguenze disastrose sulla vita di Achille: perderà moglie, lavoro e figlia (Morariu), di cui nel frattempo si è innamorato, ricambiato, Orfeo. I rispettivi fallimenti li vedranno uniti nella sua ricerca: chi la ritroverà per primo? Leit-motiv del film: dinamica generazionale che alla fine vedrà uniti due perfetti estranei alla ricerca di qualcosa che entrambi hanno a cuore fornendo una morale tanto provvidenziale quanto all’insegna del luogo comune: bisogna perdere tutto per imparare ad amare le cose più importanti.
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Achille De Bellis (Verdone), top manager di una rinomata catena di alberghi, licenzia una cameriera sprovveduta (Bertelà) che viene accusata del furto di un computer portatile di un cliente. Suo figlio Orfeo (Muccino), cameriere anche lui, decide di rovinarlo credendo che sua madre sia stata accusata ingiustamente. Sbandiera così ai quattro venti la relazione extra-coniugale di Achille con la cognata (Jiga) il giorno del suo venticinquesimo anniversario di matrimonio, gesto che avrà delle conseguenze disastrose sulla vita di Achille: perderà moglie, lavoro e figlia (Morariu), di cui nel frattempo si è innamorato, ricambiato, Orfeo. I rispettivi fallimenti li vedranno uniti nella sua ricerca: chi la ritroverà per primo? Leit-motiv del film: dinamica generazionale che alla fine vedrà uniti due perfetti estranei alla ricerca di qualcosa che entrambi hanno a cuore fornendo una morale tanto provvidenziale quanto all’insegna del luogo comune: bisogna perdere tutto per imparare ad amare le cose più importanti. La sceneggiatura di Verdone e Muccino mostra in filigrana le trovate dell’uno e dell’altro, il tutto a discapito di quest’ultimo. Se a Verdone si devono le trovate più farsesche (ma mai volgari) e la caratterizzazione dei suoi personaggi, sempre gustosi e mai banali, si possono tranquillamente risalire a Muccino le scene ed i dialoghi più imbarazzanti (basti: “sai perchè ero sempre così SCOGLIONATO nei confronti della vita? Perchè non pensavo che esistesse una persona come te”) oltre a reminiscenze stantie per studentelli di liceo classico (“Ti chiami Orfeo? Come il mito di Orfeo ed Euridice?” “Si!”. Ma và?). Ma è sul versante della recitazione che assistiamo al confronto più vivo tra i due: vince ancora una volta Verdone, che, da attore, offre la sua consueta, brillante interpretazione ricca di sfumature mimiche e consumata esperienza, molto delicata e calibrata anche nella goffaggine e che non lascia mai spazio a leziosità inutili contro l’insopportabile recitazione naïf di un Muccino che, difetto di pronuncia a parte, non ha il senso della misura e che sembra essersi condannato da solo (da solo perchè le sue parti se le scrive lui) al ruolo di giovane “ribelle con cause di solito molto modeste”. Verdone si è affannato a smentire l’intenzione dell’ideale passaggio a Muccino del testimone che venti anni fa gli aveva consegnato Sordi, che per fortuna non è avvenuto: Verdone non è Sordi (non ancora almeno), nè tantomeno Muccino è Verdone.
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vivy
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sabato 11 marzo 2006
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film
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Il film di Carlo Verdone e Silvio Muccino è bellissimo!!! 10+
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