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gio
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mercoledì 22 marzo 2006
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un po' di squilibri
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nel disegnare caratteri e motivazioni all'agire dei personaggi.
Mentre Orfeo e la sua situazione familiare vengono tratteggiati con tutta la cura consentita da una sequenza di 100', esce poco chiara la personalità di Achille.
La situazione è analoga a quella del protagonista di American Beauty:si rompono vecchi vincoli familiari ormai falsi e logorati e si trova l'energia per reinventarsi.
Non si capisce invece quale sia la reazione di Achille; quale sia il sentimento che lo regge dopo il crollo di tutte le sue certezze...
Comunque godibile.
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alba
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lunedì 20 marzo 2006
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solo auto tedesche
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Avete notato che le auto usate nel film erano tutte WW o Audi?
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sergio
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lunedì 20 marzo 2006
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buon film, dialoghi e sceneggiatura carenti.
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Il film è dinamico e scorrevole, ricco di situazioni tragicomiche e, anche, di una morale di base, consistente nella continua ricerca di affetto e amore, sia in seno alla famiglia, sia verso il mondo esterno.
Risulta,forse, più commovente che comico, senza che ciò possa deludere lo spettatore, anzi.
Unica pecca, mi è sembrata la sceneggiatura, a volte un pò banale e con qualche forzatura di troppo.I dialoghi mi sono parsi, in alcune situazioni, piuttosto scontati e prevedibili o addirittura fuori posto.
Forse si poteva fare di meglio.Cmq. tutto sommato un buon film italiano da vedere e......per una volta....lasciate perdere le sbobbe americane, piene di eroi medagliati e osannati.
Sergio
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maverick
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lunedì 20 marzo 2006
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che verdone!
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spumeggiante...stravagante..entusiasmante...sorprendente....eccitante.....mozzafiato!!!
andate a vederlo.....CHE VERDONE!!!
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lunedì 20 marzo 2006
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finalmente un bel verdone!
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Ecco che ritorna il Verdone brillante e dalle divertenti battute che richiamano le sue rappresentazioni anni '80. Trama inverosimile ma ottime prove di entrambi gli attori protagonisti. Spero proprio che dal Muccino attore-promessa venga fuori un attore valido. Le premesse sono buone.
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lorenzo
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venerdì 17 marzo 2006
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riuscito a metà.......
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..... perchè ad oscurare le divertentissime gag e situazioni imbarazzanti di verdone ci sono passaggi smielati, al rischi di collasso diabetico di muccino. Ora con questo non si vuol dire che M. non sia bravo, ma queste romanticherie da fine trecento dette da uno che sembra abbia un panino in bocca mentre parla, sono ridicole. In sala durante una di queste cascate di zucchero pietore, alcuni gli hanno fatto il verso, stemperando la noia mortale che solo durante le sue scene, si era creata, fingendo un pianto a dirotto (grandissimi).
Verdone è un grande invece, per chi ha visto i suoi films non debbo aggiungere altro; incomparabile come sempre, con quel suo modo di fare un pò impacciato e mezzo esaurito.
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..... perchè ad oscurare le divertentissime gag e situazioni imbarazzanti di verdone ci sono passaggi smielati, al rischi di collasso diabetico di muccino. Ora con questo non si vuol dire che M. non sia bravo, ma queste romanticherie da fine trecento dette da uno che sembra abbia un panino in bocca mentre parla, sono ridicole. In sala durante una di queste cascate di zucchero pietore, alcuni gli hanno fatto il verso, stemperando la noia mortale che solo durante le sue scene, si era creata, fingendo un pianto a dirotto (grandissimi).
Verdone è un grande invece, per chi ha visto i suoi films non debbo aggiungere altro; incomparabile come sempre, con quel suo modo di fare un pò impacciato e mezzo esaurito. Per questi motivi, dico riuscito a meta; verdone, da morire dal ridere, scene in cui recita muccino.... sgocciola la crema pasticcera dallo schermo. Peraltro, scene romantiche tirate all'inverosimile, frasi settecentesche (riadattate a slang odierno), situazioni impossibili (gliela dà il giorno dopo così..... a gratis), atteggiamenti improbabili verso la società. Comunque... de gustibus... a voi la scelta. Il consiglio che vi dò, è quello di non vederlo con la fidanzata, per evitare paragoni inutili del tipo...( visto come si tratta una donna.... lui si che è romantico..... perchè non diventi come lui???). E se soffrite di diabete.... occhio, la crisi è in agguato. ciao a tutti.
tutto sommato, è sicuramente da vedere
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giovedì 16 marzo 2006
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vodafone
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Non credo che uno come Verdone abbia bisogno della VODAFONE per produrre i suoi film...questo l' ho trovato davvero di cattivo gusto ed irritante...Cmq il film non dice niente di nuovo sul fronte Verdone, un film godibile forse presuntuoso ma a chi lo critica dico che non puo' aspettarsi di vedere chissa che..C'è' tutto Verdone nel bene e nel male..Un marchio di fabbrica!!!!
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swanducipa
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mercoledì 15 marzo 2006
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muccino-verdone insuperabili!!
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Ciao leggendo la tua recensione trvo tutto in disakkordo ,perkè è un film divertente poi la coppia Verdone-Muccino sta bene insieme recitando kon molta sintonia:)
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leonzio
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martedì 14 marzo 2006
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un altro film appassionante e divertente di carlo
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Io personalmente sono rimasto colpito soprattutta dalla fluidità del film, cosa non da poco per un genere tragicomico al quale è richiesta principalmente questa caratteristica. Come riuscita forse questa volta trovo che abbia prevalso il ruolo di regista a quello di attore; questo non vuol dire che sia stata un'interpretazione sotto tono da parte di Verdone anzi è un commento atto ad esaltare l'altra sua entità professionale. In effetti la sua performance è sempre eccellente, le battute si sposano perfettamente ad una mimica facciale alla quale oramai teniamo fede andando al cinema ogni qualvolta se ne presenti l'occasione; anzi, osando di più, direi che è una figura talmente familiare che quasi intuiamo l'espressione che egli adopererà nell'immediato.
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Io personalmente sono rimasto colpito soprattutta dalla fluidità del film, cosa non da poco per un genere tragicomico al quale è richiesta principalmente questa caratteristica. Come riuscita forse questa volta trovo che abbia prevalso il ruolo di regista a quello di attore; questo non vuol dire che sia stata un'interpretazione sotto tono da parte di Verdone anzi è un commento atto ad esaltare l'altra sua entità professionale. In effetti la sua performance è sempre eccellente, le battute si sposano perfettamente ad una mimica facciale alla quale oramai teniamo fede andando al cinema ogni qualvolta se ne presenti l'occasione; anzi, osando di più, direi che è una figura talmente familiare che quasi intuiamo l'espressione che egli adopererà nell'immediato. Meno male che ci sei te Carlo in questo mare di sedicenti comici che mi/ci annoiano con le solite minestre riscaldate per il "Cenone di natale", ma come si fa a vedere quella roba! (infatti non ci vado). Se mi è consentito voglio spendere anche due parole per il giovane Muccino: il ragazzo probabilmente ha dei numeri, non vedo grandi virtuosismi nelle sue interpretazioni, ma fa della sua spontaneità l'arma principale che non a caso si è accattivata delle attenzioni nostre ma soprattutto di altri registi oltre a suo fratello; bisognerà vedere in futuro se questo talento verrà fuori, e soprattutto in quale genere si affermerà perchè per il comico non lo vedo molto tagliato. per adesso gli faccio un "in bocca al lupo". Un'ottima interpretazione , invece, l'ho trovata nella finta madre di muccino (non conosco il nome dell'attrice e non voglio tirare ad indovinare!), trasmetteva appieno quell'instabilità, insicurezza e fragilità di una donna con seri problemi di depressione; complimenti. Infine, andate a vederlo ma soprattutto a rivederlo magari con amici appasionati di Verdone perchè come si sa i suoi film sono come due boccali di birra c'è più gusto ad assaporarli in due (o più).
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antonello villani
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martedì 14 marzo 2006
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tragicommedia con scontro generazionale
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La commedia italiana parla romanesco. Al suo ventesimo film Carlo Verdone sembra aver abbandonato i personaggi macchiettistici anni ’70 che l’avevano catapultato nel cinema che conta: “Il mio miglior nemico” segna la svolta iniziata con “Maledetto il giorno che t’ho incontrato” perché al genere comico s’accompagna il tragico in quel giuoco di equivoci e malintesi tipici della migliore commedia nostrana. In questa operazione non sempre riuscita –troppi fili da tenere legati- l’attore e regista romano coinvolge Silvio Muccino, fratello del più famoso Gabriele, per uno scontro generazionale che si preannuncia irresistibile. La storia. Achille è un uomo di successo, felicemente sposato e manager di una catena di grandi alberghi, che perde tutto quando decide di licenziare una dipendente per furto; Orfeo, ventiquattrenne con nessuno scopo nella vita, è figlio della donna accusata di aver rubato un portatile dall’albergo, depressa e con una vita allo sfascio… Normale che i due protagonisti si scontrino, ma se ci fosse anche la figlia dell’imprenditore a complicare le cose? Verdone è davvero abile a mescolare i destini dei protagonisti, gioca con il tradimento per iniziare un tourbillon di gag farsesche; così all’anniversario del matrimonio spuntano le foto del padre di famiglia con l’amante, la figlia scappa all’estero mentre i due nemici sono costretti ad allearsi per mettere le cose a posto.
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La commedia italiana parla romanesco. Al suo ventesimo film Carlo Verdone sembra aver abbandonato i personaggi macchiettistici anni ’70 che l’avevano catapultato nel cinema che conta: “Il mio miglior nemico” segna la svolta iniziata con “Maledetto il giorno che t’ho incontrato” perché al genere comico s’accompagna il tragico in quel giuoco di equivoci e malintesi tipici della migliore commedia nostrana. In questa operazione non sempre riuscita –troppi fili da tenere legati- l’attore e regista romano coinvolge Silvio Muccino, fratello del più famoso Gabriele, per uno scontro generazionale che si preannuncia irresistibile. La storia. Achille è un uomo di successo, felicemente sposato e manager di una catena di grandi alberghi, che perde tutto quando decide di licenziare una dipendente per furto; Orfeo, ventiquattrenne con nessuno scopo nella vita, è figlio della donna accusata di aver rubato un portatile dall’albergo, depressa e con una vita allo sfascio… Normale che i due protagonisti si scontrino, ma se ci fosse anche la figlia dell’imprenditore a complicare le cose? Verdone è davvero abile a mescolare i destini dei protagonisti, gioca con il tradimento per iniziare un tourbillon di gag farsesche; così all’anniversario del matrimonio spuntano le foto del padre di famiglia con l’amante, la figlia scappa all’estero mentre i due nemici sono costretti ad allearsi per mettere le cose a posto. Situazioni paradossali per questa tragicommedia che si affida completamente alla coppia Verdone-Muccino: i due funzionano a meraviglia anche se la voglia di strafare del regista rende le cose poco credibili; il padre ritrovato al commissariato, la mamma sessantottina, il cantante rock che arriva dall’Inghilterra, gli incastri non sempre risultano riusciti. Perché dopo un folgorante avvio, “Il mio miglior nemico” perde di ritmo e vivacità nelle battute finali, riuscendo a strappare qualche sorriso grazie alla verve dei simpatici protagonisti. Come prevedibile l’happy end buonista ricompone gli equilibri familiari, promuovendo con qualche riserva l’ultimo film del regista romano: la sceneggiatura scritta col suo “miglior nemico” scricchiola, ma la vis comica dei due fa chiudere un occhio su alcuni scivoloni. Verdone contro Muccino, il vecchio contro il nuovo, in uno scontro all’ultimo sangue. Chi vincerà?
Antonello Villani
(Salerno)
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