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andrea lade
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giovedì 6 aprile 2006
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sufficiente,ma non di più
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Un'operazione mal riuscita.
Il grande difetto di questo film è la sceneggiatura che stenta a prendere una diezione chiara e soprattutto dopo il secondo tempo diventa complessa e arzigogolata; un intreccio forzato tra tutti i personaggi allontanati e poi uniti dalla pura casualità ha qualcosa di fiabesco, anche perchè lo stile "verdoniano" (perdonatemi il termine) inserisce i soliti elementi pseudo-sentimentali che condiscono praticamente tutto il film.
Per i miei gusti la commedia risulta troppo annacquata dalle facili lacrime di Muccino, dal facile paternalismo del protagonista e dall'improbabile melodramma della madre isterica.
Se nella prima parte questo duplice tentativo di far ridere e riflettere è abbastanza riuscito perchè espresso in modo discreto e attento, nella seconda parte diventa un pastrocchio dove solo un tocco geniale, che Verdone non ha, potrebbe sapientemente mescolare senza cadere nella confusione.
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Un'operazione mal riuscita.
Il grande difetto di questo film è la sceneggiatura che stenta a prendere una diezione chiara e soprattutto dopo il secondo tempo diventa complessa e arzigogolata; un intreccio forzato tra tutti i personaggi allontanati e poi uniti dalla pura casualità ha qualcosa di fiabesco, anche perchè lo stile "verdoniano" (perdonatemi il termine) inserisce i soliti elementi pseudo-sentimentali che condiscono praticamente tutto il film.
Per i miei gusti la commedia risulta troppo annacquata dalle facili lacrime di Muccino, dal facile paternalismo del protagonista e dall'improbabile melodramma della madre isterica.
Se nella prima parte questo duplice tentativo di far ridere e riflettere è abbastanza riuscito perchè espresso in modo discreto e attento, nella seconda parte diventa un pastrocchio dove solo un tocco geniale, che Verdone non ha, potrebbe sapientemente mescolare senza cadere nella confusione. Il finale poi credo risulti mellifluo e più adatto ad una soap opera anche per gli estimatori di Verdone
Un punticino in più per Muccino che non è poi così malaccio come avevo presagito leggendo le recensioni; non dimentichiamoci la sua età e l'avventura-sventura di essere diratto da un regista un po' monotematico
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aquilant
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martedì 4 aprile 2006
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si continua a scavare nelle miserie dell'italia!
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Il miglior nemico di Verdone è costituito da quella sua voglia di continuare a girare film con ambizioni cerchiobbottistiche, nel senso buono della parola ovviamente. Nel presente caso, sotto una veste apparentemente pretenziosa si nasconde una minestra indigesta , una storia senza capo ne coda, falsamente ambiziosa, altamente improbabile e volutamente ricattatoria. Un ibrido che se da una parte continua a scavare nelle miserie interiori e nelle contraddizioni dell’Italia (tanto per cambiare, corna, corna, ed ancora corna) cercando di emulare alla bell’e meglio i vari Faenza, Muccino e Comencini, dall’altra cerca di creare ad ogni costo delle situazioni comiche totalmente avulse dalla vicenda, tanto per gratificare la platea domenicale.
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Il miglior nemico di Verdone è costituito da quella sua voglia di continuare a girare film con ambizioni cerchiobbottistiche, nel senso buono della parola ovviamente. Nel presente caso, sotto una veste apparentemente pretenziosa si nasconde una minestra indigesta , una storia senza capo ne coda, falsamente ambiziosa, altamente improbabile e volutamente ricattatoria. Un ibrido che se da una parte continua a scavare nelle miserie interiori e nelle contraddizioni dell’Italia (tanto per cambiare, corna, corna, ed ancora corna) cercando di emulare alla bell’e meglio i vari Faenza, Muccino e Comencini, dall’altra cerca di creare ad ogni costo delle situazioni comiche totalmente avulse dalla vicenda, tanto per gratificare la platea domenicale. Inoltre crea un evidente scollatumento tra la prima parte, tipicamente mucciniana, e la seconda nel solco della peggiore tradizione verdoniana, che finisce col risolversi in un soporifero road movie fino a pervenire ad un finale altamente consolatorio nella migliore tradizione dei romanzetti rosa stile Liala.
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mukka
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lunedì 3 aprile 2006
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cellulari
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ciao a tt!! il film e stato davvero divertente ma con troppe pubblicita ma cmq veramente godibile!! volevo chiedere a chi l'ha gia visto: sapete mica che cell aveva muccino nel film? verdone aveva un motorola v3 e un samsung ma muccino? rix please!
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(di mario2)
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rosi
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mercoledì 29 marzo 2006
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prezzo ridotto ...
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Meno male che era mercoledì pomeriggio a biglietto scontato ...altrimenti mi sarei davvero arrabbiata !
Scontato, noioso, con tante "americanate", in poche parole :risparmiate i soldi del biglietto! Il solito Verdone bisbetico ed imbranato al limite della forzatura, Muccino accettabile considerando anche la sua giovane età e la poca esperienza. La solita storia di cui si è certi della fine dopo solo 5 minuti di proiezione, il solito conflitto generazionale, la solita calma apparente della coppia medio-alta, insomma nulla di nuovo. Quello che mi preoccupa è il successo che un film senza verve, senza emozioni, senza novità eccc..... sta avendo in tutte le sale di proiezione. Stiamo forse dimenticando il cinema di qualità o abbiamo tanti problemi che necessitiamo solo di ridere x stupidaggini? In entrambe i casi la situazione è triste ! In ogni caso chiudo con un plauso a Carlo Verdone che riesce in ogni caso a portare tanti spettatori a cinema.
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danilo66
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lunedì 27 marzo 2006
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io preferisco beck's e tim......
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da censurare l'eccessiva sponsorizzazione presente nel film, che non vedevo dai mitici film anni70 dove le bottiglie di liquore erano sempre in primo piano e la Bouchet prendeva il pacchetto di muratti con la scrtitta sempre bene in vista...come valutazione complessiva mi fermo a2 stelle perchè a parte la bravura di verdone(voto 7.5) e 4 o 5 battute discrete il film si dimostra anonimo e la durata è ingiustificata.muccino da mandare a scuola cinema(voto 4) ,si sente la mancanza di un caratterista (sora lella dove sei?) .un ultimo appunto :ma una attrice meglio per impersonare la cognata fedigrafa non c'era?
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cinefilo
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lunedì 27 marzo 2006
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scandaloso!
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Meglio Madagascar e ce ne vuole davvero orribile!Film insignificante.Verdone ha fatto film migliori.Ho speso 6 euro per un film a dir poco scadente.Chi ha visto significati non è mai andato al cinema!Una stella per l'intenzione.LO SCONSIGLIO A TUTTI.
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frape
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domenica 26 marzo 2006
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ridere e pensare..
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davvero un bel film..la giusta dose d'umorismo senza scordarsi che un film può far riflettere e pensare.oltre ad essere una bella storia,emergono dei valori e non manca una certa commozione sull'happy ending!verdone insuperabile e proprio bravo muccino, giovane ma molto convincente! film da vedere!
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jei
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domenica 26 marzo 2006
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meritevole
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rob
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giovedì 23 marzo 2006
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sette volte sono troppe
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Probabilmente Verdone avrebbe fatto bene a tenere per sé il dettaglio della sceneggiatura riscritta ben sette volte. Se c'è una cosa che fa acqua in questo film è proprio la sceneggiatura, che sembra scritta senza mai riuscire a vedere l'insieme della storia. Cosa c'entra il rockettaro inglese? Come fa a trovare Orfeo a Roma? Cosa c'entra l'ex professore di Cecilia, che nemmeno si vede mai? Cosa c'entra la scena in cui Muccino casca dalla finestra: scena che sembra scritta solo per fare un primo piano al display Vodafone del cellulare? Perché Orfeo non si stupisce che Cecilia abbia una casa al mare che lévati? Come si può prima far innamorare Orfeo per portarlo a ridiscutere tutta la sua vita e poi ricatapultarlo senza transizioni nell'odio grottesco e smodato alla festa d'anniversario di Verdone? E fra parentesi: come avrà fatto Orfeo a intrufolarsi alla festa? Come riesce a recuperare l'auto seppure scassata di Verdone? E, se non è troppo banale, chi gli dà i soldi per pagarsi le ricariche telefoniche (l'espediente trionfale -per Vodafone, non per Verdone purtroppo- di beccare Cecilia navigando in internet col telefonino è il punto più basso forse della principale sponsorizzazione del film)?
Troppi buchi anche per sette stesure.
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Probabilmente Verdone avrebbe fatto bene a tenere per sé il dettaglio della sceneggiatura riscritta ben sette volte. Se c'è una cosa che fa acqua in questo film è proprio la sceneggiatura, che sembra scritta senza mai riuscire a vedere l'insieme della storia. Cosa c'entra il rockettaro inglese? Come fa a trovare Orfeo a Roma? Cosa c'entra l'ex professore di Cecilia, che nemmeno si vede mai? Cosa c'entra la scena in cui Muccino casca dalla finestra: scena che sembra scritta solo per fare un primo piano al display Vodafone del cellulare? Perché Orfeo non si stupisce che Cecilia abbia una casa al mare che lévati? Come si può prima far innamorare Orfeo per portarlo a ridiscutere tutta la sua vita e poi ricatapultarlo senza transizioni nell'odio grottesco e smodato alla festa d'anniversario di Verdone? E fra parentesi: come avrà fatto Orfeo a intrufolarsi alla festa? Come riesce a recuperare l'auto seppure scassata di Verdone? E, se non è troppo banale, chi gli dà i soldi per pagarsi le ricariche telefoniche (l'espediente trionfale -per Vodafone, non per Verdone purtroppo- di beccare Cecilia navigando in internet col telefonino è il punto più basso forse della principale sponsorizzazione del film)?
Troppi buchi anche per sette stesure. Perché tutto quel che molti spettatori ci trovano di buono, il ritratto amaro di una società, la distanza drammatica figli-genitori, la vis comica, l'affiatamento (effettivamente ben funzionante) Verdone-Muccino, tutto naufraga in una storia che molto semplicemente non sta in piedi, alla quale non si crede che per affetto di antica data verso il regista.
E, personalmente, trovo che Verdone, nel suo solito personaggio di borghese nevrotico-cialtrone-patetico non sia nemmeno qui all'altezza del compito. Gli scappano smorfie e tic in sovrabbondanza e fuori controllo, come se sgusciassero fuori proprio da una o dall'altra di quelle felicissime, geniali maschere e macchiette che lo hanno davvero reso Verdone.
Alla fine ci si trova a guardare l'interminabile sfilata di marchi commerciali in coda ai titoli con poche immagini e battute riuscite in testa, come quelle dei portantini al pronto soccorso. E un po' ammaccati ci sentiamo anche noi.
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mercoledì 22 marzo 2006
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d'accordo
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io invece sono pienamente d'accordo...poi sono di Rieti anch'io!!!!!ma sei mery che gli piacciono i bush???
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