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daniela colucci
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mercoledì 29 agosto 2007
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un viaggio nel me, per ritrovare l'io!
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E’ la rappresentazione di un incontro/scontro tra Achille De Bellis e Orfeo Rinalduzzi – i due protagonisti del film - che si apre a ventaglio in un viaggio nello spazio e nel tempo, dove il paesaggio e lo scenario di vita diventa protagonista anch’esso del film. Questo “road movie” dove il viaggio di una “convivenza forzata” - spinto da un fine comune - diviene lo strumento che permette ai protagonisti di ritrovare loro stessi, la loro serenità, il proprio ruolo. La prima parte del film poggia invece tutto su questo scontro – in realtà un duplice scontro: generazionale, tra Achille ed il giovanissimo Orfeo; e quello classico di incomprensione tra padre e figli.
Achille (Carlo Verdone) rappresenta la categoria della “borghesia ipocrita” troppo distratta dall’ambizione di realizzazione e conservazione del potere, per dedicarsi alla cura della famiglia e in particolare della figlia Cecilia (Ana Caterina Morariu), che nel frattempo ha incontrato e si è innamorata di Orfeo).
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E’ la rappresentazione di un incontro/scontro tra Achille De Bellis e Orfeo Rinalduzzi – i due protagonisti del film - che si apre a ventaglio in un viaggio nello spazio e nel tempo, dove il paesaggio e lo scenario di vita diventa protagonista anch’esso del film. Questo “road movie” dove il viaggio di una “convivenza forzata” - spinto da un fine comune - diviene lo strumento che permette ai protagonisti di ritrovare loro stessi, la loro serenità, il proprio ruolo. La prima parte del film poggia invece tutto su questo scontro – in realtà un duplice scontro: generazionale, tra Achille ed il giovanissimo Orfeo; e quello classico di incomprensione tra padre e figli.
Achille (Carlo Verdone) rappresenta la categoria della “borghesia ipocrita” troppo distratta dall’ambizione di realizzazione e conservazione del potere, per dedicarsi alla cura della famiglia e in particolare della figlia Cecilia (Ana Caterina Morariu), che nel frattempo ha incontrato e si è innamorata di Orfeo). Padre di famiglia e top manager di una importante catena alberghiera di proprietà della moglie Gigliola Duranti (Agnese Nano) e del cognato Guglielmo Duranti (Paolo Triestino), Achille si trova a scontrarsi con Orfeo (Silvio Muccino), che rappresenta invece la categoria di giovani di oggi, spesso poco “ambiziosi” perché distratti da problemi in famiglia, come la farmacodipendenza della madre Annarita (Sara Bertelà). Spinto da una idea di vendetta per il licenziamento - creduto ingiusto - di sua madre dall’albergo “Duranti”, Orfeo si propone e realizza la completa distruzione della vita sociale ed economica di Achille, svelando pubblicamente le sue “debolezze”, ed una particolare: la bella cognata Ramona (Corinne Jiga), giovane moglie del cognato.
L’iniziale odio tra i due protagonisti, si tramuta in una insolita collaborazione tra due apparenti nemici, che divengono alleati nel viaggio alla ricerca di Cecilia, che dopo la delusione familiare, decide di evadere da quella famiglia che non riconosce più come propria, rifugiandosi a Ginevra, dove si “inventa” cameriera.
La seconda parte del film si sposta e si concentra su questo viaggio, che non ha una meta fisica ben identificata, ma che certamente porterà i due protagonisti a ritrovare loro stessi e ciò che per loro è davvero importante: Achille ritrova il suo ruolo di padre affettuoso ed Orfeo trova quella famiglia che non ha mai avuto, ma che ha sempre desiderato; con Cecilia, Orfeo impara a lasciarsi guidare dai sentimenti – vero motore della vita - buttando giù quella maschera di ragazzetto, delle volte arrogante, che interpreta per affrontare e gestire la mancanza di un padre che non ha mai conosciuto.
Non a caso il film termina, sulle dolcissime note di chiusura di Paolo Buonvino, con la frase morale che spiega il senso di un viaggio che noi spesso intraprendiamo senza rendercene conto, andando alla ricerca di un qualcosa che possa cambiare la nostra esistenza. Ma la vera essenza è ciò che già abbiamo, ma che ancora non comprendiamo: “Allora è proprio vero quello che si dice? Bisogna perdere tutto per trovare ciò che è veramente importante.. E io, io che cosa ho trovato? Ancora non lo so! Ma per la prima volta in vita mia ho sentito di far parte di qualcosa, e quel senso di vuoto, quella rabbia dentro di me, improvvisamente è sparita. Era forse quella la mia famiglia? Non lo so. Forse!”
Daniela Colucci
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charley
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mercoledì 22 agosto 2007
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in caduta libera...
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La prima metà, bene o male, funziona, anche se con troppa pubblicità occulta che, ci crediate o no, disturba parecchio; dopo si sfilaccia, sembra che la sceneggiatura sia stata scritta in dieci minuti sulla tazza.
[+] vero!
(di mario2)
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eleonora
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venerdì 25 maggio 2007
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solo per anna...
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a noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerla personalmente quando era solo una bimba di 11 anni
è rimasto un ricordo dolcissimo di una bimba al nostro pianoforte che ci suonava la ballata pour adeline...
se mai le arrivasse questo messaggio, le inviamo il nostro bacio e tanta fortuna
(una famiglia di bergamo)
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mariangela
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domenica 13 maggio 2007
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bravo verdone!
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Come tutti i film di Verdone, anche "Il mio miglior nemico" sembrerebbe un film comico, ma in realtà è molto drammatico. Carlo, come al solito è uno stacanovista fenomenale e finalmente Muccino è diventato un bravo attore che merita di far carriera nel cinema italiano!
[+] braccia rubate all'agricoltura
(di mario2)
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zio giusi
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giovedì 19 aprile 2007
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verdone venduto
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andrò sicuramente a comprarmi il cellulare vodafone...ma smettiamola che film è?
[+] muccino strafigo!!!
(di fabi franci e mari...)
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ilaria
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lunedì 16 aprile 2007
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muccino x sempre
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adorabile film con la presenza di muccino che io adoro!!!Innegabile la bravura di Carlo Verdone che si rivela uno dei migliori attori/registi italiani.Film commedia comico/drammatica con parti ben fatte e attori di ottimo livello. Però una piccola pecca c'è nel film : TROPPA PUBBLICITA' ALLA VODAFONE!Va bene che di life is now silvio è stato il testimonial x mesi...però....!!nel complesso a me è piaciuto tantissimo!
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antonello
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giovedì 5 aprile 2007
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poco coraggioso ma vero
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Non capisco chi critica Verdone...E'uno che non ricalca i soliti stereotipi,cerca storie diverse,usa personaggi variegati,sa come divertire e divertirsi.Se poi in alcuni casi osa poco,questo è un peccato veniale.Se in questo film avesse davvero osato,ora staremmo parlando di un capolavoro invece le buone intenzioni rimangono tali.Finale buonista,interpretazioni non sempre adeguate,piccoli vuoti sono piccoli nei su un viso bello e accattivante.Resta il suo progetto piu ambizioso degli ultimi anni e per poco non centra un 10 pieno sul bersaglio.Bravo Carlo!
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il sommo poeta
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martedì 20 marzo 2007
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verdone vs muccino:2-1
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La coppia è giusta, gli attori sono ben immedesimati nei personaggi ma naturalmente Verdone da quel tocco di classe aggiuntivo che permette al film scorrere senza troppe incertezze fino all' epilogo. La trama non è delle più originali ma la storia è ben intrecciata e ciò rende gradevole il tutto... Muccino ce la mette tutta ma deve a mio parere ancora maturare del tutto come attore,anche se a dir la verità recitare al fianco di un "mostro sacro del cinema" quale è Verdone non è poi così semplice,tutto sommato se la cava bene. I due nel ruolo di nemici-amici funzionano per gran parte del film anche se risulta molto più accettabile la parte iniziale in cui i due si odiano per davvero! Le tre stelle sono meritate e Verdone è sempre più un buon regista.
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La coppia è giusta, gli attori sono ben immedesimati nei personaggi ma naturalmente Verdone da quel tocco di classe aggiuntivo che permette al film scorrere senza troppe incertezze fino all' epilogo. La trama non è delle più originali ma la storia è ben intrecciata e ciò rende gradevole il tutto... Muccino ce la mette tutta ma deve a mio parere ancora maturare del tutto come attore,anche se a dir la verità recitare al fianco di un "mostro sacro del cinema" quale è Verdone non è poi così semplice,tutto sommato se la cava bene. I due nel ruolo di nemici-amici funzionano per gran parte del film anche se risulta molto più accettabile la parte iniziale in cui i due si odiano per davvero! Le tre stelle sono meritate e Verdone è sempre più un buon regista...Una considerazione anche su Agnese Nano perfetta nel ruolo della moglie tradita e spietata nei confronti del marito dopo l' accaduto. Da vedere dato che il cinema italiano ci propone ormai raramente film così gradevoli.
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poldo
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domenica 18 marzo 2007
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bello.
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rael
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domenica 11 marzo 2007
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unacceptable ad...
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Buonissimo film, grande prova dei due attori, si rivede Agnese Nano, si apprezza la bellezza semplice della Morariu...unica pecca, la pubblicità inaccettabile alla Vodafone, al videofonino che casualmente aveva (nel periodo) come testimonial Silvio Muccino....comunque bello e a tratti profondamente malinconico; il tema della ricerca era già presente in "Al lupo al lupo".
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