Nel mondo occidentale è sempre Natale . Nelle vie e nelle piazze dei centri storici le luci della opulenza sono sempre accese . Gli spot pubblicitari invitano a comperare il superfluo , sempre corredato da immagini femminili accattivanti.
In questo sabba di danaro , ambizioni , telefoni cellurari che squillano in continuazione si perde ( anzi , si è già perso ) il senso profondo della vita . Essere felici sarebbe molto semplice . Basterebbe amare ed essere amati per quello che si è , non per quello che si ha . A Londra , città multietnica e misteriosa , lavora Will Francis , un architetto che cementifa il mondo sapendo che basta un pò di verde per fregare gli esseri umani con la ipotesi ( ipocrita ) dello sviluppo compatibile . Will è appagato . Ha una bella moglie bionda , una splendida bambina che fa i capricci , un lavoro che lo mette al centro del cantiere della sua esistenza fatta di mattoni , di impalcature e di vuoto esistenziale continuamente rimosso dal ritmo frenetico della quotidianità . Una notte i ladri entrano nello studio in cui troneggia un plastico che riproduce il progetto catartico che trasformerà una zona della città in un eden composto da acqua , ucelli acquatici , ponti e costruzioni avveneristiche senza anima . I malviventi gli portano via i computer al cui interno c'è disegnato il futuro della città , il domani di una Londra che somiglia a Parigi , a Berlino , a Parigi , a Praga . Uno di questi ladruncoli è un giovane bosniaco sfuggito , insieme alla madre , dal mattatoio balcanico . L'architetto , per caso , conosce la mamma sarta del ragazzo , una splendida donna di nome Amira . Lei vive di rammendi e di ricordi di Sarajevo , città che ha dovuto lasciare a causa della guerra . Fra i due nasce una relazione , prima emotiva , a pelle . Poi anche sentimentale . Due solitudini si incontrano e cercano di comprendere il perché delle loro angoscie . Con l'eros , con le abluzioni e con il silenzioso linguaggio del corpo . Sono uscito dal cinema con in testa la mia domanda di sempre : chi siamo , dove andiamo , quanto ci resta ancora da vivere . Il film è intimista e cerca di offrire una ciambella di salvataggio alla vita coniugale in questo mondo secolarizzato e privo di riferimenti certi .
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pinolando
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sabato 15 settembre 2007
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ma chi te la legge?
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Ma chi te la legge una recensione così lunga? rischi di esser tu "solo e disperato"
[+] meglio soli che.....
(di desperate housewife)
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pinolando
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sabato 15 settembre 2007
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soprattutto se...
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soprattutto se...è scritta male
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orly
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sabato 15 settembre 2007
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a me è piaciuta più
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a me è piaciuta più la recensione di lucio che il film stesso. bravo
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flavio
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martedì 27 maggio 2008
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basterebbe
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amare ed essere amati per quello che si è, non per quello che si ha.Così ha scritto, sig. Lucio. Non so se si renda conto di quanto questa sua affermazione sia grottescamente superficiale, e comporti, fingendo per un attimo che dipenda dal sottoscritto, il divieto di recensire qualsiasi film, qui o altrove, per i prossimi 25 anni, che Le auguro tuttavia pieni di quella felicità così facilmente raggiungibile. Del resto, si sa, siamo tutti belli dentro... anche se poi è difficile trovare qualcuno che ami davvero aver a che fare con le interiora.
[+] misunderstanding
(di gabriel 3dc)
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