omar
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venerdì 4 novembre 2005
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texas: il film emergente piu' godibile nelle sale
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Cinque stelle, e per un motivo semplicissimo. Texas e' un film che probabilmente molti di noi (molti dell'eta' di Paravidino che per la cronoca ha 29 anni), non sarebbe stato impossibile da produrre. Assenza di effetti speciali, assenza di nomi troppo illustri, ma all'interno solo persone. Persone reali intendo dire, che sebbene appartenenti alla sfera della forzatura, esistono. Esistono per davvero: sono vere, molto piu' vere di quelle raccontate dai Muccino. Il che non vuol dire che siano persone finte, ma quelle sono molto meno semplici e paradossalmente piu' scontate. Texas e' un buon film, e se proprio fosse oggetto di critica -i critici sono coloro che ne' dirigono e recitano, in ambedue i casi per qualita' 'non in dotazione'- questa riguardarebbe l'intreccio, in alcuni casi un po' troppo farragginoso.
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Cinque stelle, e per un motivo semplicissimo. Texas e' un film che probabilmente molti di noi (molti dell'eta' di Paravidino che per la cronoca ha 29 anni), non sarebbe stato impossibile da produrre. Assenza di effetti speciali, assenza di nomi troppo illustri, ma all'interno solo persone. Persone reali intendo dire, che sebbene appartenenti alla sfera della forzatura, esistono. Esistono per davvero: sono vere, molto piu' vere di quelle raccontate dai Muccino. Il che non vuol dire che siano persone finte, ma quelle sono molto meno semplici e paradossalmente piu' scontate. Texas e' un buon film, e se proprio fosse oggetto di critica -i critici sono coloro che ne' dirigono e recitano, in ambedue i casi per qualita' 'non in dotazione'- questa riguardarebbe l'intreccio, in alcuni casi un po' troppo farragginoso. Ma tutto vine compensato con la fine: l'abbraccio madre-figlia e' stato vero, autentico, puro.
Consiglio a tutti di andare a vedere Texas, anche perche' il regista e' un giovane molto promettente: e se non aiutiamo i giovani, rischieremmo di dar sempre ragione a Cinematografo di Marzullo, trasmissione dedita al cinema, ma poco giovane, e, ahime' con pochi sogni.
Infine mi sento di dissociarmi con il giudizio espresso dall'autore della critica del film: il 70% dei votanti e' di parere opposto al suo, segno che la critica, oltre a capire i film, dovrebbe dedicarsi a capire anche il pubblico. Altriementi diventerebbe unacritica fine solo a se stessa.
Ed in materia, di moderni Prometeo che credono d'avere le ali, ne son caduti troppi.
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mitika
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sabato 29 ottobre 2005
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davvero bello
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mi è piaciuto molto l'ho visto ieri a scuolal Giulio Cesare e purtroppo a causa della mia timidezza che sfocia in stupidità nn ho detto nulla
mi sarebbe davvero piaciuto parlare col regista
personaggiop davvero interessante
complimenti
nn sn mai riuscita a staccare gli occhi dalllo schermo
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mitica
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venerdì 28 ottobre 2005
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bello popo
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Mi è piaciuto moltissimo soprattutto perchè nn sn riuscita a staccare neanche per un secondo gli occhi dallo schermo!!
Ho inoltre avuto il piacere di conoscere oggi a scuola mia dp la proiezione del film il regista e la co-sceneggiatrice.
2 persone estremamente aineressanti.
mI è dispiaciuto solo che per colpa della mia timidezza stupida nn sono riuscita a frare domande a loro che mi sembrano persone davvero in gamba.
Sono solo riuscita a fare la parte della scema come al solito.
cmq a parte ciò davvero bello
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paola
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giovedì 27 ottobre 2005
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superficialità dalla geografia
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Un Texas drammatico sì, ma fin troppo teatrale; forse più ingenuo che geniale.
Un primo tempo debordante di citazioni dal genere generazionale; un secondo tempo che tocca invece a fondo la corda della tragicità. Alcuni interpreti sembrano che siano colti da un violento singhiozzo ad ogni battuta un pò più elaborata. Ma ciò che lascia il segno sono i silenzi di Alessandro e Maria, gli ambienti scarni degli interni familiari - verosimilissimi e vicini alla quotidianità, non solo piemontese ma di tutti quelli che abitano le terre di mezzo della famigeratissima provincia italiana - nei parcheggi, in auto, su un'altalena...
Questo non è un film che distrae, che fa "sognare"; nessuno dei personaggi è simpatico o accattivante.
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Un Texas drammatico sì, ma fin troppo teatrale; forse più ingenuo che geniale.
Un primo tempo debordante di citazioni dal genere generazionale; un secondo tempo che tocca invece a fondo la corda della tragicità. Alcuni interpreti sembrano che siano colti da un violento singhiozzo ad ogni battuta un pò più elaborata. Ma ciò che lascia il segno sono i silenzi di Alessandro e Maria, gli ambienti scarni degli interni familiari - verosimilissimi e vicini alla quotidianità, non solo piemontese ma di tutti quelli che abitano le terre di mezzo della famigeratissima provincia italiana - nei parcheggi, in auto, su un'altalena...
Questo non è un film che distrae, che fa "sognare"; nessuno dei personaggi è simpatico o accattivante. Mancano caratterizzazioni a tutto tondo dei ragazzi, ma una loro caratterizzazione si avverte, grazie anche ai costumi - azzeccatissima la scelta soprattutto per quelli di Cinzia -
L'ingombrante tematica della superficialità, imperante negli stili e nelle scelte di vita di oggi, non è più una questione generazionale, ma invade l'intera geografia umana, in ogni suo interstizio spazio - temporale: Cinzia è ingenua e superficiale nelle ambizioni lavorative come nella vita sentimentale; la marcata vuotezza nello sguardo di Gianluca ci informa della sua crudele superficialità nei confronti di Maria, di Cinzia, della sua famiglia, della sua stessa vita; la superficialità della maestra elementare non riguarda l'insegnamento, anzi fin troppo scrupoloso, ma gli affetti profondi, quelli che vanno coltivati, pensati, a cui non basta volersi bene e stare bene insieme per sopravvivere. E poi c'è la superficialità generale, di tutti con tutti e tutto: nell'amicizia, nella poitica, nell'amore, in famiglia.
Alla fine ti chiedi: davvero è il contesto geografico che incide sulla natura ed il comportamento degli uomini che lo occupano?
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alessandro pesce
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lunedì 24 ottobre 2005
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a berlino! a berlino! a berlino!
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Provincia piemontese,uno di quei posti sperduti assai poco frequentati dal
cinema, un paesino senza più identità, ma attorniato da centri commerciali
,autogrill ,discoteche-pub e altri non- luoghi anonimi,come in un analogo
posto sperduto in qualsiasi parte del mondo globalizzato, anche nel mitico
Texas.
Una maestra quarantenne prende una sbandata per un giovane, con relativi
impicci che ne conseguono per gli interessati, le loro famiglie e il
pittoresco gruppo di amici.
Tutto qui.
Fausto Paravidino al suo debutto cinematografico, forse per far dimenticare
la sua estrazione teatrale, fa di tutto per dimostrare di saper adoperare la
macchina da presa, esagerando con l'uso di tecniche varie che rendono molto
confusa la prima parte ma poi, quando la matassa delle storie e dei
personaggi si dipana, le cose vanno a posto e viene fuori bene questo mondo
giovanile di provincia disperato ma non troppo, senza grossi sogni, con un
immenso bisogno di affetto.
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Provincia piemontese,uno di quei posti sperduti assai poco frequentati dal
cinema, un paesino senza più identità, ma attorniato da centri commerciali
,autogrill ,discoteche-pub e altri non- luoghi anonimi,come in un analogo
posto sperduto in qualsiasi parte del mondo globalizzato, anche nel mitico
Texas.
Una maestra quarantenne prende una sbandata per un giovane, con relativi
impicci che ne conseguono per gli interessati, le loro famiglie e il
pittoresco gruppo di amici.
Tutto qui.
Fausto Paravidino al suo debutto cinematografico, forse per far dimenticare
la sua estrazione teatrale, fa di tutto per dimostrare di saper adoperare la
macchina da presa, esagerando con l'uso di tecniche varie che rendono molto
confusa la prima parte ma poi, quando la matassa delle storie e dei
personaggi si dipana, le cose vanno a posto e viene fuori bene questo mondo
giovanile di provincia disperato ma non troppo, senza grossi sogni, con un
immenso bisogno di affetto.
In qualche brano ho pensato a un certo mondo checoviano, fatto sta che per
fortuna non c'è l'odiato minimalismo di molto cinema giovane, c'è invece
poesia, freschezza e quella ruvida e malinconica tenerezza che è tipica dei
personaggi delle opere teatrali di Paravidino.
Durante la mostra di Venezia ho sentito molta ostilità verso questo film, a
mio avviso inspiegabilmente gratuita, un critico famoso che tra l'altro
stimo molto, ha perfino esclamato " basta con questi
giovani che danno la colpa di tutto alla tivù! "Beh, vi posso assicurare che
in tutto il film non c'è nessun accenno alla televisione. Questa si chiama
allucinazione da pregiudizio!!!"
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marco
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lunedì 17 ottobre 2005
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un film falso
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Il film di Paravidino è il più scarso e senza storia che abbia mai visto. Abito in questi luoghi e vi posso giurare che sono completamente diversi da quello che dice lui! infatti non sa neanche di cosa parla! I genitori dei ragazzi di venti anni non ne hanno 80 non abitiamo in cascina, non parliamo come dislessici, non ci vestiamo da barboni! Le nostre sono terre ridenti in cui si vive bene. Abbiamo ad un'ora Milano e Genova a mezz'ora. Sono disgustato da questo film. La nostra provincia non è così vuota e squallida! Vergognati Paravidino!
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(di yocopomayoko)
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giovanna
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martedì 27 settembre 2005
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paravidiniaco!!!!!!
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Cosa dire...PARAVIDINIACO!! Ho visto il film alla Mostra del Cinema di Venezia, ho potuto fare i miei complimenti di persona a Fausto, complimenti meritatissimi se si pensa alla sua giovane età e a quanto talento già possiede, non capiscio chi dice che il film è privo di messaggi, significati, ma non siete capaci ad arrivare oltre? a capire quello che il film vuole comunicare? Bhè, mi dispiace per la vostra limitatezza mentale....
Bravi tutti gli attori del cast, brava Iris e bravo Riccardo
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luc
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giovedì 8 settembre 2005
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povera venezia
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Purtroppo uno dei tanti film italiani degli ultimi anni che costruisce una trama scarsa attorno a personaggi caricaturali.
Due solo per l'impegno di Paravidino(regista, sceneggiatore e attore)
[+] vai fausto
(di anonimo)
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[+] micidiale!
(di fragà)
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