paolo ciarpaglini
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lunedì 1 gennaio 2007
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film straordinario.
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Quando L'amore 'salva' l'anima. Ho assegnato il voto massimo a questa pellicola non tanto per il valore della regia, sceneggiatura etc. Le sole interpretazioni di Phoenix e Reese, già valgono ed apportano da sole il massimo dei voti, senza bisogno di stare a dibattere, comparare, dire che forse..ma..oppure.. Vi sono nella storia del cinema biografico, film che magari sotto alcuni punti di vista, sono migliori di questo. Ma voglio chiedere a tutti quelli che lo hanno visto: quando si va al cinema per veder rivivere miti del passato, qual'è il fattore più importante se non la restituzione, il più verosimilmente possibile dell'originale? del soggetto cui il film si ispira?. Lo stesso Chash, ha lasciato un testamento autobiografico, quindi anche puramente da un punto di vista prettamente riconducibile alla sua vera storia, non credo che vi possano essere discrepanze, o falle che lascino sfuggire al regista l'essenza dell'artista, il suo vero vissuto.
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Quando L'amore 'salva' l'anima. Ho assegnato il voto massimo a questa pellicola non tanto per il valore della regia, sceneggiatura etc. Le sole interpretazioni di Phoenix e Reese, già valgono ed apportano da sole il massimo dei voti, senza bisogno di stare a dibattere, comparare, dire che forse..ma..oppure.. Vi sono nella storia del cinema biografico, film che magari sotto alcuni punti di vista, sono migliori di questo. Ma voglio chiedere a tutti quelli che lo hanno visto: quando si va al cinema per veder rivivere miti del passato, qual'è il fattore più importante se non la restituzione, il più verosimilmente possibile dell'originale? del soggetto cui il film si ispira?. Lo stesso Chash, ha lasciato un testamento autobiografico, quindi anche puramente da un punto di vista prettamente riconducibile alla sua vera storia, non credo che vi possano essere discrepanze, o falle che lascino sfuggire al regista l'essenza dell'artista, il suo vero vissuto. Agli attori poi spetta il 90% della responsabilità: il riuscire a calarsi nei panni del personaggio. La regia non può far niente lì, o poco. Tutto è affidato alla bravura degli attori, e quì francamente non credo si possa eccepire, dissentire, criticare, o affermar altro se non che ci troviamo davanti a due attori, con la A maiuscola. Reese Wheterspoon, è un'attrice la cui ecletticità, capacità di mutare al cambiare del soggetto è ormai appurata, pur mantenondo sempre le caratteristiche di verve e simpatia, che sono il suo autografo. Joaquin Phoenix è invece diametralmente opposto. Affidategli la parte del dannato, del rifiutato dal padre, dalla società ed il risultato non potrà che essere grandioso. Commodo, ne 'Il Gladiatore' meritava l'oscar, lo strameritava. Quì nei panni di Cash, la sua interpretazione è intensissima, perfetta. Ne 'Il tempo per decidere', è superlativo. Nel ruolo del 'negoziante' di video-porno, in '8 mm omicidio a luci rosse' è perfetto. In ruoli come quelli affidatigli in 'Signs', o 'The village' di Shalaman appare bravo, ma fuori da ciò che gli è congeniale. Quando lo vidi per la prima volta ne 'Il tempo per decidere', restai colpito profondamente dalla tristezza, disagio, ed infinita dolcezza (seppur pervasa da una luce di follia) che i suoi occhi comunicano. Quì di lato, ci sono gli incassi registrati della pellicola in Italia, con accanto quelli USA. Credo che gli americani in generale siano un popolo meno maturo di quello europeo, ma come per tutte le cose non si può generalizzare. Siamo sotto le feste natalizie, e come di consueto nei cinema nostrani trionfa l'imbecillità, non il cinema quello vero. Walk the line rientra in quella ristretta categoria a mio avviso, che può fregiarsi a pieno titolo del nome 'cinematografia impegnata', senza scadere nel noioso, come purtroppo solo noi italiani sappiamo fare. E non venitemi fuori con i vari Pasolini, Totò, Sordi, Peppone e Don Camillo etc. Siamo noiosi, intelligenti ma incredibilmente e volutamente ricercati, drammaturghi di un cinema che non riesce ad oltrepassare le Alpi, proprio a causa di quanto ci sentiamo bravi. L'italianità è un marchio di creatività, genialità, unicità, è la storia dell'arte e del mondo in parte. Ma quando produciamo un film è quasi scontata la sua pesantezza, non riesciumo a svincolarci dai nostri difetti e limiti. Come si spiegano altrimenti i successi clamorosi e puntuali al botteghino, dei vari Boldi- De Sica, che immancabilmente surclassano qualsiasi concorrenza. Stendiamo un velo pietoso.
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(di walterrama)
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ilpredicatore
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domenica 21 marzo 2010
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l'uomo in nero e il suo rigar dritto
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“Perché ti vesti di nero? Sembra che vai ad un funerale...” “Forse è così...”. Incipit nella prigione di Folson durante le celebre esibizione davanti a duemila detenuti. Johnny Cash si trova in una stanza dietro il palco mentre il pubblico sta palpitando e contempla una sega spenta ripensando al passato, quindi si torna indietro nel tempo e lo ritroviamo appena dodicenne. Non si racconta il mito, il cantante, il cantautore, l'artista, la storia è tutta incentrata su un uomo, uno come tutti gli altri. A differenza di un Ray Charles illuminato da un talento inumano o di un Elvis predestinato, Johnny Cash è solo un ragazzino a cui piacciono le canzoni del libro degli Inni e che la mattina si alza per aiutare la famiglia povera a raccogliere il cotone.
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“Perché ti vesti di nero? Sembra che vai ad un funerale...” “Forse è così...”. Incipit nella prigione di Folson durante le celebre esibizione davanti a duemila detenuti. Johnny Cash si trova in una stanza dietro il palco mentre il pubblico sta palpitando e contempla una sega spenta ripensando al passato, quindi si torna indietro nel tempo e lo ritroviamo appena dodicenne. Non si racconta il mito, il cantante, il cantautore, l'artista, la storia è tutta incentrata su un uomo, uno come tutti gli altri. A differenza di un Ray Charles illuminato da un talento inumano o di un Elvis predestinato, Johnny Cash è solo un ragazzino a cui piacciono le canzoni del libro degli Inni e che la mattina si alza per aiutare la famiglia povera a raccogliere il cotone. Il fratello a cui è tanto legato muore a causa di un incidente con una sega, il padre rigido e limitato disprezza Johnny a tal punto che avrebbe preferito sostituire lui col fratello morto. E se così fosse non ci sarebbe mai stato nessun uomo in nero. Johnny cresce rinchiuso in se stesso, introverso, senza un futuro chiaro davanti a sé e intraprende strade che non sono le sue. Prima si arruola in aviazione, poi mette su famiglia e fa il rappresentante, ma desideri e passioni per la musica non se ne vanno, crescono dentro di lui come qualcosa che prima o poi deve uscire fuori. L'occasione non tarda ad arrivare, scrutando affascinato una sala discografica, ma la strada è tortuosa e difficile, irraggiungibile come tutti la vediamo spesso all'inizio, sua moglie difatti lo rimprovera, il manager in un primo momento gli chiude la porta in faccia e ferma il provino dopo solo un minuto, il confronto con miti come Elvis Presley e Jerry Lee Lewis sembrano sconfortarlo, probabilmente è il solo a credere o perlomeno a sperare nelle sue capacità, ma ecco che affiora il successo e Johnny Cash “nasce”. Un successo che lo travolge completamente ma che finisce per consumarlo, una pillola ingoiata ingenuamente, i tormenti di un passato incancellabile, la dura opinione di se stesso causata dagli occhi sprezzanti del padre e dai sensi di colpa verso il fratello, e Johnny cade. Nemmeno la musica sembra poterlo salvare, ma ecco, c'è June Carter, la cantante che venerava fin da quand'era piccolo. Più la passione tra i due cresce più sembra che per Johnny lei sia niente di più che un amore tormentato e dolorosamente ossessivo, ma alla fine si rivelerà l'unico grande faro della sua esistenza. James Mangold, autore di film interessanti e dignitosi come Cop Land e Identità, regista solido e capace, non gira un film su Johnny Cash, ma su un uomo in cerca della sua strada, dubbioso, spesso ingenuo, ossessionato, ma buono, supportato dal grande talento di sapere cogliere con le canzoni le afflizioni della vita quotidiana. Le canzoni sono fatte per salvare le persone, gli dice il manager, e Johnny Cash, a differenza dei grandi e dei miti che lo circondano, è davvero l'uomo della gente, capace di salire su un palco solo per infiammare i detenuti, cantando di aver tirato cocaina, sparato ad una donna e di essersi fatto beccare in Messico. Joaquin Phoenix è perfetto nei suoi panni, mimetico quando si esibisce con la chitarra, sua la voce come quella dell'altrettanto brava Whiterspoon, dolce, fragile, determinata e combattuta allo stesso tempo. C'è tanta bella musica in Walk The Line, ma non è un film sulla musica, è una storia sul percorso di un uomo, sulle sue cadute e sulle sue rinascite, sul suo immenso rigare dritto.
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weach
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sabato 25 dicembre 2010
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quando la passione diviene musa
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lettura gradita
Walk the line “, alias due attori che valgono il film con l’immenso Joaquin Phoenix e l’eccellente Reese Witherspoon.
Una recitazione piena di risonanze energetiche con un tema che avviluppa e permea tutta la pellicola :la passione , intesa anche come momento di perdita , dispersione della consapevolezza in balia della quale si espande anche la creatività artistica.
Joaquin Phoenix e l’eccellente Witherspoon. interpretano emotivamente la storia del cantante americano Jhonny Casch.
Non saprei dire quanto la biografia rappresentata del cantante si aderente alla vita vissuta ; sicuramente il film coglie splendidamente gli aspetti emotivo e distruttivi di una passione incontrollabile .
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lettura gradita
Walk the line “, alias due attori che valgono il film con l’immenso Joaquin Phoenix e l’eccellente Reese Witherspoon.
Una recitazione piena di risonanze energetiche con un tema che avviluppa e permea tutta la pellicola :la passione , intesa anche come momento di perdita , dispersione della consapevolezza in balia della quale si espande anche la creatività artistica.
Joaquin Phoenix e l’eccellente Witherspoon. interpretano emotivamente la storia del cantante americano Jhonny Casch.
Non saprei dire quanto la biografia rappresentata del cantante si aderente alla vita vissuta ; sicuramente il film coglie splendidamente gli aspetti emotivo e distruttivi di una passione incontrollabile .
Che la stoffa di Joaquin Phoenix si fosse gia vista nel film il Gladiatore nessuno lo può negare ; qui per la verità ha superato se stesso calandosi perfettamente nei panni di Jhonny Casch.
Un ‘interpretazione “maiuscola “, distruttiva , incontrollabile , disperata ,instabile , trafitta nell’anima ,trasognata , onirica , frenetica,esasperata.
Reese Witherspoon interpreta in modo duttile il ruolo dell’amore di Jhonny Casch, colei che in qualche modo riuscì a domare la follia del cantante eclettico .
Un film che centra l'obiettivo principale di una comunicazione artistica : coinvolgere completamente il pubblico .
Il regista è James Mangold ha il grande merito di aver guidato i due interpreti principali verso una performance assoluta.
Complimenti
Weach illuminati
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kiary83
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sabato 7 settembre 2013
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la complessità della vita attraverso la musica
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Ho visto questo film oggi per la prima volta, spinta più che altro dalla curiosità di sapere chi fosse Johnny Cash.
Inizia con un ritmo travolgente che non si arresta mai, nonostante la discreta lunghezza del film (2 ore piene). Grazie alle magistrali interpretazioni di Phoenix e la Whiterspoon, ci si affeziona immediamente ai personaggi di Johnny Cash e June Carter, così eccezionali nel loro talento e così umani nei loro difetti ed errori. La vita di Johnny Cash ci viene narrata in maniera fluida, senza fare sconti sui suoi difetti e senza romanzare la stupenda storia d'amore che nasce tra i due protagonisti. Al di là della biografia del celebre cantante, emozionante sotto ogni aspetto, questo film racconta di quanto coraggio ci voglia per affrontare la vita, nel bene e nel male.
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Ho visto questo film oggi per la prima volta, spinta più che altro dalla curiosità di sapere chi fosse Johnny Cash.
Inizia con un ritmo travolgente che non si arresta mai, nonostante la discreta lunghezza del film (2 ore piene). Grazie alle magistrali interpretazioni di Phoenix e la Whiterspoon, ci si affeziona immediamente ai personaggi di Johnny Cash e June Carter, così eccezionali nel loro talento e così umani nei loro difetti ed errori. La vita di Johnny Cash ci viene narrata in maniera fluida, senza fare sconti sui suoi difetti e senza romanzare la stupenda storia d'amore che nasce tra i due protagonisti. Al di là della biografia del celebre cantante, emozionante sotto ogni aspetto, questo film racconta di quanto coraggio ci voglia per affrontare la vita, nel bene e nel male. Di come nonostante si butti via un'occasione, sia possibile averne un'altra, con un po' di fortuna e le persone giuste al proprio fianco.
Insomma il film stesso racconta la complesità della vita attraverso la musica, non credo che ci sia un modo migliore per rendere omaggio ad un artista che ha scritto la storia del conutry.
Ultimo, ma non meno importante, il flm è un interessante racconto del mercato discografico ai suoi albori; quando i cantanti guidavano le loro macchine da una tappa all'altra del tour e quando il concetto di rockstar, come oggi lo interpretiamo noi, era ancora lontano.
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doni64
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venerdì 7 gennaio 2011
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semplicemente.....bellissimo ed emozionante
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Film del genre drammatico/musicale interpretato in modo geniale da attori noti e non molto preparati al ruolo in particolare i due interpreti della coppia Cauntry dell'epoca che a mio parere hanno dato l'anima per questa parte.Nel complesso un film dove praticamente non manca nulla e anzi predomina la bellezza del cinema americano ambientato nei lontani anni 50.Film quindi molto bello,emozionante,reale,crudo,toccante e molto bello da vedere e..rivedere nel tempo.Voto 8+
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nick simon
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martedì 30 luglio 2013
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grandioso viaggio alle radici del mito
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Uno spettacolare racconto di caduta e rinascita, attento e curato nell’aspetto storico-biografico, ma soprattutto un’opera che suscita emozioni incontenibili facendo rivivere uno dei più grandi miti americani e una delle più intense storie d’amore. Joaquin Phoenix dà l’ennesima conferma del suo talento pazzesco: esuberante, tormentato, sempre ad un passo dalla follia. Il personaggio di Johnny Cash è praticamente disegnato su di lui, eccezionale nel ruolo dell’incompreso e rifiutato. Johnny è instabile, inquieto, deciso a vivere freneticamente la vita lasciandosi quasi consumare da essa. Il coronamento dell’amore per June sarà l’unico freno alla sua corsa verso l’autodistruzione.
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Uno spettacolare racconto di caduta e rinascita, attento e curato nell’aspetto storico-biografico, ma soprattutto un’opera che suscita emozioni incontenibili facendo rivivere uno dei più grandi miti americani e una delle più intense storie d’amore. Joaquin Phoenix dà l’ennesima conferma del suo talento pazzesco: esuberante, tormentato, sempre ad un passo dalla follia. Il personaggio di Johnny Cash è praticamente disegnato su di lui, eccezionale nel ruolo dell’incompreso e rifiutato. Johnny è instabile, inquieto, deciso a vivere freneticamente la vita lasciandosi quasi consumare da essa. Il coronamento dell’amore per June sarà l’unico freno alla sua corsa verso l’autodistruzione. Reese Witherspoon è magnifica nel ritrarre le molteplici sfumature del personaggio di June Carter: dolce e affettuosa, a volte insicura, simpatica e divertente. L’attrice ne raffigura alla perfezione i conflitti e le paure, mostrando una donna forte e anticonformista, ma perseguitata da un mondo puritano e bigotto per le sue rocambolesche relazioni sentimentali. Ottime prove di Ginnifer Goodwin nei panni di Vivian, prima moglie di Johnny, e Robert Patrick, padre sprezzante che inizialmente ostacola le ambizioni musicali del figlio. Egli si mostra ostile e alimenta il senso di colpa di Johnny verso la tragica morte del fratello, ma riesce, anche se in maniera contenuta e strettamente personale, a esprimere il proprio affetto per lui. A questo proposito, essenziale è il racconto dell’infanzia di Johnny, che segna la sua intera vita e talvolta riappare come un incubo. I profondi traumi della scomparsa dell’adorato fratello e del difficile rapporto col padre si rivelano fondamentali per la comprensione del personaggio stesso, e sono le cause scatenanti della maggior parte delle sue azioni. Stupenda combinazione di costumi e scenografie, che offre un vivace affresco delle fragorose atmosfere rock’n’roll anni ’50 - ’60, ma anche uno sguardo alla povertà della vita nei campi. Colonna sonora curata da T-Bone Burnett, avvincente e frizzante, composta dai pezzi classici di Johnny Cash e da alcuni duetti con June Carter. Tutti i brani sono interpretati dai due attori protagonisti, che ricreano meravigliosamente la complicità artistica e sentimentale tra Johnny e June.
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giorpost
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lunedì 17 febbraio 2014
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quando il phoenix risorge dalle ceneri: bel biopic
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Il grande pubblico ha conosciuto Joaquin Phoenix sostanzialmente grazie al capolavoro di Ridley Scott Gladiator nel quale interpretò con crudele efficacia Commodo, l’ inetto figlio di Marco Aurelio. Fu quella parte a spianare all’ attore di origini portoricane la strada per un successo arrivato in modo non troppo rapido, dovendo sudare per farsi valere ed accettare con quel visino da schiaffi. Era il 2000, ma 6 anni più tardi Joaquin entra nei panni del leggendario Johnny Cash e viene candidato di diritto all’ Oscar come miglior attore protagonista, statuetta soffiatagli solo da quel grande che è stato Philip Saymour Hoffman (Capote).
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Il grande pubblico ha conosciuto Joaquin Phoenix sostanzialmente grazie al capolavoro di Ridley Scott Gladiator nel quale interpretò con crudele efficacia Commodo, l’ inetto figlio di Marco Aurelio. Fu quella parte a spianare all’ attore di origini portoricane la strada per un successo arrivato in modo non troppo rapido, dovendo sudare per farsi valere ed accettare con quel visino da schiaffi. Era il 2000, ma 6 anni più tardi Joaquin entra nei panni del leggendario Johnny Cash e viene candidato di diritto all’ Oscar come miglior attore protagonista, statuetta soffiatagli solo da quel grande che è stato Philip Saymour Hoffman (Capote). Quando l’ amore brucia l’ anima (USA, 2005) è un biopic molto statunitense in quanto narra le vicissitudini amorose di un cantautore da noi poco noto ma che negli States fece impazzare le folle insieme ad Elvis e a Jerry Lee Lewis, uno che ha venduto quasi 100 milioni di dischi.
Il film racconta, come accennato, la storia d’ amore conflittuale ed infinita che il folk - singer ebbe con June Carter (altra icona musicale a stelle e strisce), ruolo che è valso, stavolta senza che nessuna potesse soffiargliela via, la statuetta come miglior attrice protagonista a Reese Witherspoon. Una storia quasi a senso unico, dove l’ alcolizzato e adultero John vedeva non corrispondersi un amore accecante e fulmineo provato per quella donna mingherlina ma dalla voce ficcante, dagli occhi di cenere e dalla personalità ironica e da pura intrattenitrice.
Phoenix si cala nel personaggio del man in black in modo totalizzante, partendo dalle origini contadine e dalla morte del fratello, proseguendo poi con il rapporto difficile col padre, al tour che lo rese celebre fino al concerto della prigione di Folsom, circostanza che fa da preludio alla pellicola in quanto momento topico della carriera del cantante. Una prova davvero egregia, fatta di dettagli e senza tralasciare nulla al caso scegliendo addirittura di interpretare personalmente le canzoni e di imparare a suonare l’ acustica ed imitare alla perfezione le movenze e la posa tipica di Cash nel suonare la chitarra. Un vero colpo di fulmine guardare il fratello d’ arte di River esprimersi con cotanta personalità in un ruolo complesso e non adatto ad attori di seconda fascia.
Walk the line (il titolo originale riprende l’ omonima title track di Johnny Cash) non ha una regia di prim’ ordine (Mangold deve ancora fare strada), ne una fotografia esaltante (Papamichael fece meglio in Million Dollar Hotel) ma è senz’ altro uno di quei lavori biografici destinati a restare, soprattutto per la bravura dell’ interprete.
Voto: 7
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dandy
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domenica 30 settembre 2018
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and he burns burns burns....
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Film-flashback che racconta la storia del leggendario "man in black".Testardo,determinato,sregolato,finì per incarnare il mito della seconda opportunità.Phoenix,che ha imparato a suonare e cantare come Cash è bravissimo,e questo ruolo è stato l suo(meritato)trampolino di lancio.La Witherspoon,premiata con l'Oscar,è superlativa.Ma il reista tende a seguire troppo la tormentata love story tra i due protagonisti e i vari drammi familiari.Tralasciando cose come i processi creativi o la discesa agli inferi di Cash.E non va aldilà degli anni '60 nel descrivere la carriera di Cash.Nel complesso un tantino agiografico,e acritico.Ma non per questo spiacevole.
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Film-flashback che racconta la storia del leggendario "man in black".Testardo,determinato,sregolato,finì per incarnare il mito della seconda opportunità.Phoenix,che ha imparato a suonare e cantare come Cash è bravissimo,e questo ruolo è stato l suo(meritato)trampolino di lancio.La Witherspoon,premiata con l'Oscar,è superlativa.Ma il reista tende a seguire troppo la tormentata love story tra i due protagonisti e i vari drammi familiari.Tralasciando cose come i processi creativi o la discesa agli inferi di Cash.E non va aldilà degli anni '60 nel descrivere la carriera di Cash.Nel complesso un tantino agiografico,e acritico.Ma non per questo spiacevole.Basato sui due libri scritti dal cantante "Cash:The autobiography" e "Man in Black".Tutti i brani sono cantati(ottimamente) da Phoenix e Witherspoon.Shooter Jennigs,figlio del catante country Waylon(scomparso un anno prima di Cash),interpreta il ruolo di suo padre.
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jonnylogan
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mercoledì 16 settembre 2020
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man in black
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Fra le pieghe della recitazione di Joaquin Phoenix e il sound country con venature blues e rock di Johnny Cash si annida una delle migliori, se non la migliore, trasposizione cinematografica della vita di un famoso rocker on the road e al tempo stesso un modo per narrare anche cosa significasse crescere negli USA rurali nei primi anni ’40, luoghi over eri attorniato da una famiglia numerosa e senza fronzoli e che in te intravedeva il figlio sbagliato rispetto ad un fratello morto causa un tragico incidente. Un figlio scaraventato molto velocemente nella vita faticosa dei campi di cotone successivamente spinto ad arruolarsi come volontario in aviazione e infine trascinato in un vortice di depressione, droga e alcool che saranno lenite solo parzialmente dalla musica, quasi scoperta per caso e cavalcata per tutta la tua esistenza.
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Fra le pieghe della recitazione di Joaquin Phoenix e il sound country con venature blues e rock di Johnny Cash si annida una delle migliori, se non la migliore, trasposizione cinematografica della vita di un famoso rocker on the road e al tempo stesso un modo per narrare anche cosa significasse crescere negli USA rurali nei primi anni ’40, luoghi over eri attorniato da una famiglia numerosa e senza fronzoli e che in te intravedeva il figlio sbagliato rispetto ad un fratello morto causa un tragico incidente. Un figlio scaraventato molto velocemente nella vita faticosa dei campi di cotone successivamente spinto ad arruolarsi come volontario in aviazione e infine trascinato in un vortice di depressione, droga e alcool che saranno lenite solo parzialmente dalla musica, quasi scoperta per caso e cavalcata per tutta la tua esistenza.
James Mangold ritornato recentemente alla ribalta grazie a due episodi della saga degli X-men e ultimamente per la narrazione della rivalità fra Ford e Ferrari in Le mans '66 - La grande sfida, modella una pellicola che ha tutti i prodromi del biopic, ovvero la caduta iniziale, la fulminazione lungo la via per Damasco e la carriera costellata di problemi personali e successi sul palco ma che nonostante questi stilemi prevedibili riesce a funzionare e catturare lo spettatore come poche altre. Partendo da due biografie ufficiali de ‘L’uomo in nero’ e cucendole sulle spalle di Phoenix e Reese Whiterspoon, Mangold riesce a incollare i presenti alla poltrona grazie anche alla capacità dei due di saper donare a Cash e alla sua seconda moglie June Carter, anch’ella star del country, muscoli, recitazione e performance canore che non sfigurano minimamente al cospetto degli originali. Il resto è storia della musica dei ‘50ies con fantasmi che s’annidano nella vita di Cash e il rockabilly che si mischia al country. Premio Oscar meritato per Reese Whiterspoon e colonna sonora fra le migliori mai pubblicate.
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marco
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domenica 13 agosto 2006
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un viaggio nel passato
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Walk the Line è un film riuscito. Però forse si poteva fare di più. La fotografia è molto bella, ottima la colonna sonora e l'idea di fare interpetare i pezzi dal vivo agli attori, operazione perfettamente riuscita. Bravi gli attori e belle le ricostruzioni storiche. Però la pellicola manca di slancio e pecca purtroppo di originalità. E' vero che si è abusato di trasposizioni cinematografiche di biografie di cantanti, e non era operazione facile riproporne un' altra, tuttavia qualche elemento nel film non si combina nel modo giusto. Forse manca la sorpresa, e pure un pò l'ironia. Fatto sta che, per quanto ci si affezioni ai personaggi, non si rimane mai del tutto coinvolti nelle vicende narrate.
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Walk the Line è un film riuscito. Però forse si poteva fare di più. La fotografia è molto bella, ottima la colonna sonora e l'idea di fare interpetare i pezzi dal vivo agli attori, operazione perfettamente riuscita. Bravi gli attori e belle le ricostruzioni storiche. Però la pellicola manca di slancio e pecca purtroppo di originalità. E' vero che si è abusato di trasposizioni cinematografiche di biografie di cantanti, e non era operazione facile riproporne un' altra, tuttavia qualche elemento nel film non si combina nel modo giusto. Forse manca la sorpresa, e pure un pò l'ironia. Fatto sta che, per quanto ci si affezioni ai personaggi, non si rimane mai del tutto coinvolti nelle vicende narrate. Poichè non stupiscono. Però Walk the Line è un film che va visto, senza ombra di dubbio. Per la bravura degli interpreti, per il rigore narrativo, per la colonna sonora straordinariamente bella, per lo spaccato che offre dell'america degli anni cinquanta.
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