Love + Hate

L'amore interrazziale nell'Inghilterra dei nostri giorni

In una piccola città industriale dell'Inghilterra del Nord, "melting pot" è un'espressione senza significato: da una parte gli immigrati asiatici, dall'altra gli inglesi, a odiarsi peggio che Capuleti e Montecchi. La situazione pare accettata da tutti e nessuno si sognerebbe di mettere in gioco i legami di appartenenza e lealtà verso parenti e amici. A metterci la coda, però, arriva l'amore tra due giovani commessi in un negozio di tappezzerie: il biondo Adam e la pakistana Naseema.
Dapprima il ragazzo cerca di resistere al sentimento; poi si dichiara e si scopre ricambiato. Nel frattempo, fiorisce una relazione interrazziale anche tra l'inglesina Michelle e Yousif, fratello di Naseema. Un episodio di violenza farà deflagrare i conflitti latenti, scatenando nella cittadina un'autentica guerra.
Primo lungometraggio per il grande schermo di Dominic Savage, Love + Hate è un film benintenzionato, che stigmatizza il razzismo senza fare sconti neppure ai personaggi pakistani (Yousif, blindato nella sua "machismo") ma sceglie di chiudere su un'opzione ottimistica. Savage si è servito di un metodo di lavoro insolito, conducendo un ampio casting preparatorio su attori (non necessariamente professionisti) che avessero qualcosa in comune con i personaggi, quindi lasciando loro la libertà di improvvisare i dialoghi, per farli "entrare" di più nei rispettivi caratteri. Anche se poi, nel complesso, il film parla un linguaggio piuttosto tradizionale.
Da La Repubblica, 26 gennaio 2007


di Roberto Nepoti, 26 gennaio 2007