Breakfast on Pluto |
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Un film di Neil Jordan.
Con Cillian Murphy, Liam Neeson, Ruth Negga, Laurence Kinlan, Stephen Rea.
continua»
Commedia,
durata 135 min.
- Irlanda, Gran Bretagna 2005.
uscita venerdì 25 maggio 2007.
MYMONETRO
Breakfast on Pluto
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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by PANDORAdi pandora1982Feedback: 0 |
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sabato 17 novembre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
BREACKFAST ON PLUTO Due uccellini in una fredda e luminosa giornata d'inverno ci introducono alla vicenda e al magico mondo di 'Gattina' (e non azzardatevi a chiamarla Patrick…). Immaginate una donna nata nelle sembianze di un delicato ragazzo irlandese. Nessuna malizia in questo film. Nessun dramma in questa storia potenzialmente drammatica, sia per contesto in cui si svolge, sia per quanto riguarda la sfera personale della protagonista. Una storia improbabile di vita, raccontata nelle tinte rosate che dipingono il mondo agli occhi della nostra eroina: i colori di una fiaba, che va al di là della realtà circostanziale in cui la vicenda trova ambientazione, ovvero quella di un cattolico paesino irlandese nelle agitazioni politiche degli anno ‘70. La lotta per l’Irlanda libera è il sottofondo della parallela ‘liberazione’ di Gattina dall'impossibilità di vivere la propria natura femminile in un corpo di ragazzo . Ed è anche ciò che accompagna il suo viaggio dall'Irlanda all'Inghilterra , in una ricerca fisica e mentale delle proprie origini, incarnate nella figura di una madre mai vista da ritrovare. Un viaggio fisico , ma anche il percorso verso la conoscenzza di sè . Tutto ha inizio in Irlanda: qui, Gattina ha le ali per volare, ma non trova lo spazio necessario per farlo . Decide quindi di prendere la più banale via automobilistica alla volta di Londra, alla ricerca della propria madre,idealizzata nelle sembianze di una famosa attrice dell’epoca. Motivazione che potrebbe essere la copertura della più profonda e inconsapevole volontà di riscoprire sè stessa, di trovare una radice della propria femminilità raggiungendo colei che viene vista come la ‘Donna’ per antonomasia . Non vi dirò la conclusione del viaggio (ovviamente). Preparatevi, piuttosto , a un percorso di vera e propria autoconsapevolezza , che avviene grazie all’incontro con l’altro, con tanti personaggi inquadrati ( di proposito?) nei loro lati più bizzarri . Questo, l’aspetto più originale : i fatti non sono raccontati nel loro accadere , ma tramite le emozioni che provocano sulla protagonista. Sensazioni che derivano sempre dallo scambio , dalla candida ma potente capacità di apertura che Gattina ha verso l’Altro. Che si tratti di un bizzarro cantante nomade o di un delicato prestigiatore che si invaghisce di lei non importa. Non un solo frame è speso in autoriflessione: questo film è il trionfo del potere della relazionalità e dei ‘miracoli’ involontari che noi esseri umani compiamo uno sull'altro. Gattina parte da essere amorfo : né uomo né donna, né fanciulla né adulta. Non sa chi sia, non ha radici né mete fisiche. Trova struttura tramite gli incontri che fa e gli amori - fortunati e meno - che vive . Incroci di vite che rimangono indelebili . Vite delle quali dimenticherete il genere, la fisicità e i dettagli contingenti, perché per chi vive l’ Incontro questi sono dettagli trascurabili. Un film che parla di costruzione e crescita: c’è la ricerca della propria sessualità, senza il minimo accenno esplicito al sesso ( in una vaga citazione della regia di ‘Lolita’). C’è l’inseguimento della propria libertà di Essere, senza calcare la mano sullo stato di costrizione iniziale, e trascurando ogni benché minima autocommiserazione: un film che fa riflettere, senza pretese di teatrali riflessioni. Lo si potrebbe descrivere come un 'dramma a tinte rosa'. Che ti trascina nella testa della protagonista e nelle sue fantasie . Al punto che, a divenire Realtà, è proprio il mondo personale di Gattina. Direi un modo allo stesso tempo immacolato e vissuto. Il mondo dell’ossimoro umano dove nulla può essere calcolato, dove non ci sono linee guida per vivere, tranne che l’amore e la passione per la Vita stessa, in ogni situazione. Un film assolutamente liberatorio .
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