luca scialo
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giovedì 16 aprile 2020
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le vicissitudini di un giovane alla ricerca della madre e di se stesso
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Neil Jordan ha spesso e volentieri, anche avvalendosi di romanzi, trattato periodi storici drammatici attraverso le vite di persone comuni. In questo caso, traspone l'omonimo romanzo di Patrick McCabe in cui il protagonista è Patrick Brady. Giovane omosessuale in una Irlanda bigotta, bacchettona e ipocritamente cattolica. Al punto che lui stesso sia nato da una relazione tra un prete e la sua governante, che lui immagina simile alla cantante americana Mitzi Gaynor. Patrick decide di lasciare madre adottiva e sorellastra per andare alla ricerca della donna ma anche di una propria identità. Nel corso del viaggio, ne attraversa di ogni. Tante storie d'amore travagliate, tra cantanti, maghi, assassini e soldati.
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Neil Jordan ha spesso e volentieri, anche avvalendosi di romanzi, trattato periodi storici drammatici attraverso le vite di persone comuni. In questo caso, traspone l'omonimo romanzo di Patrick McCabe in cui il protagonista è Patrick Brady. Giovane omosessuale in una Irlanda bigotta, bacchettona e ipocritamente cattolica. Al punto che lui stesso sia nato da una relazione tra un prete e la sua governante, che lui immagina simile alla cantante americana Mitzi Gaynor. Patrick decide di lasciare madre adottiva e sorellastra per andare alla ricerca della donna ma anche di una propria identità. Nel corso del viaggio, ne attraversa di ogni. Tante storie d'amore travagliate, tra cantanti, maghi, assassini e soldati. Sullo sfondo, la guerra anglo-irlandese degli anni '70. Durante i quali accaddero episodi come il Bloody Sunday o l'attentato ad un pub di Londra. Nel quale Patrick resta coinvolto in pieno. Tuttavia, come in Paris, Texas, il protagonista riuscirà a trovare ciò che cerca attraverso un locale a luci rosse. La storia scorre in modo gradevole, tra ironia e tragedia. Un modo di raccontare una pagina di storia europea molto triste, e passata in secondo piano nel resto del vecchio continente. Ottimo Cilian Murphy nel ruolo pittoresco dello sventurato "kitten" Patrick. Mentre Liam Neeson, al quale Jordan aveva già affidato qualche anno prima il delicato ruolo di Michael Collins, qui veste l'insolito ruolo del prete poco ortodosso.
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dargam
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mercoledì 7 novembre 2012
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caratterizzato da un attore di bellezza ambigua
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Ebbene sì, confesso di essere rimasto incollato più dalle maniere e dalla bellezza efebica, centrale, di maniera del protagonista. Coinvolto così come lo sono un po' tutti i personaggi del film.
La trama in sé è relativamente interessante e si sostiene appunto sul carattere atipico, impossibile da non amare, di Patrick. Piacevole pellicola
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monia raffi
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giovedì 2 aprile 2009
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lady stardust
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Un film delizioso, continuamente teso tra il sorriso e il pianto, tra il dramma e la commedia. E’ la storia di Patrik/Patricia, detta Kitten, che parte dall’Irlanda alla volta di Londra per incontrare la madre, che non aveva mai visto. Sullo sfondo gli anni ’70, i tempi della rivoluzione e della liberazione, ma anche il momento dove il vecchio e il nuovo s’ incontrano e si scontrano, il periodo del terrorismo, dell’IRA. Una storia personale, e un destino che incrociandosi con quello delle tante persone che Kitten trova nel cammino della vita, presenta varie facce di una stessa epoca.
Un film sfiorato continuamente dalla tragedia: tenteranno di ucciderla, rischierà di essere violentata e sarà incolpata di azioni terroristiche, ma il tono drammatico non prende mai il sopravvento perché visto attraverso l’anima di Kitten; un’anima candida e leggera che pur soffrendo vuole continuare a vedere la realtà come una fiaba.
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Un film delizioso, continuamente teso tra il sorriso e il pianto, tra il dramma e la commedia. E’ la storia di Patrik/Patricia, detta Kitten, che parte dall’Irlanda alla volta di Londra per incontrare la madre, che non aveva mai visto. Sullo sfondo gli anni ’70, i tempi della rivoluzione e della liberazione, ma anche il momento dove il vecchio e il nuovo s’ incontrano e si scontrano, il periodo del terrorismo, dell’IRA. Una storia personale, e un destino che incrociandosi con quello delle tante persone che Kitten trova nel cammino della vita, presenta varie facce di una stessa epoca.
Un film sfiorato continuamente dalla tragedia: tenteranno di ucciderla, rischierà di essere violentata e sarà incolpata di azioni terroristiche, ma il tono drammatico non prende mai il sopravvento perché visto attraverso l’anima di Kitten; un’anima candida e leggera che pur soffrendo vuole continuare a vedere la realtà come una fiaba. Questa perfetta Lady Stardust ha capito che per vivere o forse semplicemente per sopravvivere bisogna guardare all’esistenza con occhio innocente e non prendere(si) troppo sul serio; perché se il fato ha deciso di farti vivere esperienze terribili, non puoi fare nulla, non puoi cambiare quello che era già scritto e allora tanto vale vedere tutto sotto un’altra luce. Per questo Kitten annota le sue esperienze in un diario, idealizzandole per sottrarne l’insopportabilità e trasformarle in episodi sognanti; solo così la morte, la malignità e l’ottusità della gente, le tante inevitabili difficoltà incontrate si potranno mescolare a maghi, papere giganti e improbabili uccellini parlanti. Cillian Murphy interpreta il personaggio di Kitten piacevolmente e, grazie a una notevole mimica, riesce ad oscillare spontaneamente da istanti fortemente caricaturali a momenti di sorprendente dolcezza femminile.
Un film in cui Neil Jordan fa aleggiare il fantasma di Bolan, non solo palesemente nella colonna sonora, nella vaga somiglianza con il protagonista e nel cammeo di Brian Ferry; ma anche e soprattutto nell’intero spirito del film in un’atmosfera un po’ glam rock: un involucro stravagante, scintillante e a tratti grottesco che tuttavia racchiude un cuore sanguinante.
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bruco
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mercoledì 18 marzo 2009
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tenero, crudele. ...tutto da vedere.
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Una interpretazione fantastica.Ottimo il personaggio.
Sapete quanto è crudele la vita?Vorreste a volte prenderla a calci?
Non perdetevi questo bel film
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kiara<3 -_____-"
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venerdì 30 gennaio 2009
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stupendo!
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uno dei miei film preferiti..un enorme incredibile poesia,l'attore bravissimo.... assolutamente perfetto per il ruolo,un film molto dolce,per nulla scontato,il protagonista è così ingenuo e dolcissimo....mi è piaciuto molto,non c'è nulla di male ad essere intrinsecamente buoni come lui,una lezione di vita per tutti....
senza contare che è un film che esalta il diverso...mi chiedo come faccia a non piacere..
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antonio l.
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giovedì 9 ottobre 2008
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protagonista antipatico
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Pro:tematica originale e interessante,buona foto e scena.Femminilità del protagonista molto credibile (sembra+ donna di molte donne).Contro:protagonista antipatico(kitten nn ha mai paura o è in apprensione per qualcuno ne si trova mai in dubbio o è disperata.Ha sempre lo stesso tono intelligente ma spavaldo,manipolatorio e insincero),buon numero di inverosimiglianze (nessuna intolleranza verso i trans,nessun invecchiamento di kitten o del padre,unico sospettato per attentato in disco,rapporto di amicizia col ragazzo down nn spiegato e nn approfondito,comportamento del mago insensato),finale scialbo.
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bea
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giovedì 18 settembre 2008
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una buffonata.jordan vai su plutone.
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Tra la commedia musicale, il genere fantasy o il cartone animato...prendo la citazione dal film, di Oscar Wilde che fa pressapoco..il niente è la sola cosa di cui so parlare. Alcune canzoni riprese pari pari da " Ballando con uno sconosciuto" ( ben altro film!!).Il protagonista è la bella copia di Scamarcio..esteticamente.2 ore davvero sprecate per il nulla!!!!!!!!
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eden
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domenica 7 settembre 2008
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e la storia di quella micia venga svelata..
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I vari capitoli che ci fanno addentrare nell'ormai passata vita di Gattina, sono ricchi di sentimenti e spudorata sfacciataggine! Gattina non è mai stata Patrick, Patrick è solo il nome che le era stato donato da altra gente, tipo la madre che abbandonava la neonata figlia davanti la grande chiesa in compagnia di 2 pettirossi.
Facendo cadere la maschera che tutti desideravano disegnare su di lei, Gattina crea un'aurea di femminilità intorno a se, sorridendo agli uomini, indossando vistosi abiti, passando dell'ombretto sulle palpebre e sistemando le sopracciglia, pettinando le ciglia... Determinata a trovare la madre mai conosciuta, ma che lei disegna con il volto di una famosa e bella attrice.
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I vari capitoli che ci fanno addentrare nell'ormai passata vita di Gattina, sono ricchi di sentimenti e spudorata sfacciataggine! Gattina non è mai stata Patrick, Patrick è solo il nome che le era stato donato da altra gente, tipo la madre che abbandonava la neonata figlia davanti la grande chiesa in compagnia di 2 pettirossi.
Facendo cadere la maschera che tutti desideravano disegnare su di lei, Gattina crea un'aurea di femminilità intorno a se, sorridendo agli uomini, indossando vistosi abiti, passando dell'ombretto sulle palpebre e sistemando le sopracciglia, pettinando le ciglia... Determinata a trovare la madre mai conosciuta, ma che lei disegna con il volto di una famosa e bella attrice. Coraggiosa, priva di paura, spudorata e un tantino goffa, Gattina crede in quello che dice, lanciando un messaggio di diversità al mondo che la circonda, talvolta trattandola molto male.
E.. come disse mentre si dondolava annoiata su un'idilliaca altalena in una peccaminosa stanza.. le lacrime vengono soppresse dal sorriso.
Unica, dolorosa pecca è, a mio avviso.. un tantino superficiale e fin troppo nauseante il modo con cui la bassa voce di Gattina vive la sua "diversità".
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consigli per gli aquisti
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venerdì 28 marzo 2008
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bhaaaa...
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chissà come mai sono solo le donne che dicono che questo film sia bello.
[+] ovvio..
(di eden)
[ - ] ovvio..
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marchetti86
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sabato 16 febbraio 2008
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consentitemi un dissenso
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Mi stupisco di come questo film abbia ricevuto elogi. Si tratta secondo me di una delle pellicole più insulse e ridicole che siano mai state fatte. E sì che di film ne vedo parecchi, quindi la mia modesta opinione dovrebbe avere un qualche valore. Una storia patetica e risibile, costruita attorno ad un personaggio che viene voglia di prenderlo a pugni solo a sentirlo parlare, odioso e osceno nel suo desiderio di essere politicamente corretto. Un film mieloso e falso, con brevi momenti poetici affrescati soltanto per suscitare la facile apprensione dei piccolo-borghesi in cerca di trasgressione. Il citazionismo dell'autore è poi fuori luogo: Paris Texas e John Waters nel finale, con la famiglia allegra che cammina per la strada cantando How much is that dog in the window.
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Mi stupisco di come questo film abbia ricevuto elogi. Si tratta secondo me di una delle pellicole più insulse e ridicole che siano mai state fatte. E sì che di film ne vedo parecchi, quindi la mia modesta opinione dovrebbe avere un qualche valore. Una storia patetica e risibile, costruita attorno ad un personaggio che viene voglia di prenderlo a pugni solo a sentirlo parlare, odioso e osceno nel suo desiderio di essere politicamente corretto. Un film mieloso e falso, con brevi momenti poetici affrescati soltanto per suscitare la facile apprensione dei piccolo-borghesi in cerca di trasgressione. Il citazionismo dell'autore è poi fuori luogo: Paris Texas e John Waters nel finale, con la famiglia allegra che cammina per la strada cantando How much is that dog in the window. Qualcuno l'aveva notato? E poi basta con questo pacifismo di comodo, superficiale ed artefatto. Per carità, basta!
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[+] no!
(di miriam)
[ - ] no!
[+] ...ehm
(di eden)
[ - ] ...ehm
[+] ti quoto. fa davvero pena...
(di bea)
[ - ] ti quoto. fa davvero pena...
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