La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler

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Un film di Oliver Hirschbiegel. Con Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara, Corinna Harfouch, Ulrich Matthes, Juliane Köhler.
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Titolo originale Der Untergang. Drammatico, durata 150 min. - Germania 2004. - 01 Distribution uscita venerdì 29 aprile 2005. MYMONETRO La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler * * * - - valutazione media: 3,26 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
marcobrenni venerdì 1 maggio 2015
un film-documentario che tutti dovrebbero vedere Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Fosse solo per la recitazione straordinaria di BRUNO GANZ questo film meriterebbe l'Oscar. Ma c'è molto di più: è un film-documentario basato pure su scritti autentici e su testimonianze che hanno vissuto in diretta le ultime scene ( ad es. la  dattilografa personale di Hitler  , scampata per miracolo al crepuscolo degli dei) . Il fim è fatto con teutonico rigore e serietà,  non lasciando proprio  nulla al caso. Definisco stupido il commento di Davide Morena,  laddove definisce questo film come "inutile" ! Ma DOVE inutile ??!  Solo fino a poco tempo fa,  sulla vera fine di Hitler nel Bunker si sapeva poco o nulla:  illazioni,  complottismi e dicerie. [+]

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tony montana sabato 27 novembre 2010
claustrofobico Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
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I russi sono vicini a Berlino. La fine della dittatura nazista è ormai questione di giorni, forse di ore. Adolf Hitler vive segregatoin un bunker l’ultimo atto della sua epopea criminale. Le dodici giornate, a partire dal 20 aprile 1945, giorno dell’ultimo compleanno del Führer, vengono narrate da una giovane impiegata…
«Se la guerra è persa, non mi importa che il popolo muoia. Non verserò una sola lacrima per loro, non meritano nulla di meglio». La strategia fatale di Hitler, nel film Bruno Ganz, è tesa a distruggere e distruggersi. L’imperativo è non lasciare nulla ai propri avversari. [+]

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voxpopuli mercoledì 3 aprile 2013
il ritratto di un mostro... o di un uomo? Valutazione 4 stelle su cinque
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Vorrei cominciare con un'informazione che spesso viene dimenticata e che tendo a ribadire durante le conversazioni: Adolf Hitler era nientemeno che un uomo, così come lo erano i più "onorevoli" membri del terzo Reich, così come lo era ogni singolo soldato. E loro credevano nel nazionalsocialismo. Erano fermamente convinti che un mondo privo degli ideali del nazionalsocialismo sarebbe stato un mondo debole e decadente( niente di più sbagliato dal momento che noi stiamo vivendo in un mondo non più popolato dai "visionari" princìpi della dottrina di Hitler). Ci credevano veramente, e a testimonianza di ciò vi sono i numerosissimi suicidi dei più alti uomini del Reich all'interno del Fuhrer-bunker negli ultimi giorni di vita dell'uomo che, più nel male che nel bene, ha scritto la storia della prima metà del secolo scorso; non è dunque vero che la storia la scrivono i vincitori, basta tenersi informati per venire a conoscenza anche della versione del vinto; e sta proprio qui la bellezza de "La Caduta": il film offre una visione del Fuhrer del tutto nuova e umana, ma senza minimamente intaccarne gli ideali e i princìpi, una figura credibile, una figura vera estratta direttamente dal diario di Traudl Junge( ultima segretaria di Hitler) scritto post bellum, e quindi del tutto obbiettivo e affidabile nonostante la stessa Junge si sia dichiarata anti nazionalsocialista. [+]

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catullo domenica 12 luglio 2015
ganz s'è preso la scena Valutazione 4 stelle su cinque
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Questi film storici fatti con tanta attenzione e rigore sono la gioia dei cultori della storia nella sua rappresentazione spettacolare e cinematografica. Qui si parla di Hitler e dei suoi ultimi giorni nell'atmosfera rarefatta e da Horror nel bunker più famoso al mondo. Visto che i personaggi storici vorrei commentare forse con una punta di civettuola preparazione storica i personaggi che scorrono nelle ultime ore di Berlino prima dell'arrivo dei giovanotti di Stalin. Un'elogio senza se e seza ma a Bruno Ganz praticamente Hitler stesso, ottime le interpretazioni di Eva Braun e Magda Goebbels..due attrici perfette per tali ruoli....Goebbels stesso non mi ha convinto, l'attore era troppo alto e poco somigliante al ministro della propaganda che era più mingherlino e certamente non spento come l'attore. [+]

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iuriv lunedì 16 maggio 2016
follia e claustrofobia. Valutazione 3 stelle su cinque
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Claustrofobico ritratto del tramonto Hitleriano, questo film mette in scena gli ultimi giorni del nazismo. La pellicola sceglie un punto di vista difficile, specialmente per una produzione tedesca. La scelta di concentrare tutta la storia all'interno del bunker, mentre l'artiglieria russa bombarda incessantemente Berlino, porta, inevitabilmente, a umanizzare i tratti di alcune figure storicamente assimilate a demoni ultraterreni. E' una decisione controversa questa. Perché, se da un lato fa scendere dal piedistallo questi personaggi, riportandoli sulla terra e dimostrando come siano semplici uomini compromessi da un'ideologia delirante, dall'altro rischia di richiamare un senso di pietà nello spettatore. [+]

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mauri67 lunedì 14 maggio 2018
estremo fanatismo. Valutazione 4 stelle su cinque
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La lunghezza dell’opera (150 minuti) è forse un punto di debolezza che rallenta eccessivamente il ritmo narrativo, soffermandosi su una serie di dettagli talvolta esageratamente superflui. Interessante è però la scelta di proseguire lo sguardo fino a ben oltre la morte di Hitler, analizzando con perfetto taglio socio-psicologico le reazioni della cerchia ristretta di potere orfana del suo Fuhrer. Emergono allora nettamente le follie individuali e collettive di un popolo che mostrava di aver subito un perfetto lavaggio del cervello, di modo che una volta perso il suo carismatico leader-messia, non ha più avuto ragione di vivere.L'estremo fanatismo porta alla moglie di Joseph Goebbels ad uccidere personalmente i propri cinque figli per evitare che possano vivere in un mondo privato del nazionalsocialismo. [+]

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alexander 1986 sabato 22 agosto 2015
la caduta di sogni e incubi Valutazione 5 stelle su cinque
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Berlino, aprile 1945. I russi sono arrivati nella capitale del Reich, ormai si lotta strada per strada. Adolf Hitler (Bruno Ganz) e tutto il suo entourage sono al sicuro, ma non per molto: bisogna decidere se arrendersi o continuare una guerra praticamente persa. Il leader nazista, ormai stanco e fuori di sé, vede disfarsi poco a poco quello che credeva di avere costruito. Pellicola all'epoca costosissima per gli standard del cinema europeo (budget di 15 milioni di euro) e accompagnata da una forte polemica internazionale. La rappresentazione di Hitler come essere umano - disgustoso certo, ma senza corna e tridente in mano - disturbò la sensibilità generale. In realtà il film del regista Hirschbiegel racconta la vicenda della fine di Hitler solo superficialmente. [+]

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marco.g mercoledì 30 dicembre 2009
quando la regia spreca un patrimonio Valutazione 2 stelle su cinque
44%
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Ci sono tante buone cose in questo film, ma nel complesso risulta piatto perchè la regia è inesistente. Come risultato, sembra di assistere a un documentario che soddisfa la curiosità di vedere "cosa è successo veramente" in quel bunker negli ultimi giorni, e poco più. Per tutta la seconda parte del film, infatti, pesa la mancanza di un qualsiasi movimento di camera, inquadratura particolare, ritmo, pathos, ecc., e si ha sempre più l'impressione che il regista stia allineando i fatti, uno dopo l'altro, senza troppa convinzione. Un altro difetto è costituito dalla raffigurazione di Schenkel, il medico buono, eroe senza macchia e senza paura... sulla cui veridicità storica, però, esistono fortissimi dubbi, e allora si ha l'impressione che la produzione volesse necessariamente inserire un personaggio puro, per dare al pubblico la sua patetica immedesimazione. [+]

[+] lo sai perche? (di tomsoyer75)
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tomsoyer75 martedì 18 gennaio 2011
utile Valutazione 3 stelle su cinque
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taglio un pò didascalico forse, ma sicuramente di grande utilità...il cinema quando oltre a "essere" bello "dà" qualcosa ha innegabilmente una marcia in più.utile perche aggiunge un ulteriore punto di vista non per capire e legittimare, ma per avere una visione più completa dei fatti.se non altro un tassello in più.infatti lo trovo, per quanto sia possibile per un film di guerra, alquanto imparziale.diciamo quindi storico(ambienti e dettagli...) .e diciamolo.credo sia stato molto difficile.un plausa anche all'attore protagonista.arduo compito.purtroppo personalmente credo che abbia un taglio più adatto al piccolo schermo, non so perchè. [+]

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milena giovedì 18 gennaio 2007
nessun eroe, la morte e la guerrà Valutazione 2 stelle su cinque
36%
No
64%

Il film mi ha stupito. Mi aspettavo qualcosa capace di raccontare più profondamente le vicessitudini interiori dell'umano hitler. Mi è sembrato alquanto superficiale da questo punto di vista. In compenso descrive con trasporto gli atteggiamenti di tutti coloro che sono stati vicino al dittatore negli ultimi giorni della sua vita. In particolare l'atteggiamento di suicidio volontario dei suoi sostenitori. I bambini sono i personaggi che guidano la scena, si dividono in due gruppi: coloro che hanno ricevuto il lavaggio del cervello dall'educazione del regime e decidono di partecipare al conflitto, inseguendo il sogno di gloria, o che cantano fieri l'inno nazista. D'altra parte coloro che vagano per le rovine di Berlino (personaggi, di cui non ho capito la natura) e guidano, come angeli, i cittadini per scappatoie o salvano la segretaria, punto di vista di tutte le vicende. [+]

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