fabio
|
martedì 24 marzo 2020
|
schema ripetitivo ma che funziona
|
|
|
|
Da profano mi sono accostato alla saga del maghetto per dovere paterno: mio figlio, di 8 anni, comincia ad interessarsi al cinema e dove prima non resisteva che pochi minuti, adesso riesce a sciropparsi un film di più di due ore.
Il meccanismo è ben congegnato e non mancherà di avvincere lo spettatore, anche il più smaliziato. Molto curati gli effetti speciali, i costumi e tutto il resto.
Quello che manca è la novità: aleggia un po' dovunque il senso del gia visto e già sentito.
E tuttavia, forse quello che manca lo dovremmo cercare dentro di noi: la capacità di stupirsi ancora.
|
|
[+] lascia un commento a fabio »
[ - ] lascia un commento a fabio »
|
|
d'accordo? |
|
marcloud
|
lunedì 3 dicembre 2018
|
la saga continua...
|
|
|
|
Stilisticamente perfetto e molto più a ritmo rispetto la Camera dei Segreti. Non delude!
|
|
[+] lascia un commento a marcloud »
[ - ] lascia un commento a marcloud »
|
|
d'accordo? |
|
silvia peterlana
|
giovedì 29 novembre 2018
|
un'altra differenza
|
|
|
|
Vorrei aggiungere un'altra differenza tra il libro ed il film oltre a quella fatta notare da "The witch": nel film non viene mai spiegato da chi sia stata disegnata la Mappa del Malandrino! Il professor Lupin avverte Harry che saprà se andrà in posti vietati, e Sirius Black dice che la Mappa non mente mai. Per me non lo fanno capire a sufficienza.
|
|
[+] lascia un commento a silvia peterlana »
[ - ] lascia un commento a silvia peterlana »
|
|
d'accordo? |
|
rmarci05
|
lunedì 26 febbraio 2018
|
harry potter in stile dark, il migliore della saga
|
|
|
|
Cambia il regista, Chris Columbus passa il testimone ad Alfonso Cuaròn, e di colpo le atmosfere un pò infantili dei primi due film spariscono (come è giusto che sia, visto che ora i protagonisti sono cresciuti) per lasciare il posto ad un'atmosfera più oscura e cupa, leggermente simile ai primi 2 film di Batman di Tim Burton. Il regista di "Gravity" ci porta di nuovo nel mondo di Harry Potter, ma tutto è cambiato: i protagonisti sono cresciuti, sia fisicamente ma soprattutto sono più maturi, "responsabili" e consapevoli di ciò che li attende, ma questo è solo un anticipo di ciò che accadrà nei prossimi film, in cui Harry arriverà addirittura a sfidare Voldemort.
[+]
Cambia il regista, Chris Columbus passa il testimone ad Alfonso Cuaròn, e di colpo le atmosfere un pò infantili dei primi due film spariscono (come è giusto che sia, visto che ora i protagonisti sono cresciuti) per lasciare il posto ad un'atmosfera più oscura e cupa, leggermente simile ai primi 2 film di Batman di Tim Burton. Il regista di "Gravity" ci porta di nuovo nel mondo di Harry Potter, ma tutto è cambiato: i protagonisti sono cresciuti, sia fisicamente ma soprattutto sono più maturi, "responsabili" e consapevoli di ciò che li attende, ma questo è solo un anticipo di ciò che accadrà nei prossimi film, in cui Harry arriverà addirittura a sfidare Voldemort. Harry non è più il bambino che scopre di essere un mago, ma è un ragazzo che scopre segreti sulla sua famiglia, e l'atmosfera cupa entra in perfetta sintonia con questa trama. Anche la fotografia diventa più scura, e il discorso iniziale di Silente sui Dissennatori è angosciante,essi sono inquietanti, oscuri e realizzati egregiamente. Anche i viaggi nel tempo di Harry e Hermione sono gestiti benissimo e non confondono lo spettatore. I personaggi di Sirius Black e Codaliscia/Peter Minus sono molto profondi e ben collegati fra loro: il primo è infuriato, tormentato e impaurito, ma allo stesso tempo buono e generoso; il secondo è codardo, approfittatore, bugiardo e debole. Bello anche il personaggio di Remus Lupin, che ha un ruolo simile a quello di Silente nei primi 2 film, è un uomo buono ma anche lui con i suoi difetti e le sue debolezze. Infine mi è piaciuto molto il colpo di scena finale e la recitazione degli attori, che migliorano rispetto ai primi 2 episodi (sarà per il cambio di regia?). il film è il migliore della saga, voto 8,5.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rmarci05 »
[ - ] lascia un commento a rmarci05 »
|
|
d'accordo? |
|
denis
|
lunedì 16 gennaio 2017
|
le cose si fanno più chiare.
|
|
|
|
Sicuramente per chi ha letto il libro, qui le differenze cominciano a farsi significative in termini di comprensione della storia. Numerosi sono i dettagli che vengono tralasciati nella trasposizione cinematografica e questo di certo non rende semplice seguire la storia: bisogna però dire che è un film ben realizzato, in cui i personaggi vengono caratterizzati magnificamente. Remus, Sirius, Hermione davvero stupendi.
|
|
[+] lascia un commento a denis »
[ - ] lascia un commento a denis »
|
|
d'accordo? |
|
francis metal
|
mercoledì 23 novembre 2016
|
si inizia a fare sul serio
|
|
|
|
Con questo film inizia la storia vera e propria di Harry Potter, da qui in poi il nemico diventa più concreto e pericoloso.
Sirius è un personaggio che mi piace molto, mi somiglia in molte cose.
Qui davvero hanno trovato qualcuno di insospettabile.
Ma purtroppo se non avessi letto il romanzo non avrei capito moltissimo del film.
Tutta la faccenda degli animagus, della Mappa, ecc... non viene citata ed Harry sembra un pazzo a credere di avere visto suo padre lanciare il Patronus, mentre avendo letto il libro sappiamo che Sirius, James e Minus erano animagi che facevano compagnia al lupo mannaro Lupin e che sono stati loro a fare la Mappa e che Harry sapesse che il padre si trasformava in cervoo, per questo ha credut
[+]
Con questo film inizia la storia vera e propria di Harry Potter, da qui in poi il nemico diventa più concreto e pericoloso.
Sirius è un personaggio che mi piace molto, mi somiglia in molte cose.
Qui davvero hanno trovato qualcuno di insospettabile.
Ma purtroppo se non avessi letto il romanzo non avrei capito moltissimo del film.
Tutta la faccenda degli animagus, della Mappa, ecc... non viene citata ed Harry sembra un pazzo a credere di avere visto suo padre lanciare il Patronus, mentre avendo letto il libro sappiamo che Sirius, James e Minus erano animagi che facevano compagnia al lupo mannaro Lupin e che sono stati loro a fare la Mappa e che Harry sapesse che il padre si trasformava in cervoo, per questo ha creduto di avere visto suo padre quando ha visto un cervo evanescente cacciare i Dissennatori
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francis metal »
[ - ] lascia un commento a francis metal »
|
|
d'accordo? |
|
roberto
|
sabato 16 aprile 2016
|
l'evoluzione arriva assieme al cambio registico
|
|
|
|
Regia: Alfonso Cuaròn
Cast: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson,Tom Felton
Durata:136 min
Genere: Favolistico
Giunti al terzo anno, Harry, Ron ed Hermione vengono alla scoperta di un nuovo pericolo. Questa volta si tratta di un ricercato, riuscito ad evadere dalla prigione di Azkaban e con l'intento di uccidere Harry, per vedicarsi del ragazzo che era sopravvissut alla magia brutale del suo padrone Lord Voldemor, e che quindi lo aveva condannat.
Il cambio del regista lo si può notare fin dalle prime sequenze del film, che rispecchiano i racconti di J.K. Rowling, sostituendo il tono fiabesco delle prime due avventure, ben dirette da Coumbus, con un tono molto più cupo e dark, delineato con naturalezza da Cuaròn.
[+]
Regia: Alfonso Cuaròn
Cast: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson,Tom Felton
Durata:136 min
Genere: Favolistico
Giunti al terzo anno, Harry, Ron ed Hermione vengono alla scoperta di un nuovo pericolo. Questa volta si tratta di un ricercato, riuscito ad evadere dalla prigione di Azkaban e con l'intento di uccidere Harry, per vedicarsi del ragazzo che era sopravvissut alla magia brutale del suo padrone Lord Voldemor, e che quindi lo aveva condannat.
Il cambio del regista lo si può notare fin dalle prime sequenze del film, che rispecchiano i racconti di J.K. Rowling, sostituendo il tono fiabesco delle prime due avventure, ben dirette da Coumbus, con un tono molto più cupo e dark, delineato con naturalezza da Cuaròn. L'evoluzione dei ragazzi viene accompagnata anche da quella della saga, che evidenzia da questo capitolo, la svolta definitiva per la crescita dei toni.
Tutti pareri positivi, anche se ho trovato i precedenti film, con qualcosa in più rispetto a questo,che purtroppo, oltre che lo stile registico forse migliore dei 3, si lascia trascinare da qualche difetto. In primo piano, la mancata importamza dei personaggi secondari, come ad esempio quelle dei capi delle casate, ma più di tutte quelle della professoressa Mcgranit che compare in 4 minuti al massimo per tutto il film. Oppure la partita di Quidditch, a cui manca il mordente ed è nettamente inferiore rispetto a quelle precedenti.
L'atmosfera del film comunque, riesce a non perdee la favolosa magia, capace di incantare lo spettatore con effetti visiv eccezzionali e paesaggi fantastici.
[-]
[+] mi ero scordato il voto
(di roberto)
[ - ] mi ero scordato il voto
|
|
[+] lascia un commento a roberto »
[ - ] lascia un commento a roberto »
|
|
d'accordo? |
|
claudiofedele93
|
lunedì 1 febbraio 2016
|
"fatto il misfatto"
|
|
|
|
Non può essere di certo preso alla leggera un fenomeno internazionale come quello di Harry Potter, diventato una vera e propria icona degli anni 2000 ed ancor oggi amato da centinaia di fans che sperano, forse non più invano stando a quanto è stato rilasciato di recente da fonti ufficiali, di tornare a respirare l’aria e l’atmosfere create dalla mente della scrittrice scozzese J.
[+]
Non può essere di certo preso alla leggera un fenomeno internazionale come quello di Harry Potter, diventato una vera e propria icona degli anni 2000 ed ancor oggi amato da centinaia di fans che sperano, forse non più invano stando a quanto è stato rilasciato di recente da fonti ufficiali, di tornare a respirare l’aria e l’atmosfere create dalla mente della scrittrice scozzese J.K. Rowling grazie a qualche nuova avventura o inserto destinato a soddisfare il loro insaziabile appetito.
La crescita del giovane mago, scandita attraverso ben sette storie che segnano i sette anni di studi della Scuola di Magia di Hogwarts, viene, con questo terzo episodio, prepotentemente stravolta, e, se nel libro il passaggio è moderatamente sentito, ma avvertibile grazie alle tematiche proposte, il film del messicano Alfonso Cuaron decide di dare un taglio netto con le due precedenti produzioni che donavano all’universo Potteriano una sfumatura fanciullesca e leggera, puntando tutto su un tipo di narrazione concisa ed efficace, per certi aspetti necessaria e meno fedele alla controparte cartacea.
I fedelissimi al manoscritto originale, probabilmente, storceranno il naso dinnanzi a determinate trovate o soluzioni, né saranno soddisfatti dei molti tagli operati in fase di sceneggiatura, ma Il Prigioniero di Azkaban, pur allontanandosi da quanto già visto e letto, gode sotto molti punti di vista di una forza espressiva ed un’originalità encomiabile che, a scanso di equivoci, nasce dalla fervida mente di colui che l’ha diretto. Cuaron, non a caso di scuola messicana, attinge a piene mani ad un’estetica affine a quella del collega Guillermo Del Toro, i cui lavori hanno sempre una caratteristica marcata ed originale, tanto da sembrare, in più di un’occasione, di volerne copiare il marchio, pur non raggiungendo mai i livelli di quest’ultimo sul lato creativo, rimescolando le carte in tavola e, con il pennello della macchina da presa a portata di mano, conferendo alla sua opera quel tocco dark efficace al punto giusto, andando anche oltre il consentito e confezionando un prodotto capace di vivere di luce propria e vantare una regia attenta e personale.
La nuova avventura di Harry, Ron e Hermione lascia da parte ingenuità e frivolezze, mettendo in scena personaggi non più confinati ad una visione manichea, ma spronati dal bisogno e dalla necessità, individui oscuri che cercano di avere la meglio in un mondo di cui non comprendono appieno le regole, ove le ingiustizie sono all’ordine del giorno così come le ipocrisie e le menzogne. Per questo motivo, nel complesso, The Prisoners of Azkaban si rivela maturo e adatto non più ad una cerchia di pubblico di giovani o di bambini, ma che può essere visto e apprezzato anche dal cinico punto di vista degli adulti, a cui, magari, non faranno tanto gola le magie o gli incantesimi, ma il comportamento dei protagonisti e dei tanti comprimari, talvolta ingenui o opportunisti.
I cambiamenti operati in fase di sceneggiatura, legati o meno alla storia originale, creano situazioni attraverso le quali molti elementi vengono messi sotto una nuova inedita luce: l’entrata in scena del Professor Lupin come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure darà vita a nuovi ricordi e rancori mai dimenticati da parte del collega Piton, mentre la figura di Sirius Black non rappresenterà solo il cuore della componente “thriller”, sempre presente nella saga, ma una vera e propria epifania i cui effetti saranno pesanti nell’economia della saga nei capitoli successivi.
A reggere, inoltre, l’intera storia vi è poi un cast assortito di brillanti attori made in England, a cominciare da Michael Gambon, il quale prende il posto di Richard Harris, nelle vesti di Silente, venuto a mancare alla fine delle riprese de La Camera dei Segreti, fino a Alan Rickman, Gary Oldman, irriconoscibile ed allo stesso modo perfetto nel ruolo di Black, Timothy Spall, qui relegato nel ruolo del meschino e vigliacco Peter Minus, colui che ha tradito i genitori di Harry rivelando a Voldemort dove fossero nascosti, e David Thewlis, che presta il volto al già citato Lupin, e Emma Thomson, per l’occasione anch’essa quasi irriconoscibile dietro agli spessi occhiali della professoressa di Divinazione Sibilla Cooman.
Effetti speciali a parte, che risentono di tanto in tanto degli anni di cui sono figli, Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban è ancor oggi una pellicola che ha da dire molto e, pur stonando ed entrando più volte in conflitto con l’universo letterario di appartenenza, colpire per il modo in cui Cuaron decide di rappresentarla, optando per una fotografia dai tagli di luce molto accesi e nitidi, continuamente in contrasto tra i toni caldi e freddi, conferendo alle immagini una bellezza struggente ed al contempo una vivacità affine alla pittura del pittore spagnolo Goya, costellando la storia di Harry Potter di creature primordiali il cui fascino sta nella loro caratteristica mostruosità. Quel che tuttavia rappresenta il nucleo principale di questa produzione sono i tanti movimenti di macchina da presa grazie ai quali si ha una narrazione decisa e personale, vero tallone d’Achille dei due precedenti capitoli a cui si era dedicato Chris Columbus, il quale aveva dimostrato non poche difficoltà nel saper gestire la tensione ed un senso drammatico misurato, ed i personaggi che vivono all’interno della storia, la quale, a sua volta, inizia a dare vita ad una realtà immaginaria ove la luce viene sempre meno e le ombre crescono lente sui volti dei protagonisti, alimentando in loro le paure e le incertezze.
Il terzo appuntamento con il celebre mago rappresenta, tenendo conto degli otto lungometraggi a lui dedicati, l’apice narrativo e cinematografico di cui il pubblico è stato testimone, complici anche le straordinarie musiche di John Williams e le scenografie, poiché, sebbene quello che viene messo loro davanti agli occhi non è di certo un testamento di fedeltà nei confronti dell’operato della Rowling, pur rispettandola in molti aspetti, questo film si mostra come una prova di Cinema che riflette la visione e l’estetica di un autore figlio di una precisa corrente di pensiero, un esperimento riuscito, dunque, che ha visto amalgamarsi la poetica di Alfonso Cuaron con una delle storie più amate degli ultimi anni, dando vita ad una magia che, con il senno di poi, raramente è stata possibile assaporare ancora nelle trasposizioni di Harry Potter sul grande schermo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a claudiofedele93 »
[ - ] lascia un commento a claudiofedele93 »
|
|
d'accordo? |
|
jackpug
|
domenica 16 agosto 2015
|
il mio preferito di tutta la saga
|
|
|
|
L'atmosfera fiabesca e più magica dei primi due film di Harry Potter lascia il posto a un'atmosfera più dark, più oscura e più affascinante.
Con "Il prigioniero di Azkaban" Harry Potter e i suoi amici Ron e Hermione si trovano davanti alle prime incertezze e paure che apriranno le porte al periodo "agro-dolce" dell'adolscenza che sarà più delineato nel sequel "Il calice di fuoco".
A mio avviso, questo terzo capitolo supera i precedenti e rimane tra i migliori dell'intera saga : i tempi cambiano nella scuola di Hogwarts, i personaggi si sviluppano e si evolvono, arrivano nuovi e psicologicamente interessanti personaggi come Sirius Black ( Gary Oldman ) e il professore Remus Lupin ( David Thewlis ) e la professoressa Cooman ( Emma Thompson ).
[+]
L'atmosfera fiabesca e più magica dei primi due film di Harry Potter lascia il posto a un'atmosfera più dark, più oscura e più affascinante.
Con "Il prigioniero di Azkaban" Harry Potter e i suoi amici Ron e Hermione si trovano davanti alle prime incertezze e paure che apriranno le porte al periodo "agro-dolce" dell'adolscenza che sarà più delineato nel sequel "Il calice di fuoco".
A mio avviso, questo terzo capitolo supera i precedenti e rimane tra i migliori dell'intera saga : i tempi cambiano nella scuola di Hogwarts, i personaggi si sviluppano e si evolvono, arrivano nuovi e psicologicamente interessanti personaggi come Sirius Black ( Gary Oldman ) e il professore Remus Lupin ( David Thewlis ) e la professoressa Cooman ( Emma Thompson ).
Bellissima la fotografia ( la più bella tra tutte quelle dai film di Harry Potter ) che rende la storia e l'atmosfera ancora più inquietante e con leggeri tocchi horror ... ma a parte questo, un bel film che fa crescere la serie del maghetto della Rowling e anche molto interessante.
La saga di Potter continua ad affascinare e ad essere intrigante con fascino gotico e misterioso.
Insieme ai precedenti e seguenti film, lo consiglio da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jackpug »
[ - ] lascia un commento a jackpug »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
mercoledì 1 aprile 2015
|
alla scoperta di un padrino evaso davvero speciale
|
|
|
|
HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN (GB, 2004) diretto da ALFONSO CUARON. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, MAGGIE SMITH, DAVID THEWLIS, GARY OLDMAN, TIMOTHY SPALL, ALAN RICKMAN, MARK WILLIAMS, EMMA THOMPSON. RICHARD GRIFFITHS
Dopo aver gonfiato l’antipatica zia come un pallone, Harry Potter prende uno speciale metronotte che lo scarica al Paiolo Magico, locanda creata appositamente per maghi e streghe, dove si ricongiunge agli amici di sempre Ron ed Hermione. Rientrato a Hogwarts per il suo terzo anno di istruzione, scopre che un pericoloso pluriomicida evaso dalla prigione di Azkaban, Sirius Black, è ricercato dal Ministero della Magia perché ritenuto un soggetto altamente pericoloso, motivo per cui i muri dell’istituto sono circondati da fronde di Dissennatori, i terribili e lugubri guardiani di Azkaban.
[+]
HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN (GB, 2004) diretto da ALFONSO CUARON. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, MAGGIE SMITH, DAVID THEWLIS, GARY OLDMAN, TIMOTHY SPALL, ALAN RICKMAN, MARK WILLIAMS, EMMA THOMPSON. RICHARD GRIFFITHS
Dopo aver gonfiato l’antipatica zia come un pallone, Harry Potter prende uno speciale metronotte che lo scarica al Paiolo Magico, locanda creata appositamente per maghi e streghe, dove si ricongiunge agli amici di sempre Ron ed Hermione. Rientrato a Hogwarts per il suo terzo anno di istruzione, scopre che un pericoloso pluriomicida evaso dalla prigione di Azkaban, Sirius Black, è ricercato dal Ministero della Magia perché ritenuto un soggetto altamente pericoloso, motivo per cui i muri dell’istituto sono circondati da fronde di Dissennatori, i terribili e lugubri guardiani di Azkaban. Nel corso dell’anno, Harry impara a trasformare i Mollicci in allegria, a cavalcare un ippogrifo, a tornare indietro nel tempo e ad effettuare l’incantesimo che gli permette di affrontare con successo un Dissennatore, grazie al nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure, il vecchio amico di suo padre Remus Lupin. Prendendo coscienza della sua posizione nei confronti del prigioniero evaso, Harry scoprirà che costui è stato il suo padrino di battesimo e che in realtà è stato accusato di un omicidio mai commesso, per il quale avrebbe dovuto esser punito colui che consegnò i genitori di Harry a Lord Voldemort, ossia Peter Minus, anch’egli amico di James (padre di Harry), Remus e Sirius. La lotta per salvare un innocente da un’ingiusta punizione impegnerà il protagonista, tra lupi mannari e fughe notturne, in uno spettacolare duello contro un centinaio di Dissennatori, al termine del quale imparerà importanti novità riguardo il suo passato e sul ruolo da lui avuto in virtù della battaglia contro Voldemort. Dopo aver diretto i primi due episodi, che vanno chiamati proprio così per una caratteristica estemporaneità che li ha fatti apparire come un paio di storie stilisticamente e temporalmente divise, Chris Columbus passa la patata bollente nelle mani di A. Cuàron, regista messicano medio di successo (premiato l’anno scorso agli Oscar grazie a Gravity), che ha deciso di porre la crescita, più interiore che fisica, del trio principale al centro di un racconto di formazione che sfrutta tutti i punti salienti del testo scritto rappresentandoli con una discreta fedeltà che però non manca qua e là di nascondere agli occhi degli spettatori lo sviluppo dei personaggi, il quale andava invece esaltato e proposto in una veste esemplare. Ma in fondo è la maggiore pecca di un fantasy che, per il resto, impressiona vivacemente fornendo al pubblico un caleidoscopio cromatico e movimentato capace di suscitare emozioni positive, stralci di azione ben congegnata e momenti autoironici alquanto persuasivi. Il terzetto Radcliffe-Grint-Watson si distingue sempre per un gioco di squadra perfettamente alchimizzato che, alla loro terza prova insieme, si dimostra ottimamente collaudato e in grado di assolutizzare una performance di gruppo straordinaria per ripartizione equa del peso narrativo e suddivisione coerente del divertimento da innescare nei loro coetanei che assistono alla proiezione. E grazie a loro l’immedesimazione avviene e riesce alla grande. Il bello della saga cinematografica che ha assurto a fenomeno prima letterario e poi filmico dei primi anni del Nuovo Millennio risiede proprio nel fatto che i lettori (o spettatori, o anche entrambi) hanno attraversato un periodo di crescita pressappoco parallelo a quello dei tre ragazzi nati dalla penna di J. K. Rowling impegnati in avventure al limite del soprannaturale e sempre caratterizzate da una fuga estasiata e spasmodica dalla tranquillità annoiante. G. Oldman è un Sirius Black con una faccia ben più che adatta, per giunta scarnificato e vestito di stracci proprio come un ex carcerato a tutta birra che si rispetti, e fra gli attori adulti è la sua recitazione quella che convince maggiormente, per quanto anche D. Thewlis (lo stralunato ma pragmatico professor Lupin) e T. Spall (il subdolo, remissivo e traditore Peter Minus dall’aspetto spaventosamente topesco) riescano nell’impresa di maturare due interpretazioni decisamente valide e avvincenti nella loro ricerca di uno stile che si addica il più possibile ai canoni di un film fantastico in piena regola. Canoni che comunque possono essere stravolti in qualunque momento, come la logica del mondo potteriano insegna con una carrellata di colpi di scena capaci di capovolgere interamente una situazione e renderla a favore di un personaggio che lotta per il bene o di un antagonista che tenta di imporsi con la sua crudeltà incontenibile. Il tocco del regista impreziosisce un terzo capitolo che aggiunge qualcosa di nuovo rispetto ai due episodi predecessori e accompagna una troupe di attori molto affiatati in un viaggio metafisico che esplora, con sottigliezza quasi psicanalitica, i temi del rimorso umano, della redenzione attraverso le azioni caritatevoli, del perdono per gli innocenti e della punizione per chi non merita altro che sanzioni pesanti e perentorie.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
|