Alberto Crespi
L'Unità
Circolano strane voci intorno a Non uno di meno, Leone d'oro a Venezia 1999. Secondo qualcuno sarebbe "un film di regime". Fermo restando che è difficilissimo, anche per i sinologi (e forse persino per i cinesi), capire i meccanismi politici per cui certi cineasti sono ora perseguitati, ora sostenuti dal governo di Pechino, vi proponiamo un test. Mettete a confronto i 10 minuti finali, dove si compie un lieto fine (da non svelare) che potrebbe anche risultare consolatorio, con i 91 minuti precedenti, dove Zhang Yimou esplora una Cina rurale ferma al Medioevo, e dove i rituali del maoismo (come l'alzabandiera fatto dagli scolari cantando l'inno nazionale) sopravvivono in un contesto assolutamente "denghiano", in cui il denaro è tutto. [...]
di Alberto Crespi, articolo completo (3350 caratteri spazi inclusi) su L'Unità 29 gennaio 2000