Giovanna d'Arco |
|||||||||||||
Un film di Luc Besson.
Con Milla Jovovich, Dustin Hoffman, Faye Dunaway, John Malkovich, Tchéky Karyo.
continua»
Titolo originale Jeanne d'Arc.
Storico,
Ratings: Kids+16,
durata 161 min.
- Francia 1999.
MYMONETRO
Giovanna d'Arco
valutazione media:
2,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Irene Bignardi
La Repubblica
Non è il caso di scomodare gli illustri precedenti e istituire confronti. La multimiliardiaria Giovanna d'Arco di Luc Besson (costata circa settantacinque miliardi e accolta così così perfino nella patriottica Francia) è, direbbero Gertrude Stein e Monsieur de la Palisse, la multimiliardaria Giovanna d'Arco di Besson: un western medievale tutto sangue, furore e orrore, pieno di star e, letteralmente, di un esercito di comparse, sovreccitato e rumoroso, bombardato di musica (credo si contino tre minuti di silenzio), lunghissimo (due ore e quaranta), lontano dal rigore bressoniano, dal misticismo dreyeriano, dallo sperimentalismo rosselliniano come due facce dello stesso pianeta. Pollice verso, dunque, al complesso di questa operazione che si porta dietro tutti i suoi difetti d'origine - e rovescia, per certi versi, i meriti degli altri film di Besson. Ma se si capisce la volontà disperata della bella Milla Jovovich - che è intensa, che è giustamente androgina, ma che è troppo nevroticamente agitata - di interpretare la massima eroina di Francia, si capiscono meno le ragioni di un "international pudding" che mette assieme un Delfino scioccone (John Malkovich), una regina intrigante (Faye Dunaway), un misterioso personaggio (Dio? Un grande inquisitore? Il diavolo? O, come qualcuno propone, la coscienza di Giovanna?) interpretato con grande dignità da Dustin Hoffman in versione più maestosa del solito (con ragione: ha preso cinque milioni di dollari per pochi minuti di film). Besson aveva il potere per fare un film più originale. Perché non l'ha fatto? Scritto dal regista assieme ad Andrew Birkin (per la buona ragione che il film è stato girato principalmente in inglese, con gli inglesi che, nella versione originale, parlano con curiosi accenti locali e i francesi che parlano un international English), il film è costruito su una sceneggiatura tripartita - l'infanzia e la vocazione di Giovanna, le battaglie, il processo e la condanna - tagliata con l'accetta e rimpinzata di battute da Bud Spencer e Terence Hill: ed è disarmante sentire la Pulzella annunciare, dopo essersi strappata dal petto una freccia che quasi l'ha stecchita "Questa non ci darà più fastidio", o vedere i cavalieri francesi, Tcheky Karyio in testa, comportarsi come se fossero usciti da Asterix - l'altro grande progetto nazionalistico dell'anno - o dal medioevo caricaturale di I visitatori. Ed è meglio sorvolare sulle scorciatoie storiche o sulle immagini da oratorio horror di un Cristo sofferente, così come sui salti di sceneggiatura, che ci fanno passare brutalmente dal processo al rogo. Se manca lo stile, è innegabile però il mestiere di Luc Besson nel dirigere lo spettacolo della guerra. E di questo costoso spettacolone resta nel ricordo almeno un aspetto originale: Besson e Birkin non ci provano per un attimo a percorrere la strada della santità di Giovanna, né a prendere sul serio la realtà delle sue voci. La ragazza, segnata dal trauma della violenza subita dalla sorella e della sua morte per mano degli inglesi, è un'esaltata, più che una santa. Ma come molti matti e visionari ha dalla sua la forza della passione - e lo stesso Milla Jovovich, che ci dà dentro con coraggio, sfidando i fantasmi di Falconetti e di Bergman con la forza fisica e una febbrile tensione.
|
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | laurence316 2° | napos 3° | luigim 4° | fabio 5° | gianni lucini 6° | spei00 |
|