pdepmcp
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martedì 19 settembre 2006
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un capolavoro irriverente ma profondo
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Abbandonati i toni frivoli ma di scarso spessore che avevano caratterizzato Generazione X, Kevin Smith torna a raccontare la realtà di una generazione alla deriva, che non sa bene dove sta andando, ma ci va con convinzione, che non sa bene rapportarsi con il mondo che la circonda, ma non vi si può sottrarre.
Il film narra la vicenda di un disegnatore di fumetti, Holden, che si innamora perdutamente di una ragazza lesbica, Alyssa. Il rapporto fra Holden e il suo collega, Banky, spalla del primo tanto nel lavoro quanto nella vita, e più cinico e disincantato sulla vita, sorregge tutto il film come il rapporto fra Dante e Randall reggeva il meraviglioso Clerks. Abbiamo qui però una aggiunta: le vicende sentimentali, che turbavano le giornate di Dante in Clerks, ma restavano degli sfondi se non addirittura degli eventi fuori campo, sono qui poste in primo piano, aggiungendo degli esilaranti momenti quando a incontrarsi sono Banky e Alyssa, o dei momenti riflessivi e drammatici quando restano in scena Holden e Alyssa.
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Abbandonati i toni frivoli ma di scarso spessore che avevano caratterizzato Generazione X, Kevin Smith torna a raccontare la realtà di una generazione alla deriva, che non sa bene dove sta andando, ma ci va con convinzione, che non sa bene rapportarsi con il mondo che la circonda, ma non vi si può sottrarre.
Il film narra la vicenda di un disegnatore di fumetti, Holden, che si innamora perdutamente di una ragazza lesbica, Alyssa. Il rapporto fra Holden e il suo collega, Banky, spalla del primo tanto nel lavoro quanto nella vita, e più cinico e disincantato sulla vita, sorregge tutto il film come il rapporto fra Dante e Randall reggeva il meraviglioso Clerks. Abbiamo qui però una aggiunta: le vicende sentimentali, che turbavano le giornate di Dante in Clerks, ma restavano degli sfondi se non addirittura degli eventi fuori campo, sono qui poste in primo piano, aggiungendo degli esilaranti momenti quando a incontrarsi sono Banky e Alyssa, o dei momenti riflessivi e drammatici quando restano in scena Holden e Alyssa.
Il film, come i precendenti (e i successivi) lavori di Kevin Smith acquisisce colore e divertimento grazie alla presenza di un numero sempre elevatissimo di macchiette che costellano la pellicola dall'inizio alla fine, a partire dal "duro" fumettista nero che sbandiera questioni sociali parlando di potere nero davanti al pubblico con toni quasi machisti, per poi rivelarsi un omosessuale dolce e cinico allo stesso tempo.
Se Clercks era ricco di cose da dire, ma le sapeva nascondere bene dietro una coltre di esilaranti volgarità e scenette di brillantissimo umorismo, In cerca di Amy è un po' più esplicito nel voler sviscerare i significati dietro alle ironie, e assume toni ben più tristi e drammatici, lasciando spsso a metà la risata e a volte sostituendola con un amaro sorriso.
Il finale non mancherà magari di inumidire gli occhi di qualcuno, perchè una volta tanto il film finisce come deve finire, in accordo con la sua trama e scondo il percorso che l'ha portato verso il finale, senza inverosimili trovate che ne ribaltino le sorti in modo inverosimile. Questo a mio avviso resta un pregio ahimè rarissimo nel cinema moderno e che innalza notevolmente il valore di un film già estremamente interessante.
Raramente mi è capitato di vedere film che avessero così tanto da dire senza volerlo dire per forza, con morali sciocche quanto infantili.
Un vero capolavoro del Cinema e ad oggi il miglior film di Kevin Smith (insieme all'indimenticato e indimenticabile Clerks).
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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amore impossibile
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Holden McNeil e Banky Edwards sono amici da moltissimi anni. La passione comune per i fumetti li ha portati a sviluppare una loro collana intitolata Bluntman & Chronic che è in procinto di diventare un cartone animato, i protagonisti sono ispirati ad una coppia di simpatici spacciatori di nome Jay & Silent Bob. Ad una convention di fumetti il loro amico e collega Hooper gli presenta Alyssa Jones, anch'essa fumettista. Holden si innamora perdutamente di lei quasi subito, ma dopo poco scopre che è lesbica.
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Holden McNeil e Banky Edwards sono amici da moltissimi anni. La passione comune per i fumetti li ha portati a sviluppare una loro collana intitolata Bluntman & Chronic che è in procinto di diventare un cartone animato, i protagonisti sono ispirati ad una coppia di simpatici spacciatori di nome Jay & Silent Bob. Ad una convention di fumetti il loro amico e collega Hooper gli presenta Alyssa Jones, anch'essa fumettista. Holden si innamora perdutamente di lei quasi subito, ma dopo poco scopre che è lesbica.
Dopo il cult Clerks (1994) e il mediocrissimo Mallrats (1995), Smith continua a raccontare la sua "generazione x" con la solita valanga di dialoghi ironici e scorretti. In questo caso però il film ha ambizioni più alte, oltre ad una struttura più tradizionale da film romantico, nonostante il regista cerchi di aggirare il più possibile gli stereotipi. I personaggio sono costantemente messi davanti ai loro pregiudizi da provinciali, con cui probabilmente anche Smith ha dovuto combattere. La goliardia dei dialoghi, in questo caso, non vuole essere solo liberatoria, ma profonda, fino a sostenere che le differenze sessuali non esistono. L’obbiettivo è certamente nobile, ma Smith non riesce a sembrare del tutto disinvolto con questo argomento. Per questo il film risulta un po’ appesantito e meno coraggioso di quando invece vorrebbe sembrare.
Nonostante tutto va visto ed è un tassello importante per la filmografia del regista.
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