il cinefilo
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mercoledì 5 maggio 2010
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reservoir dogs
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TRAMA:in un vecchio edificio si radunano un gruppo di rapinatori inferociti tra loro a causa di una rapina fallita e tra loro potrebbe nascondersi un infiltrato della polizia...RECENSIONE:Si tratta del primo film di Quentin Tarantino e anche se mi sembra meno perfetto dell'successivo PULP FICTION può vantare come unico ma grande punto di forza il miglior cast di attori che abbia visto tra tutti i film di questo regista.
In questo film le interpretazioni sono veramente strepitose(a partire dai bravissimi Harvey Keitel e Steve Buscemi)e le scene di violenza sono tanto insostenibili quanto supportate dall'umorismo nero tipicamente Tarantiniano...il punto di forza dei film di Quentin sono proprio i dialoghi(accuratamente studiati a tavolino)che rendono più che meritata la celebrità di questo autore.
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joker91
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domenica 18 aprile 2010
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le iene di tarantino
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un film eccellente in pieno stile quentin tarantino che cominciava a far conoscere ad hollywood il suo cinema.
per lui ci sono attori come keytel,roth,buscemi e un madsen bravissimo che ora sembra essere sparito dagli schermi.
un lavoro bellissimo che rappresenta pienamente la vita di gente truffatrice assassina e ladra che purtroppo esiste e vive ogni giorno nella nostra società,il migliore di tutti gli attori a mio parere e keytel che ha in ogni film un carisma pazzesco anche se qui tutti sono ottimi.
sarebbe bello vedere film cosi rischiosi e belli più spesso al posto dei soliti blockbuster.
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alex41
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domenica 7 marzo 2010
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signori e signore, ecco tarantino!!
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Iniziò la sua carriera cinematografica recitando in film discreti e di minor successo sul grande schermo, fino all'anno della consacrazione: lo storico 1992, quando nei cinema mondiali uscì il film che cambiò per sempre il cinema moderno, appunto "LE IENE". Un film fatto più che altro di dialoghi, dove non sono i fatti a prendere vita, bensì le persone che appaiono nella pellicola: il cinico Joe, il "fondatore" del gruppo, il violento e taciturno Mr. Blond, il giovane e misterioso Mr. Orange sostenuto da inizio alla fine da Mr. White, l'intellettuale Mr. Brown (intepretato dallo stesso Quentin), lo schizzinoso Mr. Pink fino al figlio del leader, "Eddie Il Bello". Storia interessante, personaggi sempre più da "amare", fino al finale mozzafiato.
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Iniziò la sua carriera cinematografica recitando in film discreti e di minor successo sul grande schermo, fino all'anno della consacrazione: lo storico 1992, quando nei cinema mondiali uscì il film che cambiò per sempre il cinema moderno, appunto "LE IENE". Un film fatto più che altro di dialoghi, dove non sono i fatti a prendere vita, bensì le persone che appaiono nella pellicola: il cinico Joe, il "fondatore" del gruppo, il violento e taciturno Mr. Blond, il giovane e misterioso Mr. Orange sostenuto da inizio alla fine da Mr. White, l'intellettuale Mr. Brown (intepretato dallo stesso Quentin), lo schizzinoso Mr. Pink fino al figlio del leader, "Eddie Il Bello". Storia interessante, personaggi sempre più da "amare", fino al finale mozzafiato. Violento e grandioso, storica la scena iniziale. W TARANTINO & MR. ORANGE!!
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malussen
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venerdì 20 novembre 2009
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perchè proprio io mr pink?
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qualcosa di irripetibile, ma solo per appassionati del genere.
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packmen
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mercoledì 18 novembre 2009
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debutto perfetto di tarantino.
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complimenti a tarantino ke al primo film realizza un thriller psicolgico ad incastri,ricco di suspence.Nel cast bravissimi Keitel,Roth,Buscemi e Madsen.
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lobo dipendente
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giovedì 12 novembre 2009
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solo dio poteva fare di più in un esordio
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Quentin Tarantino ci regala un capolavoro assoluto. Keitel eccezionale. Tarantino ha rivoluzionato il genere noir in America. Tutto funziona nel film. Poche chiacchere è da vedere.
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loprato
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venerdì 6 novembre 2009
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la scopatrice folle
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Un film essenzialmente elaborato con poco.Bassi costi,comunissimi abiti nei per i personaggi,quasi interamente girato in un deposito di bare,no effetti speciali,ma pallottole,sadicità,ironia e un humour caustico che trascende dai dialoghi coloriti.Questo è il primo film di Tarantino.Esso è un orchestra di idee che risuona alle nostre orecchie con la melodia a suo di''Dick dick dick dick dickkkk''(Mr Brown)se ricordate le prima scena.
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davide_chiappetta
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mercoledì 22 luglio 2009
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capolavoro del '92 quel film continua a emozionare
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quando ho visto questo film nel '93 in un cinema d'essai devo dire che ne sono rimasto un po sconvolto per la struttura anticronologica a capitoli come faceva il miglior godard, i colori saturi, la violenza (per la violenza gia mi ero assuefatto con i film di scorsese, peckinpah etc, ora che mi ricordo c'era il cameramen e l'assassino che mi sconvolse di piu) l'ironia nera, la tragedia shakespeariana come dirà poi un critico in cui si sà che tutti o quasi tutti moriranno, anzi rimasi sconvolto per come tutti questi ingredienti furono dosati e fusi sapientemente, fu come una droga, dovetti andarlo a vedere nei giorni di seguito fino a che usci dalle sale e aspettarlo per anni in cassetta, rimasi cosi folgorato da Tarantino che siccome anche io avevo visto migliaia di film credo 7500 o 8000 alzai la quota per avere la sua visione (chi vuol diventare regista disse tarantino deve vedersi film in quantità industriale, cosi hanno fatto i grandi registi, cosi anche i grandi critici che sono rimasti tali perche non hanno fantasia di scrivere storie) dicevo ho alzato la quota fino a credo 14000 film poi mi son fermato (ho scritto anche qualche sceneggiatura per un produttore indipendente) e ora senza saperlo mi ritrovo a parlare a volte come un vero gangster, comunque sia rivedendo le iene e vedendo altri film precedenti delle iene ogni tanto vedevo delle scene o dialoghi ripresi dal regista quentin, il colore dai film di Di leo e argento e gli ultimi di bava, la sovrapposizione dei dialoghi da altman, le sparatorie da peckinpack siegel e leone (leone usava la musica prima di sparare, qui tarantino colma il vuoto con i dialoghi prima del bang), la violenza da fuller boorman(mitico lee marvin mio attore preferito assoluto assieme a mitchum pacino de niro e matthau) e kubrick (rapina a mano armata, tanto che quel film viene abbastanza saccheggiato da tarantino), i colori rossi del bar da scorsese (mean streats e quei bravi ragazzi) il racconto nel racconto non ho idea credo sia una pura invenzione geniale di tarantino (mi piace da morire la fine del racconto col ritorno a roth che raccontava e tierney il boss che da una boccata di fumo poi rallentata con rumore di zip amplificata, o l'asciugamani con rumore e abbaio di cane), il taglio dell'orecchio da brama di vivere di minnelli(stessa carrellata a sx quanto douglas si recide l'orecchio) lo standoff cioe quando due o piu armi da fuoco si tengono fra di loro sotto tiro, ripreso dai film di john woo e cosi via dicendo, una cosa che mi ha fatto riflettere ma puo essere anche una stronzata mi e venuta in mente leggendo ieri su internet alcune frasi (un centinaio) che venivano usate nella guerra del vietnam dai marines uno di essi è "agente orange" cioe un defoliante chimico che provoca gravi ustioni, ebbene tim roth in un certo senso era il corpo estraneo quello che alla fine ha provocato la strage come quel defoliante chimico, l'idea dei colori veniva da godard in pierrot le fou che si colorò il viso prima di farsi espodere e nello stesso tempo i colori sono un espediente per non farsi riconoscere al posto di usare la solita maschera per le rapine di nylon o paperino o nixon o reagan etc(visto che nel film le parole sono violente cosi come le azioni).
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quando ho visto questo film nel '93 in un cinema d'essai devo dire che ne sono rimasto un po sconvolto per la struttura anticronologica a capitoli come faceva il miglior godard, i colori saturi, la violenza (per la violenza gia mi ero assuefatto con i film di scorsese, peckinpah etc, ora che mi ricordo c'era il cameramen e l'assassino che mi sconvolse di piu) l'ironia nera, la tragedia shakespeariana come dirà poi un critico in cui si sà che tutti o quasi tutti moriranno, anzi rimasi sconvolto per come tutti questi ingredienti furono dosati e fusi sapientemente, fu come una droga, dovetti andarlo a vedere nei giorni di seguito fino a che usci dalle sale e aspettarlo per anni in cassetta, rimasi cosi folgorato da Tarantino che siccome anche io avevo visto migliaia di film credo 7500 o 8000 alzai la quota per avere la sua visione (chi vuol diventare regista disse tarantino deve vedersi film in quantità industriale, cosi hanno fatto i grandi registi, cosi anche i grandi critici che sono rimasti tali perche non hanno fantasia di scrivere storie) dicevo ho alzato la quota fino a credo 14000 film poi mi son fermato (ho scritto anche qualche sceneggiatura per un produttore indipendente) e ora senza saperlo mi ritrovo a parlare a volte come un vero gangster, comunque sia rivedendo le iene e vedendo altri film precedenti delle iene ogni tanto vedevo delle scene o dialoghi ripresi dal regista quentin, il colore dai film di Di leo e argento e gli ultimi di bava, la sovrapposizione dei dialoghi da altman, le sparatorie da peckinpack siegel e leone (leone usava la musica prima di sparare, qui tarantino colma il vuoto con i dialoghi prima del bang), la violenza da fuller boorman(mitico lee marvin mio attore preferito assoluto assieme a mitchum pacino de niro e matthau) e kubrick (rapina a mano armata, tanto che quel film viene abbastanza saccheggiato da tarantino), i colori rossi del bar da scorsese (mean streats e quei bravi ragazzi) il racconto nel racconto non ho idea credo sia una pura invenzione geniale di tarantino (mi piace da morire la fine del racconto col ritorno a roth che raccontava e tierney il boss che da una boccata di fumo poi rallentata con rumore di zip amplificata, o l'asciugamani con rumore e abbaio di cane), il taglio dell'orecchio da brama di vivere di minnelli(stessa carrellata a sx quanto douglas si recide l'orecchio) lo standoff cioe quando due o piu armi da fuoco si tengono fra di loro sotto tiro, ripreso dai film di john woo e cosi via dicendo, una cosa che mi ha fatto riflettere ma puo essere anche una stronzata mi e venuta in mente leggendo ieri su internet alcune frasi (un centinaio) che venivano usate nella guerra del vietnam dai marines uno di essi è "agente orange" cioe un defoliante chimico che provoca gravi ustioni, ebbene tim roth in un certo senso era il corpo estraneo quello che alla fine ha provocato la strage come quel defoliante chimico, l'idea dei colori veniva da godard in pierrot le fou che si colorò il viso prima di farsi espodere e nello stesso tempo i colori sono un espediente per non farsi riconoscere al posto di usare la solita maschera per le rapine di nylon o paperino o nixon o reagan etc(visto che nel film le parole sono violente cosi come le azioni). I grandi kubrick fuller peckinpah leone sono morti (rimasto scorsese e qualcun altro) tarantino è vivo e li ingloba tutti assieme per noi cinefili onnivori.Tarantino forza dai continua a fare film sulla scia delle iene, continua a sorprenderci!!!
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zema89
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domenica 19 luglio 2009
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il grande debutto di un grande regista
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Film k presenta un ottima sceneggiatura molto originale, infatti la trama è un intreccio d scene k non seguono un ordine cronologico preciso, x svelare al momento più opportuno gli aspetti più significativi dei personaggi k in questo modo vengono mostrati in tutte le loro sfacettature alternando scene violente o in cui si insultano a vicenda, con scene in cui cazzeggiano e ridono tra loro con dialoghi talmente paradossali k risultano essere molto comici. La scena della tortura al poliziotto è sicuramente la più cruenta e la più pesante dal punto d vista psicologico ma è anche la scena k caratterizza e simboleggia meglio l'intero film, unico nel suo genere, che tarantino riprende con il successivo e magistrale pulp fiction.
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Film k presenta un ottima sceneggiatura molto originale, infatti la trama è un intreccio d scene k non seguono un ordine cronologico preciso, x svelare al momento più opportuno gli aspetti più significativi dei personaggi k in questo modo vengono mostrati in tutte le loro sfacettature alternando scene violente o in cui si insultano a vicenda, con scene in cui cazzeggiano e ridono tra loro con dialoghi talmente paradossali k risultano essere molto comici. La scena della tortura al poliziotto è sicuramente la più cruenta e la più pesante dal punto d vista psicologico ma è anche la scena k caratterizza e simboleggia meglio l'intero film, unico nel suo genere, che tarantino riprende con il successivo e magistrale pulp fiction. Genere k sicuramente non può piacere a tutti ma resta il fatto k è un film k non può non essere visto da chi si definisce un vero intenditore d cinema. Finale esaltante e inaspettato con tanto d mexican standoff (omaggio al grande sergio leone!).
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