aaa
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mercoledì 3 ottobre 2007
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2 colpi
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guardano la scena al rallentatore si vede ke mr.withe spara prima a joe poi a eddie,in rapida successione
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la iena
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sabato 18 agosto 2007
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cruento iperviolento e bello
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bello a me piacciono i film horror porno azione avventura e iperviolenti questo appartiene alla categoria azione iperviolento ed è per questo che mi piace se avete 18 anni guardatelo assolutamente
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marco86
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lunedì 13 agosto 2007
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inno alla violenza
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Film cult sulla violenza della società contemporanea, vista da Quentin Tarantino e portata all'estremo.
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robert
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martedì 10 luglio 2007
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un capolavoro mai piu' eguagliato
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Splendido esordio alla regia del ventottenne Quentin Tarantino con un film che, esasperando i gangster-movie degli anni '60, ammiccando al filone a lui caro dei B-Movie anni '70 e reinventando i film di Scorsese dilatandone i tempi e la magniloquenza di certe scene, getta le basi per un nuovo filone indipendente che trovera' in Robert Rodriguez prima (C'era una volta in Mexico) e in Eli Roth poi (Hostel) i suoi piu' fedeli seguaci. Supportato da un cast di prim'ordine anche se all'epoca semi-sconosciuto ai piu' (Harvey Keitel su tutti anche co-produttore del film il quale, leggenda vuole, che avesse ascoltato l'intera storia via telefono mentre era intento a tagliarsi le unghie dei piedi sul letto di casa sua) e da un impianto narrativo a incastro di finissima fattura (che rimanda a "Rapina a mano armata" di Stanley Kubrick) Tarantino puo' far sfoggio di tutta la sua tecnica registica.
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Splendido esordio alla regia del ventottenne Quentin Tarantino con un film che, esasperando i gangster-movie degli anni '60, ammiccando al filone a lui caro dei B-Movie anni '70 e reinventando i film di Scorsese dilatandone i tempi e la magniloquenza di certe scene, getta le basi per un nuovo filone indipendente che trovera' in Robert Rodriguez prima (C'era una volta in Mexico) e in Eli Roth poi (Hostel) i suoi piu' fedeli seguaci. Supportato da un cast di prim'ordine anche se all'epoca semi-sconosciuto ai piu' (Harvey Keitel su tutti anche co-produttore del film il quale, leggenda vuole, che avesse ascoltato l'intera storia via telefono mentre era intento a tagliarsi le unghie dei piedi sul letto di casa sua) e da un impianto narrativo a incastro di finissima fattura (che rimanda a "Rapina a mano armata" di Stanley Kubrick) Tarantino puo' far sfoggio di tutta la sua tecnica registica. Tecnica che non gli deriva dall'esperienza accumulata direttamente sul campo bensi' dalla passione viscerale per il cinema culminata con il lavoro di commesso in un video-noleggio che gli dara' la possibilita' di divorare tutto cio' che e' cinema e di realizzare nel mentre un paio di belle sceneggiature: "Una Vita al Massimo" e "Natural Born Killers". La prima avrebbe dovuto essere nelle intenzioni dello stesso Tarantino il suo vero esordio alla regia ma, a causa di problemi economici ("Le Iene" deve ancora essere girato) verra' invece venduta ed utilizzata in seguito da Tony Scott per il suo rilancio dopo i disastrosi: l'inutile "Beverly Hills Cop II" (1987), l'irritante "Revenge" (1990) e l'impalpabile "Giorni di Tuono" (1990). La seconda sceneggiatura di Quentin e' quella che nel '94 portera' il regista maledetto per antonomasia Oliver Stone a fare i conti con John Grisham e le accuse di istigazione alla violenza con tanto di video chiarificatore nel quale lo stesso regista spiega in prima persona (quasi a volersi giustificare), le motivazioni che lo hanno indotto a realizzare una pellicola tanto forte quanto disturbate. Quest'ultima poi e' stata rinnegata dallo stesso Tarantino il quale non ha sopportato la versione di Stone che avrebbe a suo dire eliminato il cuore grottesco e divertito dell'intera faccenda. Ma torniamo a "Le Iene". Uscito in Italia due volte, con due titoli differenti ("Le Iene" prima, "Cani da Rapina" poi) e senza alcun successo in entrambi i casi (e solamente a posteriori rivalutato dal pubblico sulla scia del successo del seguente "Pulp Fiction"), "Le Iene" ha tra i suoi meriti quello di aver lanciato un manipolo di giovani attori di belle speranze (Steve Buscemi e Tim Roth su tutti) e di aver contribuito in maniera memorabile a rivoluzionare il modo di fare cinema. Con un unico rimpianto: come lo fu "Tubular Bells" per Mike Oldfield nemmeno Tarantino fu immune dalla maledizione dell'opera prima. E cosi', nonostante il successo planetario di "Pulp Fiction" cui hanno fatto seguito una manciata di pellicole di discreta fattura, Tarantino non e' mai piu' riuscito ad eguagliarsi perdendo nel tempo quell'incoscienza e quella voglia di fare che solo un ragazzino puo' catturare. E Tarantino, che ragazzino non e' piu', ha finito con il perdere irrimediabilmente quell'alone di immacolata incoscienza del tempo che fu, nascondendosi sempre di piu' dietro lo sberleffo dello stereotipo, o se volete, cullandosi dietro quel manierismo che si cela sotto le mentite spoglie dell'arte fine a se stessa e proprio per questo forse piu' effimera.
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cineofilo92
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venerdì 6 luglio 2007
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4,5 stelle
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Il primo, iperviolento capolavoro di Mr. Tarntino alla regia, carico di sadismo e radicalismo all'estrema potenza, girato quasi interamente in un magazzino. Se credevate di aver visto tutto in Pulp Fiction, fate un errore. Solo guardando Le iene saprete fino in fondo perchè il cinema è violento. Secondo episodio della trilogia pulp di Tarantino (assieme ad "Una vita al massimo" di Tony Scott e "Pulp Fiction")
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vale_92_
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sabato 12 maggio 2007
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favoloso...
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Pare abbiano già detto tutto i commenti precedenti a questo, ma vuol dire che mi ripeterò:
Un regista fantastico che sceglie attori favolosi non poteva che fare un capolavoro come questo!!!
E poi devo fare anche una confessione...mi sono anche un poco innamorata di Mr.Pinck e di Mr.Brown...quindi non dovevano morire!!!!!!!!!
"Sigh"
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nicolò
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martedì 3 aprile 2007
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un esordio sorprendente
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Girato a basso costo, come ogni film indipendente che si rispetti - una categoria che va segnalata spesso per la presenza di nuovi autori che potrebbero diventare i cavalli di battaglia di Hollywood -, "Le Iene" segna il debutto da regista dell'italoamericano Quentin Tarantino, con all'attivo già due sceneggiature importanti, per "Una vita al massimo" di Tony Scott e "Natural Born Killers" di Oliver Stone, anche se quest'ultimo film utilizza il suo ottimo copione solo per il soggetto. Ambientato in un capannone e con un'idea di base che riprende il vecchio cinema noir - i protagonisti non si conoscono e, regolarmente, uno di loro è un infiltrato - è uno dei più crudi e surreali film degli anni '90, dove la violenza abbonda e spesso è esagerata, tendente all'accumulo, come nella lunga sequenza in cui Mr.
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Girato a basso costo, come ogni film indipendente che si rispetti - una categoria che va segnalata spesso per la presenza di nuovi autori che potrebbero diventare i cavalli di battaglia di Hollywood -, "Le Iene" segna il debutto da regista dell'italoamericano Quentin Tarantino, con all'attivo già due sceneggiature importanti, per "Una vita al massimo" di Tony Scott e "Natural Born Killers" di Oliver Stone, anche se quest'ultimo film utilizza il suo ottimo copione solo per il soggetto. Ambientato in un capannone e con un'idea di base che riprende il vecchio cinema noir - i protagonisti non si conoscono e, regolarmente, uno di loro è un infiltrato - è uno dei più crudi e surreali film degli anni '90, dove la violenza abbonda e spesso è esagerata, tendente all'accumulo, come nella lunga sequenza in cui Mr. Blonde (Michael Madsen), uno dei rapinatori, tortura atrocemente un poliziotto tagliandogli l'orecchio destro. Fortissima la colonna sonora, una compagnia di attori come non se ne vedeva una così da tantissimo tempo (sopra tutti Keitel, Roth, Buscemi e Madsen), un cameo importante come quello dello scrittore Edward Bunker e persino dello stesso Tarantino, come accadrà in "Pulp Fiction".
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carlo zulianello
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martedì 2 gennaio 2007
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le iene
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Come si può immaginare che per essere un film esordio possa aver avuto così tanto successo? Basta ovviamente due parole: Quentin Tarantino. Già all'inizio del film, con il dialogo quasi al limite dell'osceno riguardo l'album di Madonna Like a Virgin si poteva capire che c'era appena stata una rivoluzione nel cinema: una rivoluzione alla Tarantino. Con un uso addirittura appropriato per i flash-back e l'uso di omicidi e sangue ovviamente fino ad un certo limite, Tarantino vuole esprimere come può essere la vita di una banda di killer e rapinatori. Perfette le performance di Michael Madsen, Steve Buscemi, Harvey Keitel, Chris Penn e il giovane Tim Roth dove rimarranno per sempre nella storia del cinema cult
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(di nicolò)
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mestessamedesima
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giovedì 16 novembre 2006
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ma chi ha scritto questa recensione?
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Il tizio che viene torturato in modo truce e un poliziotto che è stato catturato da uno della banda noon uno di loro sospettato della soffiata!cambia in modo radicale il senso della storia. Più attenzione, almeno chi scrive il commento abbia segiuto il film con attenzione.
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(di carlo zulianello)
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murmur
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venerdì 8 settembre 2006
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scena finale???????
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....adoro questo film.....ma, nella scena finale quando joe vuole uccidere mr.orange e white gli punta la pistola contro attirandosi a sua volta la pistola del figlio di joe............comme fanno a morire tutti e tre insieme???ci sono quattro spari, ok. ma chi spara il quarto colpo se muoiono contemporaneamente e mr. orange ha scaricato la sua pistola su mr.blonde?.......
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(di reckoning)
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(di mr rebu)
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(di vale_92_)
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