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gabriele lugli
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lunedì 18 agosto 2025
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il mondo ? tuo
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Brian De Palma racconta "Scarface" e la sua ascesa nel mondo del narcotraffico.
Tony Montana è un rifugiato cubano che arriva in Florida con il suo amico Manny Ribera.
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Brian De Palma racconta "Scarface" e la sua ascesa nel mondo del narcotraffico.
Tony Montana è un rifugiato cubano che arriva in Florida con il suo amico Manny Ribera. I due scalano velocemente le gerarchie della criminalità organizzata. Inizialmente tra le fila del boss Franco Lopez, non si risparmiano dall'ucciderlo dopo che questi, temendo il potere crescente di Tony, ingaggia due sicari, che falliscono il tentativo di assassinio.
Il protagonista inizia a gestire una redditizia rete di traffico di cocaina che lo rende milionario. Trova una bella moglie, acquista una bella casa e al suo fianco può contare sul suo fedelissimo braccio destro Manny, che si occupa della sua sicurezza.
Tony però non è un criminale qualsiasi: pur esercitando un lavoro spietato, non perde mai quella moralità che lo contraddistingue.
Difatti, quando l'uomo da cui importa cocaina gli chiede di portare a termine l'assassinio del giornalista che denuncia il narcotraffico e che rappresenta una grossa minaccia per il bussiness, si rifuta di procedere, e anzi uccide il suo compagno sicario, perché non può tollerare l'idea di far saltare in aria la macchina con la moglie e i due bambini - i quali inizialmente non dovevano essere presenti in auto -.
Però, nei brevi momenti che seguono questo gesto di etica da parte di Tony, pare chiara una cosa: non c'è umanità nel mondo del crimine; quando ci sono in ballo un mucchio di soldi, non c'è spazio per la coscienza. Quest'azione che stabilisce il confine tra cattivo e malvagio, la linea che Tony non riesce a superare, marchierà la sua stessa fine.
Scarface è una rappresentazione del sogno americano per i rifugiati cubani distorta dal narcotraffico, violenza sadica che contraddistingue le popolazioni sudamericane, di un uomo che attraverso l'eccesso vuol ottenere altri eccessi, di un uomo estremamente protettivo nei confronti della propria famiglia e con un perverso complesso edipico nei confronti della sorella per la quale è estremamente geloso, tanto che alla fine arriverà ad uccidere Manny che l’ha segretamente sposata.
Tony, interpretato magistralmente da Al Pacino, con la sua brama di ricchezza, potere - da qui la frase ricorrente “il mondo è tuo” -, la morbosa protezione nei confronti della famiglia, a maggior ragione verso le donne di casa e l’etica morale, è diventato con il passare del tempo un'icona della cultura pop e un idolo idolatrato dal pubblico amante del genere “gangster”
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evildevin87
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lunedì 9 dicembre 2013
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monumentale
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Ascesa e caduta, arrivare talmente in alto da non poter fare altro che peggiorare. Il protagonista (Tony Montana, interpretato dall'immenso Al Pacino) ha comportamenti e fa cose abbastanza discutibili, eppure nonostante tutto ti ci affezioni e alla fine ci rimani quasi male per la sorte che gli tocca, per quanto meritata. E' un personaggio carismatico, determinato, forte caratterialmente e senza peli sulla lingua ma nemmeno lui riesce a salvarsi da sè stesso e da ciò che con fatica ha costruito e che l'ha reso quello che ha sempre sognato di essere e che finisce poi con l'annientare lui e tutto ciò a cui tiene.
Rendendo onore all'omonimo film degli anni '30 di Howard Hawks, Brian De Palma prende il format e lo ambienta negli anni '80 ai tempi di Fidel Castro collezionando un vero e proprio capolavoro, un pilastro del cinema gangster che ha lasciato un indelebile segno nella storia.
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Ascesa e caduta, arrivare talmente in alto da non poter fare altro che peggiorare. Il protagonista (Tony Montana, interpretato dall'immenso Al Pacino) ha comportamenti e fa cose abbastanza discutibili, eppure nonostante tutto ti ci affezioni e alla fine ci rimani quasi male per la sorte che gli tocca, per quanto meritata. E' un personaggio carismatico, determinato, forte caratterialmente e senza peli sulla lingua ma nemmeno lui riesce a salvarsi da sè stesso e da ciò che con fatica ha costruito e che l'ha reso quello che ha sempre sognato di essere e che finisce poi con l'annientare lui e tutto ciò a cui tiene.
Rendendo onore all'omonimo film degli anni '30 di Howard Hawks, Brian De Palma prende il format e lo ambienta negli anni '80 ai tempi di Fidel Castro collezionando un vero e proprio capolavoro, un pilastro del cinema gangster che ha lasciato un indelebile segno nella storia. Tutto grazie a un ritmo narrativo che non annoia mai, un coinvolgimento emotivo senza pari e una prova d'attore, quella di Al Pacino, assolutamente perfetta. E ad aggiungere qual qualcosa in più c'è anche la celeberrima e sublime colonna sonora del maestro Giorgio Moroder. Per dirla tutta: film monumentale e da guardare assolutamente.
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fiore81
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mercoledì 28 dicembre 2005
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furbesco
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si sa imporre il film nella mente di generazioni di spettatori facendo leva su canoni abusati dal cinema di genere. questo grazie anche al regista, gli attori, il produttore, lo sceneggiatore: tutti grandi.
ma la pecca che rende il film dal punto di vista critico deludente è la solita riduzione semplicistica dei fatti: viene mostrata una escalation tacendo molte cose e molti possibili problemi che tony potrebbe incontrare nella sua rincorsa al potere.
tutto sembra fin troppo facile quando non è mai così. con poche immagini capiamo che tony è strtaricco, è diventato il num 1 del traffico della droga e vive nel lusso. tutto questo per rendere il tutto più facile al protagonista e alla storia da somministrare allo spettatore che si nutre dei soliti clichè che lo avvincono e sviluppano l'empatia verso tony.
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si sa imporre il film nella mente di generazioni di spettatori facendo leva su canoni abusati dal cinema di genere. questo grazie anche al regista, gli attori, il produttore, lo sceneggiatore: tutti grandi.
ma la pecca che rende il film dal punto di vista critico deludente è la solita riduzione semplicistica dei fatti: viene mostrata una escalation tacendo molte cose e molti possibili problemi che tony potrebbe incontrare nella sua rincorsa al potere.
tutto sembra fin troppo facile quando non è mai così. con poche immagini capiamo che tony è strtaricco, è diventato il num 1 del traffico della droga e vive nel lusso. tutto questo per rendere il tutto più facile al protagonista e alla storia da somministrare allo spettatore che si nutre dei soliti clichè che lo avvincono e sviluppano l'empatia verso tony.
gli elementi comuni al film di hawks rendono il film tragico e dal punto di vista del contenuto più ricco e complesso.
resta il fatto che è un cult. montana è un mito.
la gente ama questi personaggi, registi e sceneggiatori danno alla gente questi personaggi: non importa il filo logico e la verosimiglianza che c'è dietro così come la società americana premia chi ha successo senza badare a come lo si ottiene.
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