Anno | 1977 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Mario Monicelli |
Attori | Shelley Winters, Alberto Sordi, Vincenzo Crocitti, Romolo Valli, Pietro Tordi, Mimmo Poli Renato Romano, Roberto Antonelli, Ettore Garofalo, Paolo Paoloni, Renato Scarpa, Enrico Beruschi, Renato Malavasi, Francesco D'Adda, Renzo Carboni, Marcello Di Martire, Edoardo Florio. |
Tag | Da vedere 1977 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,94 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 18 giugno 2020
Un impiegato al ministero ha un figlio ragioniere e una moglie casalinga. C'è un concorso i cui vincitori verranno assunti al ministero, però saranno ... Ha vinto 4 Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto 3 David di Donatello,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Un impiegato al ministero ha un figlio ragioniere e una moglie casalinga. C'è un concorso i cui vincitori verranno assunti al ministero, però saranno uno su cinquanta. Allora l'impiegato le prova tutte, arriva persino a farsi massone. Pare abbia trovato la strada buona, quando il figlio viene ucciso da un rapinatore. Il padre riesce a trovare l'assassino, lo lega a una sedia con un fil di ferro e lo tortura giorno dopo giorno, finché quello muore. È un film triste e crudele dove la nota abilità di Monicelli carica anche troppo l'emozione e l'emotività dello spettatore.
“Un borghese piccolo piccolo” è una vera perla di celluloide; il dipendente statale Vivaldi, annichilito dai paraocchi del sistema, si presenta violento e represso fin dalle prime battute: si sporca subito le mani di sangue, del sangue di quel luccio che ha appena pescato e al quale spaccherà la testa prima di essere fritto e mangiato, nella sua fatiscente catapecchia, in [...] Vai alla recensione »
“Il tipico asociale, il campione più aperto dell’anticristianesimo” così il grande Monicelli definiva il protagonista di questo film interpretato da un Sordi magistrale. rivederlo serve a pensare a quando il cinema era davvero qualcosa di sacro. Un film per riflettere sulla meschinità dell'essere umano e magari per reagire e cercare qualcosa di più [...] Vai alla recensione »
Pastiche fra i più sperimentali e spregiudicati del cinema di Mario Monicelli, commistione di registri espressivi altalenanti e opposti fra di loro: il patetico, l'apocalittico, il grottesco più clinico e impietoso, il farsesco, l'orrido, il surreale... Una tragedia assoluta e allegorica, d'impianto più politico-civile che intimistico, pervasa capillarmente da un umorismo [...] Vai alla recensione »
Giovanni Vivaldi (Sordi) è un impiegato del ministero prossimo alla pensione, l'uomo è disposto ad ogni cosa per far raccomandare il figlio Mario (Crocitti), neodiplomato in ragioneria, persino iscriversi ad una loggia massonica. Il giorno della prova al ministero, Mario muore coinvolto in una sparatoria durante una rapina davanti agli occhi del padre inerme; è l'inizio [...] Vai alla recensione »
UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO (IT, 1977) diretto da MARIO MONICELLI. Interpretato da ALBERTO SORDI, SHELLEY WINTERS, ROMOLO VALLI, VINCENZO CROCITTI, RENZO CARBONI, PAOLO PAOLONI, RENATO SCARPA Giovani Vivaldi, uomo onesto e lungimirante, lavora come impiegato ministeriale a Roma da più di trent’anni, ed ha come figlio un ragazzo non molto brillante di nome Mario che si è recentemente [...] Vai alla recensione »
Sordi nel suo secondo film drammatico diretto da Monicelli e tratto dal romanzo esordio di Vincenzo Cerami, dopo la prova de’ La grande guerra del’59 conferma di non essere soltanto un guitto, uno dei quattro mostri sacri della commedia all’italiana, ma un attore a tutto tondo capace di interpretare tutti i generi. Un commedia nera che sintetizza in chiave tragicomica le disavventure di un padre fantozzian [...] Vai alla recensione »
"Un borghese piccolo piccolo" il film più drammatico di Sordi-1977-(anche se qualche risata Albertone ce la strappa). Un impiegato al ministero ha un figlio ragioniere e una moglie casalinga. C'è un concorso i cui vincitori verranno assunti al ministero, però saranno uno su cinquanta. Allora l'impiegato le prova tutte, arriva persino a farsi massone [...] Vai alla recensione »
Questo è sicuramente un film di spessore, sia per quel che riguarda la regia e la sceneggiatura, che per la qualità della recitazione. Alberto Sordi offre una delle prove migliori della sua carriera, in un ruolo a lui insolito, abbandonando la sua straordinaria vena comica per assumere i contorni di un personaggio tragico che cerca una vendetta spietata, a seguito dell'uccisione [...] Vai alla recensione »
Monicelli è grande e qui si supera regalandoci una vera perla.Film asciutto,gelido,brutale che dipinge la nostra società con tutte le sue contraddizioni e i suoi orrori.Emerge un quadro a tinte fosche,di squallore, meschinità,combutte,corruzione ed infine violenza cieca e vendetta. Alberto Sordi fu attore così versatile da essere credibile in tutti i ruoli che [...] Vai alla recensione »
Giovanni Vivaldi è un impiegato al Ministero con ormai 30 anni di carriera. Spera di far vincere il concorso al figlio Mario fresco diplomato, al punto di iscriversi alla Massoneria per farlo aiutare all'esame. Ma proprio il giorno del concorso viene ucciso durante una sparatoria tra ladri e polizia. La madre, appresa la tragedia dalla tv, diventa un vegetale dal duro colpo e così [...] Vai alla recensione »
Roma. Un piccolo funzionario del ministero cerca di ottenere un aiuto per fare entrare il figlio appena diplomato in ragioneria. Ottenute le tracce del concorso, l'uomo accompagna il figlio che rimane però ucciso nel corso di una rapina. Amarissimo ritratto di Monicelli lontano anni luce dalla leggerezza di altre pellicole come Brancaleone.
Ultimi, anzi meglio penultimi canti del cigno e bagliori di un grande cinema italiano(quello di Monicelli, spesso fautore e creatore di una commedia acre e quasi"apocalittica", anche se il regista, ateo, avrebbe forse rifiutato la definizione)che sapeva mettere alla berlina i vizi, con risate amare e comunque sempre"nere". La storia, ideata da Vincenzo Cerami e scritta da Monicelli [...] Vai alla recensione »
Basandosi sul romanzo di vincenzo cerami, monicelli dirige come meglio non si potrebbe un film particolare interpretato dall'immenso sordi che, come sempre, immortala l'italiano medio nella sua realtà inconfondibile, i colleghi che chiedono il discorso che poi non ascoltano sa di vuota e triste ipocrisia, la parte più drammatica del film ci riporta ai giorni nostri, dove chi squarta [...] Vai alla recensione »
un capolavoro che a 36 anni dalla sua uscita resta attuale.
Nella "Commedia di Dio "(1995), il portoghese Monteiro inquadra il primo piano una testa di pesce sul banco del mercato, in attesa di venire tagliata con un coltellaccio. Ciò vuole fornire, con ogni probabilità, quello stesso senso di vuoto e/o disagio già presente in "Ricordi della casa gialla"(1989). Anche Monicelli, in questa sua fatica che ha preceduto la [...] Vai alla recensione »
Un mondo grigio. Tra lo smorto e il livido. Traboccante di egoismi, di meschinità, di grettezze. Dentro, un impiegato: che lo rispecchia e ne è il frutto. Un impiegato “piccolo piccolo”, un borghesuccio da nulla. I suoi soli orizzonti, l’ufficio e il capufficio; e la casa, con la moglie e un figlio. Un figlio che, in tanto squallore, è il suo unico punto fermo.