Un borghese piccolo piccolo

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Un film di Mario Monicelli. Con Shelley Winters, Alberto Sordi, Vincenzo Crocitti, Romolo Valli, Pietro Tordi.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 122 min. - Italia 1977. MYMONETRO Un borghese piccolo piccolo * * * * - valutazione media: 4,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ziogiafo martedì 13 gennaio 2009
una drammatica storia di attualità… Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

ziogiafo - Un borghese piccolo piccolo – Italia, 1977 - Questo appassionante film è tratto dal romanzo omonimo di Vincenzo Cerami, pubblicato nel 1976. Racconta la drammatica storia di Giovanni Vivaldi (Alberto Sordi), un modesto impiegato del ministero del lavoro, che – da buon padre - ormai vicino alla pensione, cerca di “aiutare” in tutti i modi - attraverso le sue conoscenze - il giovane figlio Mario (Vincenzo Crocitti) neodiplomato, che aspira ad un posto di ragioniere, partecipando ad un concorso proprio nello stesso ministero dove lavora il padre da tanti anni. Giovanni, si adopera assiduamente per raggiungere il suo scopo, e pur di vedere al più presto il figlio impiegato in qualche ufficio del ministero, accetta qualsiasi tipo di consiglio dai suoi superiori. [+]

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azaziel l'arcangelo nero martedì 29 luglio 2008
la classe della "vecchia guardia" Valutazione 4 stelle su cinque
95%
No
5%

Vidi questo film in prima visione al cinama cittadino ancora adolescente ma a distanza di anni (Tanti anni),lo spessore ,la classe,lo stile recitativo,la regia,sono rimasti intatti. Spaccato di vita della piccola borghesia italiana di fine anni 70'fotografata magistralmente della sicura regia del maestro Monicelli con Monumentale Alberto Sordi nella sua interpretazione più intensa sofferta e maliconicamente crudele paritaria al personaggio sfortunato di"Detenuto in attesa di giudizio" se pur con alcune differenze. Non seconda l'interpretazione della bravissima Winters moglie passiva e timorata di Dio nella prima parte del film e paralizzata e menomata psicologicamente nella drammatica seconda,sia Crocitti che Valli sono credibili nel caratterizzare rispettivamente il povero figlio e il singolare capo/ufficio del protagonista Film di assoluto valore che avrebbe meritato diverse riconoscenze artistiche ma forse ritenuto "scomodo" all'epoca dell'uscita cinematografica (77). [+]

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tizianastanzani martedì 6 aprile 2010
forfora e polvere Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

“Un borghese piccolo piccolo” è una vera perla di celluloide; il dipendente statale Vivaldi, annichilito dai paraocchi del sistema, si presenta violento e represso fin dalle prime battute: si sporca subito le mani di sangue, del sangue di quel luccio che ha appena pescato e al quale spaccherà la testa prima di essere fritto e mangiato, nella sua fatiscente catapecchia, in compagnia del figlio Mario. Un figlio invero un po’ imbranato, che difficilmente se la potrà cavare da solo una volta uscito dal nido familiare. L’ottimo Sordi è molto orgoglioso di lui, e lo vuole “sistemare” nell’ingranaggio al più presto, cosciente che non c’è posto per lui nella società senza l’aiuto di papà. [+]

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gianfranco giovedì 1 maggio 2008
un borghese grande grande Valutazione 3 stelle su cinque
69%
No
31%

La musica con la quale si apre questo film ha il suono di un dramma già annunciato. Un dramma che appartiene da sempre a questo mondo e che divide gli esseri umani in due categorie:coloro i quali posseggono nella loro anima quell'innata predisposizione a perdonare anche le più orribili efferatezze e coloro i quali invece non riescono nè a andare al di là del male,nè a giustificarlo. Ebbene,il tema di questo film concerne proprio questo e il regista mette lo spettatore nella condizione di porsi la suddetta domanda:riusciresti tu a perdonare qualcuno,anche se questo stesso qualcuno giungesse a uccidere tuo figlio con così tanta crudelta? Al protagonista del film,spetterà porsi questa terribile domanda. [+]

[+] per te (di coccolina)
[+] congratulazioni (di cirrus57)
[+] bel commento (di monicelliano)
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mirror lunedì 6 dicembre 2010
bello e terribile Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

 “Il tipico asociale, il campione più aperto dell’anticristianesimo” così il grande Monicelli definiva il protagonista di questo film interpretato da un Sordi magistrale. rivederlo serve a pensare a quando il cinema era davvero qualcosa di sacro. Un film per riflettere sulla meschinità dell'essere umano e magari per reagire e cercare qualcosa di più alto che una sistemazione borghese della propria vita... imperdibile

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francesco di benedetto domenica 2 aprile 2006
sulla commedia all'italiana Valutazione 5 stelle su cinque
55%
No
45%

Cosa più caratterizza una commedia all'italiana? Dal mio parziale punto di vista uno stile di fare cinema che comporti una forte presa sulla realtà del pubblico e che al tempo stesso agisca aggredendo, deformando brutalmente, denudando. Alla base forse, fra le altre cose, un'estremizzazione malevola e disturbante delle situazioni e dei personaggi, colti o portati sull'orlo della crisi e della rovina, e un forte sentimento di rabbia o di disperazione. Un valido esempio può essere per me fornito dal film Un borghese piccolo piccolo. Situazioni e personaggio principale sono dipinti con un gusto per l'estremo. Il punto di partenza è quello di un borghese marginale dalle irrealizzabili aspirazioni di rivalsa sociale, dall'affetto possessivo e ossessivo nei confronti del figlio proprio; questa tensione ideale e emotiva del protagonista, queste circostanze individuali, già esse estreme, dolenti quanto (a voler essere spietati) risibili, a metà del film vengono ribaltate (o se si preferisce portate al livello della rottura, della rovina), con una violenza fulminea pari a un colpo di mitra: e il film precipita in un baratro di malessere e di orrore non risolti, che contagiano uno spettatore partecipe della vicenda; il senso del grottesco, dell'estremizzazione, della deformazione del reale (vedi l'ironia spietata della sorte quanto la relativa spropositata reazione dell'individuo) si cementa così saldamente con una tragedia potenzialmente celata dietro lo scorrere placido della nostra quotidianità, da essere avvertito come una necessità che ci brucia dall'interno. [+]

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frdb82 lunedì 11 aprile 2005
anni '70, tempi di fantozzi e amici miei Valutazione 0 stelle su cinque
55%
No
45%

La punta più radicale della commedia all'italiana. Sordi padre affettuoso e umanissimo, dagli stessi tessuti vitali-emotivi più interni di cui siamo fatti noi, che si fa mostro. Il fondo della mediocrità, della brutalità, del disastro esistenziale e del malessere. E la reazione dell'individuo, pronta, spietata, travolgente e inesorabile. Un senso del grottesco che ci appartiene e ci nasce dall'interno, difficile a digerirsi come la tragedia cui si cementa. Funereo e crudele

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reservoir dogs venerdì 25 febbraio 2011
un secondo diluvio universale Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Giovanni Vivaldi (Sordi) è un impiegato del ministero prossimo alla pensione, l'uomo è disposto ad ogni cosa per far raccomandare il figlio Mario (Crocitti), neodiplomato in ragioneria, persino iscriversi ad una loggia massonica.
Il giorno della prova al ministero, Mario muore coinvolto in una sparatoria durante una rapina davanti agli occhi del padre inerme; è l'inizio di una caduta in picchiata per Giovanni.
Mentre molti criticano il film di violenza gratuita per altri invece é considerato l'elevazione più alta della commedia all'italiana; quella che nella sua critica sociale diventa grottesca e talmente amara da non riuscire ad essere digerita (la sequenza del cimitero dove le bare vengono accatastate e stufe dell'attesa si autoesplodono). [+]

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francesco di benedetto martedì 17 luglio 2012
politonale, ironico, nerissimo Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Pastiche fra i più sperimentali e spregiudicati del cinema di Mario Monicelli, commistione di registri espressivi altalenanti e opposti fra di loro: il patetico, l'apocalittico, il grottesco più clinico e impietoso, il farsesco, l'orrido, il surreale...
Una tragedia assoluta e allegorica, d'impianto più politico-civile che intimistico, pervasa capillarmente da un umorismo sottile... Sadico, nerissimo, ghignante... Oltraggio eversivo ai tabù del lutto e della morte che sconfina volutamente nel delirio.
Capolavoro!

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great steven giovedì 22 ottobre 2015
gelido, crudo e spietato: il dolore regna sovrano. Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO (IT, 1977) diretto da MARIO MONICELLI. Interpretato da ALBERTO SORDI, SHELLEY WINTERS, ROMOLO VALLI, VINCENZO CROCITTI, RENZO CARBONI, PAOLO PAOLONI, RENATO SCARPA
Giovani Vivaldi, uomo onesto e lungimirante, lavora come impiegato ministeriale a Roma da più di trent’anni, ed ha come figlio un ragazzo non molto brillante di nome Mario che si è recentemente diplomato ragioniere. Ormai prossimo alla pensione, Giovanni vorrebbe che suo figlio venisse a lavorare con lui al Ministero, e per ottenere una raccomandazione a suo favore si rivolge al suo capoufficio, il dottor Spaziani, che lo annette addirittura nella massoneria pur di fargli conoscere in anticipo i temi che verranno affidati a tutti i giovani che parteciperanno a un concorso il cui scopo conclusivo è proprio l’introduzione agli uffici del Ministero. [+]

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