figliounico
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lunedì 12 giugno 2023
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arancia meccanica?
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Lizzani trasforma una storia tragica, un efferato delitto politico, tra l’altro avvenuto appena un anno prima del suo film, nel 1975, maturato a Milano nello scontro ideologico e violento tra gli opposti estremisti, usando una formula che tanto piaceva ai governi democristiani dell’epoca, che mietevano vittime innocenti tra giovani spesso soltanto ingenuamente innamorati di un ideale, in una banale commedia di costume all’italiana ed in qualche sequenza azzarda addirittura un paragone improprio e fuori luogo tra i neofascisti assassini ed i quattro protagonisti di Arancia meccanica. Più che comprendere le ragioni del gesto, che affonda le radici nel tessuto malato della società italiana corrotta ed eterodiretta dal potere già dall’immediato dopoguerra, il regista sembra preoccupato di trovare delle giustificazioni psicologiche di carattere familiare o individuale al crimine compiuto.
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plz
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domenica 25 aprile 2021
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semplicemente bellissimo
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Terribilmente bello, ben girato discretamente ben recitato con alcune gravissime incongruenze di trama, non può accadere tutto questo in sole 12 ore, la ragazza coi tacchi troppo fuori di testa, ma per il resto bellissimo, realista, e vero nella sua essenza principale. Girato nei luoghi dove vivo io, i posti li conosco tutti, bello ben fatto allucinante, lo avesssereo svolto in due giornate sarebbe stato un capolavoro.
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dandy
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sabato 29 febbraio 2020
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cronaca degli anni di piombo.
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Diseguale e poco approfondito,ma comunque efficace ritratto della gioventù sanbabilina.Un documento diretto e sgradevole come i personaggi che descrive,emblematico di un'epoca dove la gioventù milanese(e non solo),sfogava rancori e idiologie con la violenza e la polizia restava sostanzialmente indifferente perchè si trattava di benestanti(ma con i classici genitori prevaricatori o smidollati).Più vicino al neorealismo,per la scelta(azzeccata)di un cast rigorosamente non professionista.Cruda e disturbante ancora oggi la sequenza della violenza col manganello,e notevole quella dell'accoltellamento,ispirata al caso di Alberto Brasili l'anno precedente e conclusa con un'ottima carrellata all'indietro.
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Diseguale e poco approfondito,ma comunque efficace ritratto della gioventù sanbabilina.Un documento diretto e sgradevole come i personaggi che descrive,emblematico di un'epoca dove la gioventù milanese(e non solo),sfogava rancori e idiologie con la violenza e la polizia restava sostanzialmente indifferente perchè si trattava di benestanti(ma con i classici genitori prevaricatori o smidollati).Più vicino al neorealismo,per la scelta(azzeccata)di un cast rigorosamente non professionista.Cruda e disturbante ancora oggi la sequenza della violenza col manganello,e notevole quella dell'accoltellamento,ispirata al caso di Alberto Brasili l'anno precedente e conclusa con un'ottima carrellata all'indietro.Stonati invece,l'elemento debole del gruppo che corre a piangere dalla madre che ha avvilito per tutto il film e l'eccessiva stupidità infantile di Lalla,per la quale però si prova comunque pena per come viene trattata.A quanto pare i tafferugli in strada vennero ripresi di nascosto,con gli attori che davano il via alle discussioni coinvolgendo i passanti ignari,e fu necessario l'intervento della polizia per evitare problemi.Prodotto solido e di mestiere da recuperare.
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sabato 29 febbraio 2020
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cronaca degli anni di piombo.
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Diseguale e poco approfondito,ma comunque efficace ritratto della gioventù sanbabilina.Un documento diretto e sgradevole come i personaggi che descrive,emblematico di un'epoca dove la gioventù milanese(e non solo),sfogava rancori e idiologie con la violenza e la polizia restava sostanzialmente indifferente perchè si trattava di benestanti(ma con i classici genitori prevaricatori o smidollati).Più vicino al neorealismo,per la scelta(azzeccata)di un cast rigorosamente non professionista.Cruda e disturbante ancora oggi la sequenza della violenza col manganello,e notevole quella dell'accoltellamento,ispirata al caso di Alberto Brasili l'anno precedente e conclusa con un'ottima carrellata all'indietro.
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Diseguale e poco approfondito,ma comunque efficace ritratto della gioventù sanbabilina.Un documento diretto e sgradevole come i personaggi che descrive,emblematico di un'epoca dove la gioventù milanese(e non solo),sfogava rancori e idiologie con la violenza e la polizia restava sostanzialmente indifferente perchè si trattava di benestanti(ma con i classici genitori prevaricatori o smidollati).Più vicino al neorealismo,per la scelta(azzeccata)di un cast rigorosamente non professionista.Cruda e disturbante ancora oggi la sequenza della violenza col manganello,e notevole quella dell'accoltellamento,ispirata al caso di Alberto Brasili l'anno precedente e conclusa con un'ottima carrellata all'indietro.Stonati invece,l'elemento debole del gruppo che corre a piangere dalla madre che ha avvilito per tutto il film e l'eccessiva stupidità infantile di Lalla,per la quale però si prova comunque pena per come viene trattata.A quanto pare i tafferugli in strada vennero ripresi di nascosto,con gli attori che davano il via alle discussioni coinvolgendo i passanti ignari,e fu necessario l'intervento della polizia per evitare problemi.Prodotto solido e di mestiere da recuperare.
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fedeleto
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domenica 19 giugno 2016
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san babila:area fascista.
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A Milano in piazza San Babila si incontrano tutti i giorni un gruppo di giovani neofascisti.Scontri con i rossi,pestaggi, omicidi,e determinanti credi che portano all'esaltazione.Carlo Lizzani (requiescant,crazy joe) torna a dirigere un fatto di cronaca dopo Storie di vita e malavita inerente alla presa di posizione politica di estrema destra che invase Piazza San Babila.Come riferimento il regista romano prende spunto dall'omicidio avvenuto in piazza nel 25 maggio 1975 di Alberto Brasili,che per aver staccato un manifesto della destra venne pedinato ed assassinato.Il film mantiene un certo clima,si inizia con un funerale per arrivare poi ad un omicidio,e in mezzo a ciò si dispiega un ritratto di questa gioventù violenta formata da individui eterogenei,alcuni fanno parte di famiglie borghesi,altri sono meridionali e si devono sudare i soldi,ma ad ogni modo cercano la lotta,l'ebbrezza,ed in un certo senso la follia.
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A Milano in piazza San Babila si incontrano tutti i giorni un gruppo di giovani neofascisti.Scontri con i rossi,pestaggi, omicidi,e determinanti credi che portano all'esaltazione.Carlo Lizzani (requiescant,crazy joe) torna a dirigere un fatto di cronaca dopo Storie di vita e malavita inerente alla presa di posizione politica di estrema destra che invase Piazza San Babila.Come riferimento il regista romano prende spunto dall'omicidio avvenuto in piazza nel 25 maggio 1975 di Alberto Brasili,che per aver staccato un manifesto della destra venne pedinato ed assassinato.Il film mantiene un certo clima,si inizia con un funerale per arrivare poi ad un omicidio,e in mezzo a ciò si dispiega un ritratto di questa gioventù violenta formata da individui eterogenei,alcuni fanno parte di famiglie borghesi,altri sono meridionali e si devono sudare i soldi,ma ad ogni modo cercano la lotta,l'ebbrezza,ed in un certo senso la follia.La sceneggiatura di Pirro,Giarda e lo stesso Lizzani vuole arrivare dritto al sodo riportando lo stile di istant movie alla Banditi A Milano.Ne esce una Milano spaccata in due piena di odio e violenza,dove impotenti (il ragazzo borghese che violenta la ragazza con manganello),repressi (vittima del padre che vuole imporre al figlio di mangiar con la destra),e pochi soldi fanno uscir fuori identità diverse dedite ad un'autodistruzione.La bravura di Lizzani sta nel saper ricreare ottimamente il clima di tensione del periodo,ma spesso si sposta su aspetti meno curiosi(ad esempio la ragazza poco intelligente che se ne esce sempre in maniera infantile) e tralascia invece lati più importanti (i ragazzi e la loro personalità emerge solo parzialmente e non si capisce il perché siano così animati da questa fazione politica).Una pellicola ad ogni modo "documento" di una fase sociale tormentata e violenta.
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evildead2
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venerdì 11 aprile 2014
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i sanbabilini
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OTTIMO "INSTANT-MOVIE" FIRMATO DAL BRAVO CARLO LIZZANI,BASATO SU UN FATTO DI CRONACA. SI RESPIRA PIENAMENTE IL CUPO CLIMA DEGLI ANNI DI PIOMBO CHE ALLORA SI STAVANO VIVENDO. GLI ATTORI ,SCONOSCIUTI MA MOLTO CONVINCENTI ,FUNZIONANO BENISSIMO,LA SCENEGGIATURA E' BRILLANTE ED IL FILM ATTRAE FIN DALL'INIZIO PER NON ESSERE PIU' LASCIATO FINO ALLA FINE. IDEOLOGICAMENTE SCHIERATO ,DENUNCIA COMUNQUE UNA PRECISA REALTA' DI QUEGLI ANNI BUI.DA VEDERE PER NON DIMENTICARE.
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carlo
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martedì 22 luglio 2008
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commento al film: san babila ore 20 un delitto...
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film interessante per chi, come me, è appassionato di storia italiana degli anni '70.
Pellicola chiaramente di parte, con qualche elemento ingenuo,ma valido documento storico, oltretutto basato su una storia vera. Gli attori, all'epoca non professionisti, sono efficaci nella resa dei personaggi: i "sanbabilini", giovani di destra arroganti, viziati e violenti, che giocavano alla guerra esattamente come i loro coetanei della sponda opposta, con la differenza che questi ultimi erano più numerosi. Apprezzo il richiamo al cinema di Elio Petri:
limitato uso delle musiche, brevi e sfuggenti riprese degli esterni ( suggestiva l'inquadratura dei palazzi finanziari e di un monumento imperiale, che chiude la scena del paso dell'oca) brevi ma significativi dialoghi.
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film interessante per chi, come me, è appassionato di storia italiana degli anni '70.
Pellicola chiaramente di parte, con qualche elemento ingenuo,ma valido documento storico, oltretutto basato su una storia vera. Gli attori, all'epoca non professionisti, sono efficaci nella resa dei personaggi: i "sanbabilini", giovani di destra arroganti, viziati e violenti, che giocavano alla guerra esattamente come i loro coetanei della sponda opposta, con la differenza che questi ultimi erano più numerosi. Apprezzo il richiamo al cinema di Elio Petri:
limitato uso delle musiche, brevi e sfuggenti riprese degli esterni ( suggestiva l'inquadratura dei palazzi finanziari e di un monumento imperiale, che chiude la scena del paso dell'oca) brevi ma significativi dialoghi.
E la tipologia dei personaggi, icone di un'epoca:
il poliziotto inesorabilmente meridionale, la madre facoltosa che coccola e protegge l'ingrato figlio teppista, etc..
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amadeo
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lunedì 4 giugno 2007
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verita'
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[+] pienamente d'accordo !!!
(di alexscorpio)
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(di alexscorpio)
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oblomov
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domenica 28 luglio 2002
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il dipinto di un'epoca
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Gli anni '70 con le loro tensioni sociali: fascisti e comunisti, borghesi e proletari. Figli di papà che passano il tempo a sognare società con uomini di serie a e di serie b e intanto si danno alla violenza. Che tempi! Meno male che sono passati!
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nicola puccini
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martedì 20 marzo 2001
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negli anni del terrorismo
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Un film che illustra la violenza di alcuni giovani fascisti.
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