biso 93
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venerdì 2 dicembre 2016
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un grande film
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Qualcuno volò sul nido del cuculo e' un film del 1975 diretto dal grande Milos Forman ed interpretato tra i tanti, da un grandissimo ed immenso Jack Nicholson. E' davvero difficile trovare film che ti trasmettono così tante emozioni e riflessioni come questo. Un film dolce, il quale riesce ad essere divertente, drammatico e disturbante allo stesso tempo, in un equilibrio incredibile retto da un ottima sceneggiatura. Il cast e' ricco di attori che bene o male grazie a quest' ultimo, si sono ritagliati un posto nel mondo del cinema. La colonna sonora trova il suo mondo nella urla dei matti, una regia puntigliosa ricca di primi piani perfetti ed una messa in scena ottimale sono i pregevoli aspetti tecnici i quali vengono in secondo piano rispetto agli aspetti politici, metaforici ed emotivi.
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Qualcuno volò sul nido del cuculo e' un film del 1975 diretto dal grande Milos Forman ed interpretato tra i tanti, da un grandissimo ed immenso Jack Nicholson. E' davvero difficile trovare film che ti trasmettono così tante emozioni e riflessioni come questo. Un film dolce, il quale riesce ad essere divertente, drammatico e disturbante allo stesso tempo, in un equilibrio incredibile retto da un ottima sceneggiatura. Il cast e' ricco di attori che bene o male grazie a quest' ultimo, si sono ritagliati un posto nel mondo del cinema. La colonna sonora trova il suo mondo nella urla dei matti, una regia puntigliosa ricca di primi piani perfetti ed una messa in scena ottimale sono i pregevoli aspetti tecnici i quali vengono in secondo piano rispetto agli aspetti politici, metaforici ed emotivi. Questo inno alla ribellione, alla libertà di pensiero e questo attacco verso il sistema psichiatrica trovarono in Jack Nicholson un simbolo di enorme potenza. Grazie a questa sua incredibile performance, Nicholson ottenne il suo primo Oscar al migliore attore e permise a Someone flew on ThE Cuckul nest di entrare di diritto nella storia del cinema. Imperdibile!!
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cinephilo
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lunedì 23 settembre 2019
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rivoluzionario, vero, coraggioso, epocale
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Semplicemente il più grande film mai girato insieme a Pulp Fiction. Milos Forman + Jack Nicholson vuol dire cinema nella forma più pura. Difficile da descrivere a parole questo capolavoro : bisogna semplicemente vederlo, ammirarlo in rigoroso silenzio e infine riflettere bene su un film che scava nell'anima.
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paolo 67
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lunedì 30 aprile 2012
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una chiara allegoria politica
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Film contro l'autoritarismo arbitrario e il conformismo sociale, di cui l'ospedale psichiatrico è una figura di carattere allegorico. Crudeltà sadica e indifferente che colla scusa del dovere e dell'ordine schiaccia l'individuo. Il protagonista è essenzialmente uno spirito libero, fin troppo, che trova la sua antinomia nell'infermiera per cui l'autorità è tutto. Non bisogna dimenticare che il regista veniva da uno Stato comunista. Dove il film paradossalmente è più debole è proprio nella descrizione sistema psichiatrico in quanto tale, raffigurato in forma fin troppo semplicistica. I due protagonisti sono l'estremo dei due approcci alla problematica: da un lato quella tradizionale, contenitiva e repressiva, dall'altro quella anarchico-rivoluzionaria (“la malattia mentale non esiste, è un prodotto o un'invenzione della società- anche capitalista e borghese-, per emarginare i diversi”).
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Film contro l'autoritarismo arbitrario e il conformismo sociale, di cui l'ospedale psichiatrico è una figura di carattere allegorico. Crudeltà sadica e indifferente che colla scusa del dovere e dell'ordine schiaccia l'individuo. Il protagonista è essenzialmente uno spirito libero, fin troppo, che trova la sua antinomia nell'infermiera per cui l'autorità è tutto. Non bisogna dimenticare che il regista veniva da uno Stato comunista. Dove il film paradossalmente è più debole è proprio nella descrizione sistema psichiatrico in quanto tale, raffigurato in forma fin troppo semplicistica. I due protagonisti sono l'estremo dei due approcci alla problematica: da un lato quella tradizionale, contenitiva e repressiva, dall'altro quella anarchico-rivoluzionaria (“la malattia mentale non esiste, è un prodotto o un'invenzione della società- anche capitalista e borghese-, per emarginare i diversi”). Il malato incarnato da Jack Nicholson è il classico ribelle contro le convenzioni (si è finto matto per non scontare una pena per aver infranto la legge). Il film appartiene al vento libertario della Hollywood anni '70. A suo modo, il ribelle è un capo, altra faccia del potere dispotico, che ama accentrare l'attenzione su di sé: l'indiano che alla fine raggiunge la libertà non è né l'uno né l'altra. Anche se il film sembra esaltare l'individualismo contro il sistema, Forman non sposa l'anarchismo di Nicholson così come denuncia il fascismo nelle sue varie forme concentrazionarie, presente anche nel “mondo libero”. Grande cast, soprattutto Nicholson e Louise Fletcher.
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paolocorsi1967
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giovedì 14 luglio 2016
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metafora del sistema che costringe ad adattarsi
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Pochi film hanno vinto le cinque maggiori categorie degli Oscar (film, regia, attore, attrice e sceneggiatura). Tra essi "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Jack Nicholson era già stato nominato per un attore non protagonista nel 1969 per "Easy Rider" di Dennis Hopper e nel 1974 per "Chinatown" di Roman Polanski e qui lo vinse grazie a una interpretazione di livello altissimo. Oscar anche a Louise Fletcher nei panni della infermiera Ratched. Rispetto a una prima stesura della storia, si decise di renderla meno odiosa: in realtà essa pensa di far bene il suo lavoro, anche se in maniera non del tutto democratica. Questo film di culto era una produzione indipendente relativamente piccola ma che ha affrontato una questione importante.
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Pochi film hanno vinto le cinque maggiori categorie degli Oscar (film, regia, attore, attrice e sceneggiatura). Tra essi "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Jack Nicholson era già stato nominato per un attore non protagonista nel 1969 per "Easy Rider" di Dennis Hopper e nel 1974 per "Chinatown" di Roman Polanski e qui lo vinse grazie a una interpretazione di livello altissimo. Oscar anche a Louise Fletcher nei panni della infermiera Ratched. Rispetto a una prima stesura della storia, si decise di renderla meno odiosa: in realtà essa pensa di far bene il suo lavoro, anche se in maniera non del tutto democratica. Questo film di culto era una produzione indipendente relativamente piccola ma che ha affrontato una questione importante. La storia mantiene rilevanza come consapevolezza e comprensione della malattia mentale, che sembra aumentare di giorno in giorno con le scuole di pensiero sempre in evoluzione. Un film con varie sfumature e un sottotesto che si rivela a un'attenzione accurata. Il manicomio diventa una metafora di alcuni settori statunitensi della società al tempo del film. Jack Nicholson esprime una personalità problematica ma di grande umanità e intensità, è un individuo espansivo e politicamente scorretto, anche se non si può definire certo un uomo esemplare; l'infermiera Ratched invece è la convinta ma inadeguata rappresentante conservatrice di una società che deve cambiare: si sente il bisogno di più comprensione, tolleranza e amore. Randle sente che è suo dovere di rendere gli altri consapevoli di quanto siano trattati nel modo sbagliato e li esorta a ribellarsi: tenta addirittura di pianificare una fuga. Milos Forman con notevole sicurezza adatta il libro mettendo in discussione alcuni dei metodi di trattamento manicomiali (come l'elettroshock e la lobotomia frontale, quest'ultima subita, tra gli altri, da Rosemary Kennedy, sorella minore di JFK e dall'attrice Frances Farmer), ed estrae interpretazioni convincenti da tutto il cast, davvero di un livello eccezionale (Brad Dourif è stato nominato per un Oscar per il miglior attore non protagonista). Il film affronta sia i problemi del trattamento dei pazienti sia la complessità che essi presentano a livello comportamentale. Pieno di umorismo e umanità, è molto abile nell'ottenere l'empatia e la simpatia del pubblico; è forte e coinvolgente, con momenti inquietanti e situazioni sorprendenti. Si ride in alcune scene, e si piange in altre. Il finale è emotivamente devastante. Questo capolavoro era un sogno di Michael e Kirk Douglas che si è realizzato solo dopo molte lotte, duro lavoro e molta pazienza. Kirk, da quando aveva letto il libro best-seller del 1962 di Ken Kesey (uno degli esponenti di spicco della controcultura americana, il cui romanzo venne ispirato dalla sua esperienza di volontario al progetto della Cia MK-ULTRA) era entusiasta, come lo fu il figlio, Michael Douglas, che alla fine prese le redini del progetto: si deve alla perseveranza della famiglia Douglas se il film si è potuto a un certo punto finalmente realizzare. Forman accettò subito la regia, e ne fece uno dei suoi film più belli. Grande è anche la colonna sonora di Jack Nitzsche, nominato anche lui per l'Oscar (9 con 5 vinti), con il classico d'epoca "Charmaine" (1926) di Erno Rapee e Lew Pollack.
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paolino77
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sabato 20 agosto 2016
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un film mito della cultura popolare
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Inizialmente rifiutato da tutti i principali studi, è uno dei più bei film americani di sempre, diretto magistralmente da Milos Forman, con un Jack Nicholson perfetto (forse solo in “Professione reporter” e "Shining" è stato ancora migliore), Will Sampson meraviglioso, Brad Dourif assolutamente unico. Un film di grande forza, che non si dimentica, terribile e struggente, emotivamente profondo. McMurphy vede i pazienti del reparto come persone con bisogni e desideri, rispetto al ruolo di dell'infermiera Ratched (una grandissima Louise Fletcher) che li inscatola nel conformismo. Egli sfida il concetto stesso di pazzia: un messaggio confortante che dà ai pazienti fiducia in se stessi. Sorprendente l'alchimia tra Nicholson e la Fletcher: il ribelle in conflitto con l'infermiera è una delle guerre psicologiche più intriganti mai viste sullo schermo.
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Inizialmente rifiutato da tutti i principali studi, è uno dei più bei film americani di sempre, diretto magistralmente da Milos Forman, con un Jack Nicholson perfetto (forse solo in “Professione reporter” e "Shining" è stato ancora migliore), Will Sampson meraviglioso, Brad Dourif assolutamente unico. Un film di grande forza, che non si dimentica, terribile e struggente, emotivamente profondo. McMurphy vede i pazienti del reparto come persone con bisogni e desideri, rispetto al ruolo di dell'infermiera Ratched (una grandissima Louise Fletcher) che li inscatola nel conformismo. Egli sfida il concetto stesso di pazzia: un messaggio confortante che dà ai pazienti fiducia in se stessi. Sorprendente l'alchimia tra Nicholson e la Fletcher: il ribelle in conflitto con l'infermiera è una delle guerre psicologiche più intriganti mai viste sullo schermo. Miss Ratched vede la sua organizzazione completamente capovolta: McMurphy, pieno di voglia di vivere, sconvolge l'ospedale psichiatrico e cerca di portar fuori i pazienti dal pantano in cui si trovano, offrendo loro l'opportunità di vivere la vita che il personale dell'istituto li priva, avendo come soluzione per tutto lo psicofarmaco quando non l'elettrochock o la lobotomia frontale. McMurphy crede che nessuno ha il diritto di rendere un uomo uno stampo. Forman immette un umorismo che paradossalmente esalta il dramma. Il regista ha incoraggiato gli attori a vivere vicino a pazienti veri al fine di ottenere le interpretazioni più realistiche possibili: infatti sono tutti bravissimi e credibili. Il regista attraverso il realismo opera una metafora. Più che il benessere o i metodi di trattamento, la questione è l'imprigionamento dello spirito libero, l'abuso del libero arbitrio, il livellamento della personalità, il trionfo dell'impersonale sulla espressione sulla originale e magari geniale personalità (un tema caro a Fellini che aveva un personalissimo modo per conciliare l'ordine con la trasgressione e sentiva limitative le soluzioni politiche), che viene incontro alle tendenze conformiste della gente. Il film è basato sul romanzo omonimo di Ken Kesey, di gran successo popolare, basato in gran parte sulle esperienze che aveva acquisito lavorando in un istituto psichiatrico. Nel film ci sono molti destini umani riuniti in un ospedale, forse la migliore fusione nella storia del cinema. L'impressione realistica è rafforzata dal fatto che il film è stato girato in un vero ospedale con medici veri, con infermieri e pazienti nel cast di supporto. A volte ci vuole uno spirito così pieno di vita che non può essere addomesticato per portare la vita a chi ha più bisogno di esso. McMurphy, che vuole vivere come gli pare, è un criminale abituale, anche se di lievi reati. Egli si rende conto che stare accanto alle persone che più hanno bisogno rende l'uomo migliore. L'infermiera sembra trionfare alla fine, nonostante il seme gettato da Mc Murphy. Louise Fletcher mette in mostra il lato sadico che rappresenta il difetto, la parte cattiva o i cattivi tra i medici. Alla fine, l'ordine è stato restaurato e la vita può andare avanti come al solito. Fondamentalmente il ribelle può agire come vuole durante il corso del film, e noi ci divertiamo con lui, ma non vincerà mai. Un destino non dissimile a quello dei protagonisti di “Easy rider”, per i quali la libertà era tutto, dove non a caso ha una parte Nicholson che là come qui e come sempre recita con la più grande intelligenza.
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brando fioravanti
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martedì 27 marzo 2012
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molto bello
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Che cosa sono i manicomi? Un luogo dove vengono curate le persone mentalmente malate, o un carcere dove vengono rinchiuse persone pericolose per la società.
Non cè dubbio che alcune persone non rientrano nella normalità. Cosè la normalità? Secondo alcuni non esiste. Questo è falso. La societa classifica giustamente delle persone normali coloro che capiscono le cose basilari per una vita di gruppo. Uomini in grado di lavorare e sapere quel che si fa. Ma in mancanza di cio cosa si può fare. Il film entra in un manicomio e ne analizza ogni procedura. Il protagonista, finto malato che cerca una scappatoia al carcere, una volta giunto nella clinica di cura si accorge subito delle gravi carenze di questo sistema.
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Che cosa sono i manicomi? Un luogo dove vengono curate le persone mentalmente malate, o un carcere dove vengono rinchiuse persone pericolose per la società.
Non cè dubbio che alcune persone non rientrano nella normalità. Cosè la normalità? Secondo alcuni non esiste. Questo è falso. La societa classifica giustamente delle persone normali coloro che capiscono le cose basilari per una vita di gruppo. Uomini in grado di lavorare e sapere quel che si fa. Ma in mancanza di cio cosa si può fare. Il film entra in un manicomio e ne analizza ogni procedura. Il protagonista, finto malato che cerca una scappatoia al carcere, una volta giunto nella clinica di cura si accorge subito delle gravi carenze di questo sistema. I suoi compagni sono li da molto tempo; ma con nessun miglioramento. A niente servono le sedute di gruppo se il problema persiste. Forse è proprio con la riscoperta della vita che molte angoscie svaniscono. Grazie al protagonista che rivoluzionando tutto riesce a fare apprezzare la loro esistenza ai malati dandogli un motivo per ritornare nella società e fuggire da quel alienante posto. Ma a cambiare le cose non basta uno sbandato arrivato dalla galera. Il personaggio di Nicolson è discutibile nei suoi comportamenti, ma certamente ci ha aiutato a vivere i drammi di tante persone lontane dalla vita.
Brando Fioravanti
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