nicolòmatta
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mercoledì 7 aprile 2010
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profondo rosso
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Ad una conferenza di parapsicologia a Roma, una medium (Macha Méril) capta tra il pubblico, terrorizzata, la presenza di un assassino. Le sue preoccupazioni si confermano quando finisce, la sera stessa, sotto i colpi dell'arma bianca dello psicopatico. Ad assistere al delitto è il musicista inglese Marc Daly (David Hemmings), che però non è in grado di riconoscerne l'autore, ma la vicenda lo sconvolge talmente da decidere di indagare con l'aiuto della giornalista Gianna (Daria Nicolodi). Mentre Marc scopre che la nuova catena è collegata ad un antico omicidio avvenuto in una villa, il cui racconto è riportato nel libro di una scrittrice (Giuliana Calandra), gli omicidi continuano: dopo l'autrice del libro, che scrive sulla vasca da bagno il nome del suo omicida, ci passa Giordani (Glauco Mauri), l'amico della medium, e Marc rischia più volte la pelle, specie quando va ad indagare nella villa del terrore.
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Ad una conferenza di parapsicologia a Roma, una medium (Macha Méril) capta tra il pubblico, terrorizzata, la presenza di un assassino. Le sue preoccupazioni si confermano quando finisce, la sera stessa, sotto i colpi dell'arma bianca dello psicopatico. Ad assistere al delitto è il musicista inglese Marc Daly (David Hemmings), che però non è in grado di riconoscerne l'autore, ma la vicenda lo sconvolge talmente da decidere di indagare con l'aiuto della giornalista Gianna (Daria Nicolodi). Mentre Marc scopre che la nuova catena è collegata ad un antico omicidio avvenuto in una villa, il cui racconto è riportato nel libro di una scrittrice (Giuliana Calandra), gli omicidi continuano: dopo l'autrice del libro, che scrive sulla vasca da bagno il nome del suo omicida, ci passa Giordani (Glauco Mauri), l'amico della medium, e Marc rischia più volte la pelle, specie quando va ad indagare nella villa del terrore. La verità, per quanto sia ben nascosta e sconvolgente, si trova in un quadro. Il titolo di erede di Hitchcock è poco appropriato per Dario Argento, l'aedo dell'orrore italiano che se ne discosta per i metodi con cui evoca la suspense nel pubblico. Praticante del gore più efferato, Argento dà qui il meglio di sè: a livello scenografico (con la cornice di Torino, dove fu girato veramente il film) e musicale (con il memorabile tema dei Goblin) quanto a quello effettistico con l'indispensabile apporto di Carlo Rambaldi che per lui realizza pupazzi semoventi e decapitazioni mediante ascensori. E se il frequente rituale di morte, mostrato con un'allora inedita cura efferata (che avrebbe poi caratterizzato il resto della produzione argentiana, da "Suspiria" in poi) trova lo shock nel pubblico, gli intervalli comico-goliardici di David Hemmings a colloquio con Daria Nicolodi, la polizia, l'amico alcolizzato Carlo (Gabriele Lavia) e con la madre attaccabottoni di lui (Clara Calamai) risultano insopportabili. Ma non si può mettere in immagini, per quanto soddisfi il gusto del pubblico affezionato del thrilling, solo la macelleria. A tutt'oggi questo film di culto rimane il migliore di Dario Argento in più di trent'anni di una discontinua carriera.
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g. romagna
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domenica 28 febbraio 2010
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profondo rosso
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Helga, sensitiva tedesca, viene uccisa nella sua casa. Marcus (David Hemmings), pianista jazz che vive al piano superiore, accorre nell'appartamento e trova il presunto killer che si dilegua in strada in impermeabile nero. Gianna (Daria Nicolodi), giornalista che vede nell'omicidio un evento utile a dare una scossa alla sua carriera, si interessa al caso. Tra i due nasce anche qualcosa. Man mano, tutti coloro che si interessano al delitto o che ne sono indirettamente coinvolti vengono uccisi. Restano in gioco solamente Marcus e Gianna, fermamente convinti d'andare fino in fondo alla questione... Trama semplice ed avvincente, regia sopraffina, straordinarie musiche dei Goblin ed acuta ironia tra le righe (in stile kubrickiano) fanno di Profondo Rosso un thriller-horror di pregevole fattura, in cui brivido e suspanse sono orchestrati a meraviglia dall'inizio al finale, non meno sorprendente.
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Helga, sensitiva tedesca, viene uccisa nella sua casa. Marcus (David Hemmings), pianista jazz che vive al piano superiore, accorre nell'appartamento e trova il presunto killer che si dilegua in strada in impermeabile nero. Gianna (Daria Nicolodi), giornalista che vede nell'omicidio un evento utile a dare una scossa alla sua carriera, si interessa al caso. Tra i due nasce anche qualcosa. Man mano, tutti coloro che si interessano al delitto o che ne sono indirettamente coinvolti vengono uccisi. Restano in gioco solamente Marcus e Gianna, fermamente convinti d'andare fino in fondo alla questione... Trama semplice ed avvincente, regia sopraffina, straordinarie musiche dei Goblin ed acuta ironia tra le righe (in stile kubrickiano) fanno di Profondo Rosso un thriller-horror di pregevole fattura, in cui brivido e suspanse sono orchestrati a meraviglia dall'inizio al finale, non meno sorprendente. Dario Argento raggiunge con questo film vette stilistiche considerevoli, che ricordano un po' l'Hitchcock dei migliori lavori (per la cura maniacale della bellezza e della significatività delle immagini e del montaggio), un po' il Lang de Il Mostro di Dusseldorf (fin troppo semplice l'accostamento tra la nenia infantile usata dall'omicida di Argento ed il motivetto del Peer Gynt di Grieg fischiettato da quello del regista tedesco, nonchè la caratterizzazione sottilmente canzonatoria che viene data dei pubblici ufficiali) ed un po' persino l'Antonioni del concetto di latensificazione dell'immagine (Marcus che scopre il disegno dietro il muro richiama immediatamente alla mente lo sviluppo della fotografia in cui è ritratto l'omicidio in Blow Up, e non solo perchè l'attore protagonista è lo stesso). Qualche lentezza di troppo in alcuni punti, nel complesso ampiamente perdonabile. Bellissimo film.
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joker95
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giovedì 18 febbraio 2010
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il cluedo di dario argento
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Profondo rosso non è nient'altro che un grande indovinello sull'identità dell'assassino, Argento infatti inserisce indizi, azioni, parole, frasi, modi di fare dei co-protagonisti che danno l'idea che sia proprio lui l'omicida, ma poi viene il dubbio e si tira a indovinare chi sia, utilizzando le tracce che ci vengono lasciate, per poi giungere all'inaspettato e clamoroso finale, dove finalmente il volto viene svelato (cmq non voglio rovinare la sorpresa...). Proprio per questo tira e molla il film è piu che altro riconducibile al genere giallo che a quello horror vero e proprio, anche se alcune scene sono l'apoteosi della suspance e del brivido, sostenute dalla terrificante colonna sonora.
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Profondo rosso non è nient'altro che un grande indovinello sull'identità dell'assassino, Argento infatti inserisce indizi, azioni, parole, frasi, modi di fare dei co-protagonisti che danno l'idea che sia proprio lui l'omicida, ma poi viene il dubbio e si tira a indovinare chi sia, utilizzando le tracce che ci vengono lasciate, per poi giungere all'inaspettato e clamoroso finale, dove finalmente il volto viene svelato (cmq non voglio rovinare la sorpresa...). Proprio per questo tira e molla il film è piu che altro riconducibile al genere giallo che a quello horror vero e proprio, anche se alcune scene sono l'apoteosi della suspance e del brivido, sostenute dalla terrificante colonna sonora. La regia è pienamente superba e le inquadrature sono spettacolari, anche se qualche volta sono tirate avanti sino alla spasmo e potevano benissimo essere accorciate.
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keanu
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giovedì 10 dicembre 2009
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noiosissimo ...
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Questa specie di pellicola è il film più NOIOSO e MONOTONO che abbia mai visto !!
Una noia infinita dall’inizio alla fine, eravamo in due a guardarlo, fortunatamente ci tenevamo compagnia assieme altrimenti mi sarei sicuramente addormentato dalla noia che incombeva …
Non direi che è un horror perché di paura non c’è, nemmeno lo 0.0000001%... Thriller nemmeno, la tensione e la suspense è assente dal primo fotogramma all’ultimo …. Veramente un film orribile, mai visto un film del genere e mi sembra che non sono l’unico che la pensa così, conosco tanta gente e tutti hanno detto che fa schifo e io CONOCORDO a pieno … Mi dispiace molto dirlo, ma è così (guardiamo in faccia la realtà) !! Argento ne ha fatti di MOLTO MOLTO MOLTO meglio … perché peggio di così non può essere !! C’è più suspe
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Questa specie di pellicola è il film più NOIOSO e MONOTONO che abbia mai visto !!
Una noia infinita dall’inizio alla fine, eravamo in due a guardarlo, fortunatamente ci tenevamo compagnia assieme altrimenti mi sarei sicuramente addormentato dalla noia che incombeva …
Non direi che è un horror perché di paura non c’è, nemmeno lo 0.0000001%... Thriller nemmeno, la tensione e la suspense è assente dal primo fotogramma all’ultimo …. Veramente un film orribile, mai visto un film del genere e mi sembra che non sono l’unico che la pensa così, conosco tanta gente e tutti hanno detto che fa schifo e io CONOCORDO a pieno … Mi dispiace molto dirlo, ma è così (guardiamo in faccia la realtà) !! Argento ne ha fatti di MOLTO MOLTO MOLTO meglio … perché peggio di così non può essere !! C’è più suspense e più paura su Winnie De Pooh !
Non riesco a capire perché qui sul web dicono tutti che è bello e fa paura ?? Io non ho mai sentiti qualcuno di persona dire che è bello e che è pieno di tensione e paura !!
Mi dispiace ma il voto sfiora il 2 … x me !! E non accetto che altri dicano che non è vero, xk x me è e resterà cosi !!
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dian71cinema
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domenica 16 agosto 2009
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film capolavoro di dario argento
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PROBABILMENTE UNO DEI FILM DELL'ORRORE PIU' BELLI MAI REALIZZATI NEL NOSTRO PAESE..E SONO CERTO CHE SE FOSSE DIVULGATO IN EUROPA O NEI FAMOSI STATI UNITI D'AMERICA, LA QUOTAZIONE CINEMATOGRAFICA ITALIANA SALIREBBE. (PURTROPPO SIAMO NEL 1975 ED IL FILM RISULTEREBBE UN PO' ANTIQUATO FORSE..). SIAMO NEL 2009 SONO TRASCORSI PIU' DI 30 ANNI DA QUESTO FILM E NONOSTANTE TUTTO APPARE ANCORA ATTUALE, L'HO RIVISTO PER LA TERZA VOLTA PROPRIO QUALCHE GIORNO FA, PER DOVERE DI CRONACA (INSIEME AD AMICI CHE CI TENEVANO TANTO, IO UN PO' MENO..).
UN FILM CHE FA ANCORA PAURA NON AGGIUNGO MOLTE DESCRIZIONI PERCHE' QUESTO FILM NON NE HA BISOGNO. TORINO E' SPLENDIDAMENTE AUSTERA, LA SCENEGGIATURA TRA LE MIGLIORI DI DARIO ARGENTO E FINALMENTE UNA INTERPRETAZIONE BUONA DI TUTTO IL CAST MOGLIE COMPRESA.
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PROBABILMENTE UNO DEI FILM DELL'ORRORE PIU' BELLI MAI REALIZZATI NEL NOSTRO PAESE..E SONO CERTO CHE SE FOSSE DIVULGATO IN EUROPA O NEI FAMOSI STATI UNITI D'AMERICA, LA QUOTAZIONE CINEMATOGRAFICA ITALIANA SALIREBBE. (PURTROPPO SIAMO NEL 1975 ED IL FILM RISULTEREBBE UN PO' ANTIQUATO FORSE..). SIAMO NEL 2009 SONO TRASCORSI PIU' DI 30 ANNI DA QUESTO FILM E NONOSTANTE TUTTO APPARE ANCORA ATTUALE, L'HO RIVISTO PER LA TERZA VOLTA PROPRIO QUALCHE GIORNO FA, PER DOVERE DI CRONACA (INSIEME AD AMICI CHE CI TENEVANO TANTO, IO UN PO' MENO..).
UN FILM CHE FA ANCORA PAURA NON AGGIUNGO MOLTE DESCRIZIONI PERCHE' QUESTO FILM NON NE HA BISOGNO. TORINO E' SPLENDIDAMENTE AUSTERA, LA SCENEGGIATURA TRA LE MIGLIORI DI DARIO ARGENTO E FINALMENTE UNA INTERPRETAZIONE BUONA DI TUTTO IL CAST MOGLIE COMPRESA.
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marezia
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martedì 4 agosto 2009
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da sottoscrivere
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Pellicola la cui importanza risiede più che altro nell'immagine, che è curata, nitida e fotografata in inquadrature che definiscono gli spazi in modo geometrico. Lo splatter è puro colore, senza quella valenza morale (diseducativa) che purtroppo gli horror successivi hanno assunto. A me non ha fatto paura, né le musiche mi sono rimaste in testa però è un bel punto di riferimento; lento, macchinoso, con alcuni passaggi improbabili ma un bel quadro che non potrà mai essere sostuito da niente di più moderno.
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tigr1
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sabato 20 giugno 2009
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...profondamente colpito dal rosso
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Premettendo di essere un ragazzo di soli 19 anni essenzialmente cinico ed estremamente abituato alla visione di film thriller, non posso omettere di definirmi esterefatto e piacevolmente impaurito, dopo aver visto di uno dei più bei film del terrore mai prodotti, da quel genio(e come tutti i geni dal carattere discretamente bizzarro) di Dario Argento. Colonna sonora storica, trama scorrevole ma allo stesso tempo dai caratteri dubbi fino all'ultimo[sfido chiunque ad affermare di aver capito che si celasse la vecchia pazza nelle vesti dell'assassino...)e quel pizzico di non-sense alla kubrick, a mio avviso rendono il film di ottima fattura... se poi volessimo parlare anche della sublime interpetazione di una non più giovane Clara Calamai, non potremmo far altro che toglierci il cappello e ossequiare uno dei più alti capolavori del cinema italiano degli anni 70.
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Premettendo di essere un ragazzo di soli 19 anni essenzialmente cinico ed estremamente abituato alla visione di film thriller, non posso omettere di definirmi esterefatto e piacevolmente impaurito, dopo aver visto di uno dei più bei film del terrore mai prodotti, da quel genio(e come tutti i geni dal carattere discretamente bizzarro) di Dario Argento. Colonna sonora storica, trama scorrevole ma allo stesso tempo dai caratteri dubbi fino all'ultimo[sfido chiunque ad affermare di aver capito che si celasse la vecchia pazza nelle vesti dell'assassino...)e quel pizzico di non-sense alla kubrick, a mio avviso rendono il film di ottima fattura... se poi volessimo parlare anche della sublime interpetazione di una non più giovane Clara Calamai, non potremmo far altro che toglierci il cappello e ossequiare uno dei più alti capolavori del cinema italiano degli anni 70.
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ibracadabra 8
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lunedì 6 aprile 2009
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profondo argento
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il nostro darietto,è un folle della follia omicida,pensate all'inventiva,sia scritta che visiva, un film,a scatole cinesi dove tutto è uno spavento continuo.e poi la scena della medium che avverte una presenza malvagia, è davvero geniale,come tante altre scene.COLONNA SONORA? memorabile,ai livelli di "ROCKY" o L'ESORCISTA.
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andy
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mercoledì 11 marzo 2009
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davvero da brividi
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Tengo a precisare, dopo aver letto molti commenti che questo non è un film horror, ma è un poliziesco, un giallo; che, a differenza di molti gialli ed horror dei tempi di oggi, ti terrorizza senza bisogno di effetti speciali esagerati, senza bisogno di tante invenzioni strane. La cosa che fa di profondo rosso un ottimo film, è la semplicità della trama e naturalmente la mitica e leggendaria colonna sonora. Insieme a "L'uccello dalle piume di cristallo" è il più bel film di Dario Argento.
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