dodoargento
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giovedì 1 maggio 2008
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capolavoro del cinema
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non si possono trovare errori in questo film... ha un cast artistico e tecnico perfetto... le scene, non hanno interruzioni, il film scorre bene ed è bene ke ogni tanto ci siano anche scene per sdrammatizzare la tensione ke ha il film dall inizio alla fine... ogni singolo omicidio è studiato fino all impercettibile... l'' assassino si inventa dei particolari ke sono importanti per mantenere quella suspance importante come il bambolotto per la distrazione, i bambolotti impiccati, il disegno dell impiccato sulla lavagna della scuola... i quadri sono tutti studiati a puntino perchè anke se hanmno una cornice e una tela quadrata, l immagine può sempre essere racchiusa in un ovale... e questo è studiato appositamente per la scena iniziale.
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non si possono trovare errori in questo film... ha un cast artistico e tecnico perfetto... le scene, non hanno interruzioni, il film scorre bene ed è bene ke ogni tanto ci siano anche scene per sdrammatizzare la tensione ke ha il film dall inizio alla fine... ogni singolo omicidio è studiato fino all impercettibile... l'' assassino si inventa dei particolari ke sono importanti per mantenere quella suspance importante come il bambolotto per la distrazione, i bambolotti impiccati, il disegno dell impiccato sulla lavagna della scuola... i quadri sono tutti studiati a puntino perchè anke se hanmno una cornice e una tela quadrata, l immagine può sempre essere racchiusa in un ovale... e questo è studiato appositamente per la scena iniziale. un film che non verrà mai scordato come non verrà mai scordato suo "padre" Dario Argento
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mar73
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venerdì 21 marzo 2008
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"il" thriller
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E' difficile trovare le parole per descrivere le sensazioni che avvolgono durante questo film. Un attacco ai nervi degli spettatori anche più smaliziati, tensione alle stelle, musica da brividi e, soprattutto, gli omicidi che da ora in poi in Argento, ma particolarmente in questo film, assumono la cadenza quasi di balletti, sono coreografati, se così si può dire. Si riallaccia alle tematiche presenti nel suo film d'esordio (attenzione al particolare che sfugge al protagonista: la rivelazione è da urlo!)ma, rispetto ai tre film che compongono la c.d.trilogia zoonomica ha in sè degli elementi più deliranti, quasi fantastici -uno per tutti l'apparizione del pupazzo quando ci si aspetta che arrivi l'assassino-.
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E' difficile trovare le parole per descrivere le sensazioni che avvolgono durante questo film. Un attacco ai nervi degli spettatori anche più smaliziati, tensione alle stelle, musica da brividi e, soprattutto, gli omicidi che da ora in poi in Argento, ma particolarmente in questo film, assumono la cadenza quasi di balletti, sono coreografati, se così si può dire. Si riallaccia alle tematiche presenti nel suo film d'esordio (attenzione al particolare che sfugge al protagonista: la rivelazione è da urlo!)ma, rispetto ai tre film che compongono la c.d.trilogia zoonomica ha in sè degli elementi più deliranti, quasi fantastici -uno per tutti l'apparizione del pupazzo quando ci si aspetta che arrivi l'assassino-. In ogni sequenza, anche in quelle più leggere che dovrebbero stemperare la tensione, o quelli di raccordo, vi è un particolare, un dettaglio che gela il sangue e inquieta lo spettatore che non è mai tranquillo. Dopo questo film il thriller non sarà più lo stesso, e Argento virerà verso l'horror puro, sfornando un altro capolavoro ("Suspiria"). Ma "Profondo Rosso" è la vetta del suo cinema, il miglior thriller mai realizzato in assoluto, che ha fatto scuola, anche fonte di ispirazioni per altri registi quali Carpenter. Ultima nota per le apparizioni di grandi nomi del teatro italiano (Lavia, Mauri) e la riscoperta di Clara Calamai, dimenticata o sconosciuta ai più. E' uno di quei film che fanno entrare nella leggenda un autore:quindi rivedetelo, se lo avete già visto... VEDETELO se non lo avete mai fatto e, possibilmente, amatelo.
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gianfranco
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giovedì 20 marzo 2008
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the best dario argento's movie
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il film si apre con la scena tanto orrenda quanto inquietante di un bambino che assiste alla morte del padre.
Successivamente una medium intravede tra il pubblico colui il quale lei ritiene sia stato l'artefice di un omicidio avvenuto diverso tempo addietro.
La sera stessa,dopo la conferenza,la medium è barbaramente assassinata e l'unico testimone è un maestro di pianoforte il quale trovandosi al momento sbagliato sul luogo del delitto è considerato l'unico responsabile.
Da questo momento tutta una serie di delitti inizieranno a incalzarsi pian piano e il povero maestro di piano inizierà a mettersi insieme all'aiuto di una giornalista sulle tracce del vero assassino e alla fine scoprirà..
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il film si apre con la scena tanto orrenda quanto inquietante di un bambino che assiste alla morte del padre.
Successivamente una medium intravede tra il pubblico colui il quale lei ritiene sia stato l'artefice di un omicidio avvenuto diverso tempo addietro.
La sera stessa,dopo la conferenza,la medium è barbaramente assassinata e l'unico testimone è un maestro di pianoforte il quale trovandosi al momento sbagliato sul luogo del delitto è considerato l'unico responsabile.
Da questo momento tutta una serie di delitti inizieranno a incalzarsi pian piano e il povero maestro di piano inizierà a mettersi insieme all'aiuto di una giornalista sulle tracce del vero assassino e alla fine scoprirà...
Che dire,tutto rende questo film un capolavoro,a partire dal suono tanto angosciante quanto assordante della musica di sottofondo,dal modo tanto volutamente lento quanto preciso e morboso attraverso il quale Dario Argento rende gli omicidi ancora più credibili e avvincenti,dalla psicologia dell'assassino sul quale lo stesso regista si sofferma per lasciarci conquidere da quelle paranoie e psicosi che in fondo appartengono a molti di noi e che Argento dimostra di conoscere molto bene.
Credo che Profondo Rosso avrà davvero lunga vita,non solo perchè è molto ben costruito sia al livello scenico che artistico,ma anche perchè riesce sin dalla prima all'ultima scena a catturare l'attenzione dello spettatore,generando in lui quel senso di angoscia,ma al contempo anche di curiosità.
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claudia
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sabato 8 marzo 2008
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forma e sostanza
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Pellicola la cui importanza risiede più che altro nell'immagine, che è curata,nitida e fotograta in inquadrature che definiscono gli spazi in modo geometrico.Lo splatter è puro colore,senza quella valenza morale (diseducativa) che purtroppo gli horror successivi hanno assunto.A me non ha fatto paura,né le musiche mi sono rimaste in testa però è un bel punto di riferimento;lento,macchinoso,con alcuni passaggi improbabili ma un bel quadro che non potrà mai essere sostuito da niente di più moderno.
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(di claudia)
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milo81
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giovedì 7 febbraio 2008
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intramontabile!!!!!!
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non c'è niente da dire: "Profondo rosso"= CAPOLAVORO! A distanza di molti anni è rimasto un film in cui lo spettatore rimane incollato alla poltrona dal primo all'ultimo fotogramma carico di tenzione,fatto apposta per non dormire. Interessante la raccolta dei romanzi che hanno dato vita ai celebri thrillers ideati da Argento: "il gatto a nove code" "l'uccello dalle piume di cristallo" "quattro mosche di velluto grigio" "tenebre" e infine il mitico"profondo rosso".Vi consiglio di leggerlo; è un libro che non vi farà chiudere occhio!
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paolo ciarpaglini
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domenica 20 gennaio 2008
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profondo rosso.
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Capostipite di un genere creato dallo stesso Argento, trattasi di un thriller che sconfina nella truculenza sanguinaria. L'intento è più che evidente, creare rilasci emotivi attraverso una trama pressapochista, per poi d'improvviso far balzare lo spettatore per un fendente. O i litri di sangue che ad occhi sgranati, colano dalla vittima di turno. Privo di qualsivoglia piglio emotivo è sicuramente un B-movie, che resterà impresso negli annali discografici, più che in quelli cinematografici. Le musiche dei Goblin del maestro Claudio Simonetti sono infatti incomparabili, impagabili. Contribuiscono come raramente si è visto in altre pellicole, alla creazione di un'ambienza emotiva che trova appunto nelle note la sua massima espressione.
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Capostipite di un genere creato dallo stesso Argento, trattasi di un thriller che sconfina nella truculenza sanguinaria. L'intento è più che evidente, creare rilasci emotivi attraverso una trama pressapochista, per poi d'improvviso far balzare lo spettatore per un fendente. O i litri di sangue che ad occhi sgranati, colano dalla vittima di turno. Privo di qualsivoglia piglio emotivo è sicuramente un B-movie, che resterà impresso negli annali discografici, più che in quelli cinematografici. Le musiche dei Goblin del maestro Claudio Simonetti sono infatti incomparabili, impagabili. Contribuiscono come raramente si è visto in altre pellicole, alla creazione di un'ambienza emotiva che trova appunto nelle note la sua massima espressione. Il film, enormemente sopravvalutato e che ha portato Argento alla ribalta , merita di essere visto, ma solo per comprenderne i limiti, difetti e banalità espressiva. Probabilmente gli anni '70, hanno rappresentato un decennio che come pochi ha visto sorgere nuovi generi e lanciato mode. I disaster movie d'oltreoceano, il mito dell'eroe a mani nude, uno su tutti l'irraggiungibile Bruce Lee. Ma anche il grande Rocky-Stallone e come scordarsi del Tony de: 'La febbre del sabato sera'. La nascita della 'disco'. Un decennio difficilmente ripetibile, in fermento, che ha dato alla luce effettive stelle e creato miti. Se guardiamo in questa ottica i lavori di Argento, ci accorgiamo di quanto sopravvalutati, sono i suoi lavori. Gli anni '70 hanno visto un'unico film che per sempre l'immaginario collettivo ricorderà, a tutt'oggi insuperato, 'L'esorcista'. Al tempo incredibilmente censurato dalla casta ecclesiastica, quando ancora i Papi contavano anzi dettavano legge, ma questa è storia. Quella di un'Italia puerile, di una generazione totalmente assorbita da modelli di importazione. Unico merito di Agento è averci provato con un'idea che sulla carta, poteva fare strada e non lasciare solo il ricordo grossolano ed inclassificabile, dei coltellacci lucenti a molla. Un totale disastro che continua a perpretrarsi nell'attualità. E dispiace, perchè l'Italia è stata veramente qualcosa di grande. Oggi della genialità originale resta ben poco, solo la dove l'imitazione è bandita, per lasciar posto alla creatività ancora presente ma schiacciata dalla globalizzazione. E quì non siamo secondi a nessuno, non sò perchè ma è una certezza che i secoli scorsi, hanno consegnato alla storia dell'arte e della scienza. Il cinema lasciamolo fare a chì comprende che esso non è uno strumento, da usare a piacimento, banalmente, ma una fucina per veri artisti, che come in ogni altro 'campo' esige rispetto ed impegno assoluti. Appena salvabili i primi quattro lavori del regista, da cestinare tutto il resto.
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sixoclock
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giovedì 10 gennaio 2008
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attenti ai gay e agli alcolisti
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L'unica giustificazione che riesco a dare al film è: la sua data-1975. Precursore di L'esorcista(per le musiche) e Nightmare(la canzoncina infantile). Mi è sembrato di scorgere nel film una morale terribile: attenti ai gay e agli alcolisti perchè sono tali in quanto nascondono segreti orribili. Può inoltre nell'immaginario collettivo una smemorata anziana signora vestirsi di pelle e truccarsi come un rockettaro?
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paleutta
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sabato 8 dicembre 2007
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suggestione goblin
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vidi questo film quando uscì nelle sale da abusivo, non avevo ancora compiuto 14 anni. Fu un esperienza traumatica, mi ricordo che la notte non riuscivo a dormire, continuavo a fissare la tenda della finestra col terrore di vederla gonfiare come in una delle sequenze del film. A quel tempo esistevano i "film di paura" che facevano veramente paura. A volte facevo le scale per andare in casa di corsa col terrore che la luce a tempo si spegnesse lasciandomi al buio. Poi venne fuori un altra pietra miliare del cinema horror: l'esorcista. Mi rifiutai di andarlo a vedere terrorizzato anche dall'enorme clamore mediatico.Mi ricordo che si parlava di persone rimaste letteralmente traumatizzate dal film tanto da dover essere sottoposte a terapie e cure.
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vidi questo film quando uscì nelle sale da abusivo, non avevo ancora compiuto 14 anni. Fu un esperienza traumatica, mi ricordo che la notte non riuscivo a dormire, continuavo a fissare la tenda della finestra col terrore di vederla gonfiare come in una delle sequenze del film. A quel tempo esistevano i "film di paura" che facevano veramente paura. A volte facevo le scale per andare in casa di corsa col terrore che la luce a tempo si spegnesse lasciandomi al buio. Poi venne fuori un altra pietra miliare del cinema horror: l'esorcista. Mi rifiutai di andarlo a vedere terrorizzato anche dall'enorme clamore mediatico.Mi ricordo che si parlava di persone rimaste letteralmente traumatizzate dal film tanto da dover essere sottoposte a terapie e cure. Realtà o leggenda non so, ma tanto fu che non andai a vederlo. La prima volta che lo vidi avevo circa 20 anni, lo davano in tv. Mi ricordo sempre era la sera di pasquetta ed ero solo in casa. Ruiscii a vederne solo metà. I miei rientrarono tardi e mi trovarono a letto con quasi tutte le luci di casa accese...Mi è capitato di rivederlo da adulto e nonostante tutto, un certo senso di inquietudine me lo lascia sempre. Diverso il discorso per Profondo Rosso, rivisto dopo anni il film mi ha fatto un effetto diverso. La recitazione un pò approssimativa, la sceneggiatura un pò ingenua e i personaggi involontariamente ridicoli. Si capisce bene l'enorme potere suggestivo della colonna sonora, una delle più belle ed indovinate della storia del cinema di tutti i tempi, quantomeno del genere horror/thriller. Giorgio gaslini la scrisse e i Goblin la eseguirono in maniera magistrale. Senza di essa il film perde almeno il 50% della propria forza, mi costa dirlo perchè ha rappresentato per molti anni un riferimento indiscusso dei film che fanno paura, oggi in certi passaggi appare quasi comico. E' stato comunque il film più riuscito di Dario Argento. Tutto il resto è noia..
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(di mirco abyss)
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(di cantostraniero)
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[+] suggestione goblin????
(di andreaargento98)
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(di munno 86)
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alterego
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martedì 4 dicembre 2007
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bello bello e bello!
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L'ho rivisto non so quante volte ma ancora salto in alcune scene... Ragazzi la suspance che si ha nella villa di notte con quella torcia è unica! Quel cuore ke batte quella musica che all'improvviso si arresta perkè il protagonista ha pestato un vetro e ti fa prendere uno spavento! Per non parlare delle scene iniziali quando la sensitiva ha quell'attacco al teatro... ke brividi! Da pelle d'oca! Ogni dialogo... anke il più assurdo ha una sua ragione in questo film... nulla è lasciato al caso! Troviamo bei temi ke a quell'epoca andavano di moda come ad esempio la lotta per l'emancipazione della donna! Ritroviamo temi moderni come l'omosessualità! Drammi infantili, psicologia! Un capolavoro!
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