toty bottalla
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giovedì 6 ottobre 2011
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la migliore opera di argento!
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(Riscrivo x l'archivio) Siamo tutti daccordo, questo è certamente il migior film di DARIO ARGENTO, è strano come il maestro italiano dell'horror non sia riuscito a replicare l'enorme successo ampiamente meritato del 1975 con "profondo rosso". In quel film il regista riuscì ad intrecciare: thriller, horror e sentimento mantenendo alta la suspance alimentata dalla splendida colonna sonora dei "goblin" le location, gli attori con la loro recitazione ipnotica si fusero all'opera consegnandola alla storia del cinema. Saluti.
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tiamaster
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mercoledì 21 settembre 2011
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un classico
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film assolutamente classico,un cult di argento ricco di paura suspance e alquanto splatter,anche se in certi momenti ci sono scene di un improbabilità infinita (l'assassino che immerge la testa nella vasca da bagno alla vittima e riemerge con metà teschio in vista,e visto che l'acqua di una vasca da bagno arrivera al massimo a 60 gradi la cosa è improbabilissima),belle scene che rimangono sempre come la prima volta (quella dello specchio).bel film.
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oblivion7is
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venerdì 26 agosto 2011
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terrorizzante? suggestivo.
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Si urla al CULT. Il Cult cosa può essere? O un film coraggioso di fama media che ha comunque influenzato altri film, oppure un film che è tra i preferiti di chi lo considera un CULT. Per esempio, il mio film preferito è Old Boy ed è un mio CULT personale. "Profondo Rosso" è un coraggioso thriller dai vaghi toni splatter in una scena che fu considerato "terrorizzante" all'uscita, quando i film horror non erano ancora tutti mostri fini a sè stessi che saltavano sullo schermo (stile Carpenter, l'unico regista del genere che apprezzo - e molto).
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Si urla al CULT. Il Cult cosa può essere? O un film coraggioso di fama media che ha comunque influenzato altri film, oppure un film che è tra i preferiti di chi lo considera un CULT. Per esempio, il mio film preferito è Old Boy ed è un mio CULT personale. "Profondo Rosso" è un coraggioso thriller dai vaghi toni splatter in una scena che fu considerato "terrorizzante" all'uscita, quando i film horror non erano ancora tutti mostri fini a sè stessi che saltavano sullo schermo (stile Carpenter, l'unico regista del genere che apprezzo - e molto). Marc Daly, interpretato da un bravo David Hemmings, è un pianista jazz che, mentre torna a casa, vede una donna sanguinante che si sporge dalla finestra dell'appartamento sotto il suo. È una medium che non molto tempo prima aveva avvertito durante una conferenza la presenza di un assassino, che è arrivato per vendicarsi. La donna muore, e Marc la salva. A questo punto, veduto il poco convincente capo della polizia, comincia delle ricerche insieme alla giornalista Gianna, interpretata molto bene da un'antipaticissima Daria Nicolodi, e, in modo più passivo, dall'ubriacone Carlo, interpretato da un brillante Gabriele Lavia, anch'egli pianista. Le scene cult sono molte e sono quasi tutti omicidi (primo su tutti la scena del pupazzo). C'è un sottile gusto quasi weird nella rappresentazione degli oggetti personali dell'assassino, pupazzi infantili, piccoli giocattoli di Satana, sciarpette, disegni di bambini impiccati e cose simili. Bellissima la colonna sonora, forse la miglior colonna sonora rock originale mai messa in un film. Peccato che sia l'unica cosa conosciuta dei Goblin, gruppo progrock che avrebbe fatto scintille se negli album studio avesse avuto più ispirazione (dalla quale anche più successo, visto che grazie a questo film il loro nome era girato per tutto il mondo). Il film è un orgoglio nostrano, uno dei film italiani più noti all'estero, secondo forse solo a "8 e 1/2" e "La Vita è Bella" e forse altre pellicole di Fellini e Benigni. Ed è IL thriller. Peccato che IL thriller non sia anche il miglior thriller. La colonna sonora è una stella intera, la suggestione (data non solo dalle musiche, ma anche dall'atmosfera, non tanto di suspence quanto di inquietudine, lasciata dalle ambientazioni e dalla recitazione) è una mezza stella, e le altre due stelle e mezzo sono contenuto, sceneggiatura e regia. Una cosa forse è, purtroppo, che la colonna sonora, per quanto bella, leva tutta la tensione che ci sarebbe nel film, ma ci aggiunge un fascino unico e mai eguagliato, al massimo sfiorato con altre pellicole di Argento strumentate dai Goblin. Quindi la paura non c'è, a mio parere, bensì il sentore della paura, di qualcosa di nascosto ed inquietante perché si vede e si sente, non si sente e basta come la paura. Un bene o un male, mi chiedo? Probabilmente il miglior Argento, e questo è tutt'un dire, dirige quindi un'opera dignitosa, influente, rispettosa e geniale, che però potrebbe essere stata resa altrettanto bene con qualcosa di più nella sceneggiatura, come per esempio un maggior approfondimento di tutta la storia dell'assassino (non tutto viene spiegato, bisogna evincerlo ed è una faticaccia) e soprattutto una qualche modifica nella scena in cui l'assassino NON uccide Marc bensì lo fa solo svenire con un colpo in testa. Chissà come mai, forse perché il protagonista sopravvive sempre? Oppure anche la scuola elementare, edificio nella norma ma che nella notte sembra un maniero medievale, cosa sì inquietante ma che rasenta il ridicolo. Certo è, però, che queste cose non si erano mai viste prima, e che quindi "Profondo Rosso" ha davvero cambiato la faccia del cinema e ha influenzato gran parte del cinema mondiale. A volte non mi spiego il motivo, ma rivederlo è comunque sempre un piacere, perché un altro pregio è che il film non è noioso e si apprezza ogni volta in più che si vede. Va visto, non un capolavoro ma un MUST.
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andreaargento98
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domenica 17 luglio 2011
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ave argento!
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Ave Argento! Nel 1975 Dario inonda i cinema con questo capolavoro, questo film non è altro che l' apoteosi dei film thriller italiani grazie alle musiche , agli attori e alla scelta delle location rimane ancora oggi un film di successo e uno dei punti di riferimento per il thriller italiano. Profondo rosso, il titolo che spicca sulla copertina del dvd, imponente, davanti ad una testa mozzata bagnata da un lago di sangue, già questo ci mette all' erta su che film stiamo per visionare, e dopo aver premuto il titolo "play" ci ritroviamo in un tripudio di tinte rosse,musiche,fantocci,bambole ed efferati omicidi, tutti gli incubi più terribili di Argento racchiusi in due ore di pura angoscia e terrore che tiene lo spettatore in continua ansia, colp
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Ave Argento! Nel 1975 Dario inonda i cinema con questo capolavoro, questo film non è altro che l' apoteosi dei film thriller italiani grazie alle musiche , agli attori e alla scelta delle location rimane ancora oggi un film di successo e uno dei punti di riferimento per il thriller italiano. Profondo rosso, il titolo che spicca sulla copertina del dvd, imponente, davanti ad una testa mozzata bagnata da un lago di sangue, già questo ci mette all' erta su che film stiamo per visionare, e dopo aver premuto il titolo "play" ci ritroviamo in un tripudio di tinte rosse,musiche,fantocci,bambole ed efferati omicidi, tutti gli incubi più terribili di Argento racchiusi in due ore di pura angoscia e terrore che tiene lo spettatore in continua ansia, colpi di scena che fanno sobbalzare ancora oggi,il film meglio riuscito di argento in assoluto, che dopo 35 anni spaventa ancora, e questo dice tutto!
Grazie dario per averci regalato questo capolavoro indiscusso del genere thriller-horror made in italy!
VOTO: 10
Consigliato a tutti!
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nerazzurro
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martedì 26 aprile 2011
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il capolavoro mai superato
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Dopo i primi due film di qualità Argento crea quello che fino ad ora è il suo capolavoro. Un capolavoro "maledetto" visto che fino ai nostri giorni non è stato lontanamente raggiunto dai film successivi. La stupenda sceneggiatura fa scorrere il film come se si stesse leggendo un libro pagina per pagina. La magnifica colonna sonora assieme al film resta un cult unico del cinema italiano.
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cantostraniero
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lunedì 25 aprile 2011
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cult per eccellenza
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IN QUESTO FILM NON SI PARLA DI FANTASMI , STREGHE , MOSTRI , PRESENZE OCCULTE , POSSESSIONI DEMONIACHE , MA SI PARLA DI UN ASSASSINO E DELLE SUE VITTIME. EPPURE IL FILM E' RIUSCITO A NON FAR DORMIRE LA NOTTE CHI LO HA VISTO. VUOL DIRE TANTO !!
QUALE ALTRO FILM GIALLO E' RIUSCITO A NON FARVI DORMIRE DOPO AVERLO VISTO ??
INIZIATE AD ELENCARE.................
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ralphscott
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sabato 15 gennaio 2011
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omicidi memorabili
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Nonostante la recitazione svagata della moglie (per Asia buon sangue non mente),Argento mette in scena suspence da vendere,con alcune sequenze stupende,come quelle della medium e la morte con ingresso del pupazzo malvagio. Trovate originali,omicidi shockkanti,con Torino tra gli attori protagonisti. Ennesima presenza di vecchie glorie assetate di sangue:la Calamai,la Valli,la Bennet,la Cortese,ecc.,tutte grandi attrici che via via lavorano col geniaccio dal caschetto nero. L'ho rivisto in una versione più lunga di quella uscita nelle sale:é reperibile in un cofanetto venduto alla Fnac di Barcellona,dove troverete anche la versione classica. Particina pure per la piccola Elmi,già notevole interprete del suggestivo "Il medaglione insanguinato".
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Nonostante la recitazione svagata della moglie (per Asia buon sangue non mente),Argento mette in scena suspence da vendere,con alcune sequenze stupende,come quelle della medium e la morte con ingresso del pupazzo malvagio. Trovate originali,omicidi shockkanti,con Torino tra gli attori protagonisti. Ennesima presenza di vecchie glorie assetate di sangue:la Calamai,la Valli,la Bennet,la Cortese,ecc.,tutte grandi attrici che via via lavorano col geniaccio dal caschetto nero. L'ho rivisto in una versione più lunga di quella uscita nelle sale:é reperibile in un cofanetto venduto alla Fnac di Barcellona,dove troverete anche la versione classica. Particina pure per la piccola Elmi,già notevole interprete del suggestivo "Il medaglione insanguinato".
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krasic
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domenica 31 ottobre 2010
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esiste un film giallo migliore??
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Scene di sangue + giallo allo stato puro con assassino difficile da scoprire + pochi effetti speciali ma realistici + attori da regime + copioni ottimi + scene comiche + distinto e coinvolgente montaggio + musica sublime=Profondo Rosso
Non capisco perchè molti lo chiamino "film horror", quando la maestria di questo film è quella di essere un giallo praticamente perfetto, anche se con qualche aggiunta di sangue...
voto 9+
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chriss
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venerdì 2 luglio 2010
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capolavoro horror all' italiana...
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Profondo Rosso è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori horror/thriller che abbia mai visto e forse la migliore opera in assoluto di Dario Argento. Non ricordo, infatti, un film di Argento migliore di questo. Forse solo Phenomena è all' altezza di questo intricatissimo film pieno di suspance e sangue. Tutto nasce dall' assassinio di una parapsicologa per mano di un maniaco assassino che indossa dei famigerati guanti di pelle che tanto hanno ossessionato il maestro Argento. Marc, un pianista che assiste alla scena della morte di Helga Ullmann, viene coinvolto nelle indagini da una goffa giornalista che s' invaghisce di lui. La verità verrà a galla solo dopo la morte di Carlo, figlio del maniaco che perseguita tutti i malcapitati che conoscono un frammento di verità.
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Profondo Rosso è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori horror/thriller che abbia mai visto e forse la migliore opera in assoluto di Dario Argento. Non ricordo, infatti, un film di Argento migliore di questo. Forse solo Phenomena è all' altezza di questo intricatissimo film pieno di suspance e sangue. Tutto nasce dall' assassinio di una parapsicologa per mano di un maniaco assassino che indossa dei famigerati guanti di pelle che tanto hanno ossessionato il maestro Argento. Marc, un pianista che assiste alla scena della morte di Helga Ullmann, viene coinvolto nelle indagini da una goffa giornalista che s' invaghisce di lui. La verità verrà a galla solo dopo la morte di Carlo, figlio del maniaco che perseguita tutti i malcapitati che conoscono un frammento di verità. Già, la verità. Perché la verità è un insieme di puzzles nascosti in uno specchio. Proprio Marc, confonderà il volto deforme in un quadro con quello dell' assassino...Quello che colpisce di Profondo Rosso è, anzitutto, la trama, a volte oscura ed intricata, ma che tiene incollato lo spettatore allo schermo mano a mano che le indagini vanno avanti. Quello che colpisce di Profondo Rosso è la musica potente e tenebrosa dei Goblin, spece quando il regista inquadra alcuni oggetti personali del fantomatico assassino: guanti di pelle, bambole e bambolette, coltelli e coltellini, nonché i suoi occhi spaventosi. Quello che colpisce di Profondo Rosso sono le scene macabre del regista, tipo la trovata delle bambole o del fantoccio che l' assassino mostra alle sue vittime prima di venire uccise. Quello che colpisce, ancora di più, è il suo nuovo modo di usare la telecamera per cogliere diversi aspetti dei personaggi, specialmente l' assassino. Insomma, Profondo Rosso è un film che colpisce duro in faccia chi lo guarda: il primo vero film che dà veramente fastidio ( la cantilena,la bambina che uccide le lucertole o la testa schiacciata dalla macchina). Un film che mette veramente i brividi ancora oggi. C' è inoltre da sottolineare il fatto che sia divenuto popolare in tutto il mondo per la tutta la serie di cose sopra citate. Quattro stelle per questo incubo firmato Dario Argento.
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giofredo'
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martedì 15 giugno 2010
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film dimidiato tra thriller e sfondo psicologico
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Piu' che probabile il film che per eccellenza ha coronato D. Argento come uno dei piu' grandi registi di thriller se non oltre, almeno di casa nostra.
La presenza di David Hemmings e dei coopratagonisti G. Lavia e D. Nicolodi ha piu' che rafforzato quell'anelito di souspense di cui il film necessitava per rilegare l'aspetto oscuro tetro e misterioso in quell'apparente Torino in cui veleggiava, omesso dal regista,le sette malefiche del diavolo, in cui la Torino stessa, ne e'/ra una delle promotrice, e mi e' strano come lo stesso regista non abbia, in condiderazione della Torino del satanismo per eccellenza,accalappiare anche se pur per breve , questo filone, per infittire ancora di piu'la trama(ma forse e chiedere troppo, visto che di demoni, prima o poi,il regista non avrebbe perso tempo per sbizzarirsi).
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Piu' che probabile il film che per eccellenza ha coronato D. Argento come uno dei piu' grandi registi di thriller se non oltre, almeno di casa nostra.
La presenza di David Hemmings e dei coopratagonisti G. Lavia e D. Nicolodi ha piu' che rafforzato quell'anelito di souspense di cui il film necessitava per rilegare l'aspetto oscuro tetro e misterioso in quell'apparente Torino in cui veleggiava, omesso dal regista,le sette malefiche del diavolo, in cui la Torino stessa, ne e'/ra una delle promotrice, e mi e' strano come lo stesso regista non abbia, in condiderazione della Torino del satanismo per eccellenza,accalappiare anche se pur per breve , questo filone, per infittire ancora di piu'la trama(ma forse e chiedere troppo, visto che di demoni, prima o poi,il regista non avrebbe perso tempo per sbizzarirsi).
Marcus, americano e insegnante al conservario, Carlo "piccolo proletario del piano" come affermava lui, in una sera mentre ubriaco attendeva dopo la pausa di andare a suonare, quando i due amici si incontrarono,nel grande piazzale dove pochi istanti dopo, furono testimoni di un omicidio.
La trama, comunque, venne alla luce alla fine, tra la giornalista e Marcus, in cui si resero conto che l'assissinio di tutte le persone,che in modo o un altro avevano involontariamente una connessione,non era Carlo ma bensi la madre, che il figlio cercava di proteggere per delle turbe psichiche e maniacali.
La morte di Carlo, durante la fuga,non prima di aver cercato di uccidere Marcus, avviene quando un camion della nettezza urbana, lo aggancia trasportandolo per molti metri;ma una volta fermatesi,una macchina a forte velocita,pur frenando, non riesce a limitare l'impatto schiacciandolale la testa.
Nella casa del primo omicidio, Marcus, una volta rotti i sigilli,e percorrendo il lungo corridoio,riflettava sul fatto che la prima volta, vide un quadro che adesso inspiegabilmente mancava.
Ma guardando ancora, si rese conto che il quadro,non era un quadro ma uno pecchio,e lo specchio rifletteva, il vero volto dell'assassino: la madre di carlo.
Dopo un breve combattimanto, la collana della madre di Carlo si aggancia all'ascensore,fu allora che Marcus premendo l'ascensore,questo comincia a scendere e con esso la collana tagliandole di netto il collo.
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(di giofredo')
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