alessandro guatti
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venerdì 4 maggio 2012
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l'amore può crescere fino ad esplodere
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Skolimowski sceglie di seguire l’evoluzione di un amore per affrontare il tema del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, dall’immaturità alla maturità. Ma in Mike, delicato quindicenne che lascia la scuola e accetta un lavoro di custode di bagni pubblici, questo amore non compie un percorso lineare, e il suo innamoramento per l’impossibile oggetto del desiderio rappresentato dalla collega molto più grande Susan, anziché pacificarsi e cristallizzarsi in una fantasia o in un sogno ad occhi aperti o ancora in una presa di coscienza della realtà, si trasforma in un’ossessione malata e indecifrabile anche per lo stesso protagonista, che si ritrova a compiere stranezze, violenze, atti incomprensibili.
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Skolimowski sceglie di seguire l’evoluzione di un amore per affrontare il tema del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, dall’immaturità alla maturità. Ma in Mike, delicato quindicenne che lascia la scuola e accetta un lavoro di custode di bagni pubblici, questo amore non compie un percorso lineare, e il suo innamoramento per l’impossibile oggetto del desiderio rappresentato dalla collega molto più grande Susan, anziché pacificarsi e cristallizzarsi in una fantasia o in un sogno ad occhi aperti o ancora in una presa di coscienza della realtà, si trasforma in un’ossessione malata e indecifrabile anche per lo stesso protagonista, che si ritrova a compiere stranezze, violenze, atti incomprensibili. Non che l’oggetto della sua attenzione sia completamente equilibrato: Susan è una donna stanca di obbedire agli ordini degli uomini, che non vuole rientrare in alcuno schema sociale e che desidera scegliere la propria vita sessuale e sentimentale. Ella rappresenta dunque l’emblema della rivoluzione sessuale e della lotta femminista che pochi anni prima della realizzazione della pellicola ha investito l’Europa. Del resto, il fatto che Susan sia un’“icona” della sessualità è oggettivato nel film da quella sagoma che pubblicizza il locale di spogliarelli e che Mike si porta appresso, sia per toglierla agli occhi dei passanti (la “sua” Susan, così pura!), sia per confrontare la vera Susan con la sua immagine commercializzata, sia, ancora, per far sì che la stessa Susan (e con lei la donna in generale) si confronti con la propria rappresentazione mediatica. Deep end diventa così anche una riflessione sul ruolo sociale della donna – oltre alla madre, sono prostitute, spogliarelliste, donne insoddisfatte sessualmente e segretarie annoiate le figure femminili con cui Mike si trova ad interagire – e su come sta cambiando la sua immagine con l’avvento degli anni Settanta. La sagoma di Susan rappresenta per Mike anche l’unica possibilità realistica di consumare l’amore-ossessione (e quindi ha una rilevante valenza feticistica), almeno fino a quando Susan si lascia trasportare da un senso di riconoscenza e rende reale ciò che era destinato a rimanere irrealizzato. Il cortocircuito che ne segue è magnificamente reso dai vividi colori di una fotografia a metà tra lo psichedelico e il sanguigno (che rosso meraviglioso!), che rispecchia sia la confusione mentale della psicologia adolescenziale sia il senso di un malessere post-traumatico.
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gianleo67
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domenica 19 ottobre 2014
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eros e thanatos nella swinging london
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Quindicenne timido e impacciato, abbandonata la scuola, trova impiego presso un bagno pubblico della capitale britannica. Alle prese con i turbamenti fisici e psicologici della sua età, si innamora della bella collega ventenne che civetta con lui mentre si intrattiene tanto con un fidanzato che promette di impalmarla, quanto con un maturo e sposato professore di ginnastica interessato alle grazie di ragazze più giovani. Le sue ossessioni erotiche lo porteranno a comportamenti bizzarri e sconvenienti fino ad un grottesco e tragico finale.
Terzo lungometraggio internazionale del polacco Skolimowski, dopo la promettente produzione nazionale degli anni '60, è una commedia nera ambientata in una Londra cupa e uggiosa, che riprende tanto le scanzonate tematiche del racconto di formazione (sentimentale) della Nouvelle Vogue dell'Est Europa di quegli anni ('L'asso di picche' 1964 e 'Gli amori di una bionda' 1965 del giovane Milos Forman), quanto le perversioni ed il gusto per l'orrido di un cinema inglese abituato ad osservare dal buco della serratura, con lucido disincanto e morbosa attrazione ('Peeping Tom' - 1960 Michael Powell), le pulsioni autodistruttive e la disperata impotenza di un'umanità afflitta dalla solitudine e dall'incapacità di relazionarsi con l'altro.
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Quindicenne timido e impacciato, abbandonata la scuola, trova impiego presso un bagno pubblico della capitale britannica. Alle prese con i turbamenti fisici e psicologici della sua età, si innamora della bella collega ventenne che civetta con lui mentre si intrattiene tanto con un fidanzato che promette di impalmarla, quanto con un maturo e sposato professore di ginnastica interessato alle grazie di ragazze più giovani. Le sue ossessioni erotiche lo porteranno a comportamenti bizzarri e sconvenienti fino ad un grottesco e tragico finale.
Terzo lungometraggio internazionale del polacco Skolimowski, dopo la promettente produzione nazionale degli anni '60, è una commedia nera ambientata in una Londra cupa e uggiosa, che riprende tanto le scanzonate tematiche del racconto di formazione (sentimentale) della Nouvelle Vogue dell'Est Europa di quegli anni ('L'asso di picche' 1964 e 'Gli amori di una bionda' 1965 del giovane Milos Forman), quanto le perversioni ed il gusto per l'orrido di un cinema inglese abituato ad osservare dal buco della serratura, con lucido disincanto e morbosa attrazione ('Peeping Tom' - 1960 Michael Powell), le pulsioni autodistruttive e la disperata impotenza di un'umanità afflitta dalla solitudine e dall'incapacità di relazionarsi con l'altro. Attraversato dal sottile erotismo di ammiccamenti che giocano sulle inquadrature in campo medio e l'attenta composizione della scena, e spostandosi con il sapiente equilibrismo di un registro grottesco sempre sull'orlo del paradosso sociale e psicologico, Skolimowski imbastisce le crudeli schermaglie di un inseguimento amoroso in cui le civetterie di una disinvolta predatrice sessuale non hanno fatto bene i conti con le imprevedibili e incontrollate reazioni della sua giovane preda; una escalation di provocazioni, fraintendimenti e sotterfugi che conducono all'inevitabile rendez-vous di una piscina vuota, amanti nudi, fili scoperti e il lento montare di una marea vermiglia che annega nel rosso della vernice e del sangue la disperata iconografia erotica di un quindicenne impotente. Suggestiva la fotografia satura e le fulminanti soluzioni figurative di un immaginario erotico in una 'Swinging London' di locali equivoci e promiscuità sessuale, tra le esilaranti effusioni di una procace matrona devota a Gerge Best, i pretestuosi documentari di un'educazione sessuale che sconfina nella pornografia e la sagoma galleggiante di un'attrazione posticcia che fluttua come una disperata ossessione d'amore e di morte. Graffiante e vibrante la colonna sonora firmata da Cat Stevens, utilizzato l'anno appresso dal grande Hal Hasby per orchestrare le bizzare idiosincrasie di una altro quindicenne disperato in terra d'America ('Harold e Maude' 1971). Superlativi i giovani Jane Asher e John Moulder-Brown. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia e nominato ai premi BAFTA proprio per la sua attrice protagonista rimane, insieme a 'L'australiano' del 1978, uno dei vertici assoluti della carriera del regista polacco.
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stefano capasso
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venerdì 26 novembre 2021
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sofferenze giovanili e non solo
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Mike ha quindici anni e per guadagnare qualcosa lascia la scuola per lavorare come inserviente in un bagno pubblico. L’ambiente è squallido e i personaggi che vi transitano sono bizzarri e desiderosi di attenzioni, ma l’attenzione del ragazzo è catturata da una collega, Susan, bella e avvenente ragazza di 20 anni, dai costumi sessuali abbastanza disinibiti. Mike finisce per innamorarsi della ragazza che a volte si fa gioco di lui ed altre sembra dargli importanza: il crescendo ossessivo dell’attenzione del ragazzo porterà ad un finale drammatico.
Jerzy Skolimowski sceglie di raccontare un momento topico dell’adolescenza, quello dell’attrazione sessuale, della scoperta dell’altro sesso in modo non più solo platonico.
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Mike ha quindici anni e per guadagnare qualcosa lascia la scuola per lavorare come inserviente in un bagno pubblico. L’ambiente è squallido e i personaggi che vi transitano sono bizzarri e desiderosi di attenzioni, ma l’attenzione del ragazzo è catturata da una collega, Susan, bella e avvenente ragazza di 20 anni, dai costumi sessuali abbastanza disinibiti. Mike finisce per innamorarsi della ragazza che a volte si fa gioco di lui ed altre sembra dargli importanza: il crescendo ossessivo dell’attenzione del ragazzo porterà ad un finale drammatico.
Jerzy Skolimowski sceglie di raccontare un momento topico dell’adolescenza, quello dell’attrazione sessuale, della scoperta dell’altro sesso in modo non più solo platonico. Tutto sommato anche la protagonista femminile ancora non è completamente uscita dalla fase adolescenziale, e questo crea una miscela esplosiva. Pur essendo un film essenzialmente di azione e di parola, Skolimowski è capace di portarci dentro la sofferta psicologia dei protagonisti, e allo stesso tempo di tutti i personaggi di contorno, in qualche modo sofferenti anche loro. Date le premesse il finale diventa inevitabile, e anche in questo caso come per il resto della narrazione la regia riesce a dare quella sfumatura poetica e comica che ne costituiscono la cifra espressiva.
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