Un Boorman d'annata che migliora con il tempo. Costruzione delle scene e montaggio che non fanno rimpiangere il migliore Donald Siegel, tuttavia Boorman trascende le classiche dinamiche del film d'azione di quegli anni (in cui pure questo si inserisce a pieno titolo ) per conferirgli un'anima noir e di latente ambiguità. Dissemina il film sul piano visivo dei flashback allucinati del protagonista (il superbo Lee Marvin) e sul piano della scrittura di dialoghi e frasi sibilline che rimandano alla scena iniziale del film in cui lo stesso Walker si contorce in preda al dolore e sembra non avere scampo dalla morte che lo attende in una cella di una Alcatraz abbandonata e straniante.
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Un Boorman d'annata che migliora con il tempo. Costruzione delle scene e montaggio che non fanno rimpiangere il migliore Donald Siegel, tuttavia Boorman trascende le classiche dinamiche del film d'azione di quegli anni (in cui pure questo si inserisce a pieno titolo ) per conferirgli un'anima noir e di latente ambiguità. Dissemina il film sul piano visivo dei flashback allucinati del protagonista (il superbo Lee Marvin) e sul piano della scrittura di dialoghi e frasi sibilline che rimandano alla scena iniziale del film in cui lo stesso Walker si contorce in preda al dolore e sembra non avere scampo dalla morte che lo attende in una cella di una Alcatraz abbandonata e straniante. Per la verità la struttura narrativa sembra procedere a strappi ed in modo confuso ; tutto ciò è pero' funzionale alla rappresentazione del punto di vista del protagonista conferendogli a tratti una forte componente espressionista.Da non perdere
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