matteobettini15gennaio
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domenica 30 luglio 2017
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due star tra le più amate al servizio di hithcock
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'Il sipario strappato' ("Torn Curtain" il titolo originale), diretto dal maestro del brivido Alfred Hitchcock è ritenuto dalla maggior parte dei critici un lavoro dignitoso, o poco più. In effetti, a ben guardare, il regista inglese fino ad allora ('Il sipario strappato' uscì nel 1966) aveva sfornato un capolavoro dietro l'altro e quando uscì "Torn Curtain" furono in molti a storcere il naso. Un fatto che ha le sue radici in molteplici motivazioni, tra tutte la scelta dei due attori protagonisti (Paul Newman che interpreta il fisico Michael Armstrong e Julie Andrews a vestire i panni della sua assistente e fidanzata, Sarah Sherman), all'epoca all' apice delle rispettive carriere ma che furono da subito giudicati fuori ruolo.
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'Il sipario strappato' ("Torn Curtain" il titolo originale), diretto dal maestro del brivido Alfred Hitchcock è ritenuto dalla maggior parte dei critici un lavoro dignitoso, o poco più. In effetti, a ben guardare, il regista inglese fino ad allora ('Il sipario strappato' uscì nel 1966) aveva sfornato un capolavoro dietro l'altro e quando uscì "Torn Curtain" furono in molti a storcere il naso. Un fatto che ha le sue radici in molteplici motivazioni, tra tutte la scelta dei due attori protagonisti (Paul Newman che interpreta il fisico Michael Armstrong e Julie Andrews a vestire i panni della sua assistente e fidanzata, Sarah Sherman), all'epoca all' apice delle rispettive carriere ma che furono da subito giudicati fuori ruolo. Molto meglio allora, sempre secondo una buona parte dei critici, alcuni caratteristi, che interpretarono la propria parte ottimamente (su tutti, la grande Lila Kedrova nei panni della contessa Kuchinska e Ludwig Donath in quelli del professor Gustav Lindt). Ad ogni modo, l'idea di partenza è quanto meno originale (Hitchcock prese spunto da una vicenda accaduta realmente, vale a dire due diplomatici inglesi che nel 1951 si rifugiarono nell'Unione Sovietica, suscitando reazioni allibite in parte della massa): Armstrong/Newman, con miss Sherman/Andrews all'oscuro di tutto, finge di..."vendersi" al nemico (si era in piena guerra fredda), affermando apertamente di voler andare a lavorare a Berlino Est, che all'epoca si trovava dietro la "Cortina di Ferro". In realtà, lo spettatore ne viene a conoscenza durante un colloquio... "muto" tra Newman e la Andrews, nei giardini dell'Università di Lipsia (idea ripresa dal precedente "Intrigo Internazionale", quando Thornill/Grant ha un breve scambio di opinioni con il "professore", all'esterno dell'aeroporto di Chicago: le parole dei due vengono coperte dal rombo dei motori di un aereo). Così, una volta ottenuta l'informazione che cercava, con la rinnovata adorazione da parte di Sarah ma con la polizia sulle loro tracce, i due, aiutati da un gruppo di alleati, fuggono da Lipsia e raggiungono Berlino Est, per tentare di arrivare in terra scandinava: ce la faranno? Mi fermo qui, con la trama. Ma, se "Il sipario strappato" non piacque molto, quando uscì, è innegabile che, contemporaneamente, presenta alcune scene di una bellezza inarrivabile (come la fuga di Armstrong dentro il museo, pedinato da quella che dovrebbe essere la sua guardia del corpo, Hermann Gromek; o l'assassinio di Gromek stesso, che rivela quanto sia difficile (per fortuna..) uccidere un uomo). Un'ultimissima curiosità: il cameo del regista è davvero simpatico. Lo vediamo infatti seduto nella hall dell' "Hotel d'Angleterre" di Copenaghen con in braccio un bambino piccolissimo. Il quale gli fa pipì su di una gamba, con l'impagabile Alfred costretto a cambiare posizione al piccolo, poggiandolo sull'altra gamba! Ciao a tutti ;-)
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samanta
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lunedì 12 novembre 2018
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hitch è sempre hitch
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Il film non è stato considerato come avrebbe dovuto dalla critica, il che probabilmente ha influenzato il pubblico, anche non se fu un flop commerciale e gli incassi permisero non solo il recupero delle spese ma anche un certo utile.
[elementi di Spoiler] Michael Armstrong (Paul Newman) è uno scienziato USA che va ad un convegno a Copenaghen con la sua assistente fidanzata Sarah (Jukie Andrews), ne approfitta per fuggire nella Germania Comunista rinnegando la politica americana, in realtà lo scopo è di scoprire la formula del missile antimissile scoperta da uno scienziato della DDR.La fidanzata lo segue anche se non condivide la sua scelta, ma Michael gli racconta la verità, riesce dopo varie peripezie a impadronirsi della formula e ritornare in Occidente.
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Il film non è stato considerato come avrebbe dovuto dalla critica, il che probabilmente ha influenzato il pubblico, anche non se fu un flop commerciale e gli incassi permisero non solo il recupero delle spese ma anche un certo utile.
[elementi di Spoiler] Michael Armstrong (Paul Newman) è uno scienziato USA che va ad un convegno a Copenaghen con la sua assistente fidanzata Sarah (Jukie Andrews), ne approfitta per fuggire nella Germania Comunista rinnegando la politica americana, in realtà lo scopo è di scoprire la formula del missile antimissile scoperta da uno scienziato della DDR.La fidanzata lo segue anche se non condivide la sua scelta, ma Michael gli racconta la verità, riesce dopo varie peripezie a impadronirsi della formula e ritornare in Occidente.
Ritengo che il film ebbe alcune critiche malevole perché nel 1968 mostrò le condizioni miserevoli dei tedeschi sotto la dittatura comunista e prigionieri del muro e l'"intellighenzia" di sinistra che poneva una cappa di piombo nella critica letteraria e cinematografica (basti pensare che Togliatti affermò impunemente in TV che il muro era stato costruito per impedire ai tedeschi occidentali ad andare nella Germania comunista). non lo perdonò a Hitch
In realtà il film è un thriller ben congegnato, con una notevole suspence che dura dall'inizio fino al finale con una sorpresa ben riuscita, da notare che ci sono nel film alcune scene veramente notevoli per la loro tensione e che rimangono impresse:
- la scena iniziale nel museo deserto;
- la scena senza parole girata da lontano in cui Michael svela a Sarah di non essere un traditore;
- l'uccisione di Gromek (Wolfang Kieling) il poliziotto messo alle calcagne di Michael, una scena da manuale e da storia del cinema;
- la fuga mediante un autobus di linea falso e carico di profughi e dissidenti, tallonato dal vero autobus con il rischio per i fuggitivi di essere catturati ai posti di blocco;
- la scena finale con i due fuggitivi Sarah e Michael nascosti nelle ceste di abiti di una compagnia dell'opera della DDR.
Buona l'interpretazione di Paul Newman assolutamente nella parte oltre tutto con l'età giusta (43 anni), così come quella di Julie Andrews, buoni i costumi (della famosa Edith Head) utlizzati anche per le scene girate in Teatro. Da notare che nel teatro Michael per fuggire alla polizia usa uno stratagemma abbastanza simile a quello utilizzato da Cary Grant in Intrigo Internazionale, in conclusione un bel film che induce a comprare il DVD o vederlo nei passaggi in Tv
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blgdgi
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martedì 4 dicembre 2007
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mozzafiato
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Il vecchio Hitch si giostra ancora tra mascherini e fondali filmati. I trucchi ci sono e si devono vedere. Eppure il film non manca l'obiettivo e allaccia lo spettatore allo schermo in una serie di memorabili sequenze. Troppo facile segnalare la morte di Gromek tra le scene clou (ed ovviamente è da antologia); provate piuttosto a partecipare alla fuga da Berlino Est (oltre 40 minuti di pellicola) senza implorare un attimo di pietà alla suspance... eppure si vorrebbe durasse in eterno. Hitchcock ci sottopone ad ogni tipo di graticola... ed è bellissimo. Vogliamo parlare della struttura? Il film è tripartito ed è la celebrazione della coppia (e di come questa si relaziona con il partner o - più in particolare - di come un partner può fidarsi dell'altro); se il primo "atto" si dedica alla visione della Andrews (che qui non canta ma recita in maniera convincente), nella seconda parte l'occhio è quello di Newman (all'incrocio tra la sbruffoneria di Cary Grant e l'impacciataggine di James Stewart); il capitolo finale invece vede il riavvicinarsi della coppia che, finalmente dichiaratasi (e svelato il mistero che il film cela) inizia un rocambolesco viaggio di nozze che li condurrà da Lipsia a Berlino Est ed, infine, in Norvegia.
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(di zorro e robin hood)
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filippo catani
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sabato 22 giugno 2013
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un bel thriller a marca hitchcock
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Durante un convegno in Nord Europa, uno scienziato americano decide di imbarcarsi per Berlino Est. L'uomo ha deciso di passare la cortina di ferro in quanto il governo statunitense non ha finanziato un suo progetto. Niente però è come sembra e soprattutto l'uomo dovrà fare i conti con l'inaspettato arrivo della sua fidanzata allarmata dai continui strani atteggiamenti del suo compagno.
Certamente uno dei migliori film del grande Hitchcock che ha potuto contare su una coppia di grandi attori quale Newman e la Andrews. La pellicola è ricca di colpi di scena, personaggi pericolosi ed alcuni decisamente più stravaganti come il vecchio scienziato tedesco.
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Durante un convegno in Nord Europa, uno scienziato americano decide di imbarcarsi per Berlino Est. L'uomo ha deciso di passare la cortina di ferro in quanto il governo statunitense non ha finanziato un suo progetto. Niente però è come sembra e soprattutto l'uomo dovrà fare i conti con l'inaspettato arrivo della sua fidanzata allarmata dai continui strani atteggiamenti del suo compagno.
Certamente uno dei migliori film del grande Hitchcock che ha potuto contare su una coppia di grandi attori quale Newman e la Andrews. La pellicola è ricca di colpi di scena, personaggi pericolosi ed alcuni decisamente più stravaganti come il vecchio scienziato tedesco. Buon ritmo, ottima recitazione per un film che, oltre a essere un pregevole thriller, ci offre anche uno sguardo sulla Guerra Fredda e le sue implicazioni; la serrata lotta per gli armamenti specialmente atomici in barba a qualsiasi libertà. Tutti erano rigorosamente controllati e in tanti nutrivano la speranza di passare dall'altra parte del muro (come la povera signora anziana del film) mediante anche l'aiuto di organizzazioni segrete. Nonostante siano passati anni dalla fine della Guerra Fredda e dalla realizzazione di quest'opera, ci troviamo comunque davanti a un ottimo film di genere che si può sicuramente annoverare tra le migliori prove del cinema di Hitchcock che come suo solito non fa mancare scene d'insieme, inseguimenti e un po' di buon humor.
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mondolariano
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domenica 1 maggio 2011
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la bella coppia newman-andrews
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Legata per sempre al volto angelico di Mary Poppins, Julie Andrews è troppo delicata per calarsi in un complotto di spionaggio, e anche Paul Newman sembra alquanto fuori parte. Ma come simboli del “bello” occidentale a paragone del gelido grigiore di Berlino est, è una coppia davvero azzeccata. Hitchcock non manca di evidenziare le differenze dei due mondi contrapposti, specie nella gravosa scena della contessa polacca che cerca rifugio in America. Inverosimile la ressa a teatro al grido di “al fuoco”, dopo un’emozionante attesa con la musica “Francesca da Rimini” di Cajkovskij. Per il resto, la tipica suspense del grande regista è un po’ sottotono (l’uccisione di Gromek stride per troppa violenza in seno alla tranquillità dell’insieme) ma rivela pur sempre l’altissimo talento.
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Legata per sempre al volto angelico di Mary Poppins, Julie Andrews è troppo delicata per calarsi in un complotto di spionaggio, e anche Paul Newman sembra alquanto fuori parte. Ma come simboli del “bello” occidentale a paragone del gelido grigiore di Berlino est, è una coppia davvero azzeccata. Hitchcock non manca di evidenziare le differenze dei due mondi contrapposti, specie nella gravosa scena della contessa polacca che cerca rifugio in America. Inverosimile la ressa a teatro al grido di “al fuoco”, dopo un’emozionante attesa con la musica “Francesca da Rimini” di Cajkovskij. Per il resto, la tipica suspense del grande regista è un po’ sottotono (l’uccisione di Gromek stride per troppa violenza in seno alla tranquillità dell’insieme) ma rivela pur sempre l’altissimo talento. Il professor Lindt è una magnifica caricatura del genio “svitato”. Da segnalare il panorama dei tram e delle case che scorrono dietro i finestrini del bus, per far capire di essere arrivati in città.
Quattro stelle ma non del tutto meritate.
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elgatoloco
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venerdì 16 dicembre 2016
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geniale hitch, anche nello spionaggio
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"Torn Curtain"(1966)non è un film che abbia soddisfatto il suo creatore, sir Alfred Hitchock, come ampiamente noto(cfr."Le cinéma selon Hitchock"di Truffaut, intervista con il grande Hitchcock, appunto, negli anni Settanta, non"una vita"dopo il fim...); in realtà il film, che si muove tra commedia e dramma(dove questo prevale nella toccante parte del subfinale, relativa alla contessa, molto ben resa da Lila Kedrova), è assolutamente geniale, con la suspence distribuita in tuttto il film, dall'arrivo in Svezia per il congresso di fisica nucleare al"finto volo"a Stoccolma, a tutto il film, appunto, con le poche scene di violenza nel confronto(duell, diremmo meglio) con Gromek, enigmatica spia della Germania Est, uno dei migliori"vilains"hitchockiani, alle dissolvenze quando un"witness"riferisce della fine del personaggio in questione, alle scene dell'autobus, del balletto de"L'uccello di fuoco"di Tschaikosvky(sempre un concerto o una rappresentazione con musica al culmine di molti film hitchockiani, si noti!), alla nave e al dopo, persino con uno strascico quando la prima ballerine del suddetto balletto riconosce i due"gringos"; ma anche la "commedia"(senz'altro meno presente nel soggetto-.
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"Torn Curtain"(1966)non è un film che abbia soddisfatto il suo creatore, sir Alfred Hitchock, come ampiamente noto(cfr."Le cinéma selon Hitchock"di Truffaut, intervista con il grande Hitchcock, appunto, negli anni Settanta, non"una vita"dopo il fim...); in realtà il film, che si muove tra commedia e dramma(dove questo prevale nella toccante parte del subfinale, relativa alla contessa, molto ben resa da Lila Kedrova), è assolutamente geniale, con la suspence distribuita in tuttto il film, dall'arrivo in Svezia per il congresso di fisica nucleare al"finto volo"a Stoccolma, a tutto il film, appunto, con le poche scene di violenza nel confronto(duell, diremmo meglio) con Gromek, enigmatica spia della Germania Est, uno dei migliori"vilains"hitchockiani, alle dissolvenze quando un"witness"riferisce della fine del personaggio in questione, alle scene dell'autobus, del balletto de"L'uccello di fuoco"di Tschaikosvky(sempre un concerto o una rappresentazione con musica al culmine di molti film hitchockiani, si noti!), alla nave e al dopo, persino con uno strascico quando la prima ballerine del suddetto balletto riconosce i due"gringos"; ma anche la "commedia"(senz'altro meno presente nel soggetto-.romanzo di Brian Moore e anche nella sua sceneggiatura), con gli scambi di porte, con gli equivoci vari disseminati nel film, con altro ancora(bacio lunghissimo quello sulla collinetta tra Paul Newman e Julie Andrews, non lungo come come quello di"Spellbound"-"Io ti salverò"(1945), che è considerato uno dei più lunghi nella storia del cinema ma quasi...bacio sorvegliato comunque e abbastanza strenuamente, per così dire, dagli attenti scienziati est-germanici ma anche da un"vate"della STASI...). C'è poi il contesto: non mancano annotazioni critiche sulla DDR(povertà delle donne della pulizia, le scene in campagna e altro), non manca la denuncia politica ma chiaramente quanto interessa a Hitch è altro e si vede, pur nella rappresentazione non banale di una realtà"diversa", quella, appunto, che allora stava"oltre il sipario di ferro"...Film importante, comunque, con un Paul Newman attento a non"scivolare"in un parte per lui inconsueta e una Julie ANdrews diversa dalle commedia che l'avevano resa famosa. Con buona pace delle valutazioni non proprio lusinghiere di Hitch sugli attori e le attrici, comunque... El Gato
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elgatoloco
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lunedì 24 agosto 2020
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geniale come sempre, hitch, qui "spionistico"
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Quando si dice cheTom Curtain"(Alfred Htichcock, soggetto e sceneggiatura di Brian Moore, 1966)è un film"di spionaggio", dal punto di vista della stretta classificazione di genere, ciò è vero, ma in realtà non lo è del tutto, perché a prevalere è asoslutamente la suspense(la quasi moglie del famoso fisico nucleare USA, che improvvisamente entra in DDR(Germania Est. "comunista", ossia del Patto di Varsavia)con un aereo quasi"clandestino"e con lui viaggia anche la fidanzata, ignara, lei può crederlo un"traditore"(come tale si presenta, inizialmente)oppure...non capire, ciò che la promessa sposa del famoso personaggio fa.
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Quando si dice cheTom Curtain"(Alfred Htichcock, soggetto e sceneggiatura di Brian Moore, 1966)è un film"di spionaggio", dal punto di vista della stretta classificazione di genere, ciò è vero, ma in realtà non lo è del tutto, perché a prevalere è asoslutamente la suspense(la quasi moglie del famoso fisico nucleare USA, che improvvisamente entra in DDR(Germania Est. "comunista", ossia del Patto di Varsavia)con un aereo quasi"clandestino"e con lui viaggia anche la fidanzata, ignara, lei può crederlo un"traditore"(come tale si presenta, inizialmente)oppure...non capire, ciò che la promessa sposa del famoso personaggio fa. Certo, è un film condizionato dal clima del"cool war", della guerra fredda post-seconda guerra mondiale, ma non è un film di propaganda(la brutalità di Gromeck, il "vilain"più vilain dlela vicenda, comunque"compensata"dalla sua ammirazione per la città di New York, che dice di conoscere benissimo, è altro dalla"spy-story"à la Jan Fleming-James Bond, le scene di violenza con "strangolamenti intrecciati" esorbitano dal genere, nessuna"competion"con Bond, allora già da qualche anno sugli schermi, con grande successo); "TOm Curtain"è anche, come molto spesso nel grande autore britannico, una storia d'amore minacciata. Peccato che il film venga ormai solo riproposto in periodo estivo o comunque festivo, nelle rassegne TV, senza che vi sia più un reale confronto critico(aridatece i"Cineforum"; quasi, anche se...)sul cinema di Hitchcock e sui singoli film. Paul Newman e Julie Andrews sono adattissimi ai rispettivi ruoli da protagonisti, Lila Kedrowa è la contessa polacca dissidente, bravissima nella parte, come Ludwig Donath quale anziano fisico collerico-geniale-. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 26 febbraio 2021
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grande sintesi thriller-spy story
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"Tom Curtan"(Alfredo Hitchock, soggetto e sceneggiatura di Brian Moore, 1966)racconta di un fisico americano, che, fuggendo da Copenhagen dove si trovava per un congresso, si reca clandestinamente in DDR(Germania orientale, all'epoca Repubblica Democratica Tedesca)fingendo di offrire i suoi servigi alla potenza avversaria, ossia in definit va all'URSS. In realtà è pienamente convinto di fare il doppio gioco,carpendo (ci riuscirà)i segret atomici relativi alla costruzione di un supermissile"oreintale"i a un grande fisico di Lipsia Sarà difficile il titorno negli States e comunque dapprima nella Repubblica Federale. Certo, Htchcock, qui hja voluto sintetizzare thriller e spy story e, ad onta dei cirtici, c'è riuscito: poca violenza, sol nella parte centrlae quando liquida lo sgherro Gromek, in una fattoria di sedicenti"lontani parenti", poi nelle sequenze relative alla "fuga"in autobus raggiungendo Belrino Est, poi durante o meglio alla fine della rappresentazione dello strawnskjiano"Uccello di fuoco"e a viaggio in nave(loro nascosti nelle ceste recanti abiti di scena).
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"Tom Curtan"(Alfredo Hitchock, soggetto e sceneggiatura di Brian Moore, 1966)racconta di un fisico americano, che, fuggendo da Copenhagen dove si trovava per un congresso, si reca clandestinamente in DDR(Germania orientale, all'epoca Repubblica Democratica Tedesca)fingendo di offrire i suoi servigi alla potenza avversaria, ossia in definit va all'URSS. In realtà è pienamente convinto di fare il doppio gioco,carpendo (ci riuscirà)i segret atomici relativi alla costruzione di un supermissile"oreintale"i a un grande fisico di Lipsia Sarà difficile il titorno negli States e comunque dapprima nella Repubblica Federale. Certo, Htchcock, qui hja voluto sintetizzare thriller e spy story e, ad onta dei cirtici, c'è riuscito: poca violenza, sol nella parte centrlae quando liquida lo sgherro Gromek, in una fattoria di sedicenti"lontani parenti", poi nelle sequenze relative alla "fuga"in autobus raggiungendo Belrino Est, poi durante o meglio alla fine della rappresentazione dello strawnskjiano"Uccello di fuoco"e a viaggio in nave(loro nascosti nelle ceste recanti abiti di scena). Ma nulla in confronto(e il confronto non è casuale, è appunto decisamente"oppositivo")alle"rodomontade"8anche piacevoli, in alcuni casìi, dei film della serie di James Bond, liberamente tratte da Ian Fleming-qui c'è la mano, come scrittore di Brian Moore, cui peraltro il film non è mai paiciuto molto... Il clima di tensione si avvere già negll'albergo della capiale danese, percorre ppi tutto il film, con l'insistenza sullo scienziato romantico Gerhard(bravo Jansjo"rg Felmy), sullo scienziato al"top"a Lipsia, l'anziano gaudente un po'eccentrico e molto collerico Lindt(Gustav Donath), sul cupo Gromek(Wolfgang Kieling), ma i veri protagonisti e mattatori sono certamente Paul Newman(uno scienziato capace di scequenze da supermacho, ci voleva Newman...)e Julie Andrews, la sua bella fidanzata.assistente-promessa sposa, che rende ottiamente il suo sconcerto quando lo crede un"traditore", poi l'entusiasmo per la scoperta della verità. Bravissima Lila Kedrowa, la contessa polacca che vuole assolutamente rifugiarsi negli States e ha biosgno di "mallevadorio"garanti""per potervisi recare senza problemi. Film di grandissimo rilievo anche politico, considerando l'epoca del puro confronto Est-Ovest, dove Hitchcock, conservbatore illluminato. non lesina critiche al"collettivismo burocratico"dominante dietro la"ccortina di ferro". El Gato
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giovanni morandi
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giovedì 27 ottobre 2022
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hitchcock alle prese con le spie. giovanni morandi
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Il sipario strappato è un film diretto da Alfred Hitchcock, ambientato durante il periodo della Guerra Fredda.
In qualità di rappresentanti degli Stati Uniti, il fisico nucleare Michael Armstrong (Paul Newman) e la dottoressa Sarah Sherman (Julie Andrews) - sua assistente, nonché fidanzata - partecipano a un convegno scientifico a Copenhagen, in Danimarca.
Quando Michael cerca di lasciare la città senza Sarah, la donna finalmente comprende perché l’uomo non voleva che lei si unisse a lui in quel viaggio: il fisico vuole infatti recarsi di nascosto a Lipsia, nella Germania dell’Est, dove si trova il professor Gustav Lindt (Ludwig Donath).
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Il sipario strappato è un film diretto da Alfred Hitchcock, ambientato durante il periodo della Guerra Fredda.
In qualità di rappresentanti degli Stati Uniti, il fisico nucleare Michael Armstrong (Paul Newman) e la dottoressa Sarah Sherman (Julie Andrews) - sua assistente, nonché fidanzata - partecipano a un convegno scientifico a Copenhagen, in Danimarca.
Quando Michael cerca di lasciare la città senza Sarah, la donna finalmente comprende perché l’uomo non voleva che lei si unisse a lui in quel viaggio: il fisico vuole infatti recarsi di nascosto a Lipsia, nella Germania dell’Est, dove si trova il professor Gustav Lindt (Ludwig Donath). Lo scienziato sarebbe in possesso di alcune informazioni che potrebbero aiutare Michael a portare a termine il suo progetto per la costruzione di un congegno antimissile, con suo grande disappunto non più finanziato dal governo americano.
Presi in prossimità della cortina di ferro, Sarah deve decidere se il suo amore per Michael è più forte di quello per la patria. Ma ciò che non sa è che il fisico sta facendo il doppio gioco.
Poi, capite le intenzioni del fidanzato, lo seguirà nella missione, che ha per scopo l'acquisizione di una preziosa formula da un collega anziano.
Ma i veri problemi verranno, al momento del rientro in patria, grazie all'intervento di alcuni collaborazionisti.
Hitchcock, si era interessato di Spionaggio nel film Intrigo Internazionale, mentre le sue "azioni" come film-maker del brivido, recentemente erano al ribasso, a causa del film precedente, Marnie, che non aveva incontrato il solito successo
La storia pare gli sia stata suggerita da un fatto realmente accaduto nel 1951.
L'interpretazione di Newman, come al solito, è ottima, anche se il film, nel complesso, non raggiunge particolari picchi di suspense e, nella parte centrale, pare poco avvincente.
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elgatoloco
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mercoledì 13 luglio 2016
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uncle alfred ever
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"Tom Curtain"("Il sipario strappato"), di metà anni Sessanta(the singing and swinging Sixties, ma anche i Sixties of the cold war), quindi di pieno conflitto non militarmente espresso ma"freddo", ossia allo stato potenziale, non in atto, riflette con intelligenza tale situazione, mostrando invero l'assurdità della realtà concentrazionaria della DDR(Germania Est), ma anche di tutto il blocco"sovietico", ma senza banalità anticomuniste-il che, sia detto chiaramente, è particolarmente apprezzabile da parte del gentleman very british Alfred Hitchcock, che viveva tale realtà, ma senza esserne fagocitato. Film"perfetto", con il doppio inganno(il falso"tradimento"di scelta di campo del fisico nucleare, il falso viaggio dichiarato all'assistente-fidanzata per non farle correre pericoli, la scena indimenticabile delle dimostrazioni alla lavagna-"duello intellettuale"con l'anziano collega della Germania"comunista".
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"Tom Curtain"("Il sipario strappato"), di metà anni Sessanta(the singing and swinging Sixties, ma anche i Sixties of the cold war), quindi di pieno conflitto non militarmente espresso ma"freddo", ossia allo stato potenziale, non in atto, riflette con intelligenza tale situazione, mostrando invero l'assurdità della realtà concentrazionaria della DDR(Germania Est), ma anche di tutto il blocco"sovietico", ma senza banalità anticomuniste-il che, sia detto chiaramente, è particolarmente apprezzabile da parte del gentleman very british Alfred Hitchcock, che viveva tale realtà, ma senza esserne fagocitato. Film"perfetto", con il doppio inganno(il falso"tradimento"di scelta di campo del fisico nucleare, il falso viaggio dichiarato all'assistente-fidanzata per non farle correre pericoli, la scena indimenticabile delle dimostrazioni alla lavagna-"duello intellettuale"con l'anziano collega della Germania"comunista"...), dove , come sempre in Hitch, la violenza è ridotta al minimo, all'"essenziale"(in un cinema come quello hitchcockiano eliminarla del tutto, corrispondendo al dettato aristotelico sarebbe impossibile), emblematizza quella sorta di sintesi che Hitch, ormai maturo, realizza tra l'essere, appunto, very british(uncle Alfred conservò sempre il passaporto britannico, nonostante i decenni di vita e attività negli States)ma residente negli States: Julie Andrews, emblema inglese("Mary Poppins"ma anche tanto altro, compreso il teatro)e Paul Newman, emblema statunitense, in una difficile, controversa, ma in fondo tenera"love story", dove l'elemento"amore"in Hitchcock, credo, è stato troppo poco analizzato e tematizzato, quasi fosse una specie di variabile, neppure"indipendente", ma innecessaria...Tra gli interpreti, Lila Kedrova, che interpreta una polacca che vuole fuggire (o meglio "emigrare")negli States è particolarmente toccante. El Gato
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