teseo
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martedì 17 maggio 2022
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il libro è meglio, ma...
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E' inevitabile, del resto che i film tratti da romanzi scritti bene risultino inferiori (ad esempio il Gattopardo, i Promessi sposi...) anche perché in Buzzati ci sono pagine che difficilmente una sceneggiatura può rendere (ad esempio le divagazioni sulla Milano d'una volta, il vecchio quartiere in cui si muove la misteriosa ragazza seguita da Dorigo). Tuttavia anche il film rende bene l'angoscia immedicabile del protagonista, che è poi l'impossibilità di coniugare una vita regolare con un amore vero (o forse è solo la constatazione che l'amore vero come lo intende un uomo non può esistere su questa terra, moglie o amante che sia la sua partner ?) .
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E' inevitabile, del resto che i film tratti da romanzi scritti bene risultino inferiori (ad esempio il Gattopardo, i Promessi sposi...) anche perché in Buzzati ci sono pagine che difficilmente una sceneggiatura può rendere (ad esempio le divagazioni sulla Milano d'una volta, il vecchio quartiere in cui si muove la misteriosa ragazza seguita da Dorigo). Tuttavia anche il film rende bene l'angoscia immedicabile del protagonista, che è poi l'impossibilità di coniugare una vita regolare con un amore vero (o forse è solo la constatazione che l'amore vero come lo intende un uomo non può esistere su questa terra, moglie o amante che sia la sua partner ?) ...
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gianni lucini
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lunedì 5 dicembre 2011
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un libro da record diventa un film
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“Un amore”, il romanzo di Dino Buzzati che frantuma tutti i record di vendite finisce anche sul grande schermo. Nello stesso anno del successo editoriale, infatti, esce nelle sale italiane la sua versione cinematografica, una coproduzione italo-francese adattata dal trio formato da Ennio De Concini, Eliana De Sabata ed Enzo Ferraris. A interpretarlo vengono chiamati personaggi all’epoca popolarissimi. La parte dell’architetto Antonio Dorigo, protagonista del romanzo, è affidata a Rossano Brazzi, quella della mezzana della casa d’appuntamenti a Marisa Merlini, mentre Laide, la giovane squillo di cui si innamora perdutamente, ha il corpo e il volto di Agnès Spaak, sorella di Catherine.
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“Un amore”, il romanzo di Dino Buzzati che frantuma tutti i record di vendite finisce anche sul grande schermo. Nello stesso anno del successo editoriale, infatti, esce nelle sale italiane la sua versione cinematografica, una coproduzione italo-francese adattata dal trio formato da Ennio De Concini, Eliana De Sabata ed Enzo Ferraris. A interpretarlo vengono chiamati personaggi all’epoca popolarissimi. La parte dell’architetto Antonio Dorigo, protagonista del romanzo, è affidata a Rossano Brazzi, quella della mezzana della casa d’appuntamenti a Marisa Merlini, mentre Laide, la giovane squillo di cui si innamora perdutamente, ha il corpo e il volto di Agnès Spaak, sorella di Catherine. La vicenda è accompagnata dalle note di Giorgio Gaslini. Il film, come spesso succede per le trasposizioni cinematografiche di opere letterarie molto amate, non regge il confronto con il romanzo e viene penalizzato dal pubblico.
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udet
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giovedì 28 agosto 2008
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ma kezich si sbaglia
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Massimo rispetto e ammirazione per un grandissimo della critica cinematografica. Quando, però, afferma che Antonio cerca di "comprare" Laide per dirigerne la vita, sbaglia. Chi ha letto lo splendido romanzo di Buzzati sa che Antonio è perdutamente innamorato, e ricorre al denaro solo come strumento per cercare di trattenere la sua Laide, non certo per esercitare su di lei alcun tipo di "potere". Per il resto, il film, in parte assai fedele al libro (alcune battute ne riproducono testualmente i dialoghi) costituisce un prodotto di media fattura. Rossano Brazzi rimane un grande professionista e si barcamena dignitosamente. La Spaak così così. Buon cammeo della Merlini (anche se vistosamente doppiata) e dell'ottima Morlacchi (allora assai popolare per le sue partecipazioni a sceneggiati televisivi).
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Massimo rispetto e ammirazione per un grandissimo della critica cinematografica. Quando, però, afferma che Antonio cerca di "comprare" Laide per dirigerne la vita, sbaglia. Chi ha letto lo splendido romanzo di Buzzati sa che Antonio è perdutamente innamorato, e ricorre al denaro solo come strumento per cercare di trattenere la sua Laide, non certo per esercitare su di lei alcun tipo di "potere". Per il resto, il film, in parte assai fedele al libro (alcune battute ne riproducono testualmente i dialoghi) costituisce un prodotto di media fattura. Rossano Brazzi rimane un grande professionista e si barcamena dignitosamente. La Spaak così così. Buon cammeo della Merlini (anche se vistosamente doppiata) e dell'ottima Morlacchi (allora assai popolare per le sue partecipazioni a sceneggiati televisivi).
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