Il film è il seguito de La guerra di Troia girato l'anno prima da Giorgio Ferroni e nel quale è anticipato dalla voce fuori campo sulle scene finali. Il possente Steve Reeves veste nuovamente i panni di Enea e guida i troiani superstivi verso i lidi italici. Diretto da Giorgio Rivalta con l'aiuto tutt'altro che marginale di Alfredo Antonini si sviluppa seguendo gli schemi tipici dei film mitologici italiani del periodo. L'elemento discutibile è nel tono "messianico" che accompagna le azioni di Enea e dei suoi compagni visti come una sorta di "popolo eletto" destinato a fondare Roma. Nel ruolo dell'antagonista Turno, il re dei Rutuli che vorrebbe ributtare in mare i troiani, c'è Gianni Garko, destinato a lasciare un segno importante nella storia del western all'italiana dando volto e corpo al personaggio di Sartana.