filippo catani
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mercoledì 16 ottobre 2013
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giudici nazisti alla sbarra
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Norimberga 1948. Quattro magistrati che prestarono servizio sotto Hitler devono ora affrontare un processo da parte degli alleati per i crimini perpetrati. Il tribunale è presieduto da un anziano giudice americano che oltre ad essere interessato ad appurare la verità cerca anche di capire come sia stato possibile che così tante persone avessero subito il fascino di Hitler.
Un film poderoso sia per la sua durata, sia per i temi trattati e anche per lo straordinario cast che impreziosice questa pellicola. Durante il processo si ascoltano testimonianze raccapriccianti che restituiscono bene quale fosse il clima in Germania dopo il 1933 (avvento di Hitler) ma soprattutto dopo il 1935 e le Leggi di Norimberga non per niente appositamente scelta dagli Alleati come sede delle varie sessioni processuali.
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Norimberga 1948. Quattro magistrati che prestarono servizio sotto Hitler devono ora affrontare un processo da parte degli alleati per i crimini perpetrati. Il tribunale è presieduto da un anziano giudice americano che oltre ad essere interessato ad appurare la verità cerca anche di capire come sia stato possibile che così tante persone avessero subito il fascino di Hitler.
Un film poderoso sia per la sua durata, sia per i temi trattati e anche per lo straordinario cast che impreziosice questa pellicola. Durante il processo si ascoltano testimonianze raccapriccianti che restituiscono bene quale fosse il clima in Germania dopo il 1933 (avvento di Hitler) ma soprattutto dopo il 1935 e le Leggi di Norimberga non per niente appositamente scelta dagli Alleati come sede delle varie sessioni processuali. Uomini di cultura, persone oneste e integerrime finirono con l'abbracciare l'ideale nazionalsocialista per cercare di vendicare l'umiliazione delle clausole imposte dalla pace di Versailles e dal fallimento della repubblica di Weimar. Silenziosi e compiacenti milioni di tedeschi non si opposero alle deportazioni, alle sterilizzazioni e ai progetti di eugenetica. La difesa purtroppo la conosciamo bene: noi non sapevamo o comunque stavamo eseguendo degli ordini. Raccapriccianti sono i veri filmati che vengono proiettati durante il processo con le immagini terrificanti che i soldati si trovarono davanti una volta liberati i campi di concentramento e sterminio. Nonostante questo purtroppo c'è ancora chi nega che tutto questo sia realmente esistito che sei milioni di ebrei siano così spariti nel nulla. Così anche nel film solo uno dei quattro magistrati quello con più acume riconosce tardivamente i propri errori e di essersi prestato a giustificare e mandare avanti uccisioni politiche e altro. Una pagina terrificante della storia mondiale e tedesca in particolare che Kramer ci restituisce in pieno attraverso il personaggio del giudice che leggendo libri, parlando con le persone e visitando i luoghi delle adunate si chiede come sia stato possibile tutto ciò. Un film potente e corale che si avvale di mostri sacri del calibro di Tracy, Lancaster e della Ditrich solo per fare i nomi più importanti. Insomma come si dice spesso in questi casi: un film per non dimenticare mai questa terribile pagina di storia.
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(di arnaco)
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luigi chierico
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sabato 23 aprile 2016
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poderoso
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Dopo oltre 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ci viene riproposto questo poderoso e coraggioso film prodotto appena 13 anni dopo dal terzo processo svoltosi nel 1948 a Norimberga contro 4 giudici tedeschi accusati di aver contribuito con le loro sentenze al genocidio e alla pulizia etnica antiebraica con la condanna alla sterilizzazione di massa e con la condanna, anche senza processo,alla deportazione nei famigerati campi di concentramento,divenuti di sterminio.Vedendo questo poderoso “Vincitori e vinti”siamo chiamati ad esprimere un giudizio sul film,sulla Storia di quel periodo,sulla Civiltà dell’intera umanità.La Germania ha vissuto la pagina più nera della sua Storia,ha calpestato ed offeso i suoi geni: Beethoven, Wagner,Kant,Goethe, Freud ed Einstein,mentre i nomi di Himmler Goebbels,Goering sono destinati ad essere dimenticati.
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Dopo oltre 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ci viene riproposto questo poderoso e coraggioso film prodotto appena 13 anni dopo dal terzo processo svoltosi nel 1948 a Norimberga contro 4 giudici tedeschi accusati di aver contribuito con le loro sentenze al genocidio e alla pulizia etnica antiebraica con la condanna alla sterilizzazione di massa e con la condanna, anche senza processo,alla deportazione nei famigerati campi di concentramento,divenuti di sterminio.Vedendo questo poderoso “Vincitori e vinti”siamo chiamati ad esprimere un giudizio sul film,sulla Storia di quel periodo,sulla Civiltà dell’intera umanità.La Germania ha vissuto la pagina più nera della sua Storia,ha calpestato ed offeso i suoi geni: Beethoven, Wagner,Kant,Goethe, Freud ed Einstein,mentre i nomi di Himmler Goebbels,Goering sono destinati ad essere dimenticati.La Storia citerà il nome del caporale austriaco andato al potere per coprire di vergogna la Germania.Durante la proiezione del film più volte il presidente del tribunale si chiede, come tutti,perché mai gli imputati,quattro illustri magistrati,non si siano ribellati,obbedendo ciecamente ad un pazzo.La stessa domanda tuttavia ce la facciamo ancora tutti noi,certo non si immaginava fin dove arrivavano le atrocità, tuttavia nulla hanno fatto i popoli civili e la Chiesa per evitare sul nascere che il male si diffondesse.I protagonisti di questo spettacolare film testimoniano in modo ineccepibile la tragedia vissuta,i dubbi e le responsabilità di cui sopra.Il grande regista Stanley Kramer ha messo di fronte una serie di così grandi attori ad accusarsi,a difendersi,a giustificarsi,ad ammettere che non è possibile fare una graduatoria di merito.Il presidente del tribunale Dan Haywood,americano,è interpretato dal grandissimo Spencer Tracy che con la sua pacatezza,distaccato dagli eventi,va alla ricerca di una spiegazione,quella a cui mai nessuno è giunto:”ma perché”.La sua interpretazione è in conflitto con quella dei 4 giudici tedeschi che è stato chiamato a giudicare:Ernest Janning,Emil Hahan, Warner Lampe e Friederich Hastatter,come lo è con l’americano colonnello Tad Lawson che sta all’accusa e con l’avv.Hanhs Rolfe che difende E.Janning.Burt Lancaster è l’imputato su cui maggiormente si sofferma l’accusa, una interpretazione sublime del giudice imputato E.Janning,sconvolgente la sua parte che vive anche fisicamente quando dirà:”fece della mia vita escremento”.All’accusa Richard Widmark,accanito sostenitore della responsabilità dell’intero popolo tedesco offre uno spettacolo che fa rabbrividire,ma purtroppo vero ed è spontaneo chiedersi“Chi è immune da colpa nell’intera Umanità Civile?”.Bravissimo come sempre.La parte più difficile dell’avv.Hanhs Rolfe,che deve difendere l’indifendibile è stata data all’ottimo Maximilian Schell,che non solo compie benissimo e strategicamente il compito di difensore,trasformandosi in accusatore verso tutte le nazioni che non sono scevre da gravi colpe e trascuratezze o di coinvolgimento,ma lo fa benissimo come attore protagonista al punto da conquistare l’ambita statuetta,l’Oscar.Ancora un altro indimenticabile attore della vecchia Holliwood è Montgomery Clift nella parte di Rudelph Petersen,per lui e la sua vicenda non ho parole.Ottima la presenza della bellezza misteriosa di Marlene Dietrich.Il bianco e nero è di rigore e la foto durante un incontro tra il giudice e la signora Bertholt(M.Dietrich)pone il contrasto in maniera perfetta: tutto è bianco tutto è nero.
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