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domenica 19 novembre 2023
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siamo in italia
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Bastaaaaaa film in lingua originaleeeee Parliamo e capiamo l italianooooo
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eugen
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giovedì 16 novembre 2023
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wilder, ever wilder
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Chi scive non e'di primo pelo, purtroppo, e da giovane(anni 1985 circa(ha conosciuto Billy WIlder, parlandogli in quasi yiddish, poendogli una domanda sciocca sulla questione del maccartismo. Lui, giustamente, da non comunista(a differenza di chi scrive questa nota), mi aveva risposto in maniera intelligente, comunque criticando il maccartismo e le sue espressioni fanatiche. Questo"One, Two, Three"(1961)e' tratto da Ferenc Molnar, come Wilder di origini ebraiche ma ungherese(Wilder era Viennese), sceneggiato da Wilder stesso insieme a I.L.I. DIamond. IN una Berlino non ancora divisa del muro(ma durante le riprese del film il Muro venne eretto)scaramouches tra il responsabile della "Coca Cola" per la Germania Ovest ma anche in trattative con la Germania Est e i paesi"socialisti", con tanto di segretaria amante, deve sorveglaire la figlai diciassettenene e molto disinibita del direttore generale della stessa impresa-bibita, che in realta'e gi' scappata all'Est e si e´'sposatata con un giovane comunista, scandalo per i genitori di lei, Tutto il film si svolge corrispondendo al tentativo di lui, responsabile Cola, per cacher o almeno rattoppare la situazione, facendola apparire meno drammatica di come sia, ma.
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Chi scive non e'di primo pelo, purtroppo, e da giovane(anni 1985 circa(ha conosciuto Billy WIlder, parlandogli in quasi yiddish, poendogli una domanda sciocca sulla questione del maccartismo. Lui, giustamente, da non comunista(a differenza di chi scrive questa nota), mi aveva risposto in maniera intelligente, comunque criticando il maccartismo e le sue espressioni fanatiche. Questo"One, Two, Three"(1961)e' tratto da Ferenc Molnar, come Wilder di origini ebraiche ma ungherese(Wilder era Viennese), sceneggiato da Wilder stesso insieme a I.L.I. DIamond. IN una Berlino non ancora divisa del muro(ma durante le riprese del film il Muro venne eretto)scaramouches tra il responsabile della "Coca Cola" per la Germania Ovest ma anche in trattative con la Germania Est e i paesi"socialisti", con tanto di segretaria amante, deve sorveglaire la figlai diciassettenene e molto disinibita del direttore generale della stessa impresa-bibita, che in realta'e gi' scappata all'Est e si e´'sposatata con un giovane comunista, scandalo per i genitori di lei, Tutto il film si svolge corrispondendo al tentativo di lui, responsabile Cola, per cacher o almeno rattoppare la situazione, facendola apparire meno drammatica di come sia, ma.... Sublime humor di Wilder(e forse Molnar, ma non riuesco a recuperare la piece originale)nel dpinigere certa retorica russa e della Germania ulbrichtiana, ma anche (e la'vien fuori il witz ebraico)i profondi retaggi nazisti dei Germanici, la retorica capitalista e pseudokenndyana degli"Yankees"e ancora e ancora altri stereoptici reali e vizi privati, che non fanno mai"pubbliche virtu". Bravisismo James Cagney, bene e bellissima Liselotte Pulver quale segretaria amante molto disponibile, ottimo Horst Buchholz quale comunistaa ipermilitante e Pamela Tiffin, la diciassetrenne troppo amante delle avventure(memorabile la scena in cui gonfia il palloncino con la scritta"Yankee ho hom!". Ma anche i caratteristi sono da ricordare, Hubert von Meyerinck che fa veramente l'aristocratico decaduto, costretto a fare l'inserveiente in un hotel e Leon Askin quale esponente russo ma in cerca di"novia".... Eugen
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celluloide
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domenica 14 aprile 2013
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sei stelle
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Se si danno 3 stelle ad alcuni insulsi ultimi film nostrani, per questo ne servono sei.
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giorgio
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giovedì 29 gennaio 2009
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cialtroneria e guerra fredda
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Credo che il film sia costruito in modo da far emergere, nella sequenza degli avvenimenti, il carattere manifestamente sempre più CIALTRONE dei personaggi, delle situazioni e più in generale delle mitologie, delle barriere, delle paranoie, dei 'topos' della Guerra Fredda. Billy Wilder procede a demolire la guerra fredda con questo semplice meccanismo linguistico di straordinaria efficacia e di sicura causticità satirica. Billy Wilder si accorge (con notevole tempestività ed efficacia storica) che la guerra fredda in Europa, nel tempo, cessata la preoccupazione per l'integrità "occidentale" del continente, è sempre più guerra fondata su "simboli": un emblema dei simboli è l' "orologio a cucù di Zio Sam" (vera 'mascotte' del film!) che diventa motivo per la polizia di Berlino Est per fermare 'Otto'.
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Credo che il film sia costruito in modo da far emergere, nella sequenza degli avvenimenti, il carattere manifestamente sempre più CIALTRONE dei personaggi, delle situazioni e più in generale delle mitologie, delle barriere, delle paranoie, dei 'topos' della Guerra Fredda. Billy Wilder procede a demolire la guerra fredda con questo semplice meccanismo linguistico di straordinaria efficacia e di sicura causticità satirica. Billy Wilder si accorge (con notevole tempestività ed efficacia storica) che la guerra fredda in Europa, nel tempo, cessata la preoccupazione per l'integrità "occidentale" del continente, è sempre più guerra fondata su "simboli": un emblema dei simboli è l' "orologio a cucù di Zio Sam" (vera 'mascotte' del film!) che diventa motivo per la polizia di Berlino Est per fermare 'Otto'. Ebbene, Billy Wilder procede in modo sistematico ad individuare simbolismi e paranoie della guerra fredda procedendo ad una sistematica demitizzazione, piegandoli cioè in un contesto di aperta 'cialtroneria'. 'Cialtrone' è il protagonista che prima boicotta il fidanzato Otto, salvo poi (appurato che ha messo incinta la figlia del Capo), andare 'oltre cortina' per recuperarlo; 'cialtrone' è il protagonista che impone la mobilitazione generale dell'Ufficio per organizzare l'incontro suocero-genero e impone alla Segretaria (sua amante!) di restare in sottoveste e biancheria intima perchè "non c'è tempo per pensare a vestirsi" (con il contrattempo che la moglie piomba in Ufficio e vede l'amante in quella 'mise'!). 'Cialtroni' sono i funzionari sovietici che deflettono dai loro principi in nome del 'fondoschiena' della Segretaria del Protagonista (uno di loro, chiesto di far liberare fuori dalle procedure di polizia Otto dice: "Mannòò ammazzeranno mio fratello, mia suocera, mia cognata, mia moglie..."; poi ci pensa e non solo 'infrange la regola', ma fugge con la segretaria in Occidente); 'cialtrone' è il Segretario del Protagonista, che, scoperta la sua passata adesione alle SS, minimizza: "facevo solo il pasticcere"! (macabra ironia pensando al 'genocidio' degli ebrei e dei 'diversi'!). Difetti: il personaggio Otto (il comunista), rispetto a cui avviene l'evoluzione da comunista a 'yanckee' è tratteggiato in modo troppo macchiettistico e meccanico, mentre avrebbe meritato un maggiore approfondimento psicologico; il protagonista: dotato di espressività eccezionale, riesce un pò guastato nell'edizione italiana dal doppiaggio di Gazzolo troppo compassato e serio.
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emmevi
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martedì 28 ottobre 2008
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billy wilder?
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slow eater
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giovedì 3 luglio 2008
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uno, due, tre!
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AVANTI ... MOLTO AVANTI ....
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sixoclock
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martedì 5 febbraio 2008
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yankees go home!
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Divertente parodia dell'ottica capitalista sul mondo sovietico, ma i toni sarcastici di "A qualcuno piace caldo" qui risultano eccessivi e noiosi, sembra inoltre che Wilder sia finanziato dalle grandi firme americane: in "A qualcuno piace caldo" la nota casa di benzina con la "conchiglia", in "Arianna" la pepsi cola e qui, quasi per non fare dispetti alla rivale, la coca cola. Il tradimento di "Quando la moglie è in vacanza" e "L'appartamento" è sempre presente quasi come se non esistesse un americano fedele. Nonostante tutto Cagney e Buchholz sono bravissimi.
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