Il delitto perfetto

Giuseppe Marotta

Il delitto perfetto mi costringe a tenervi un discorsetto che probabilmente non gradirete. I libri e i film gialli. Vi bacerei in fronte se mi diceste che cominciate ad esserne stufi anche voi. C'è indubbiamente, in essi, un'abilìtà di scacchisti: l'organizzazione delle vicende è studiata con matematica precisione; mosse e contromosse perfino eleganti si alternano senza mai fallire lo scopo di accorciare il fiato dei lettori o degli spettatori; i “Vostro Onore, il cadavere di Lady lane era nella biblioteca” e i “Non mi direte, Slym, che l'attizzatoio col quale avete frantumato il cranio del baronetto non è quello che abbiamo trovato sotto il vostro guanciale”, eccetera, non fanno una grinza: ma chi è veramente un uomo o una donna, una creatura viva, in questi racconti? I vari individui non sono che lucide e gelide rotelle di un complesso ingranaggio, anonimi addendi di un totale inconfutabile ma non più interessante, o comunque giovevole, della soluzione di un puzzle. [...]

di Giuseppe Marotta, articolo completo (2927 caratteri spazi inclusi) su 1956