il befe
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venerdì 27 marzo 2015
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capolavoro
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luca scial�
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mercoledì 13 novembre 2013
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breve ma innovatore per l'epoca
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Una tipica famiglia borghese di Parigi di fine '800 - coniugi, madre di lei, figlia e spasimante di quest'ultima - decide di fare una gita in campagna. Si fermano in un ristorante all'aperto, e due ragazzi intravedono la loro figlia, programmando di avvicinarla e conoscernla. Uno di loro in particolare ne è infatuato. Riescono così ad avvicinarsi a lei con la scusa di un giro in barca.
Film sonoro di Jean Renoir ispirato a un racconto di Guy de Montpassant "Una scampagnata". Girato nel 1936, riscontrò molti problemi sia finanziari, che atmosferici, al punto da essere sospeso e montato solo nel 1946. Ne risulteranno solo 38 minuti, dunque un corto, ma molto innovatore per l'epoca.
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Una tipica famiglia borghese di Parigi di fine '800 - coniugi, madre di lei, figlia e spasimante di quest'ultima - decide di fare una gita in campagna. Si fermano in un ristorante all'aperto, e due ragazzi intravedono la loro figlia, programmando di avvicinarla e conoscernla. Uno di loro in particolare ne è infatuato. Riescono così ad avvicinarsi a lei con la scusa di un giro in barca.
Film sonoro di Jean Renoir ispirato a un racconto di Guy de Montpassant "Una scampagnata". Girato nel 1936, riscontrò molti problemi sia finanziari, che atmosferici, al punto da essere sospeso e montato solo nel 1946. Ne risulteranno solo 38 minuti, dunque un corto, ma molto innovatore per l'epoca. Tanto per le inquadrature, specie alla natura (particolarmente interessante è una delle scene finali, che ritraggono il fiume e il cielo nuvoloso), quanto per la storia che include anche temi come il tradimento coniugale.
Renoir si avvalse di collaborazioni di primo piano, tra cui il "nostro" Luchino Visconti, pare addetto ai costumi.
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boiler
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martedì 18 ottobre 2011
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il cinefilo
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martedì 21 giugno 2011
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un bosco,un fiume e il corso dell'amore
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"L'amore non ha niente a che fare con l'intelligenza"afferma uno dei due impavidi seduttori e,a tal proposito,tutta la meraviglia naturale che li avvolge potrebbe porsi come una conferma di questo complesso ragionamento:l'amore non è un sentimento frutto di una qualsivoglia meccanica elaborazione del cervello ma è,bensì,un emozione"imprevedibile"quanto possono esserlo il cielo e la terra e"indomabile"quanto potrebbe invece esserlo un fiume con le sue magiche sponde ai margini di un bosco carico di quanto di più"lieto e soave"(in questo caso sono i termini giusti a mio parere)possa offrire questa realtà molto diversa dal caos della città.
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"L'amore non ha niente a che fare con l'intelligenza"afferma uno dei due impavidi seduttori e,a tal proposito,tutta la meraviglia naturale che li avvolge potrebbe porsi come una conferma di questo complesso ragionamento:l'amore non è un sentimento frutto di una qualsivoglia meccanica elaborazione del cervello ma è,bensì,un emozione"imprevedibile"quanto possono esserlo il cielo e la terra e"indomabile"quanto potrebbe invece esserlo un fiume con le sue magiche sponde ai margini di un bosco carico di quanto di più"lieto e soave"(in questo caso sono i termini giusti a mio parere)possa offrire questa realtà molto diversa dal caos della città.
Uomini e donne hanno un diverso modo di approcciarsi a questo tipo di"mondo"così apparentemente semplice eppure,proprio per questo motivo,così indissolubilmente autentico e,azzarderei dire,anche all'insegna della"delicatezza dello spirito che viene rivelato da chi si sofferma,anche per poco tempo,a tentare di coglierne il senso":gli uomini attraverso la nobile"arte"della pesca(Dufour e Anatole)mentre le donne(Henriette e sua figlia Juliette)si"limitano"a contemplare la bellezza di ogni forma di vita che vive all'interno di quel mondo(specie di quello degli insetti che si trasforma in una sottile allegoria di quello della specie umana).
La loro"contemplazione"tende a cercare il fascino di quella perfezione biologica che unisce ogni entità vivente sulla faccia della terra,almeno da quanto io credo"tradurre"dalle immagini(da non dimenticare la novella di Guy de Maupassant)e se si considera che questo cortometraggio risale al 1935 oserei scrivere che il tutto è quantomeno interessante.
Tuttavia oltre all'omaggio alla"misteriosa"potenza dell'amore e della sua"simbiosi estetico-filosofica"con l'immortale regno di"madre natura"("questo è il luogo dove io rammento i miei istanti più belli"è lo scambio di battute quasi uguale,nel finale,tra il seduttore e la giovane Juliette)e reso altresì evidente l'impossibilità del coronamento di un amore nascente ma,a causa del matrimonio con Anatole,stroncato sul nascere e dunque destinato,almeno per il futuro,all'oblio...mentre per quanto riguarda l'arrivo della pioggia e del vento non saprei cos'altro dire più di quanto ho già scritto in precedenza.
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il cinefilo
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mercoledì 23 febbraio 2011
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un sogno lungo una giornata
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Un fiume che costeggia un piccolo bosco...una famiglia borghese nel pieno della sua vitalità...due ragazzi ansiosi di mettere in pratica le loro tecniche di corteggiamento...ma,a un certo punto della storia,l'atmosfera d'amore e allegria viene delicatamente interrotta dall'rapido approssimarsi di un temporale(e del cui probabile significato ho già scritto nel precedente commento)il tutto inquadrato in una cornice degna di un sogno...un sogno lungo una giornata.
Oltrepassando la discussione sui vizi apparentemente etici di una certa classe borghese(tra i quali il profondo rigore per i matrimoni"combinati")il cortometraggio in questione merita di essere visionato senza qualsivoglia analisi cerebrale ma piuttosto lasciandosi avvolgere completamente dalla bellezza poetica delle immagini della natura che circonda i protagonisti e dalla musica di sottofondo di una delicatezza e una piacevolezza infiniti.
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Un fiume che costeggia un piccolo bosco...una famiglia borghese nel pieno della sua vitalità...due ragazzi ansiosi di mettere in pratica le loro tecniche di corteggiamento...ma,a un certo punto della storia,l'atmosfera d'amore e allegria viene delicatamente interrotta dall'rapido approssimarsi di un temporale(e del cui probabile significato ho già scritto nel precedente commento)il tutto inquadrato in una cornice degna di un sogno...un sogno lungo una giornata.
Oltrepassando la discussione sui vizi apparentemente etici di una certa classe borghese(tra i quali il profondo rigore per i matrimoni"combinati")il cortometraggio in questione merita di essere visionato senza qualsivoglia analisi cerebrale ma piuttosto lasciandosi avvolgere completamente dalla bellezza poetica delle immagini della natura che circonda i protagonisti e dalla musica di sottofondo di una delicatezza e una piacevolezza infiniti...40 minuti di perfezione assoluta...il parallelismo circa l'amore che corre tra un uomo e una donna con altri elementi quali il rapporto familiare,il fiume,la pioggia e il vento raggiunge una"vetta"assoluta da cui scaturisce un fascino ammaliante ma non propriamente travolgente(e,in questo caso,è giusto che sia così),semplice ma contemporaneamente complesso(il paradosso è solo apparente),delizioso ma anche curiosamente imperscrutabile...in definitiva:stupendo.
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aptate
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domenica 20 febbraio 2011
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40 minuti
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che sembrano 4 ore....e ho detto tutto
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il cinefilo
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martedì 4 gennaio 2011
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una"perla"cinematografica in piena regola
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Sembra che Jean Renoir volesse far trasparire una sottile critica delle cosiddette"convenzioni sociali"(uno dei temi principali del suo cinema)ma,a ben vedere,questo film di brevissima durata(40 minuti)può essere interpretato in più di una maniera:trasfigurazione di un idillio da sogno sul rapporto tra gli uomini e la natura? la natura come strumento metaforico per la famosa critica del regista? il fiume e la vegetazione come raffigurazioni simboliche degli aspetti migliori(o di quelli più ambigui)dell'animo umano?...la molteplicità di interpretazioni a cui si presta questo piccolo capolavoro è veramente affascinante.
La parte finale del film può vantare una delle più potenti e ammalianti(e contemporaneamente semplici)sequenze simbolico-filosofiche della storia del cinema e cioè quella in cui all'involontario bacio traditore della ragazza con il suo corteggiatore corrisponde un immediato(e per nulla casuale)cambiamento climatico che,dal sereno,passa alla pioggia e ai nuvoloni che oscurano la campagna.
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Sembra che Jean Renoir volesse far trasparire una sottile critica delle cosiddette"convenzioni sociali"(uno dei temi principali del suo cinema)ma,a ben vedere,questo film di brevissima durata(40 minuti)può essere interpretato in più di una maniera:trasfigurazione di un idillio da sogno sul rapporto tra gli uomini e la natura? la natura come strumento metaforico per la famosa critica del regista? il fiume e la vegetazione come raffigurazioni simboliche degli aspetti migliori(o di quelli più ambigui)dell'animo umano?...la molteplicità di interpretazioni a cui si presta questo piccolo capolavoro è veramente affascinante.
La parte finale del film può vantare una delle più potenti e ammalianti(e contemporaneamente semplici)sequenze simbolico-filosofiche della storia del cinema e cioè quella in cui all'involontario bacio traditore della ragazza con il suo corteggiatore corrisponde un immediato(e per nulla casuale)cambiamento climatico che,dal sereno,passa alla pioggia e ai nuvoloni che oscurano la campagna.
Una curiosità:pare che tra gli assistenti alla regia figurasse anche il regista italiano Luchino Visconti.
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tancredicampello
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giovedì 3 dicembre 2009
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ma chi scrive le recensioni??
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credo che il sigor Catier e il sigor Bresson siano la stessa persona....
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dino
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venerdì 18 luglio 2008
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una vita in un attimo
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da una novella di maupassant l'autore riesce a descrivere il mondo en plen air dipinto dal padre pierre auguste e dai suoi colleghi impressionisti.dal punto di vista della resa estetica appare struggente e ricalca il significato più intimo,di quando la vita può essere racchiusa in un solo attimo.paragonabile in questo a quarto potere di welles quando l'uomo che ha avutio tutto ricorda un giocattolo dell'infanzia-rosabella- anche per la deliziosa protagonista del film tutto è racchiuso in quell'attimo,in quel bacio sotto l'albero con il canto dell'usignolo. una menzione a parte la musica struggente specie quando la pioggia cade sul fiume e simboleggia il trascorrere delle vite, un capolavoro
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