il cinefilo
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martedì 4 gennaio 2011
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una"perla"cinematografica in piena regola
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Sembra che Jean Renoir volesse far trasparire una sottile critica delle cosiddette"convenzioni sociali"(uno dei temi principali del suo cinema)ma,a ben vedere,questo film di brevissima durata(40 minuti)può essere interpretato in più di una maniera:trasfigurazione di un idillio da sogno sul rapporto tra gli uomini e la natura? la natura come strumento metaforico per la famosa critica del regista? il fiume e la vegetazione come raffigurazioni simboliche degli aspetti migliori(o di quelli più ambigui)dell'animo umano?...la molteplicità di interpretazioni a cui si presta questo piccolo capolavoro è veramente affascinante.
La parte finale del film può vantare una delle più potenti e ammalianti(e contemporaneamente semplici)sequenze simbolico-filosofiche della storia del cinema e cioè quella in cui all'involontario bacio traditore della ragazza con il suo corteggiatore corrisponde un immediato(e per nulla casuale)cambiamento climatico che,dal sereno,passa alla pioggia e ai nuvoloni che oscurano la campagna.
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Sembra che Jean Renoir volesse far trasparire una sottile critica delle cosiddette"convenzioni sociali"(uno dei temi principali del suo cinema)ma,a ben vedere,questo film di brevissima durata(40 minuti)può essere interpretato in più di una maniera:trasfigurazione di un idillio da sogno sul rapporto tra gli uomini e la natura? la natura come strumento metaforico per la famosa critica del regista? il fiume e la vegetazione come raffigurazioni simboliche degli aspetti migliori(o di quelli più ambigui)dell'animo umano?...la molteplicità di interpretazioni a cui si presta questo piccolo capolavoro è veramente affascinante.
La parte finale del film può vantare una delle più potenti e ammalianti(e contemporaneamente semplici)sequenze simbolico-filosofiche della storia del cinema e cioè quella in cui all'involontario bacio traditore della ragazza con il suo corteggiatore corrisponde un immediato(e per nulla casuale)cambiamento climatico che,dal sereno,passa alla pioggia e ai nuvoloni che oscurano la campagna.
Una curiosità:pare che tra gli assistenti alla regia figurasse anche il regista italiano Luchino Visconti.
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mercoledì 23 febbraio 2011
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un sogno lungo una giornata
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Un fiume che costeggia un piccolo bosco...una famiglia borghese nel pieno della sua vitalità...due ragazzi ansiosi di mettere in pratica le loro tecniche di corteggiamento...ma,a un certo punto della storia,l'atmosfera d'amore e allegria viene delicatamente interrotta dall'rapido approssimarsi di un temporale(e del cui probabile significato ho già scritto nel precedente commento)il tutto inquadrato in una cornice degna di un sogno...un sogno lungo una giornata.
Oltrepassando la discussione sui vizi apparentemente etici di una certa classe borghese(tra i quali il profondo rigore per i matrimoni"combinati")il cortometraggio in questione merita di essere visionato senza qualsivoglia analisi cerebrale ma piuttosto lasciandosi avvolgere completamente dalla bellezza poetica delle immagini della natura che circonda i protagonisti e dalla musica di sottofondo di una delicatezza e una piacevolezza infiniti.
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Un fiume che costeggia un piccolo bosco...una famiglia borghese nel pieno della sua vitalità...due ragazzi ansiosi di mettere in pratica le loro tecniche di corteggiamento...ma,a un certo punto della storia,l'atmosfera d'amore e allegria viene delicatamente interrotta dall'rapido approssimarsi di un temporale(e del cui probabile significato ho già scritto nel precedente commento)il tutto inquadrato in una cornice degna di un sogno...un sogno lungo una giornata.
Oltrepassando la discussione sui vizi apparentemente etici di una certa classe borghese(tra i quali il profondo rigore per i matrimoni"combinati")il cortometraggio in questione merita di essere visionato senza qualsivoglia analisi cerebrale ma piuttosto lasciandosi avvolgere completamente dalla bellezza poetica delle immagini della natura che circonda i protagonisti e dalla musica di sottofondo di una delicatezza e una piacevolezza infiniti...40 minuti di perfezione assoluta...il parallelismo circa l'amore che corre tra un uomo e una donna con altri elementi quali il rapporto familiare,il fiume,la pioggia e il vento raggiunge una"vetta"assoluta da cui scaturisce un fascino ammaliante ma non propriamente travolgente(e,in questo caso,è giusto che sia così),semplice ma contemporaneamente complesso(il paradosso è solo apparente),delizioso ma anche curiosamente imperscrutabile...in definitiva:stupendo.
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martedì 21 giugno 2011
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un bosco,un fiume e il corso dell'amore
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"L'amore non ha niente a che fare con l'intelligenza"afferma uno dei due impavidi seduttori e,a tal proposito,tutta la meraviglia naturale che li avvolge potrebbe porsi come una conferma di questo complesso ragionamento:l'amore non è un sentimento frutto di una qualsivoglia meccanica elaborazione del cervello ma è,bensì,un emozione"imprevedibile"quanto possono esserlo il cielo e la terra e"indomabile"quanto potrebbe invece esserlo un fiume con le sue magiche sponde ai margini di un bosco carico di quanto di più"lieto e soave"(in questo caso sono i termini giusti a mio parere)possa offrire questa realtà molto diversa dal caos della città.
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"L'amore non ha niente a che fare con l'intelligenza"afferma uno dei due impavidi seduttori e,a tal proposito,tutta la meraviglia naturale che li avvolge potrebbe porsi come una conferma di questo complesso ragionamento:l'amore non è un sentimento frutto di una qualsivoglia meccanica elaborazione del cervello ma è,bensì,un emozione"imprevedibile"quanto possono esserlo il cielo e la terra e"indomabile"quanto potrebbe invece esserlo un fiume con le sue magiche sponde ai margini di un bosco carico di quanto di più"lieto e soave"(in questo caso sono i termini giusti a mio parere)possa offrire questa realtà molto diversa dal caos della città.
Uomini e donne hanno un diverso modo di approcciarsi a questo tipo di"mondo"così apparentemente semplice eppure,proprio per questo motivo,così indissolubilmente autentico e,azzarderei dire,anche all'insegna della"delicatezza dello spirito che viene rivelato da chi si sofferma,anche per poco tempo,a tentare di coglierne il senso":gli uomini attraverso la nobile"arte"della pesca(Dufour e Anatole)mentre le donne(Henriette e sua figlia Juliette)si"limitano"a contemplare la bellezza di ogni forma di vita che vive all'interno di quel mondo(specie di quello degli insetti che si trasforma in una sottile allegoria di quello della specie umana).
La loro"contemplazione"tende a cercare il fascino di quella perfezione biologica che unisce ogni entità vivente sulla faccia della terra,almeno da quanto io credo"tradurre"dalle immagini(da non dimenticare la novella di Guy de Maupassant)e se si considera che questo cortometraggio risale al 1935 oserei scrivere che il tutto è quantomeno interessante.
Tuttavia oltre all'omaggio alla"misteriosa"potenza dell'amore e della sua"simbiosi estetico-filosofica"con l'immortale regno di"madre natura"("questo è il luogo dove io rammento i miei istanti più belli"è lo scambio di battute quasi uguale,nel finale,tra il seduttore e la giovane Juliette)e reso altresì evidente l'impossibilità del coronamento di un amore nascente ma,a causa del matrimonio con Anatole,stroncato sul nascere e dunque destinato,almeno per il futuro,all'oblio...mentre per quanto riguarda l'arrivo della pioggia e del vento non saprei cos'altro dire più di quanto ho già scritto in precedenza.
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