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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 aprile 2020
Mitsuha e Taki sono due adolescenti che vivono in due parti molto diverse del Giappone. I loro sogni li avvicineranno. Al Box Office Usa Your Name. ha incassato 1,6 milioni di dollari .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Un giorno Mitsuha, ragazza che vive a Itomori, sogna di essere un ragazzo che vive a Tokyo. Taki, ragazzo di città, a sua volta sogna di essere una ragazza in un paesino tradizionale in montagna. Presto scopriranno che l'esperienza di vivere nel corpo dell'altro è reale. E la ricerca dell'altro da sé, di cui è impossibile ricordare il nome, diverrà un'ossessione.
È raro incontrare un film il cui titolo termini con un punto fermo. Un segno che ha il preciso scopo di rafforzare ciò che viene prima e chiuderne il concetto, prima di passare ad altro. Your Name., ovvero "Il tuo nome". O, ancora, la ricerca disperata di ciò che più ci aiuta a riconoscere l'altro, e che si traduce anche in un viaggio nella comprensione della propria identità.
Una storia distribuita su differenti piani spazio-temporali e ricca di complesse interconnessioni, che sorprendentemente si è tradotta in un risultato commerciale senza precedenti in Giappone e in Cina.
In genere un successo come quello di Your Name. è il frutto di una combinazione di fattori: da un lato il fatto di sapersi prendere qualche rischio, dall'altro quello di rendere il tutto fruibile da parte del maggior numero possibile di persone. Il segreto di questa formula vincente è chiaro fin dai primi minuti del film. Shinkai Makoto gioca su un topos come lo scambio di anime e corpi, nonché di sessi: il cosiddetto body swap. Un espediente antico, quasi consunto, del cinema, la cui origine nella terra del Sol Levante risale addirittura a un testo millenario come il Torikaebaya Monogatari, anche se è soprattutto I Are You, You Am Me di Obayashi Nobuhiko a influenzare il mondo degli anime.
Tra Mitsuha e Taki il regista introduce una lieve differenza di età e un leggero sfasamento spaziale e temporale, proseguendo con coerenza su un percorso che - attraverso Il giardino delle parole e, prima ancora, 5 centimetri al secondo - da sempre si sofferma sulla difficoltà di comunicazione tra i due sessi. Che inseguono un obiettivo ora comune e ora distinto, quando non inconciliabile. Come già nella saga di Ritorno al Futuro, è la discrasia temporale a permettere di vedere oltre la cortina del pregiudizio e della maschera sociale. Ma, nella sua doppia natura di riflessione esistenziale e oggetto di intrattenimento per adolescenti, Your Name. non sottovaluta mai le esigenze narrative. Nella prima metà del film, Shinkai si avvale di un registro leggero: i ragazzi imparano a conoscere i corpi altrui e a sviluppare un sentimento che assomiglia sempre più all'amore, prima che tutto - sfasamenti compresi - acquisisca un senso. La svolta drammatica che seguirà, il cui parallelismo con la storia recente giapponese è più che evidente, mescola le carte e chiarisce l'intento di Shinkai, che dalla minuscola vicenda di Mitsuha e Taki arriva a sondare misteri universali e insieme estremamente "locali". Il contrasto tra tradizione e modernità, tra campagna e metropoli, tra riti millenari - in cui il sakè viene sputato e poi conservato - e il dominio degli smartphone, viene evidenziato e scandito da porte scorrevoli (o sliding doors, per dirla con un altro film incentrato sulle vie imperscrutabili del destino) che Shinkai sceglie di riprendere perpendicolarmente, da una visuale opposta a quella consueta. Come a raccontare la storia più semplice possibile, quella di un amore che nasce e di due sconosciuti che tali non sono più, nella maniera più peculiare, fantasiosa e contemporanea che si possa immaginare. Miyazaki Hayao non ha eredi e forse è sciocco ostinarsi a cercarne. Shinkai Makoto è innanzitutto Shinkai Makoto: una voce nuova, originale, unica.
La maledizione dell'eredità ingombrante di Miyazaki Hayao, perennemente in bilico tra un ritiro dalle scene dato per certo e l'ipotetica prosecuzione della carriera, grava su tutti i nuovi autori del mondo anime. Tra i più accreditati dalla critica, per raccogliere il testimone del sensei, c'è Makoto Shinkai: i suoi lavori precedenti, come Il giardino delle parole o 5 centimetri al secondo, hanno entusiasmato per il realismo del suo tratto e il romanticismo mai banale delle sue storie. Ancora mancava il successo sensazionale nel curriculum del regista, ma è arrivato con Your Name., al di là di ogni aspettativa. In patria, dove è uscito lo scorso agosto, l'incasso è stato di oltre 175,8 milioni di dollari, il quinto di sempre in Giappone, il secondo di sempre tra gli anime (dietro a La città incantata di Miyazaki). Ma Your Name. non si è limitato a un successo nazionale, per quanto straordinario nelle proporzioni. Anche nel mercato più importante del mondo, quello cinese, ha raggiunto immediatamente il primo posto al botteghino (41 milioni di dollari nel primo weekend), scalzando Oceania, la multimilionaria produzione Disney. Sui riscontri in Occidente molto dipende dalla possibile nomination agli Oscar - il film è presente nella lista da cui saranno estratti i candidati dell'Academy - ma anche qui c'è il potenziale per un risultato sorprendente.
Qual è il segreto della popolarità di Your Name.?
Dietro ogni successo di queste proporzioni ci sono sempre ragioni intangibili, difficili da enucleare con certezza. Ma nel caso di Your Name. sono altrettanti gli ingredienti immediatamente individuabili. Se il film mantiene intatte le caratteristiche tipiche dell'autore - dalla trama non lineare agli scarti spazio-temporali, dalla difficoltà di vestire i panni dell'altro e comprenderne le ragioni alla lotta perenne con l'orgoglio personale - mai come in Your Name. il cocktail è bilanciato alla perfezione. La nascita di un amore adolescenziale, con immancabile predestinazione, è sviscerata nelle sue componenti fondamentali - stupore, ansia, difficoltà nell'accettarsi oltre che ad accettare - e calata nel contesto di una storia fantastica, che mescola tradizione nipponica e modernità, suggestione del mito e complicazione del quotidiano. Your Name. parla a tutti del proprio presente o del proprio passato e, grazie ai diversi livelli di lettura, si presta a molteplici riflessioni e visioni.
Gender switch: nel corpo dell'altro/a
La storia del cinema è costellata di titoli in cui i personaggi si ritrovano, in genere per un incantesimo o maledizione, a vestire i panni di un membro dell'altro sesso. Sono i cosiddetti gender switch movies, sottoinsieme dei body swap movies. In genere si tratta di commedie raramente memorabili, in cui un donnaiolo misogino si trasforma in una donna e capisce come ci si sente stando "dall'altra parte". Nei panni di una bionda, Hot Chick - Una bionda esplosiva, Ho sposato un fantasma, Doppia anima, Nella sua pelle, per limitarsi ad alcuni titoli. Ma il fenomeno è diffuso anche negli anime, benché, ad eccezione di Ranma ½, si tratti di serie poco conosciute - quand'anche pregevoli, come Kämpfer. In Your Name. il gender switch è onnipresente sul piano narrativo, ma il punto non è quello di sfatare dei pregiudizi a colpi di luogo comune, bensì di avvicinare due anime destinate a ricongiungersi. E se l'approdo romantico è un classico delle storie di "scambio", questo non è mai risultato coinvolgente e sincero come nel film di Makoto Shinkai.
Gioco di contrasti
Il contrasto tra mascolino e femminino è solo uno dei tanti di cui si nutre il racconto di Your Name.. Mitsuha e Taki vivono in luoghi, oltre che in tempi, differenti. Mitsuha grida la sua disperazione perché prigioniera di una campagna legata a ritualità incomprensibili, mentre Taki si affanna per sbarcare il lunario in una Tokyo più che mai metropoli tecnologica. È un telefono cellulare a svegliarli l'uno nel corpo dell'altra, sarà il sakè "sputato" del rito di Itomori a ricongiungerli oltre tempo e spazio.
La sfida tecnologica
Pur rimanendo Your Name. interamente disegnato a mano, Makoto Shinkai è aperto a ogni sviluppo tecnologico verso il digitale: "L'intero trasferimento del processo di disegno a mano a una realizzazione digitale è complicato soprattutto per quanto riguarda i personaggi. Ma penso che per ottenere un miglioramento decisivo nella qualità del disegno, il passo successivo non possa che essere il digitale". Intanto nella sequenza iniziale ambientata nel tempio il regista ha fatto ricorso a una tecnica al contrario molto datata, quella del rotoscoping, dimostrando una padronanza totale delle diverse possibilità offerte dal mondo dell'animazione.
Turismo a Hida, la Itomori del mondo reale
Tra gli effetti collaterali del successo di Your Name. va annoverato anche il boom turistico di Hida, città che ha ispirato molte ambientazioni del film. Dall'uscita in sala orde di teenager si recano a Hida, nella prefettura di Gifu, per scattare foto al tempio o alla biblioteca in cui sono ambientate le vicende di Mitsuha e Taki, con gli immancabili selfie d'ordinanza. L'introito turistico derivato dal film si aggira già attorno a 18 miliardi e mezzo di Yen, complici i prezzi stratosferici di diversi "souvenir".
Hida tuttavia non coincide completamente con Itomori, la cittadina di fantasia del film. Quest'ultima è infatti il risultato di un assemblaggio di diversi luoghi realmente esistenti: il suo lago richiama il lago Suwa che si trova a Nagano; il cratere vulcanico con il tempio nel suo centro rimanda all'isola di Aogashima, sito turistico difficile da raggiungere. Appartengono invece a Hida la stazione, la biblioteca e il tempio in cui viene celebrato il peculiare rito del sakè.
di Emanuele Sacchi
YOUR NAME. disponibile in DVD o BluRay |
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Il ritorno di Shinkai dopo Il giardino della parole, è diventato un caso nazionale (e internazionale). Si tratta di un’opera che prosegue, ancora una volta, la sua personale poetica della distanza e separazione tra gli individui, dell’incomunicabilità tra le persone e tra generazioni diverse, dell’amore e dei tormenti adolescenziali.
Questo film è senz'ombra di dubbio uno dei migliori film che abbia visto da almeno tre o quattro anni a questa parte. Il film si presenta, all'inizio, molto armonico, divertente e goffeggiante. Il tutto viene reso molto godibile data la qualità spettacolare di quelle che sono le magie della qualità del disegno, dell'animazione e dello scenario (renderizzato [...] Vai alla recensione »
Uno dei migliori film che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi, graficamente eccellente, con una trama complessa ed un tocco di spiritualità orientale che risulta più che gradito. I due protagonisti si ritrovano, per misteriose ragioni, a scambiarsi i rispettivi corpi, mantenendo degli eventi ricordi frammentari e nebulosi ; un legame, inizialmente fonte di imbarazzo e frustrazio [...] Vai alla recensione »
E' una meraviglia per gli occhi e per il cuore l'opera di Shinkai. Un viaggio bellissimo, una ricerca continua dell'altro e contemporaneamente di sé, illuminata da immagini e disegni stupendi, scenografie mozzafiato degne dei migliori direttori della fotografia dei film su pellicola. Non siamo di fronte alla solita, melense, storia d'amore tra adolescenti che si rincorrono, qui [...] Vai alla recensione »
Makoto Shinkai ( "5 cm al secondo", "Il giardino delle parole") torna al cinema con la sua ultima fatica: "Your Name". Inutile dire che le aspettative per questo film erano alle stelle, vuoi per il successo in giappone, vuoi per l'unanime opinione di critica specializzata e pubblico. Aspettative di certo non tradite, anche se non si tratta di un capolavoro. Vai alla recensione »
Bei paesaggi, ottima regia, emozionante dall'inizio alla fine, meraviglioso.
Film straordinario dal comparto tecnico mostruoso: l'animazione 2D può ancora dire molto. La storia è semplice ma efficace, i personaggi sono strutturati come si deve, il doppiaggio italiano è godibile (nonostante si perdano le sfumature dialettali della lingua provincialotta) e l'andamento della pellicola è molto equilibrato.
Mi accodo a tutti i giudizi entusiasti di questo spettacolare film di animazione. Veramente un capolavoro.
Appena visto il trailer in proiezione al cinema, sembrava il solito film di animazione d'amore scontato. Appassionato degli anime e viste le recensioni, ho deciso di andarlo a vedere. Che dire, il trailer è riduttivo rispetto a come è stato realizzato il film. Ambientazioni mozzafiato, storia che ti lascia con gli occhi incollati allo schermo.
Finito il film io non potevo crederci: era davvero finito così? Un amore confuso, ingiusto dolce e amaro. Come la cometa che cadeva con flusso lento, inarrestabile, un amore che non ha bisogno di spiegazioni ma solo di essere visto ed ascoltato.Due vite separate da enormi distanze, intrecciate solo dal tempo e da forze ben più grandi di loro, due vite destinate ad unirsi.
Una storia ambientata in spazio-tempo differenti che scorrono contemporaneamente grazie ad un sogno e a un nastro rosso che unisce due esistenze lontane ed opposte, ma destinate ad intrecciarsi. Ed è proprio la ricerca esasperata di quel tessuto che porterà ciò che prima era separato, a ritrovarsi nello stesso momento e nello stesso posto."Volevo dirti una cosa.
Ho visto per combinazione questo anime, e mi ha lasciato stupefatto. Disegni fantastici, che fanno dimenticare di vedere un anime, protagonisti con personalità ben delineate e in cui immedesimarsi, musiche sempre d'atmosfera (nonostante non capisca una mazza di lingua!), storia originale ma da seguire bene, appassionante, e che lascia con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo sperando [...] Vai alla recensione »
Appena tornato dal cinema e devo dire che sono pienamente soddisfatto. Film veramente unico ed emozionante che attinge un po' dalla leggenda giapponese del filo rosso. La domanda principale del film è proprio "Qual è il tuo nome?", una domanda a cui faranno fatica rispondere e a cui troveranno risposta alla fine del film.
Grande film. Visto al cinema giusto ieri. La pellicola comincia con una comunicazione da parte di Shinkai, autore, animatore e regista . In quello scorcio, Shinkai comunica con gli spettori: si augura che in Italia e nel resto del mondo, durante la visione del film, si provino le stesse emozioni provate in Giappone. Devo essere onesto, mi piacciono gli anime ma non ne conosco molti.
E' un capolavoro, vera e propria arte. Uno di quei film che se perdi un secondo non capisci nulla, difatti bisogna stare attenti ad ogni minimo particolare del film per capirne lo svolgimento e il vero senso di esso. Stupendo davvero, merita il premio Oscar.
Un film che mi ha fatto ridere e portato sulla soglie delle lacrime in più occasioni. Si tratta di una bizzarra storia d'amore e di ragazzi e di di spiritualità, vissuta tra la metrolpoli di Tokyo e un paesino caloroso ma di limitate prospettive. I destini dei protagonisti s'incrociano quando i due si trovano l'uno nel corpo dell'altra, senza sapere come ci siano finiti [...] Vai alla recensione »
Mi pare che il film possa avere più chiavi di lettura nemmeno troppo celate. Il futuro dipende dalla capacità e dalla disponibilità alla comunicazione e alla contaminazione, tra diversi, tra modernità e tradizione. Senza questo 'legame' (concetto richiamato e onnipresente in tutta la trama), tutto è spaesato e perduto: la modernità è asettica e impersonale, mera tecnologia di vetro e cemento, il passato [...] Vai alla recensione »
Non fa eccezione Makoto Shinkai, uno dei talenti più fertili e creativi dell'animazione giapponese degli ultimi anni: dopo una visita alle rovine di Yurage, un villaggio della prefettura di Miyagi spazzato via dal sisma, il regista ha concluso che ogni costruzione umana, ogni villaggio o città, sono creazioni fragili che possono svanire da un giorno all'altro senza lasciare traccia.
In Your Name., e in generale nel cinema di Shinkai, le distanze che separano i giovani protagonisti - e i loro corpi - sono destinate ad assottigliarsi, implodere, fino a trascinare nella loro obliterazione tutto ciò che in prima battuta ha creato i presupposti per quella stessa separazione. Vediamo così i mondi cambiare improvvisamente le coordinate spaziali, rivoluzionare le proprie regole o logiche [...] Vai alla recensione »