
Per celebrare l’anniversario della nascita del grande regista, 105 anni fa, arriva online un’amplissima selezione della sua filmografia più il doc Bergman 100 - La vita, i segreti, il genio. Un’immancabile appuntamento con la Storia del Cinema.
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di Roberto Manassero
Ingmar Bergman nasceva esattamente 105 anni fa, il 14 luglio del 1918, a Uppsala, in Svezia. In occasione dell’anniversario, MYmovies lancia in streaming un’amplissima selezione della sua filmografia: tutti i suoi film più celebri e il doc Bergman 100 - La vita, i segreti, il genio realizzato nel centennale della nascita.
Della sua infanzia il regista ha parlato nella sua splendida autobiografia “Lanterna magica”, mentre per il resto della sua vita per lui parlano soprattutto i film che ha fatto.
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Tra le proposte da oggi disponibili in streaming c’è pressoché tutto Bergman, ed è un mondo dentro cui immergersi: dagli esordi incerti ma rivelatori di Crisi (1946) e La città della nebbia (1948) al primo lavoro personale, Un’estate d’amore (1951), malinconica ricostruzione di un amore perduto, seguito da Donne in attesa (1952), in cui compare il tema dell’introspezione femminile, da Monica e il desiderio (1953), scoperta della sessualità dei giovani in anticipo sulla Nouvelle Vague, e da Una lezione d’amore (1954), splendida commedia brillante.
Con i lavori della seconda metà degli anni ’50 s’incontra invece il maestro che segnerà il cinema a venire. È la stagione dei primi capolavori: Sorrisi di una notte d'estate (1955), commedia che fa conoscere Bergman al mondo; Il settimo sigillo (1957), l’incontro con il Medioevo, la morte, il teatro e con l’attore simbolo Max Von Sydow; Il posto delle fragole (1958), road movie fatto di reminiscenze, sogni e rimpianti.
E poi Il volto (1958), visivamente fra i risultati più alti, cupissima riflessione sul contrasto fra scienza e magia, La fontana della vergine (1960), fantasia medievale con uno dei finali più belli di sempre, e a seguire le opere degli anni ’60 che definiscono l’immagine condivisa di Bergman: l’intellettuale tormentato dal silenzio di Dio, dai dubbi esistenziali, dal rapporto con le donne, dal costante senso d’impotenza.
È il Bergman di L’occhio del diavolo (1960), di Luci d’inverno (1963), di Il silenzio (1963), censuratissimo nell’Italia dell’epoca…, anche di A proposito di tutte queste signore (1964), parentesi quasi comica in un periodo di cupa depressione, e soprattutto di Persona (1966), il suo film più imperscrutabile, l’incontro sull’isola di Fårö (dove Bergman si stabilirà e passerà buona parte della sua vita) con i fantasmi femminili incarnati da Bibi Andersson e Liv Ullman.
Infine, la maturità: Il rito (1969), tra teatro e tv; Sussurri e grida (1972), capolavoro visivamente rosso come il sangue (e vetta del lavoro del suo direttore della fotografia, Sven Nykvist); Scene da un matrimonio (1973), la più celebre disamina di coppia di sempre (con la Ullman e l’altro suo grande interprete, Erland Josephson); Sinfonia d’autunno (1978), unico incontro con Ingrid Bergman; e poi l’ennesimo dialogo aperto con il teatro di Un mondo di marionette (1980) e Dopo la prova (1984)…
Insomma, a 105 anni dalla nascita non abbiamo ancora perso la voglia (e mai la perderemo) di vedere i film di questo gigante del cinema.