Allo studio a Palmi la documentazione lasciata dal compositore
ROMA, 20 DIC - Ci sono anche pagine della partitura
dell' opera La Tilda, un concerto per violino e orchestra e un
concerto per violoncello e orchestra di cui si ignorava l'
esistenza tra i manoscritti inediti e gli spartiti del
compositore calabrese Francesco Cilea (1866-1950) donati in
passato dagli eredi alla città di Palmi. L' analisi della
documentazione sta riservando molte soprese sulla produzione di
Cilea, conosciuto soprattutto per l' opera 'Adriana Lecouvreur'
e per 'Io son l' umile ancella', che è stata tra le arie
cantate il 7 dicembre scorso durante il grande spettacolo
inaugurale della Scala di Milano. L' amministrazione comunale ha
affidato il compito di mettere ordine e di valorizzare il
materiale custodito nella Casa della Cultura 'Leonida Repaci' al
maestro Filippo Arlia, pianista e direttore d'orchestra, con la
collaborazione di Raffaele Cacciola, titolare della casa
editrice Espm Musica. "Francesco Cilea - ha spiegato il curatore
- è stato un grandissimo compositore, interpretato da tenori
come Enrico Caruso, primo interprete del Lirico di Milano, fino
a Pavarotti con l'Arlesiana. È una grande emozione poter
valorizzare e divulgare il suo patrimonio musicale ancora
inedito". Tra i documenti ci sono centinaia di numeri di
catalogo di Cilea, tra cui composizioni cameristiche, per
orchestra da camera, pianoforte, violoncello, strumenti a fiato
e, appunto, opere liriche come la Tilda, rappresentata con
successo per la prima volta a Firenze nel 1892. Il lavoro,
pubblicato da Sonzogno, fu messo in scena in molti teatri
italiani e il 24 settembre di quello stesso anno al teatro dell'
Esposizione di Vienna. Orchestrale. Alcune tra le composizioni
trovate nel carteggio non sono mai state pubblicate o eseguite,
altre risultano anche completamente sconosciute. La peculiarità
che caratterizza i manoscritti, riscontrabile anche dagli
spartiti della Tilda è "l'ordine maniacale della scrittura del
compositore, un ordine quasi architettonico, ingegneristico,
elemento atipico dei musicisti classici. I manoscritti di
Beethoven e di Bach, ad esempio, sono quasi incomprensibili".
(ANSA).
(ANSA)