Lo spazio bianco |
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Un film di Francesca Comencini.
Con Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo, Guido Caprino.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- Italia 2009.
- 01 Distribution
uscita venerdì 16 ottobre 2009.
MYMONETRO
Lo spazio bianco
valutazione media:
3,21
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un amore (Così?) molestodi Francesco2Feedback: 41676 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
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martedì 26 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A tanti anni di distanza dal bellissimo film di Martone, di nuovo Napoli, vista come mo(nu) mento di un travaglio che non riguarda, senza codici ghezziani, né il SENTIMENTO propriamente inteso(Sia o meno condiviso) né una SEMPLICE elaborazione del lutto. Anna Bonaiuto aveva sì subito una perdita, però l'indagine sulla morte della madre non si risolveva in un retorico rafforzamento successivo alla morte, ma alla NASCITA di una nuova persona che faceva i conti col passato, lo rielaborava in una fase attuale e, forse, capiva qualcosa di più anche di sé stessa. Anche la Buy affronta una NASCITA col timore che si concretizzi nel suo esatto contrario, la morte; forse gioca sul suo stato d'animo anche il timore che, dopo la perdita dell'uomo amato, il decesso di una giovanissima "vita" finita prima di cominciare porti alle estreme conseguenze la perdita di una parte di sé stessa. Tuttavia, purtroppo, le differenze tra le due opere non si esauriscono certo qui. Quello del regista di "Noi credevamo" era un lavoro che non si rifaceva alla "Commedia all'italiana", nel senso che forse tutte, o quasi, le figure erano FUNZIONALI , senza concessioni al sorriso facile; nell'illustrare (Un pò tra le righe e un pò no) le cause di una MORTE evitava i bozzetti quasi, un pò per scherzo un pò per no, si rispettasse un DECESSO. Nel tentativo invece di illustrare una NASCITA (Che, ovviamente, non si sa se avverrà), la Comencini non sempre punta sul travaglio psicologico della Buy, ma inserisce personaggi come la ragazza che esclama: "Caspitona, una professoressa"!, che ci fa ripiombare nei malinconici meambri delle desolanti fiction della domenica-sera. E non parliamo delle scene ambientate nella scuola, dove si cede di nuovo alla pura "Bizzarria"(?) quanto a dialoghi e situazioni descritte(Tranne una delle ultime scene, quelle dello "Spazio bianco" appunto). Né degli amori ed amorazzi che vive la protagonista, un'accanita fumatrice su cui tra l'altro all'inizio ci si sofferma con insistiti primi piani, manco fosse la prima parte di "Somewhere" della Coppola. Sapendo, come ho letto, che almeno una situazione viene praticamente inventata(Quella del magistrato-donna), e che una seconda, il trasferimento della classe della protagonista, forse lo è forse no, cogliamo le differenze tra la maturità del Martone e l'atteggiamento "artigianale" di questo film. Che comunque, a parte il finale che può o meno piacere(Ma che regala un'ultimissima scena tecnicamente ineccepibile), ha anche dei pregi: la panoramica, bianca come la neve, sulle stanze dell'ospedale destinate ai nascituri, un'idea purtroppo insolita per il nostro cinema. Oppure la bella canzone che fa da colonna sonora, "Where is my love": che forse illustra lo SMARRIMENTO della Buy per sé stessa(L'amore che non riesce a dare), ed i timori per la figlia(UN OGGETTO di amore che potrebbe non nascere). Ed ancora, in questo senso, la scena in cui la donna stessa sceglie questo pezzo tra altri per una situazione che non ricordo bene(Scusate, ma avrò visto il film una quindicina di giorni fa). Ma oltretutto, la Comencini ed i suoi sceneggiatori sono bravi a suggerire il bianco in vari momenti del film, da un palazzo in costruzione al quaderno alla stanza dei nascituri: non, forse, come generico "Elogio della purezza", ma come INDEFINITEZZA, mancanza di un colore definito. Come la protagonista, del resto. E come il nostro cinema, che ancora una volta è un alunno che promuovo per la buona volontà.
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